| inviato il 21 Maggio 2018 ore 9:58
Magari sarò esagerato io ma evito anche di creare e/o spostare un posatoio di un insetto, figuriamoci quello che descrivete qui. Purtroppo il 99,99% della popolazione si ritiene superiore a qualsiasi altro essere vivente e, finché quest'atteggiamento non cambierà, sarà una battaglia contro i mulini a vento in tutti gli ambiti, dalla fotografia alle grandi opere d'ingegneria. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 10:06
Direi che valutare l'utilizzo del richiamo di una femmina di forcello per far spostare i maschi dall'arena non ha bisogno di leggi, esperti, comitati, probiviri... ma solo del "buonsenso del padre di famiglia". |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 12:06
Avevo 5 anni quando chiesi, invece di Topolino, l'abbonamento a Natura oggi, fantastica rivista naturalistica da tempo estinta... Da sempre amo gli animali, fantasticavo di essere un leone libero nella savana... Quando dico che per il genere umano non nutro più molta speranza non credo di essere lontano dal vero e per certi versi se e quando dovesse arrivare una "mazzata" epocale che ridimensioni la superbia della nostra specie non sarei neppure dispiaciuto... L'argomento riguarda la fotografia naturalistica, ma non vi saranno sfuggiti i morti precipitati da burroni o travolti da treni per farsi selfie ad effetto, piuttosto che, notizia con video della scorsa settimana, la famiglia che allo zoo safari è scesa dall'auto (scontato dire quanto fosse vietato) per fare foto ai ghepardi che manca poco se li sbranano... Così come luoghi bellissimi e semi sconosciuti diventati famosi grazie a qualche co*****e social che rendendoli noti li trasforma in un carnaio... L'etica è andata a farsi benedire, chi pretendete che la insegni più ai propri figli, gente tipo la ferragni e Fedez che di social ci campano e pubblicano su Istagram ogni ruttino di un inerme neonato? Leggi? Controlli? Tutto inutile, questa gramigna che siamo ormai ha infestato tutto il campo, resta solo da usare il fuoco, sotto forma di un bel meteorite che ridimensioni la cosiddetta "civiltà" Scusate il pessimismo e lo sfogo... |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 12:19
@Arinz Grazie per la condivisione, ma il problema nasce già dalle riviste di natura che ormai sono le prime ad adottare tecniche poco convenzionali per ottenere i risultati. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 12:22
“ Chi dovrebbe stabilire cosa è lecito e cosa non lo è? „ La scienza |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 12:30
“ Arinz Grazie per la condivisione, ma il problema nasce già dalle riviste di natura che ormai sono le prime ad adottare tecniche poco convenzionali per ottenere i risultati. „ eì la stessa scienza talvolta a diventare invasiva nei confronti della fauna. L'inanellamento porta talvolta a rotture di ali o zampe...L'utilizzo di gps o camere su zainetti è un handicap per il volatile di turno... Ma tutto questo ha uno scopo....E' un piccolo sacrificio utile per acquisire conoscenza da applicare nella salvaguardia di una specie.... Diverso è il discorso se rischio di arrecare danno per una stupida foto acchiappa like.... Non bisogna sicuramente essere talebani, ma occorre rendersi conto di quello che si fa, e dei risvolti che le nostre azioni possono avere.... Una cosa a mio avviso fondamentale è quella di educare l'osservatore non esperto a non credere alle favole...Bisogna essere molto critici e riflessivi in merito al COME una foto è stata realizzata....Non si deve credere alle favole...Quando uno scatto è troppo bello per essere "vero"...Spesso nasconde il "trucchetto"... |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 12:43
Lufranco si, oggi sarà così... Fa tutto parte del meccanismo... 35 anni fa i fotografi naturalistici dubito fossero così dei flagelli e comunque erano quattro gatti sparuti... Oggi è un fenomeno di massa |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 13:02
Bravo Luve. Ed è esattamente così che dovrebbe essere fatta un'attenta classificazione. Ma pensate se venisse applicata sui maggiori siti/social... Resta, inoltre, il fatto che pochissimi sarebbero così onesti da dichiarare il vero....imho. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 13:12
Bhe quella è l'autoregolazione che cercano di imporsi i fotografi "naturalisti" Nord Americani. Su tutti i canali |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 13:17
Grazie Luve, ma quel documento ci dice poco.... ci dice solo come dovrebbero essere classificate le foto, ma al 90% dovremmo scrivere "Attratto" e al 10% Wild. Il problema è quell'Attratto: si tratta di una semplice fonte di acqua come potrebbe essere una pozza artificiale o un laghetto per vacche, o si tratta di roditori vivi legati col filo da pesca? Da un estremo all'altro c'è di mezzo il mondo! @Angus, non parlavo di riviste scientifiche, ma di riviste "Naturalistiche" che pubblicano foto di animali che quando sono ritratti impagliati è il minimo. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 13:41
Se partissimo tutti da quella classificazione probabilmente chi osserva le foto potrebbe comprendere e apprezzare le differenze tra le varie etichette. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 13:51
Sensibilzzare l'osservatore "non addetto ai lavori" lo trovo un ottimo punto di partenza... |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 14:13
Leggete Tempo da lupi di D'Amicis. Quella è fotografia naturalistica come la intendo io. Il resto, compreso il 90% delle foto qui, è raccolta di figurine. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 14:22
“ Sensibilzzare l'osservatore "non addetto ai lavori" lo trovo un ottimo punto di partenza... „ In seconda battuta, prima bisogna sensibilizzare gli addetti ai lavori. |
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