| inviato il 09 Novembre 2018 ore 16:52
Max Mazz penso che abbia scritto male quello che voleva dire :Jpeg sovraesposto ma in Raw lo puoi recuperare |
| inviato il 09 Novembre 2018 ore 17:12
Possiamo dire che quando alzi gli ISO rimpicciolisci i secchi? |
| inviato il 09 Novembre 2018 ore 17:17
certo, sapendo che poi il segnale verrà amplificato N volte il cervello della macchina ti permette di chiudere il rubinetto (F) o di tenerlo aperto per meno tempo(T) |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 10:28
Seguo, discussione molto interessante! |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 11:15
Avrei voluto, con il contributo di tutti, cominciare a scrivere un riassunto (magari un articoletto) che fosse utile per tanti fotografi. Integrandolo anche con note più approfondite di natura scientifica visto che sul forum non mancano esperti. Ma gli esperti che stanno dibattendo la parte scientifica stanno "litigando" ed il mio progetto è destinato a naufragare oppure più ottimisticamente ad essere rinviato.... Chiunque volesse portare un contributo al mio schema iniziale sarà il benvenuto. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 12:04
2) Mi pare di aver capito che ISO entrano nel triangolo dell'esposizione solo quando si è in modalità automatica, perché solo allora la macchina regola il tempo o il diaframma o tutte e due in base all'ISO scelto; in manuale non hanno senso perché tanto è il fotografo a decidere quanto esporre, cioè tempo e diaframma. Nel digitale, invece, si sceglie al momento dell'acquisto la sensibilità del sensore, che, per questo retaggio della pellicola, è espressa come ISO massimi: ma è paradossale, perché la sensibilità è il valore minimo, non massimo; però, quando diciamo che una macchina regge gli alti ISO, in realtà è il sensore che è molto sensibile e quindi può lavorare decentemente anche con un basso segnale. Insomma, è un po' maccheronico, ma il succo dovrebbe essere questo. 4) Dipende dalla modalità, come sopra. In automatico, ISO è un determinante dell'esposizione: quindi, aumentando gli ISO, diminuiranno tempo di esposizione o apertura; quindi ci sarà meno segnale, perché c'è meno luce: il rapporto segnale/rumore SNR diminuisce e qui si genera la confusione sul fatto che gli ISO creino il rumore. Di fatto, non è così: agendo sulla determinazione dell'esposizione del sensore, variano il SNR. In manuale, non ha senso parlarne, se non se si scatta in JPG: scelta la corretta esposizione (tempo e diaframma) gli ISO servono solamente a dare un JPG con la corretta esposizione. 5) Come sopra. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 12:14
Paolo non desistere, io ancora devo capire se con la a6000 per la via lattea è meglio 1600 iso o 400 iso. Il problema non riguarda solo il rumore ma anche la riduzione di gamma dinamica che si ha aumentando gli Iso. Aggiungerei per i fotografi come consiglio pratico che in ogni caso, nel fissare gli Iso, si devono sempre scegliere i valori interi, anche se alcune macchine permettono incrementi/diminuzioni di 1/3 so 1/2. Il motivo è che questi stop intermedi sono semplici "adattamenti" software fatti dalla macchina in maniera più grossolana di quelli ottenibili dai normali software di sviluppo. Aggiungo che sarebbe utile schematizzare vari tipi di rumore e quando intervengono nel processo dslr-astrophotography.com/wp-content/uploads/2015/08/Sensor-signal-cha |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 12:21
Se una foto è sovraespista lo è sia in raw che in jpeg. Ricordiamoci sempre che per analogia il raw può corrisponde al negativo digitale ed il jpeg può essere equiparato alla stampa del negativo con tutte le elaborazioni del caso fatte in precedenza. Per il resto concordo con quanto scritto in precedenza con una sola precisazione che quando si scatta in manuale l'Iso è fisso se non è settato l'auto Iso, funzione che invece spesso è molto utile anche nel caso di scatto in manuale mode. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 13:11
