| inviato il 20 Aprile 2018 ore 7:50
"Ciao, voi scattate già in bianco e nero o lo modificate poi in seguito? Cosa è meglio fare?" Ogni fotocamera fotocamere, e tutto quello che fa immagini in digitali, qualsiasi cosa, tutto, "scatta" in RAW, produce un file RAW che NON è una immagine, è solo un file di dati. Quel file di dati lì, il RAW, DEVE essere convertito in file immagine, per ottenere una fotografia, il RAW NON lo puoi vedere a monitor e tantomeno stamparlo. La conversione del RAW in immagine, anche B&N, la puoi fare tramite la fotocamera, con il suo software, oppure con software esterno. Se lo fai fare alla fotocamera, tutti i parametri della fotografia, colori, luminosità, contrasto, etc, tutto, sono scelti da altri, ossia dai tecnici che hanno fatto la fotocamera. Se lo fai da te con software esterno alla fotocamera, parametri sono invece scelti da te, la fotografia te la fai da te. Occhio che la fotocamera ha software poco flessibile, mentre con software esterno hai una capacità operativa ed una flessibilità estremamente più elevata. Se in fotografia digitale, come tecnica di fotoritocco, non sei un miccio, conviene dunque che i parametri te li scelga da te, almeno la fotografia te la fai come vuoi tu e non come deciso da altri. Alla domanda "Come è meglio fare?" la risposta varia dunque da quanto sei esperto di fotoritocco: - se sei un po' esperto di fotoritocco, meglio che tu il B&N te lo faccia da te. - se di fotoritocco non ne sai nulla, se sei un miccio, meglio far fare alla fotocamera. Occhio che il fotoritocco, sempre e comunque, DEVE essere completamente invisibile, la minima traccia di fotoritocco visibile, è un errore sempre e comunque imperdonabile. |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 9:33
@Alessandro...ni...cioè le cose che tu dici sono vere, e sono anche condivisibili...premetto non voglio cominciare la solita diatriba RawvsJPG, fotoritocco SI/NO...il mio workflow è scattare in RAW e convertire in bianco e nero poi. Però, c'è un però scatto da più di dieci anni, quasi venti oramai, ed ho sbattuto la testa e molto con le pellicole il bianco e nero e capire se le mie scelte sul campo fossero state giuste solo setimane dopo a rullino sviluppato. Oltre l'aspetto puramente tecnico, che cambia radicalemnte nel tempo, c'è un aspetto che invece non cambia che è l'approccio al bianco e nero, sappiamo tutti che molte foto valgono più a colori che in bianco e nero e viceversa, questo aspetto non cambia. Cioè una situazione da bianco e nero di 50 anni fa vale allo stesso modo oggi. E questo si impara solo scattando e vedendo in bianco e nero. “ Se lo fai fare alla fotocamera, tutti i parametri della fotografia, colori, luminosità, contrasto, etc, tutto, sono scelti da altri, ossia dai tecnici che hanno fatto la fotocamera. „ qui è il mio ni.... Capire e vedere in Bianco e Nero lo puoi fare solo convertendo subito e "lasciare fare alla macchina" in bianco e nero, i parametri che puoi cambiare in macchina ci sono, sono contrasto/nitidezza eventuali filtri colorati senza considerare poi che il 90% della foto la fa l'esposizione. Queste sono cose che prescindono il software e il processo utilizzato, che è sempre meglio quello esterno. Quindi pur confermando quello detto da Alessandro ti ribadisco di scattare in JPG + RAW, settando la macchina in BN, cercando di capire subito come ci si comporta con il bianco e nero cosa viene valorizzato e cosa invece no, quando e perchè. Poi quando avrai capito come il bianco e nero funziona ti troverai a convertire foto che hanno il 90% di successo assicurato, e non bianchi e neri posticci. Certo puoi scattare tutto a colori e poi con lightroom con un pulsantino convertire tutto in Bianco e Nero e poi scegliere quelle che più hanno senso. Ma sa chepalle!!!!! Ciao LC |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 10:06
