user38936 | inviato il 12 Settembre 2018 ore 15:08
Cavina ha detto che avvicinando la lente posteriore si hanno più problemi di telecentricità. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 15:14
Con il sistema ef il problema non era certo il diametro della lente posteriore, visto che il diametro è di 54mm, come in quello rf. Non a caso, sono stati gli unici a produrre un 50mm f1.0 con messa a fuoco automatica. Il problema è il compromesso tra controllo delle aberrazioni e ingombri dell'ottica. Premesso che non sono un progettista di ottiche, per quanto ho compreso il problema è che più l'angolo di impatto dei raggi luminosi sul sensore è acuto, e più i vari tipi di aberrazioni sono elevati. Con l'attacco ef la lente posteriore ha una distanza posteriore superiore, rispetto a quella rf. Tale differenza nel back focus fa sì che la correzione delle aberrazioni risulti meno efficace, se l'angolo di impatto della luce sul sensore è inferiore a certe soglie. Il problema non è il diametro della lente posteriore, ma proprio la distanza della stessa dal sensore. Chiaramente le criticità maggiori si hanno nelle zone periferiche delle lenti. Una soluzione è quella di dimensionare il diametro della lente anteriore (e il resto dello schema ottico) in modo tale da rendere meno acuti gli angoli di impatto della luce sul sensore, tuttavia così facendo si hanno conseguenze nefaste sugli ingombri dell'ottica (anche sulla lunghezza). Chiaramente dipende molto dalla lunghezza focale e della aperture massime in gioco: l'ef 40 f2.8 stm è molto compatto e le aberrazioni piuttosto contenute. E' interessante la comparazione tra gli schemi ottici dell'ef 35 f2 is usm e del quasi omologo rf 35 f1.8 is stm: il secondo ha una lente posteriore di diametro superiore a quella anteriore, mentre sul modello ef accade il contrario. Presumo che su un superteleobiettivo tali problemi siano meno critici, visto che la lente frontale ha un notevole diametro, spesso superiore ai 10 cm, e quindi anche con una lente posteriore relativamente piccola si riesce ad ottenenere un buon risultato. Per contro le ottiche sono molto lunghe (si arriva a superare i 40cm), e questo porta ad altri tipi di problemi. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 15:23
“ marco cavina ha però centrato il punto. è molto difficile che le ml nei prossimi anni eguaglino le prestazioni AF delle reflex livello top. ma questo non toglie che affiancare una ml top a una reflex top diverrà lo standard dell'architettura di un corredo pro. „ basta questo per far capire quanto sia "di parte" la sua affermazione, a me pare che una a6500/a9/em1 mk2 e anche g9 ci siano arrivate benissimo a tali "prestazioni" ... piuttosto mi dirai che canon castrerà le prestazioni af delle SUE ml per continuare a vendere la 1dx.. e a breve arriveranno le eredi di a6500 e em1 che faranno ancora meglio... aspettando la a9mk2 che segnerà il sorpasso con distacco.. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 15:34
“ marco cavina ha però centrato il punto. è molto difficile che le ml nei prossimi anni eguaglino le prestazioni AF delle reflex livello top. ma questo non toglie che affiancare una ml top a una reflex top diverrà lo standard dell'architettura di un corredo pro. „ Dipende molto dalle ottiche: il problema è in genere con i supeteleobiettivi, soprattutto con gli extender. Le reflex di fascia professionale, come la 1dx mark II (e presumo anche la d5), hanno batterie con voltaggio e capacità ben superiori a quelle dei modelli di fascia inferiore: questo consente di azionare molto più rapidamente i motori usm dei superteleobiettivi (che, dovendo gestire gruppi di lenti abbastanza pesanti devono erogare una certa coppia, per avere tempi di messa a fuoco sufficientemente contenuti). Inoltre, in tale situazione, i dual pixel cmos precedenti a quello della eos r (che non ho avuto modo di provare), quando l'ottica è molto fuori fuoco si bloccano, proprio perché il sistema va "fuori allineamento" e non riesce a determinare in quale direzione muovere il motore dell'ottica. Sarà interessante verificare cosa accada con la eos r: visto che il nuovo sistema di trasmissione di dati è molto più rapido, e trasmette maggiori informazioni anche durante la messa a fuoco (almeno se l'ottica è recente: con un superteleobiettivo di qualche anno fa non so cosa accada), quindi potrebbero aver eliminato il problema. Rimane, tuttavia, il limite della batteria. Un altro problema sono le ottiche datate, almeno per Canon: con una reflex, magari dopo una lunga procedura di taratura, si riescono a ottenere risultati accettabili (compatibilmente con i limiti dell'ottica), in termini di accuratezza e precisione della messa a fuoco. Sfortunatamente, alcune ottiche non sono compatibili con i sistemi di messa a fuoco integrati nel sensore, e vi sono errori di messa a fuoco sistematici e che non è possibile correggere. Vedasi l'ef 135 f2.8 softfocus, con cui si possono avere errori di front o back focus enormi, anche di più di un metro, con il dual pixel cmos. Anche tutte le ottiche dotate di motori afd hanno problemi simili, pur se meno marcati, e la messa a fuoco non è molto affidabile, dato che in alcuni scenari fornisce risultati accettabili, mentre in atri vi sono errori inaspettati. Tuttavia, se non si utilizzano ottiche fuori commercio da oltre 15 anni non dovrebbero esservi problemi (a parte qualche caso). |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 16:10
