user35763 | inviato il 05 Maggio 2018 ore 8:26
Tante di queste curiose esperienze, così universali e diffuse che il volerle ridurre, esaurirle a impressioni, suggestioni o millantazioni diventa un esercizio fanaticamente sterile di scetticismo a priori, da fedele, seguace “scientista”, sembrano rientrare in quel fenomeno paradossale noto come Sincronicità, e coincidenze significative. Che abbiano a che fare con una dimensione spirituale o con aspetti della fisica spazio-temporale ignoti ( vedi l'interesse e ricerca che ne ebbe il fisico teorico, premio Nobel, Wolfgang Pauli), o ancora, con il funzionamento della mente e la sua interazione con la materia, non ci è ancora dato di appurarlo. Ma credo che ognuno di noi abbia esperito personalmente il fenomeno. "....La sincronicità è invece basata sulla presenza «incombente» di un archetipo dell'inconscio collettivo, secondo visioni tipiche del pensiero magico che nella vita di tutti i giorni trovano corrispondenza in eventi come il pensare a una persona e poco dopo ricevere una telefonata che ne porta notizie; nominare un numero e vedere passare una macchina con lo stesso numero impresso sulla carrozzeria; leggere una frase che ci colpisce e poco dopo sentircela ripetere da un'altra persona ecc. Fatti che talvolta dànno la netta impressione d'essere accadimenti precognitivi legati a una sorta di chiaroveggenza interiore, come se questi segnali fossero disseminati ad arte sul nostro percorso quotidiano per "comunicare qualcosa che riguarda solo noi stessi e il nostro colloquio interiore". Una sorta di risposta esterna, affermativa o negativa, oggettivamente impersonale e simbolicamente rappresentata..." www.psicoterapiajunghiana.com/sincronicita-coincidenze-significative/ it.wikipedia.org/wiki/Sincronicit%C3%A0 |
| inviato il 05 Maggio 2018 ore 8:34
Beh, c'e' anche da dire che la pubblicita' oggi e' diventata talmente pervasiva che spesso scambiamo per premonizioni fatti che altro non sono che il susseguirsi di un percorso prestabilito da un pubblicitario. Insomma, le famose "ancore" dei film sono presenti anche nella vita di tutti i giorni e la influenzano pesantemente. Anche se, distratti come siamo, spesso non possiamo accorgercene. |
| inviato il 05 Maggio 2018 ore 9:16
Ilbradipo : non scusarti non c'è nulla che mi ha offeso , mi riferivo in generale a certi interventi passati che considero fuori luogo. Ooo . capisco il tuo ragionamento molto razionale ma noi (mia moglie e io) viviamo questo dolore con enorme intensità. Chi non ha vissuto con una persona down - come nostra figlia - per 47 anni non può capire quanto forte possa essere il legame affettivo con una persona che ha vissuto in simbiosi con noi. Eravamo davvero felici di vivere per lei e con lei e non credo sia difficile capire il vuoto che ci ha lasciato. |
user148740 | inviato il 05 Maggio 2018 ore 9:23
Giancarlo ti capisco, anch'io ho perso una sorella handicappata, trisomia del cromosoma 8. Che non vuol dire proprio niente, la descriveva molto meglio il suo sorriso. |
user14286 | inviato il 05 Maggio 2018 ore 13:42
“ Penso che sia normale, nel senso che tali eventi rientrano nella norma. „ ...quale norma, scusa? |
user14286 | inviato il 05 Maggio 2018 ore 13:45
“ ...noi (mia moglie e io) viviamo questo dolore con enorme intensità. Chi non ha vissuto con una persona down - come nostra figlia - per 47 anni non può capire quanto forte possa essere il legame affettivo con una persona che ha vissuto in simbiosi con noi. „ Non credo sia questione di vivere con una persona portatrie di handicap o meno. La perdita di una persona cara è un' esperienza devastante per chiunque. Le sovrastrutture sull' aldilà che ci creiamo a nostro uso e consumo, servono solo a sopravvivere a questo dolore. |
| inviato il 05 Maggio 2018 ore 14:12
non volevo fare una classifica del dolore... ma è evidente che se una persona dipende da te 24 ore su 24 il legame è assoluto. Tutto qui |
user14286 | inviato il 05 Maggio 2018 ore 20:15
