| inviato il 27 Giugno 2018 ore 10:54
Le aziende usano un art director è perchè questo sa già cosa la campagna dovrà comunicare e si impegnerà perchè la foto risultante mantenga le linee guida del marchio o della rivista su cui andrà, ho letto interviste in cui si diceva che il fotografo ha il compito di eseguire quello che è già stato pensato, rendere reale quello che è solo nella testa di una persona. Lo stesso Giampaolo Sgura in un'intervista spiegava come spesso lui non mette un suo stile nelle foto, ma lo stile che viene richiesto in base a dove saranno pubblicate. Poi non sono un professionista e non so quanti possano permettersi art director e quanti si affidino solo al fotografo che dovrà essere lui stesso art director dei suoi scatti e rispettare quanto richiesto dal cliente |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 10:58
“ ho letto interviste in cui si diceva che il fotografo ha il compito di eseguire quello che è già stato pensato, rendere reale quello che è solo nella testa di una persona. „ spostandosi pericolosamente più verso il ruolo di cameraman |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:05
userei il termine fotografo, colui che con la macchina fotografica realizza quello che è pensato da un creativo, certo un ruolo più da "artigiano della luce", ma penso che sia parte del lavoro. Credo che anche quando si fotografa un personaggio pubblico ci siano parecchi paletti. E' semplicemente un lavoro non pensato con il progetto di fare un libro, una mostra o fare un'opera d'arte, ma magari fare una buona campagna pubblicitaria |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:10
Nell'incertezza che caratterizza questo periodo, forse l'unica cosa certa é che si debba essere disposti ad indossare più cappelli e ricoprire più ruoli, a seconda del progetto, dell'incarico e della situazione. |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:14
Ricordo una campagna Benetten di un po di anni fa, quella in cui veniva usata una donna anoressica, in Italia ricordo che fece tanto scalpore "l'idea" di Toscani ( mi chiedo ora, la scatto lui? ). Ma io qualche mese prima vidi una foto simile, più "bella e d'impatto" scattata da un certo fotografo, AndreJ Dragan , che se non sbaglio ci vinse anche ( con quella o un altra ) un ambito premio, il Digital Photographer of the Year. L'idea era sta copiata e sfruttata, mi chiedo? Per quanto riguarda il discorso Art Director, un fotografo lo è già di per se mentre scatta la foto. Poi se la fortuna gira avrà pure tanto successo. “ " ho letto interviste in cui si diceva che il fotografo ha il compito di eseguire quello che è già stato pensato, rendere reale quello che è solo nella testa di una persona. " spostandosi pericolosamente più verso il ruolo di cameraman „ Suvvia, quelle dette da Toscani nel video riferito ai cameramen sono boiate, fotografie di un certo livello, anche se commissionate, non posso essere attribuite a un "cameramen", per quanto ci siano direttive, il fotografo fa molto di più. |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:15
Questo sicuro, tra cui quello che gestisce la propria comunicazione e immagine sfruttando la rete, tanti fotografi usano Instagram o altri mezzi per veicolare quello che vogliono |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:15
Ossia tirare a campare nel migliore dei modi: a seconda dell'età che hai, ti può riuscire più o meno bene e più o meno naturale. Pensa ad un ragazzo di 20 anni che esce adesso dallo IED o dall'Istituto Italiano di Fotografia e rabbrividisci. |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:19
Ciao Lorenzo, interessante discussione. Inanzitutto perché "Art director" e non "Director of photography"? Sono due abilitá specifiche, distinte tra di loro e non é detto che si riesca ad eccellere in entrambe. In ambito cinematografico vi é una sostanziale differenza. E ti assicuro viene dato risalto ad entrambi i ruoli (in special modo al "Director of photography"). In ogni caso, venendo all'ambito commercial, se si parla di aziende importanti e dunque di lavori fatti ad un certo livello, ci sono il fotografo e chi si occupa della campagna dal punto di vista del marketing in maniera specialistica (con analisi sociologiche, di mercato ed expertise di vario genere), dettando delle linee guida molto precise. Secondo me, prima di cavalcare l'onda della "tuttologia" (é importante oggi, avere skills anche fuori dall'ambito meramente fotografico), sarebbe meglio cercare consapevolezza nel proprio iter artistico e consolidarlo. Per questo ci andrei molto piano quando dici "ci sono tanti bravissimi fotografi". Non voglio dubitarne, ma se per "bravissimi" intendi in relazione al lato prettamente esteriore delle loro immagini, allora qualche dubbio mi sorge. Probabilmente hanno delle potenzialitá importanti, ma da qui ad essere fotografi di alto livello, vi é un bel solco. |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:40
Insomma commissiono la foto ad una persona dicendogli quel che voglio e la paternità dello scatto e creatività son mie? mando galoppini in giro a lavorare per me e mi prendo i meriti... Nun se po' senti Diremo a Gastel di far scattare qualcuno per lui tanto dice a priori schemi luce e farà lui la PP Che poi la fotografia sta cambiando concordo, ma Toscani si sta arrampicando sugli specchi per giustificare il fatto che è più un direttore/commerciale che fotografo. Non mi è mai piaciuto, adesso anche meno. Si sa vendere bene e riesce a far parlare di se. Per me anche Direttore Fotografia e Art Director devono essere materialmente presenti ed eseguire loro gli scatti, altrimenti sono come alcuni studi fotografici che a matrimonio mandano "scagnozzi vari" e non il fotografo richiesto facendosi pagare come se lo facessero loro. Stefano |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:45
