| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:55
“ Ancora co' ste pippe ? „ Davvero, considerando poi che ci sono alcune mirrorless (o analoga tecnologia) che nel mirino mostrano già l'anteprima dello scatto, con le alte e le bassi luci clippate, l'istogramma... che senso ha studiare ancora il sistema zonale? Dal punto di vista dell'interesse accademico e della cultura generale, per carità, ben venga, ma che applicazione pratica avrebbe?? |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:13
“ Dal punto di vista dell'interesse accademico e della cultura generale, per carità, ben venga, ma che applicazione pratica avrebbe?? „ Credo anche io che si possa serenamente vivere senza. Poi il punto è capire se e quanto un certo tipo di conoscenza accademica, per riprendere il termine, possa avere riflessi indiretti sulla prarica. Forse sbaglio, ma credo che in tutto quello che facciamo la conoscenza tende a produrre effetti indiretti non insignificanti. Non solo in fotografia ovviamente. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:42
“ credo che in tutto quello che facciamo la conoscenza tende a produrre effetti indiretti non insignificanti „ Vero, ciononostante, ogni tanto continuo ad interrogarmi sull'utilità di alcuni campi d'applicazione della mente umana, speleologia e paleontologia in cima alla lista. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:50
Il mondo è bello perché vario Chi a ciò dedica la vita, chissà, magari una ratio gliel'avrà trovata- Ma forse è solo l'ennesimo tipo da forum |
user148740 | inviato il 27 Marzo 2018 ore 20:31
Adams è ciò di più lontano possa esserci dalla mia versione della camera oscura, io facevo tutto senza un termimetro, senza un timer, un po' come scattavo. E devo dire che mi puaceva quello che veniva fuori, ma riguardandole penso che tecnicamente si potesse fare molto meglio. Ma io mi divertivo così.. Adesso con il digitale mi accorgo che c' Gente qua sul forum che fa bn meglio di me e probabilmente anche conoscere adams aiuta, ma non me ne preoccupo molto, mi ci diverto |
user148740 | inviato il 28 Marzo 2018 ore 8:54
Aggiungo che, non verrei fare torto a qualcuno visto che l'archivio è sterminato e io ne ho visto una parte infinitesimale, ma a mio gusto personale Daniele Ferrari è quello che si avvicina di più alla mia idea di quello che dovrebbe essere un buon bn. Se hai un attimo buttaci un occhio |
| inviato il 28 Marzo 2018 ore 10:10
Io credo che niente in specifico aiuti e tutto aiuti. Nel senso... faccio fatica a immaginare "quella cosa", quel singolo elemento il quale, essendone in possesso o mancandone rende un fotografo grande o piccolo. Ovvero, è indubbio che conoscere o meno Adams non determina, di per sé, probabilmente nulla. Zero. Ed è facile e giusto dire che puoi tranquillamente non sapere manco chi è e fare grandi foto. E viceversa. Concordo. Ma se ci pensi un attimo, questo vale praticamente per tutto: - quale mostra, se non l'hai vista, ti impedisce di fare buone foto? - quale libro, se non l'hai letto? - quale corso, se non l'hai fatto? - quale moglie, se non l'hai sposata? - quale forum se non ti sei iscritto? Per cui, a mio avviso, in ogni discussione e su ogni tema si può sostenere, con ragione, che "questa cosa qui non cambia nulla nella tuà qualità di fotografante". Ma al tempo stesso credo che chiunque, se si ferma un attimo a riflettere, possa convenire che se non sai nulla di nulla della vita, sarai un essere un po' vuoto. E che questa condizione di "essere vuoto" non è una buona premessa per parlare con la fotografia. Torno all'inizio: niente in specifico fa. Tutto fa. E quindi (io penso) tutti noi siamo una miscela delle cose che ci sono arrivate nella vita e del modo in cui le abbiamo filtrate attraverso la nostra natura. In mezzo a tutto ciò, magari per un uno-per-milione, forse anche la conoscenza del sitema zonale ci può rientrare. Ma mi rifiuto di credere che ci sia quella cosa, unica, precisa e indiscutibile che se la sai o non la sai ti cambia tutto |
user148740 | inviato il 28 Marzo 2018 ore 10:23
