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Ho fatto un po' di ricerche e devo dire che mi si è aperto un mondo. Vero lo sviluppo del rullino è più agevole di quanto pensassi e soprattutto più economica di quanto normalmente si sia portati a pensare. Ma se poi si volesse stampare alcune delle foto sviluppate, ha senso a questo punto farle stampare a terzi o tanto vale già che hai fatto 30 far 31 e stamparsele. Lo chiedo perchè questa mi sembra una procedura ben più complessa... Se posso fare un'altra domanda su una cosa che non mi è ben chiara: un rullino fotografico presenta un valore iso nominale fissato ma notavo che non sempre si scatta impostando in fotocamera quel valore ma si va ad esempio a "tirare" la pellicola scattando a sensibilità più alte o più basse. Perché ciò, cosa comporta e quando si usa?
Vero Baf, Ma quando insegnavo sviluppo e stampa, a coloro che erano dubbiosi, sulla economicità della cosa, facevo sempre vedere che con 3 semplici bottiglie di aranciata di vetro marrone (se non ricordo male erano della fanta...?) e poco più, si poteva iniziare,a sviuppare e poi a stampare, cosa leggermente meno semplice, dico leggermente meno perchè imparare la sequenza meccanica della stampa è a mio avviso, alla portata se non di tutti, della maggior parte. Diversa cosa è stampare BENE (non dico fine art...dico bene!)
Quanto al beckerino da 100 c'è un motivo. Per i primi tempi preferivo usare uno sviluppo usa e getta perchè più semplice da utilizzare (non c'era necessità di tener conto dei negativi sviluppati e del conseguente tempo maggiorato per i successivi). Quanto alla tanck ancora oggi sono convinto che la qualità, la robustezza e il minimo consumo di chimici delle Jobo erano e sono imbattibili.
Insomma uno sviluppo che facilitava la vita e rispettava la tasca... di chi, generalmente timoroso, si avvicinava "all'incognito"
Mi rendo conto che forse siamo andati un pò O.T. ma questo può forse essere d'aiuto a qualcuno...
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