Cesare, non voleva essere una critica. volevo solo dire che il dolore della perdita è universale, e probabilmente la vera molla che ci spinge a porci certe domande ( e a risponderci come ci fa più comodo)... |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 0:28
“ viviamo questo dolore con enorme intensità „ a volte tenere accesa una fiammella serve a tenere le cose come noi le vorremmo. Tuttavia le cose sono come sono. Provare a comprenderle, anche nella sofferenza, serve a trovare la via. Quella via è quanto di più vicino possa esserci veramente a tua figlia a mio parere. Posso provare ad immaginare quanto possa diventare forte un legamene di dipendenza con un soggetto che di dipendenza dagli altri ne ha molta, ma per quel che ne so io, la maggior parte dei genitori che hanno figli particolarmente dipendenti tendono ad avere più paura di morire prima di loro che dopo. “ " Penso che sia normale, nel senso che tali eventi rientrano nella norma. " ...quale norma, scusa? „ semplicemente la normalità delle cose. |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 8:30
“ la maggior parte dei genitori che hanno figli particolarmente dipendenti tendono ad avere più paura di morire prima di loro che dopo. „ E' vero, è questo un problema spesso non considerato , ovvero: chi avrà cura di loro se noi non ci saremo più ? In ogni caso non voglio che la mia situazione venga considerata unica: ciascuno ha vissuto lutti e ha reagito come gli è venuto più naturale. E' però inutile nascondere che perdere un genitore (o un nonno) rientra nella norma . Questo non vuol dire che il lutto viene vissuto con distacco ma certamente in modo diverso. La vita porta i figli a separarsi dai genitori e a vivere in modo autonomo, ben diverso è quando i figli rimangono legati ai genitori per i motivi che ho descritto. E' poi del tutto normale che in situazioni simili ciascuno abbia una visione diversa : cinica oppure filosofica o religiosa . Ed è normale che ognuno la viva come lo detta il cuore - non il raziocinio - ma il cuore. |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 9:51
per quel che ne so io il raziocinio ed il cuore vanno a braccetto. a meno che con il termine "cuore" non si intenda stare in balia delle onde emozionali, farsi scuotere o trastullare dagli alti e dai bassi dei sentimenti. è giusto vivere i sentimenti. La differenza tra essere freddi e analitici e partecipare emotivamente la vedi tra uno che è andato a vedersi un film ed il critico del cinema. Il primo ti risponderà che gli è piaciuto oppure no, l'altro di dirà quali sono i punti di forza e quelli di debolezza del film. i due osservano il film in modo nettamente diverso. è normale in un rapporto in cui il sentimento prevale, essere + simile al primo piuttosto che al secondo. Ma sempre il primo può dare in seguito, anche una sua valutazione + distaccata, una volta che il film è finito è non si immedesima + nell'attore protagonista. Questo proprio perchè il film è finito. Cercare di voler tenere la pellicola in un loop continuo non è esattamente il senso. Certo, ciascuno vive le sue storie ed anche i suoi lutti come meglio si sente. Il percorso di ciascuno di noi una volta morti segue sè stesso. Possiamo lasciare tutto il parentado nelle condizioni più varie, da quello che si affligge e si martorizza per i successivi 2O anni e quello che gongola per l'eredità, ma il nostro percorso non dipenderà nè dall'uno nè dall'altro perchè il nostro percorso dopo morti è nostro e basta, e nessuno può modificarlo per noi tra chi resta in vita, qualsiasi sentimento provi. |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 10:15