Ciao Beckerwins, grazie dell'intervento e delle domande, che mi spingono a ragionare e mettere in discussione il mio stesso ragionamento. Per non parlare solo di teoria, cerco di portare qualche esempio che per me è stato importante ed è molto connesso alla mia formazione, ai miei interessi e ai miei gusti. Ognuno di noi ha un mondo di riferimento visivo che tende a considerare l'unico mondo possibile, spesso trascurando cose altrettanto o più importanti. Rich Stapleton E uno art-director fotografo che ha saputo influenzare a dismisura (probabilmente più nel male) il linguaggio fotografico di consumo contemporaneo (leggi: instagram). richstapleton.com Ha creato la rivista Cereal, un prodotto che non lascia indifferente soprattutto chi proviene dal mondo del design/architettura/grafica. Stapleton realizza personalmente l'80% delle fotografie che utilizza sul proprio magazine, che è venduto in tutto il mondo. readcereal.com Questa cultura visuale non ha influenzato solo gli instagrammer. Oggi rappresenta il linguaggio usato dalle principali aziende mondiali che lavorano in questo campo, e non solo. Non è un tuttologo, è un imprenditore che, a differenza della maggior parte degli imprenditori, è anche portatore di un preciso modo di vedere le cose (e farle vedere agli altri). |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:48
“ Che poi la fotografia sta cambiando concordo, ma Toscani si sta arrampicando sugli specchi per giustificare il fatto che è più un direttore/commerciale che fotografo. Non mi è mai piaciuto, adesso anche meno. Si sa vendere bene e riesce a far parlare di se. „ d'accordo, infatti l'oggetto della discussione non voleva essere Toscani e la fotografia di Toscani. “ Per me anche Direttore Fotografia e Art Director devono essere materialmente presenti ed eseguire loro gli scatti, altrimenti sono come alcuni studi fotografici che a matrimonio mandano "scagnozzi vari" e non il fotografo richiesto facendosi pagare come se lo facessero loro. „ il conflitto tra "tecnico" e "gestionale" esiste in tutti campi, con sfumature diverse. Dire cosa debba essere o meno ha poco senso, perché come dici non è una prassi molto rara. Evidentemente chi commissiona e riceve il lavoro è soddisfatto così |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 11:57
Non credo sia proprio così, se incontro un fotografo e gli commissiono un lavoro perchè il suo stile mi ha colpito, lui deve venire perchè lui ho assunto e di lui ho visto i lavori. Che poi la gente non si lamenti è altro discorso |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 12:01
Per quanto riguarda le riviste in genere chiamano un fotografo e questo deve attenersi allo stile richiesto, idem per le campagne pubblicitarie. Ovvio che poi ci sono casi particolari come Sarah Moon per Armani, ma in genere sapresti riconoscere chi è il fotografo? 4.bp.blogspot.com/-7vq_az5PK9U/U7pJB8bWNaI/AAAAAAAAfaI/YsexHoEfZx0/w12 però è facile ipotizzare che è una pubblicità di D&G anche se non fosse scritto perchè è lo stile di quel marchio |
| inviato il 27 Giugno 2018 ore 12:08
“ Ciao Beckerwins, grazie dell'intervento e delle domande, che mi spingono a ragionare e mettere in discussione il mio stesso ragionamento. Per non parlare solo di teoria, cerco di portare qualche esempio che per me è stato importante ed è molto connesso alla mia formazione, ai miei interessi e ai miei gusti. Ognuno di noi ha un mondo di riferimento visivo che tende a considerare l'unico mondo possibile, spesso trascurando cose altrettanto o più importanti. Rich Stapleton E uno art-director fotografo che ha saputo influenzare a dismisura (probabilmente più nel male) il linguaggio fotografico di consumo contemporaneo (leggi: instagram). richstapleton.com Ha creato la rivista Cereal, un prodotto che non lascia indifferente soprattutto chi proviene dal mondo del design/architettura/grafica. Stapleton realizza personalmente l'80% delle fotografie che utilizza sul proprio magazine, che è venduto in tutto il mondo. readcereal.com Questa cultura visuale non ha influenzato solo gli instagrammer. Oggi rappresenta il linguaggio usato dalle principali aziende mondiali che lavorano in questo campo, e non solo. Non è un tuttologo, è un imprenditore che, a differenza della maggior parte degli imprenditori, è anche portatore di un preciso modo di vedere le cose (e farle vedere agli altri). „ Grazie a te Lorenzo. Rich Stapleton ha delle evidenti doti imprenditoriali. Ha sfruttato il social media per divenire un influencer ed oggi possiamo vedere i suoi risultati. Peró parliamo di eccezioni, legate oltretutto esclusivamente all'ambito commercial. Se ci spostiamo in altri contesti, troviamo Sebastião Salgado, Vincent Munier, Steve Mccurry, Sandra Bartocha e diversi altri. Tutta gente che attraverso il consolidamento del proprio percorso artistico, si é imposta al grande pubblico. Per questo torno a ribadire , quanto sia importante lavorare per ottenere questa consapevolezza, prima di abbracciare ulteriori aspetti (forse meglio dire ambiti) che evidentemente richiedono prima alcuni steps fondamentali. |
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