| inviato il 21 Maggio 2018 ore 8:43
Ma vi divertite a fotografare Martin Pescatori Pasturati tutto l'anno e che vanno a pesca dentro ad un acquario?? Il mio negozio di scarpe aveva un Pappagallo tutto colorato. Secondo me fotografarlo sarebbe la stessa cosa! Questa non è più fotografia naturalistica, ma andare per ZOO |
user23063 | inviato il 21 Maggio 2018 ore 10:57
Infatti, io propenderei piuttosto per Noale, così almeno il Martino SE VUOLE ci va e lo trovate. Soddisfazione e c**o allo stesso tempo. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 14:30
Se uno si fa 400km credo che un minimo di speranza di portare a casa due foto voglia averle, dato che qui sono rarissimi e ne ho fotografato uno in 5 anni. Subito a saltar su senza sapere la situazione... |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 14:36
Non mi risulta ci siano luoghi in Italia dove non sia presente il Martin Pescatore. Farsi 400km per fotografarlo mi sembra assurdo. Con un minimo di sbattimento lo fotografi ovunque e senza pagare. Anche fosse, andare in un posto e PRETENDERE di fotografarlo PAGANDO vuol dire semplicemente pagare il biglietto di uno ZOO. Allo stesso modo domani dovrei andare al Bioparco di Roma perchè da me in Umbria non c'è in natura la Tigre del Bengala e lì a Roma sono sicuro di beccarla. Poi ognuno fa quello che vuole, ma questa NON è fotografia naturalistica. |
| inviato il 21 Maggio 2018 ore 14:43
Datti una calmata ahah No qui in regione dove vivo ce ne sono pochissimi e lo ho fotografato una volta in 5 anni e poi è sparito. Qui si congela tutto e migrano via. Se non conosci el situazioni di alcuni luoghi fai meglio a tacere e fai una figura migliore. E parlo facendomi chilometri su chilometri per fotografare gli stambecchi a piedi a 3000 metri quindi so cosa vuol dire. Le tue lamentele non sono pertinenti all'argomento del topic quindi se vuoi fare le tue lamentele creati i tuoi post e scrivitele li ^^ |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 19:31
si pagano 30 euro che sappia io |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 19:43
Ti ringrazio :) Mi informerò a fine mese! |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 21:00
Mi spiace veramente leggere alcune affermazioni: “ ormai l'oasi di noale non è piu seguita come una volta e attualmente non la consiglierei a nessuno „ Giulgiulio, qualche volta ti ho visto in oasi...ma non ti ho mai visto quando c'era da dare una mano. Non ci sei mai stato quando abbiamo allestito le mangiatoie nel periodo invernale (gratuite). Il volontariato è faticoso, ci vuole tempo e denaro perchè la nafta dal benzinaio va pagata. L'oasi di Noale è mandata avanti da pochi volontari che aprono/chiudono a turno i cancelli. C'è da combattere perchè in tanti tentano di ostacolare la sopravvivenza dell'oasi. La posizione geografica non aiuta, e fa gola a molti...ovviamente non per interessi naturalistici. L'oasi di Noale ha riempito per anni le schede di memoria ai fotografi senza chiedere NULLA in cambio. Il capanno del martino era sempre FULL, purtroppo la gente ha la memoria troppo corta..... Trovatemi una mangiatoia invernale gratuita dato che i semi costano, ci vuole impegno per portare il cibo quando finisce. Invece di sconsigliare l'oasi, date una mano e fate i volontari. “ Lasciate perdere sia le Cave di Noale che l'Isola della Cona. In entrambi questi posti i martini potrebbero esserci o non esserci e beccarli è solo una questione di GRANDE fortuna. A Gaggio li pasturavano e quindi le foto sono QUASI assicurate, ma è comunque meglio assicurarsi telefonicamente della situazione attuale. „ Questa frase riassume la deriva della fotografia naturalistica italiana. Sconsigliamo Noale e Isola della Cona perchè il martino potrebbe non farsi vedere?? Già che ci siamo facciamo una telefonata perchè ci assicurino la presenza del soggetto che vogliamo fotografare? Alla Cona il martino lo vedi sorseggiando una birra Lasko comodamente seduto al bar, passa spesso anche al capanno Girigola. Giusto, sconsigliamo la visita in una delle più belle oasi italiane perchè non v'è certezza di foto Ora scusate, devo telefonare in un fiordo norvegese per farmi assicurare un incontro ravvicinato con un'orca |
| inviato il 22 Maggio 2018 ore 21:22
Condivido quanto dici Fabio. Ne approfitto per dire che spesso il problema non è l'oasi ma chi la frequenta. Ho scritto un post proprio sulla scheda dell'isola della cona dove sono stato circa 2 settimane fa riportando il comportamento assurdo di molti dei frequentatori... |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 8:12
