| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:29
Grazie a tutti per le risposte e in particolare a Francescor per aver condiviso la sua storia, che conferma abbastanza l'idea che mi sono fatto da osservatore esterno. Mi sembra infatti che se da un lato tutti oggi fanno foto a qualunque cosa dall'altro grazie ai nuovi mezzi di comunicazione c'è una forte domanda di immagini (e di video, che in effetti probabilmente un professionista oggi dovrebbe saper altrettanto fare) come forse mai prima d'ora: siti e profili social di attività commerciali, blog e giornali online, ecc.. E alla fine le foto che vengono usate e che ottengono consensi sono spesso di buon livello e non realizzate da fotoamatori. Sinceramente mi sembra eccessivo paragonare il fotografo a mestieri davvero del passato e quasi morti come lo stalliere o il tessitore, ma è invece una professione cambiata e in continua evoluzione, per cui credo che ora come ora pensare di iniziare come professionista aprendo il negozietto fisico e puntando su una clientela "locale" sia davvero un suicidio economico, fra costi da investire e difficoltà nel trovare clienti paganti, ma vorrebbe anche dire non saper vedere i cambiamenti.. Concordo che il modo migliore per iniziare sia puntare tutto sul farsi conoscere online, soprattutto tramite social (Instagram su tutti) che credo possano essere uno strumento molto potente, non aprire assolutamente uno studio fisso ma essere disponibili a spostarsi secondo le esigenze del committente ed eventualmente affittare l'uso di uno studio se fosse necessario: in questo modo mi sembra che si possano ridurre al minimo i costi fissi, con trasferte e affitti studio che andrebbero direttamente a carico dei clienti per i quali sono necessari. Probabilmente l'unico grande svantaggio rispetto al passato è effettivamente la concorrenza e non intendo quella dei vari zii/cugini/amici "fotografi" ma quella di veri professionisti; la maggior facilità di accesso alla fotografia, infatti, ha sicuramente permesso a molte più persone di scoprire la vocazione per la fotografia e di intraprendere il percorso da professionista: ai tempi della pellicola già solo i costi per comprare l'attrezzatura e soprattutto per fare la necessaria esperienza scattando e sviluppando erano sicuramente un bel deterrente @Francescor Come generi non mi è chiaro quale sarebbe la differenza fra news e fotogiornalismo, visto che dici che in particolare il mondo delle news è quello che se la passa peggio. E invece, posso chiederti a 28 anni cosa hai fatto per iniziare e fare esperienza? Ti sei affiancato come assistente ad un altro fotografo o tutto da solo? |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:39
Non so che dire davanti a queste affermazioni. Ho intrapreso questo sentiero nel 2012, quando la crisi era nel meglio, con l'aggravante di aprire attività nella regione più depressa d'Europa, la Calabria e a distanza di 6 anni non solo lavoro, ma ogni mese esce qualcosa di gratificante e positivo. Mi occupo per la cronaca di prodotto e interni ma anche di eventi. Il lavoro è fatto da persone e competenze. Quando ci sono queste anche in Burundi si lavora e bene. E lasciate stare telefonini e tutto il resto. Quando le cose si fanno serie anche uno stolto nota la differenza. |
user148740 | inviato il 23 Aprile 2018 ore 19:06
X francesco ho dato un occhio al tuo sito più che altro alla sezione matrimoni visto che di quello si parlava e mi è piaciuta. In altro post avevo scritto che se uno aveva l'idea di fare foto come i maestri della street di qualche anno fa il consiglio che mi veniva da dargli era di fare matrimoni. Ovviamente nessuno ha capito il consiglio, ma di sicuro tu lo capiresti. Bravo |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 2:15
seguo. |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 5:38
sono d'accordo con francescor e con alex221, ma ci metto anche un pò del mio. Effettivamente con la diffusione di queste macchine oramai alla portata di tutti, ognuno si sente in grado di tirare fuori fotografie "capolavori", ed in parte questo è vero, perchè con un minimo di studio e di pratica, con calma e ragionamento, la cosa è fattibile. Quello che non è fattibile, è la personalizzazione dello stile che ognuno di noi è capace di tirare fuori dal suo ego. Ci sono fotografi tecnicamente bravi, ma che sono morti dal punto di vista creativo, ed altri che sono creativi, ma si incasinano con la macchina fotografica in mano in particolari eventi, primo fra questi il matrimonio, che deve unire tempismo e creatività allo stesso momento. Detto questo, in un mondo che tende alla globalizzazione, vediamo che moltissimi stranieri, vengono a sposarsi in italia grazie all'immenso paesaggio artistico e naturalistico di estrema bellezza che ha. Questo da una parte è un bene, dall'altra crea una concorrenza spietata fatta anche da chi la fotografia la vede come sola fonte di sopravvivenza, e non di amore e passione. Ed è qui che entra in gioco il