Ooo : grazie per il tuo commento che però non condivido. Abbiamo opinioni diverse sul significato di "cuore" e "raziocinio". Quando muore una persona cara per me il raziocinio ti porta a dire : oramai è morta , non c'è nulla da fare, non ho emozioni e la mia vita continua come prima . Il cuore invece (e per cuore intendo la reazione incontrollabile ) ti porta a soffrire, a pensare come sarà la tua vita senza quella persona, a andare indietro nel tempo verso i ricordi che la tua mente ti riporta a galla. Rimane il fatto che ognuno ha il diritto di reagire come la sua natura gli detta perché non credo che ci siano regole valide per tutti. |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 10:41
“ Quando muore una persona cara per me il raziocinio ti porta a dire : oramai è morta , non c'è nulla da fare, non ho emozioni e la mia vita continua come prima „ dal mio punto di vista questo non è ragionevole. o meglio, “ ormai è morta „ lo sostituirei con e morta . quell' ormai ha sempre una carica nefasta, negativa, pessimista. “ non c'è nulla da fare „ , razionalmente parlando c''è da vivere nella rendita del buon rapporto che ci ha dato questa ed altre persone. “ non ho emozioni e la mia vita continua come prima „ questo è irrazionale, qualsiasi evento modifica l'iter di tutto l'universo, quindi modifica tantopiù l'iter di chi era vicino a quell'evento (in questo caso l'evento è il decesso e chi era vicino sono i genitori). Quello che sencondo me non va poi così bene, nel tuo modo di affrontare il lutto e la non completa consapevolezza (ma potrei sbagliarmi) del fatto che per tua figlia è arrivato il momento del distacco da voi, un po' come dire " grazie per tutto quello che avete fatto per me ma adesso lasciatemi andare, è il momento in cui devo procedere con le mie gambe, vi prego, concedetemi questa possibilità di seguire il mio percorso e non pensiate che il fatto che io voglia andare avanti sia una mancanza d'affetto nei vostri riguardi. Io sono semplicemente "cresciuta", sto andando avanti, capitelo per favore e siatene contenti. Questo è anche grazie a voi, ciao ". |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 11:20
“ grazie per tutto quello che avete fatto per me ma adesso lasciatemi andare, è il momento in cui devo procedere con le mie gambe, vi prego, concedetemi questa possibilità di seguire il mio percorso e non pensiate che il fatto che io voglia andare avanti sia una mancanza d'affetto nei vostri riguardi. Io sono semplicemente "cresciuta", sto andando avanti, capitelo per favore e siatene contenti. Questo è anche grazie a voi, ciao ". „ Ho letto con emozione il tuo testo sopra e ti ringrazio per averlo scritto ma non vorrei che questo thread diventasse uno scambio solo tra noi due. In ogni caso ci sono degli aspetti di cui bisogna tenere conto e di cui forse avevo parlato in un altro thread. Ad esempio il fatto che quando è nata il medico mi avesse detto "non si preoccupi tanto questi bambini muoiono presto" !!! e io invece mi sono indebitato per andare negli Stati Uniti fare operare mia figlia al cuore (era l'unico ospedale che mi aveva dato qualche speranza visto che a Houston operava Denton Cooley). Aveva imparato a leggere e scrivere e conduceva con noi una vita normale tanto da poter viaggiare per il mondo (anche in paesi "difficili") con lei . Il cuore era perfetto fino a quando all'improvviso ha ceduto e c'è stato il vuoto per noi. E' vero che lei era arrivata alla fine della sua vita e se fosse proseguita avrebbe sofferto e avremmo sofferto a vederla colpita sempre più dall'Alzheimer . Capisco che visto dall'esterno queste sono informazioni inutili o poco importanti ma sono il nostro vissuto ed è con questo vissuto e con la conseguente realtà che dobbiamo convivere. Capirai che scrivere tutto questo mi dà molta emozione . |
| inviato il 06 Maggio 2018 ore 11:42
non ti preoccupare per il topic. a volte si scrive ed altre si legge, partecipare è tutte e due le cose. essere ottimi genitori a volte somiglia a raccogliere il pulcino di cigno con le ali spezzate cui nessuno scommetterebbe un cent sulla sua vita, voi questo pulcino siete riusciti a crescerlo. è per voi forse il primo stupore che adesso debba prendere il volo. |
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