Giuste considerazioni Lordcasco. "Vedere in bianconero", ne sono convinto, non è per nulla un'idea astratta. Vuol dire avere diverso rapporto con la forma o con le relazioni cromatiche per esempio, e in soldoni può farti scegliere, a parità di soggetto e scena un punto di ripresa differente. Tanto per dire una cosa. Ma per questo dovresti ovviamente avere in mente un'idea finale, cioè camera oscura (o chiara) inclusa. Ovvero, rispetto a ciò che vedi, avere una ragionevole idea di quali sono le cose da demandare al dopo e quali no. Già in analogico, lo sappiamo bene, "vedere in bianconero" prevedeva avere in mente un processo. Cioè comprendere quel lavoro in camera oscura che oggi corrisponde non alla mera stampa, ma alla post produzione. Che per alcuni aspetti specifici era il solo "responsabile" di quel dato risultato. E' vero che i filtri li puoi simulare già in camera (credo sia il minimo, per chi fa jpeg monocromatici), ma molte altre cose... non c'è verso. Penso alle mascherature, che in un buon bianconero sono imprescindibili (non ricordo una sola stampa, in camera oscura, fatta senza nemmeno un piccolo intervento...) Per cui, se c'è intenzione di coltivare la faccenda, non so se conviene troppo abituarsi a vederlo in camera, oppure cercare di capire pian piano un processo appunto. Magari non guardando nemmeno lo schermo della fotocamera, se non per un'occhiata alla composizione. Mi chiedo cioè se aiuta oppure se possa essere fuorviante. Ovviamente tutto ciò richiede molta passione e impone di darsi molto tempo. Per cui, prima di tutto... bisogna averne voglia |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 12:20
Io con la x100f mi sto abituando a scattare in bianco e nero direttamente su evf. E honpaura poi che sara' difficile poi tornare a scattare com ovf ed interprerare la scena a colori.. |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 12:33
“ Io con la x100f mi sto abituando a scattare in bianco e nero direttamente su evf. E honpaura poi che sara' difficile poi tornare a scattare com ovf ed interprerare la scena a colori.. „ E' solo questione di abitudine e di tempo: quanti, qui, per vent'anni e più, non hanno avuto altra possibilità che guardare in un mirino, a colori? |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 15:04
Si infatti gli aspetti sono due. 1) Di lavorazione del file. E qui pur lavorando poco i miei file devo ammettere che, oltre alla questione di avere più dati e files di partenza "migliori", lavorare sui canali colore permette molta più flessibilità e semplicità nel raggiungere il risultato che si vuole ottenere 2) Di visualizzazione della foto. E qui concordo con Francesco. Nel senso che anch'io non ho idea se sia più efficiente visualizzare subito la conversione su EVF per avere già un'idea del peso dei vari elementi visivi e comporre di conseguenza in maniera più mirata, o cercare di previsualizzare tutto dentro la testa per essere più reattivi nel riconoscere scene potenzialmente interessanti senza avere l'occhio sempre appiccicato al mirino. Boh! Forse inizialmente si potrebbe cercare un mix per poi decidere una strada più circoscritta. Tipo fermarsi un attimo a cercare di prevedere il risultato e poi guardare dentro l'EVF in bn e "vedere cosa succede". O anche fare due foto una con EVF a colori e una dopo dieci secondi con EVF in bn e vedere se le composizioni restano identiche... |
user90373 | inviato il 20 Aprile 2018 ore 15:41
A volte, come in questo caso, ringrazio il cielo di esser nato quando non c'erano tutte queste " problematiche opportunità ", le scelte erano pressochè obbligate e formative. Ora, potendo, opterei per una Leica Monochrome e, fine dei problemi di B/N. |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 17:02