e seguo anche questo |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 15:36
Sono sempre sul punto di rinunciarci, ma apprezzo il tuo spirito a difesa del povero fotografo che vuole sapere "come mi conviene impostare gli iso"? La risposta è che amplificare il sensore elettricamente cambia le prestazioni. ISO VARIANT. Alzare gli iso su un sensore che amplifica il segnale digitale non cambia niente, fa esattamente ciò che fai in post alzando. ISO INVARIANT. Le cose si complicano perchè i sensori iso variant da un certo valore iso in poi hanno un comportamento iso invariant (il segnale viene amplificato digitalmente o sovralimentando l' amplificatore non cambia la prestazione iso). Fino a quel valore iso bisogna alzare gli iso il più possibile per poi abbassare all' occorrenza l' esposizione in post. Oltre quel valore è ininfluente per snr e gamma dinamica COMPLESSIVA, ma la riduzione della gamma dinamica a valori iso ancora più alti ne cambia il campionamento. Non conviene più? No. Si possono fare ulteriori considerazioni sul tipo di scena. Quelli iso invariant fanno quel lavoro per noi. A step di amplificazione ottengo l' esposizione. Le amplificazioni elettriche sono belle alte per abbassare successivamente il segnale digitale. Hanno semplicemente un approccio più intelligente (o più automatico) alla questione. Come comportarsi all' atto pratico dipende dalla fotocamera. Per le iso invariant il valore iso si può considerare ininfluente. Per le iso variant no! Bisogna: 1) Capire che differenze ci sono tra amplicare elettricamente il segnale o farlo a livello digitale. PER POI... 2) Imparare a conoscere la propria fotocamera e allora: Cavalletto, stessa scena (con un discreto contrasto!), stesso diaframma, stessi tempi e provate i risultati ai vari iso. Devo fare tutto io? I risultati non cambiano e alloran impostate gli iso che vi pare. CAMBIANO? E ALLORA ANDATE INCONTRO AL VOSTRO SENSORE! |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 16:12
Alessandro, con quanto tu affermi, sono completamente d'accordo, sempre andare incontro al proprio sensore L'esempio del fissare sia f/ che t serve a evidenziare che la quantità di luce che giunge al sensore, a parità di scena, sarà la stessa indipendentemente dall'iso che viene impostato in macchina. E' secondo te questo vero qualsiasi sia la tecnologia del sensore? |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 16:39
Anche io sono in linea con quello che dice Alessandro. “ Fino a quel valore iso bisogna alzare gli iso il più possibile per poi abbassare all' occorrenza l' esposizione in post. „ Può sembrare controintuitivo sovraesporre con gli iso - senza bruciare i bianchi - anche quando l'esposizione è "corretta" e poi ridurre in post produzione, ma non è necessario capire perché. Basta provarci e vederlo con i propri occhi. Questi sono i pregi (o i difetti) del digitale, rispetto all'analogico. (per chi vuole capire le ragioni: www.alessiobeltrame.com/segnale-rumore-e-calibrazione/ che spiega tutto, in italiano e gratis. In particolare, capitoli 14 e 15). Per verificare se la propria fotocamera è ISO variant o meno o quale è il valore ISO dopo il quale diventa come una ISO invariant, senza fare test, basta guardare i grafici su DXOMarks per la propria fotocamera eventualmente comparandoli a quelli di ad una ISO invariant certa. @Simone Rota sì, è così. E' vero per tutte le digitali, le analogiche, i telescopi, ecc... La quantità di luce che entra dipende solo da quanto è largo il tuo "occhio" (indirettamente dato dal numero f/), e da quanto tempo resti a guardare. Esattamente come un secchio sotto la pioggia. E' semplice come il buon senso suggerisce. Il sensore cambia solo come elabori quella luce. |
| inviato il 11 Novembre 2018 ore 17:39
Non ho mica capito quale sia il punto della discussione. |
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