allora ho capito cosa intendete. stesso attacco EF ma tiraggio diverso. quindi le ottiche reflex si adattano con dei tubi di prolunga praticamente. era un'idea carina in effetti! scusate io mio ero fissato con le bronica reflex prima versione, quel modello che ha l'ottica che entra nel corpo macchina per parecchi cm rendendo il tutto piuttosto compatto. e a me come soluzione sarebbe andata bene, ma il rischio di utenti distratti che a forza incastrano una lente ml in un corpo reflex mi fa rabbrividire comunque cavina usa ml sony, lo hanno detto ad inizio video. e non ha parlato affatto dei "problemi" della baionetta stretta di sony. problemi di vignettatura che sono evidenti ma non per forza limitanti |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 16:53
Ha parlato del sensore della Sony sviluppato per compensare il problema. È dimostrato che la Sony va bene e resta valida, probabilmente ci sarà qualche difficoltà in più nello sviluppo delle lenti superluminose, quelle per il popolo insomma che fotografa i baffi del micino! Con la baionetta non troppo larga ci ha combattuto tanti anni anche Nikon ed è arrivata qui, non mi fascerei la testa se avessi una Sony FF. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 16:57
Anche Canon (e presumo Nikon) hanno sensori sviluppati ad hoc. Su quello della eos r vi è una nuova implementazione del dual pixel cmos, e anche la struttura delle microlenti è differente, rispetto alla 5d mark IV, probabilmente anche per sfruttare al meglio le ottiche rf. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 18:14
Sulla baionetta sony ci vanno le ottiche 0.95. Di conseguenza gli zoom f/2. Se non li fanno è perché preferiscono produrre ottiche più sensate. Ma quanti zoom f/2 da 3500 pensate si venderanno? Specchio per le allodole. O i tordi? |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 18:16
ah pensavo Gianni Cavina....mi sono fiondato subito. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 18:20
Grande Cavina, preparatissimo e gentilissimo, persona veramente piacevole. E questo video offre un sacco di spunti di riflessione. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 18:22
“ Ma quanti zoom f/2 da 3500 pensate si venderanno? Specchio per le allodole. O i tordi? „ La maggior parte dei clienti sarà tra i frequentanti i vari forum, esperti nell'alimentare reciprocamente le scimmie. Tra quelli che non leggono abitualmente internet ma fotografo temo che questo tipo di lenti non avrà un gran successo. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 20:27
“ allora ho capito cosa intendete. stesso attacco EF ma tiraggio diverso. quindi le ottiche reflex si adattano con dei tubi di prolunga praticamente. era un'idea carina in effetti! „ Chiaramente il tutto è stato ideato per mantenere la compatibilità con le ottiche ef e ef-s. Quella con le ottiche ef-m è stata perduta, essenzialmente perché la differenza di tiraggio dei due sistemi è di soli due mm, e il diametro dei due innesti è diverso. Sono scelte progettuali: - il sistema m è stato ottimizzato per contenere le dimensioni delle ottiche, in relazione all'uso di sensori aps-c, pur consentendo di realizzare obiettivi con certe aperture massime (vedasi il nuovo ef-m 32 f1.4 stm). - il sistema r dà maggiore enfasi alle prestazioni ottiche, e l'attacco rf è stato dimensionato di conseguenza. E' un equilibrio tra ingombri, resa ottica e apertura massima. Sacrificare il tutto per garantire la compatibilità con il sistema m sarebbe stato non molto sensato, vista anche le poche ottiche disponibili. |
| inviato il 12 Settembre 2018 ore 20:35
“ Cavina ha detto che avvicinando la lente posteriore si hanno più problemi di telecentricità. „ Cosa che può essere in parte compensata con un sensore e delle microlenti fatte a posta. Il sistema Canon R dicono i loro ingegneri e markettari che sia stato pensato proprio a 20mm di tiraggio per bilanciare il fatto della telecentricità delle ottiche che sarebbe potuto essere un problema sotto questo valore, e che comunque in caso volessero avvicinare l'ottica posteriore al sensore possono spingersi all'interno del bocchettone, quei 20mm di distanza dalla flangia in pratica non sarebbero limitanti rispetto ai 16mm di Nikon o ai 18mm di Sony. Poi bisogna vedere quanto ci sia di vero visto che ogni ditta tira l'acqua al proprio mulino. Anche sul diametro del bocchettone, dicono che sono arrivati a 54mm non perchè era il diametro del sistema EF ma perchè dopo vari calcoli hanno ritenuto fosse il giusto compromesso tra dimensioni delle ottiche e loro resa. |
| inviato il 13 Settembre 2018 ore 15:13
Riguardano alla scelta dei 20mm di tiraggio viene menzionata anche la robustezza della fotocamera e dell'attacco, oltre al fatto che i contatti elettrici sono sfalsati su due piani diversi, in modo da ridurre gli strisciamenti durante l'installazione dell'obiettivo. d25tv1xepz39hi.cloudfront.net/2018-09-05/files/EOS_R_An_Interview_with |
| inviato il 13 Settembre 2018 ore 15:54
Giangu dixit: “ " Cavina ha detto che avvicinando la lente posteriore si hanno più problemi di telecentricità." „ Ma ha anche detto che questi problemi sono compensati da una baionetta piu' larga che permette ai raggi luminosi ai bordi di raggiungere con una angolo di incidenza piu' prossimo ai 90° il sensore... Ha inoltre aggiunto che la tecnologia era arrivata ad "un limite" perche' la lente posteriore del'ottica non poteva essere avvicinata troppo al sensore data la presenza dello specchio... superato questo limite tecnologico e aggirato il problema del raggi incidenti ai bordi con una baionetta piu' larga, la strada per i progettisti e' in discesa. Non ricordo piu' il Thread, ma di queste tematiche ne abbiamo parlato piu' volte sul formum negli anni scorsi, ed e' proprio per questo che avevamo concluso nei vari thread che molto probabilmente mamma canon e mamma nikon avrebbero adottato una baionetta nuova e con diametro maggiore per le future mirrorless FF. |
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