| inviato il 18 Luglio 2018 ore 16:22
Ma il makro planar non è 1:2? |
| inviato il 18 Luglio 2018 ore 16:28
E comunque se fotografare una diapositiva è già un discreto problema riprodurre in tal modo un negativo è una catastrofe. |
| inviato il 18 Luglio 2018 ore 16:57
Non ho mai provato ma credo che in effetti, salvo software e plug-in ad hoc, se esistono, l'inversione del negativo e l'eliminazione della maschera nei negativi a colori sia un un bel problema. Anche io ho scelto la soluzione scanner per digitalizzare le pellicole. |
| inviato il 18 Luglio 2018 ore 19:05
No, mai provato. |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 8:47
Ciao a tutti, anche per me la scansione è sempre stata un problema, non potendo spendere cifre folli per uno scanner dedicato. Uso il mio scanner piano Epson Perfection 4490 PHOTO dell'ufficio (comperato comunque per avere la possibilità di effettuare scansioni), sia per diapositive che per negative, in BN e a colori. La conversione del negativo in positivo non l'ho mai percepito come un problema. Qui un'intera serie scattata in negative a colori. I grossi problemi per me sono: - la polvere - gli effetti arcobaleno (come diavolo si chiamano?) dati dal contatto che a volte c'è col vetro, - la scarsa definizione: spappolamento dei dettagli, - l'enorme tempo necessario per scansioni e PP Tant'è che se ho a disposizione una stampa ben fatta, parto da quella e il risultato sovente è migliore. Buona giornata! Roberto |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 9:04
io ho provato varie cose nel corso degl'anni, partendo dal presupposto che a) non ho mai voluto spenderci molto (sopra i 200€) b) non ho mai avuto bisogno di una risoluzione da museo ho usato pannello di opalina specifico con retroilluminazione a led con macchina montata su treppiede (messo tipo a colonna) e obiettivo macro è la soluzione sicuramente più economica, i risultati sono buoni, ma.. è troppo scomodo, ad ogni cambio negativo bisogna rifocheggiare, anche solo mettere dritto il negativo ci si mettono 2 minuti (che in questo caso non è in positivo), se si cambia formato bisogna spostare la macchina in avanti o indietro.. insomma, troppo macchinoso. Nel caso, se si sceglie questa soluzione, bisogna stare attenti a prendere un pannello che non abbia una struttura interna (tipo il plexiglass normale) altrimenti sulle foto si vede ho provato diversi scanner, sia piani che dedicati, nessuno mi ha convinto abbastanza ora sto valutando l'epson (anche tipo il v370 che si trova a 100€) |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 9:08
Ciao Lesfe, la tua soluzione l'ho provata anch'io, con varie configurazioni, ma è veramente macchinosa per i motivi che hai citato tu. Alla fine lo scanner è più pratico: ti scansiona 4 diapositive per volta, o 6 negative (se ricordo giusto) |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 10:07
si, dipende forse dai modelli, ho avuto un canon 9000F mkII, l'ho restituito dopo un mese di prove varie, la qualità finale era molto scadente (ho anche pensato che il mio fosse difettoso) a volte (molto spesso) non metteva a fuoco. sulla carta era perfetto e l'avevo preso ad un prezzo veramente ottimo da amazon (nuovo ovviamente) da li poi non ho più fatto nulla, sia perchè non ho tutta questa esigenza di scansionare, sia perchè non so bene dove andare a parare, per questo sto valutando gli epson |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 11:51
Per Roberto/Skylab59: l'effetto arcobaleno provocato dal contatto (dall'aderenza più che dal contatto) fra pellicola e vetro va sotto il nome di: "anelli di Newton". |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 12:18
Ecco sì, proprio loro, grazie! Qualche volta riesco ad evitarli girando sotto-sopra le diapositive/negative. Poi le devo specchiare, ma nulla di grave. |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 16:43
ecco qualche altro test comparativo; potete scegliere lo scanner e vedere i risultati (gli attuali Hasselblad sono uguali a quelli che nel sito sono chiamati Imacon; infatti hasselbald ha incorporato la Imacon); ci sono scanner piani, scanner a tamburo, ecc.: www.largeformatphotography.info/scan-comparison/ |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 17:11
Bello l' Heidelberg Tango ... 3.000 Euri usato ... stessa cosa per l'Imacon... |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 17:22
Però l'Imacon (o Hasselblad, tanto sono gli stessi) funziona senza problemi su qualunque sistema attuale mentre il Tango, come anche tutti gli scanner a tamburo dei quel tipo non girano sui normali sistemi Windows o Mac. Poi quelli necessitano del montaggio a fluido delle pellicole sul tamburo mentre con gli Imacon/Hasselblad il montaggio delle pellicole è semplice e rapido (e non vanno ripulite dopo dal fluido di montaggio). Per non parlare del fatto che fare scansioni con gli scanner a tambuo non è una cosa semplice, ci sono un sacco di regolazioni da fare, compreso il diaframma dell'obiettivo. Infine gli ingombri.... Insomma, anceh se in teoria la scansione a tamburo, se fatta da uno che bravo, può dare risultati superiori è una strada che non cosniglierei, mentre l'acquisto (magari in società con uno o due amici) di uno scanner Imacon/Hasselblad mi sento proprio di consigliarlo. |
| inviato il 19 Luglio 2018 ore 17:26
Forse siamo noi che ci facciamo troppe paranoie riguardo la nitidezza... Ho in preparazione da mesi ormai... il fotolibro del viaggio in Islanda del 1990. Potrò così vedere fino a che punto si vede lo spappolamento generale delle scansioni. |
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