saper sfruttare questo mercato sotto ogni punto di vista. Bene fa francescor ad essere molto flessibile nello spostarsi dappertutto, intelligente anche il fatto che usa un domicilio domestico come punto di appoggio per il suo studio, il che rende poco oneroso l'esborso di denaro per un affitto che oramai per utilizzi commerciali chiedono cifre esagerate, cosi come intelligente è essersi affidato probabilmente ad un canale di sponsorizzazione con un minimo investimento che al tempo stesso gli dà una visibilità internazionale. Poi il resto lo fa la sua bravura, e il gusto di chi chiede un servizio che più gli si aggrada secondo le sue idee e bellezza. Chi fa un evento importante come un matrimonio, difficilmente affida il servizio a sprovveduti amici o fotografi sconosciuti, a meno che non ci tengano tanto, ma se poi sono persone straniere che scelgono apposta l'italia, o italiani che scelgono località fantastiche, vuol dire che a poco interessa la differenza di prezzo tra un fotografo e l'altro, e che guardano sopratutto a portfolio e storytelling che si avvicinino ai loro gusti e alle loro idee. Quindi secondo me, se chi ha intenzione di prendere la fotografia come un lavoro, debba innanzitutto avere davvero la passione di raccontare ed esprimere le sue idee, e poi creare ed investire quel tanto che basta per assumere una notorietà diffusa attraverso i canali più consolidati di comunicazione, naturalmente dopo aver fatto della gavetta e essersi creato un portfolio degno. Cosi facendo il campo di scelta di un potenziale cliente si restringe e si focalizza su quei pochi fotografi che li colpiscono. (vedi matrimonio.com) |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 5:59
“ Concordo che il modo migliore per iniziare sia puntare tutto sul farsi conoscere online, soprattutto tramite social (Instagram su tutti) „ Su questa parte concordo fino a un certo punto. I social media sono molto utili per fare in modo che molta gente veda le tue foto, ma la cosa piu' importante per me e' sempre stato cercare clienti di persona. Le mie foto dell'Universiade l'anno scorso son state viste da una marea di persone su Facebook, siti di news nazionali e sulla pagina del comitato Olimpico, ma il motivo principale per cui ho cominciato a lavorare con le leghe di pallavolo e' che son entrato in contatto direttamente con la loro azienda di marketing, ho mostrato le mie foto e dopo una settimana di prova ero a bordo. Il fatto che loro avessero gia' visto le mie foto online ha sicuramente aiutato, ma il tutto sta nello sbattersi a proporsi alle persone giuste nel modo giusto. Per me che sono un po' introverso questa e' spesso la parte piu' difficile (per non parlare poi delle difficolta' dovute alla lingua, visto che parlo Cinese ma non e' come quando mi esprimo in Italiano o Inglese), pero' fare marketing e' necessario, tanto piu' in un settore come la fotografia che ora e' molto saturo. Ps: ho scelto di puntare sulla pallavolo per due motivi. Il primo e' il fatto che durante l'Universiade ho avuto modo di conoscere molte delle giocatrici della Nazionale e delle persone che si occupano del campionato, rendendomi quindi piu' facile la ricerca dei contatti giusti. Il secondo e' che gli sport Nazionali principali sono baseball e basket, entrambi seguitissimi da media e fotografi, quindi con meno possibilita' di ricavarsi uno spazio. La pallavolo e' uno sport secondario (ma in crescita grazie agli ottimi risultati recenti della Nazionale), quindi con meno concorrenza e piu' possibilita' di mettersi in mostra. Anche qui la mia e' stata una scelta ben ponderata. |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 7:01
Il lamentarsi che il mercato è saturo e che ormai tutti hanno accesso alla fotografia mi pare una scusa bella e buona .......... Chi è bravo e fa la differenza continua a lavorare senza problemi , chi invece va a confrontarsi con i vari ragazzini e fotoamatori in nero probabilmente hanno scelto il mestiere sbagliato . E' così in tutti i campi ......... |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 7:27
Il mercato e' saturo perche' il costo per affacciarsi alla fotografia in modo professionale si e' molto ridotto negli ultimi anni. Parlando del mio settore, chiunque con una D750 o equivalente e un 70-200 f2.8 anche terze parti puo' scattare foto a un prezzo che anni fa era fuori portata per molte persone, e volendo si puo' usare anche roba piu' vecchia. Discorso simile anche per altri generi fotografici. Nel momento in cui si elimina o riduce l'ostacolo economico, un settore diventa per forza di cose piu' saturo, e non parlo di "amici con una reflex" o fotoamatori della domenica, ma un numero maggiore di fotografi capaci e con l'attrezzatura necessaria. Chiaro che quelli scarsi vengono scremati in fretta, ma di gente brava ce n'e' molta e ora e' anche piu' facile mettersi in mostra. |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 15:11