“ Questa frase riassume la deriva della fotografia naturalistica italiana. „ Io credo che la deriva della fotografia naturalistica la si debba trovare in altre attività, come quelle ben descritte in questa discussione aperta da Lufranco www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2781291&show=1, che condivido pienamente. Personalmente non mi è mai interessato fotografare il martin pescatore e l'avifauna in generale in situazioni "controllate" (l'unica foto che l'ho scattata in inverno a un soggetto incontrato per caso in mezzo alla neve), però, se qualcuno chiede dove poterlo fotografare con una "certa" sicurezza, penso sia giusto dire come stanno le cose. |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 9:17
Quanto scritto da Fabio Ferretto e Lupolu è giustissimo. Da frequentatore occasionale di Noale e della Cona mi spiace leggere quanto scritto da alcuni con scarso tatto... ....però.... ....Alexgrassi aveva sin dal primo post fatto capire che voleva andare "a colpo sicuro". Si può discutere su mille aspetti etici/naturalisitici/estetici (e qui io sono abbastanza talebano!) però la risposta alla sua specifica domanda non può essere che Gaggio o Cervara, cioè posti dove - ci piaccia o meno - i martin pescatori vengono pasturati regolarmente. |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 13:22
Intanto da fruitore delle oasi ringrazio Fabio per quello che fa, poi vorrei dire che polemizzare su come uno intende fotografare gli animali lascia il tempo che trova! Personalmente frequento oasi dove gli uccelli vengono pasturati, oasi più selvagge dove fare foto è questione di c...o (le ho girate tutte tra Veneto e Friuli), e montagne e valli selvagge. Ovvio trovo più appagante fotografare l'animale in quest'ultimo contesto, ma smettiamola di voler sempre puntualizzare che cosa vuol dire foto naturalistica. La foto fatta veramente in ambiente selvaggio si vede subito eccome! E ciò gratifica chi l'ha fatta e chi la guarda senza bisogno di specifiche, ammonizioni o critiche. |
user23063 | inviato il 23 Maggio 2018 ore 14:04
Non è vero che è così evidente che una foto fatta in ambiente selvaggio si veda subito. Primo, forse gli addetti del settore se ne possono forse accorgere. Ma spesso i commenti e i like vengono cercati più tra i non addetti. Altrimenti non si spiega perché più di una t*fa ai danni di concorsi internazionali è stata perpetrata (quasi) con successo. Secondo in certi casi alcune foto sembrano realistiche perché la "t*fa" è minima, ma c'è. |
| inviato il 23 Maggio 2018 ore 15:26
@Fadeslayer Bè io non sono un esperto ma certe foto cosi perfettine e con un contesto cosi accurato (vedi alcune delle mie) non possono essere che da capanno, poi girando da qualche anno qui su Juza i fotografi si conoscono e si sa come lavorano (e questo è il parametro di giudizio più importante). Oltre tutto ci sarebbe da compilare tra i dati di scatto anche il luogo dove è stata fatta la foto quindi o uno scrive una cosa per l'altra ...... Non parlo dei concorsi di cui non ho conoscenza, mi riferisco a questo sito. I likes vanno pesati (ne abbiamo parlato mille volte). |
| inviato il 25 Maggio 2018 ore 18:35
Ciao Fabio,con la mia affermazione non volevo minimamente sminuire il lavoro dei volontari(che anzi ammiro) nell'oasi di Noale ne in nessun altra,proprio non mi permetterei mai anche perchè come hai detto te sono una persona che non ha mai fatto volontariato fisicamente visto che non me la sento per il lavoro pesante che faccio,(faccio lo scaricatore a mano in una ditta)sono a casa solo i sabati e le domeniche e quando posso mi piace andare a fotografare gli animali e quando vado nelle oasi cerco lo scatto facile anche se concordo con molti che non sia tanto wild...il ragazzo che ha aperto il post cercava un'oasi dove fosse quasi assicurato lo scatto al martino e quindi io gli ho consigliato il capanno a pagamento di gaggio e non credo di aver torto per la possibilita maggiore di fotografarlo in un'oasi a pagamento rispetto ad una non costantemente pasturata come Noale(GIUSTAMENTE GLI ANIMALI ANDREBBERO PASTURATI SOLO IN INVERNO QUANDO NE HANNO BISOGNO PER NON RENDERLI TROPPO DIPENDENTI DALL'UOMO)concludo ribadendo la mia convinzione che Noale sia piu trascurata rispetto agli anni scorsi quando come dici te in modo particolare il capanno del martino era uno dei piu belli del nord d'italia e c'era sempre la coda e le foto erano assicurate mentre adesso no comunque di tanto in tanto bazzico ancora e posso assicurarti che se dovesse ritornare pullulante di animali come una volta sarei quasi sempre la. |
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