io che scatto in raw + jpeg con mirino elettronico guardo in bw ma con serie x 100 il bello eraausare mirino ottico. comunque pensare , quando si può la foto in bw non guasta concordo che il pregio maggior del digitale è che se cambiano le condizioni la possibilità di convertire in bw è fenomenale |
user90373 | inviato il 20 Aprile 2018 ore 17:16
@ Opisso “ Tra l'altro sbattendosi un po' ci puoi fare anche le foto a colori „ E cosa voler in più dalla vita? |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 17:23
"Ora, potendo, opterei per una Leica Monochrome e, fine dei problemi di B/N. " 1) Problemi in B&N col digitale ce li hai se di digitale, di gestione del segnale, non ci capisci nulla. 2) La Leica Monochrome io l'ho provata, e benino, per curiosità, e l'unico vantaggio vero che offre è che il suo sensore si becca più luce dei sensori delle altre Leica (non ha il Bayer) ed è dunque meno rumorosa delle altre Leica, ma il B&N te lo converte un tecnico della Leitz e non tu, il che significa che lo fa come lo vuole lui e non come vuoi tu. Detta in altre parole, se lavori bene di fotoritocco, il B&N della Monochrome, te lo fumi, ed alla grande, come e quando ti pare. Io la Monochrome la vedo proprio per chi di fotoritocco non ci capisce assolutamente nulla, zero, ed è disposto a sacrificare una Leica (quello è, sacrificare una fotocamera) semplicemente perché di come si fa una buona conversione in B&N da una immagine digitale a colori non ne sa assolutamente nulla, non sa nemmeno da che parte cominciare. Se non metti le mani in modo zonale, scomponendo in zone l'immagine ed operando selettivamente su quelle, un buon B&N non lo fai nella grande, grandissima maggioranza dei casi: NON basta fare una conversione in B&N a tappeto su tutta l'immagine, ed in quei casi lì, che sono la maggioranza, la Leica Monochrome te la sbatti sui maroni. Foto tipo questa:
 più grande qui: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2484493 o questa
 più grande qui www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2563879 tanto per fare due esempi, con una Monochrome, non ce le puoi fare, semplicemente perchè con una conversione a tappeto è impossibile. E se compri la Monochrome per poi metterci le mani in fotoritocco con Photoshop, sei scemo, tanto vale farsi la conversione tutta da sé e non farla fare al tecnico della Leitz, indipendentemente dal risparmio di una Leica |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 17:38
Per chi non conosce il vernacolo lucchese: miccio=asino, somaro, Alessandro correggimi se sbaglio, non so se ci sono i micci volanti a Lucca, nel resto d'Italia sì: alle elezioni Tutti i file raw contengono almeno due JPEG (gli X3F Foveon addirittura tre...). Quasi sempre però il JPEG (embedded) non è qualità 10 o 12. |
user90373 | inviato il 20 Aprile 2018 ore 21:55
@ Alessandro Pollastrini “ E se compri la Monochrome per poi metterci le mani in fotoritocco con Photoshop, sei scemo , tanto vale farsi la conversione tutta da sé e non farla fare al tecnico della Leitz, indipendentemente dal risparmio di una Leica „ In "lato sensu" o "stricto sensu" ? |
| inviato il 20 Aprile 2018 ore 22:02
“ A volte, come in questo caso, ringrazio il cielo di esser nato quando non c'erano tutte queste " problematiche opportunità ", le scelte erano pressochè obbligate e formative. Ora, potendo, opterei per una Leica Monochrome e, fine dei problemi di B/N. „ Anche io sono nato quando le diavolerie manco si potevano immaginare. Ma anche se faccio solo bianconero, quella è l'ultima macchina che comprerei |
user90373 | inviato il 20 Aprile 2018 ore 22:18
@ Francesco.merenda Come soluzione di emergenza, nel caso mi finisse la pellicola nel bel mezzo di qualsiasi cosa, non la butterei proprio via. |
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