@ThomasInTW Sì hai ragione non intendevo dire che il farsi conoscere su internet possa sostituire il costruirsi una rete di contatti e clienti, che resta di sicuro alla base di qualsiasi lavoro da professionista autonomo e per cui spesso servono più doti trasversali rispetto alla bravura pura e semplice, quali affidabilità, disponibilità e una certa abilità nel "sapersi vendere".. Internet con tutti i vari strumenti che mette a disposizione è piuttosto un mezzo, forse oggi il più importante, con cui allargare e mantenere i vari contatti. |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 16:55
Facendo un discorso correlato col problema, se uno vuole monetizzare con le visualizzazioni in qualche sito, cosa è meglio fare? Non mi interesserebbe guadagnare con le foto di viaggi e paesaggi, ma per avere convenienza a ingaggiare una modella per qualche servizio, bisogna almeno trovare il modo di recuperare le spese altrimenti non conviene, e dopo i workshop per imparare non ho più voglia di spendere in quel settore. |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 18:08
Non saprei, di siti che ti permettano di monetizzare direttamente dalle visualizzazioni io conosco solo Youtube, ma si tratta di video non di foto.. Ma in effetti in generale i fotografi che pagano le modelle per far loro le foto come guadagnano da quegli scatti? |
| inviato il 24 Aprile 2018 ore 18:54
“ @Rednaxela1978 Il lamentarsi che il mercato è saturo e che ormai tutti hanno accesso alla fotografia mi pare una scusa bella e buona .......... Chi è bravo e fa la differenza continua a lavorare senza problemi , chi invece va a confrontarsi con i vari ragazzini e fotoamatori in nero probabilmente hanno scelto il mestiere sbagliato . E' così in tutti i campi ......... „ non mi sono lamentato, ho espresso la mia opinione.. cmq hai sintetizzato quello che ho detto io appunto, chi è bravo e fa la differenza,lavora. Quello che mi preme sempre di dire a chi mi chiede se è il caso di fare questo mestiere, è di valutare sia i pro, sia i contro... perchè dei contro non ne parla mani nessuno, è tutto un #lovemyjob in pubblico, poi nei gruppi chiusi, le cose cambiano Per chi ha qualcosa da dire in ambito fotografico, c'è sempre posto, in tutti i settori, vecchi e nuovi... ma il settore è saturo di emulatori e di chi pensa sia un hobby remunerativo... su FB non li conto più quelli che si svegliano la mattina e non sanno se fare il Dj o il fotografo... Non è certo un lavoro che ti fa diventare ricco, ma è un lavoro, scattare,almeno nel mio settore, è un 20% di quello che bisogna fare, se si è convinti e se si sono valutati tutti gli aspetti positivi e negativi, sono il primo a dire "in bocca al lupo"!! |
| inviato il 25 Aprile 2018 ore 4:31
Seguo |
| inviato il 25 Aprile 2018 ore 5:07
“ Facendo un discorso correlato col problema, se uno vuole monetizzare con le visualizzazioni in qualche sito, cosa è meglio fare? „ Gli unici che conosco che fanno/hanno fatto soldi in questo modo lo fanno con video su youtube dove mostrano il backstage delle sessioni di fotografia, tecniche usate, equipaggiamento etc etc. Ma non e' una cosa che si monetizza da un giorno all'altro, posson servire mesi o anni. Thomas Heaton e' un bravo fotografo di paesaggi. Ha lavorato per anni nel mondo del video (senza divertirsi tanto), poi si e' lanciato a tempo pieno nella fotografia. Nel 2014 ha aperto il suo canale Youtube dove condivideva video fatti abbastanza malino (tant'e' che molti li ha cancellati ma il primo anno per lui era una sorta di prova), nei quali parlava dei suoi viaggi, della tecnica fotografica etc etc. Ha imparato a usare la piattaforma e unito alla esperienza in campo video ha messo su un canale che ora gli genera buoni soldi, con tutti i video tra le 50k e 300k visualizzazioni. Ce ne sono molti che fanno come lui, alcuni usano Youtube come fonte principale di guadagno, altri lo usano come piattaforma per farsi conoscere maggiormente e attirare piu' clienti/vendere stampe, ma partire da 0 e' sempre molto difficile. Non ho idea di come funzioni con Facebook o altri social media simili. |
| inviato il 25 Aprile 2018 ore 6:38
Concordo in pieno con Alessandro Capuozzo. Molti amatori sono più bravi di molti professionisti per il semplice motivo che non sono più professionisti. Da ex grafico/illustratore capitano richieste di lavoro perché secondo la mentalità degli italiani costi meno (gratis è meglio!!!). Proprio perché non è più il mio lavoro per questa mentalità del "tutto a risparmio" e a "pagherò", costo il triplo di un professionista e lavoro solo a nero (perché lo stato italiano mi ha ×!!!). Queste mie richieste logicamente allontanano i furbetti che hanno distrutto il mercato. Sono dalla parte di chi lavora o cerca di sopravvivere come professionista pagando tasse e a scontrarsi con la concorrenza spesso scorretta per cui le mie richieste a chi chiede prestazioni servono a scoraggiare i furbetti di turno (anche se ci sono tantissimi pronti a vendersi per 4 soldi!!!) |
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