Non ho capito se ti riferivi a me ma mi trovi completamente d'accordo, noi siamo quello che mangiamo, e quello che mangiamo prima o poi salta sempre fuori. Io faccio fatica con una tecnica che mi pare di ricordare viene spiegata in 3 libri, ma riconosco che anche essenso anacronistica molti passaggi possono valere anche nel digitale. Infatti ci sono persone anche su questo forum più preparate tecnicamente di me, e che fanno foto tecnicamente migliori. E questo è un bene perché se ce l'hai puoi scegliere di isarla o meno, se non ce l'hai non la usi. Poi io ho il mio stile, mi piace, mi diverto, me ne fotto, ma se ce l'avessi magari in qualche frangente salterebbe fuori anche inconsciamente. Quindi ben venga la tecnica soprattutto se viene digerita |
| inviato il 28 Marzo 2018 ore 10:49
“ Col digitale la faccenda ha ancora meno senso: operando su un file raw il "sistema zonale" può essere tranquillamente applicato a posteriori tramite lettura dell'istogramma. C'è stat una democratizzazione ed un'amnistia generale in campo fotografico, ma qualcuno non se ne è ancora accorto. „ Si quello che penso pure io. Mi viene solo il dubbio, giusto pour parlez visto che sono generi che non pratico, che in ambito studio un'infarinatura possa essere utile per gestire meglio le varie luci di riempimento, stacco luminosità sfondo ecc. Poi come si diceva qui sopra, semplificando, "è tutta cultura". Lo dico anche pensando a un workshop del mio "ex-circolo", in cui avevano invitato tal Francesco Francia che pubblicizzava appunto questo suo miracoloso workshop: "Il sistema zonale e teoria illuminotecnica avanzata". Se poi fosse tutta fuffa per attirare i fotografi amatoriali, o se comunque workshop fosse valido il richiamo al sistema zonale minimo o impreciso... non sono in grado di dirlo dirlo visto che io non avevo partecipato. |
| inviato il 28 Marzo 2018 ore 10:57
“ Lo dico anche pensando a un workshop del mio "ex-circolo", in cui avevano invitato tal Francesco Francia che pubblicizzava appunto questo suo miracoloso workshop: "Il sistema zonale e teoria illuminotecnica avanzata". Se poi fosse tutta fuffa per attirare i fotografi amatoriali, o se comunque workshop fosse valido il richiamo al sistema zonale minimo o impreciso... non sono in grado di dirlo dirlo visto che io non avevo partecipato. „ Un ottimo spunto questo passaggio, secondo me Opisso. Cioè: questo corso (che non conosco) può essere ottima cosa oppure fuffa. Nel secondo caso, vabbé, poco da dire. Ma nel primo sarebbe un ottimo esempio: partire da qualcosa, che un suo valore ce l'ha o l'ha avuto e oggi è poco direttamente utile, ma che in qualche modo "influenza" e genera nuove idee. D'altro canto mi sembra che, qui, molti si siano letti la trilogia di Adams: non so a voi, ma a me pare che ci sia un costante intercalare e combinare squisite questioni tecniche (superate) a questioni più concettuali sul monocromatico (relativamente universali). Se ben ricordo, visto che è lettura "antica" |
user148740 | inviato il 28 Marzo 2018 ore 10:58
Si il problema della tecnica di adams è secondo me ha tempi di digestione molto lunghi, e il mio stomaco semplicemente non ce la fa. Ma è un mio limite. Ben venga adams e ben venga chi lo studia, a volte mi ritrovo a guardare alcune foto con ammirazione, altre volte mi risultano semplicemente vuote ma sicuramente non è adams il problema |
| inviato il 28 Marzo 2018 ore 11:08
Mi sento più vicino al pensiero del Merenda, ultimamente c'è feeling nel senso che pur ritenendo meno utile il sistema al giorno d'oggi col digitale, penso che conservi "interesse" per due motivi: 1) è sempre utile sapere come facevano gli antichi, non solo per conoscenza, ma perchè la storia insegna, sempre, magari riportando l'approccio in altri contesti 2) costringe a pensare a tutti gli elementi della scena, come saranno esposti e quanto margine si avrà dunque in PP dato che la gamma dinamica non è infinita; quand'anche lo sarà, praticamemente infinita da poter recuperare in modo assurdo sia in + che in - qualunque zona, continuerà ad avere valore a livello di previsualizzazione di quello che si vorrà poi valorizzare in post. |
| inviato il 28 Marzo 2018 ore 11:53
“ Mi sento più vicino al pensiero del Merenda, ultimamente c'è feeling „ Qui si stimola il gossip.... |
| inviato il 28 Marzo 2018 ore 14:26
“ 1) è sempre utile sapere come facevano gli antichi, non solo per conoscenza, ma perchè la storia insegna, sempre, magari riportando l'approccio in altri contesti „ Questo è vero. Il problema come appassionato è che devi ritagliarti le tue ore di approfondimento personale... E in quelle ore limitate cerchi sia "efficienza" nel progredire che la piacevolezza nello studio... |
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