| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 16:55
“ sei connesso? si? significa che puoi affacciarti ad una finestra inimmaginabile un tempo, ma da quella finestra possono vederti, anche coloro che vorresti non ti vedessero. „ Ooo ha riassunto in due righe la chiave del problema ma la soluzione dov'è ? cosa si può fare per sfuggire a questa moderna schiavitù ? Io non lo so |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 16:57
“ pappa e gioco assicurate „ ovvero "panem et circenses"; corsi e ricorsi storici |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:06
Daniele,non è che pappa e gioco,pane e rose,panem et circenses siano da buttare a prescindere; Tutt'altro direi vedi Olof Palme,la sua storia politica,e integrità; bisogna vedere qual'è il pezzo da pagare,l'eventuale inganno,i compromessi cui sottostare,e valutare. Non ultimo,se lo permettono-vedi ancora Olof Palme-. (bread and roses: diritti primari, SOCIALI -poiché la società esiste e deve civilmente esistere- assieme ai diritti genericamente, di ingannevoli cosmesi liberal; e non artatamente contrapposti,inimicati,mediaticamente criminalizzati con facile censorio insulto "populista", a beneficio ipo-crita delle classi egemoni e del capitale finanziario apolide). Allo stato attuale delle cose una redistribuzione,un equilibrio maggiore,è razionalità,è d'obbligo. Redistribuzione si,ma non quella farlocca del togliere ai poveri meno poveri per far finta di dare ai poveri più poveri, con il l'ovvio,previsto risultato di uniformarle entrambe (la globalizzazione all'uopo) al grado più basso di più povertà,bisogno e servaggio /d'uguaglianza brada e iniqua della ritornante gleba, ma sempre e solo per i molti,poiché : "tutti gli animali sono uguali", ma una minoranza di animali è esente, ha da restare intonsa,garantita e "più uguale" degli altri/ drenando il pingue,costante tesoretto dell'operazione "redistribuitiva" nelle casse dei "più uguali," e del loro -solo e per loro- attuato socialismo,mutualismo, (fratellanza di classe,casta,muratoria?) per ricchi, e spietato neoliberismo cannibale per tutti gli altri. A ben vedere dei Robin Hood, ma funzionante al contrario. Vedi Noam Chomsky e Edward S. Herman: socialismo per i ricchi e Capitalismo feroce per i poveri, salvataggi bancari con intervento pubblico (e conseguente,impunità e deresponsabilizzazione) a carico,maggiore debito e più dura morsa dell'usura per la collettività, nell'alveo di un mirato neoliberismo - per tutti, meno alcuni- , socialismo, ma solo per le banche,finanza e potentati. Privatizzazione dei profitti e socializzazione -pauperizzazione- delle perdite. Ma,si rende necessaria una redistribuzione -che ingenuità- indirizzata ai monopoli -al paradigma complessivo- alle finanziarie speculazioni,ai patrimoni,paradisi fiscali,fondazioni....iniqui e surreali(bolle virtuali a ben vedere)di una sempre minore e risicatissima percentuale di zii paperoni psicopatologicamente messosi fuori dal consorzio umano(per quanto illusoriamente vogliano credere, poiché poi tocca loro penare l'esistenza,la condizione umana,come tutti noi altri ultimi schiavi di Cesare Rex mundi, in fondo e infine). Cosa questa che è compito della politica,che oramai(nonostante il teatrino mediatico degli ascari e dei guitti onnipresente) ha smesso d'esistere e potere, se non come ostaggio ben pasciuto,testa di legno e paravento "democratico elettorale" di un irrazionale ideologia(fede,religione potremmo benissimo poi dire;è indubbio constatare come la banca sia la nuova chiesa,come il mercante si è accaparrato l'archetipo del tempio,facendone negozio a usura) economica. La possibilità di cambiare(chi?) tale stato di cose è si utopica |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:12
Silvano, sono perfettamente d'accordo; il fatto è che col panem et circenses si tende ad abbassare la guardia e chi regge le fila del gioco ormai questo lo sa alla perfezione; è qui che sta il rischio dell'inganno |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:16
Concordo,ma senza la possibilità del pane,almeno,la società si perde e decade in una giungla,e allora nascono e rinascono,le comprensibili e mai condannabili concrete paure e bisogni,la rabbia,i mostri,le ideologie mostruose,le risposte sbagliate sempre miranti all'obiettivo sbagliato. A meno che non sia proprio questo che la direzione si proponga. Shock and Awe. Creare il problema,il disagio,e coattivamente,con alibi di necessità,responsabilità e unanime richiesta, fornire la morsa di una a loro favorevole risposta(sbagliata,iniqua). L'inganno non è nuovo. |
user90373 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:23
@ Silvano R.r. Finchè i governi venderanno la sovranità alimentare alle multinazionali tipo Monsanto che pretende il monopolio delle sementi distribuendo semi sterili, per forza di cose chi regge le fila ha gioco facile. |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:33
Il problema è che ogni sistema socio-politico-economico racchiude in sé una parte di utopia dovuta sia all'imperfezione intrinseca al sistema stesso che, in buona parte, alle tante piccole differenze personali nella sua interpretazione e applicazione; così, ad esempio, l'attuale sistema ipertecnologico, che di fatto consente "alle nostre latitudini" livelli di benessere mai raggiunti prima e che consideriamo una conquista sociale, su scala globale ha invece allargato il divario tra ricchezza e povertà |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:36
Ettore è un discorso troppo lungo,complesso,e ot,da affrontare; i governi(in concreto uniformemente grigio topo, color cane che fugge, qualsiasi ideologia affermino di millantare),gli stati, le costituzioni, le politiche, le società, hanno semplicemente dovuto abdicare alle loro prerogative a favore solo dei "divini" mercati,delle lobby dell'economia e finanziarizzazione globalmente ormai interconnesse. Spesso volente o nolente,cercando, a volte, di salvare il salvabile, salvare se stessi soprattutto, ma senza effettivo potere politico; senza scettro,senza /pareggio di Bilancio come obbligo/ portafoglio |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:44
Ettore, l'esempio della Monsanto è un altro caso di passaggio dalla "vendita" del prodotto corredato di tutta la sua "tecnologia potenziale" (dopo di ché ne diventi "proprietario" e lo utilizzi come ti pare, anche per replicarlo seminandolo nell'orto di casa) alla vendita di un prodotto sterile (senza ulteriori potenzialità tecnologiche) o, tutt'al più, al semplice "noleggio" di quella tecnologia, con paletti sempre più stretti per quanto riguarda la possibilità di riutilizzarla, come sta accadendo nelle ultime pubblicità delle automobili. In questo modo l'utilizzatore finale viene sempre più estromesso dal reale controllo sulla tecnologia, e questo, in un'epoca in cui la tecnologia è l'aspetto principale del sistema socio-economico, è un fatto inquietante. |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:44
“ Nessuno vorrebbe vivere nell'incubo orwelliano,ma a tanti in fondo non dispiacerebbe una società-alveare senza bisogni e conflitti,senza amigdala e adrenalina,come quella che Huxley ci descrive. A pensarci su niente odio,guerre,egotica ambizione,invidie,; pappa e gioco assicurate...non sembra poi malaccio,volendo,in qualche modo.... „ Si esatto. (Anche se 1984 devo ancora leggerlo...) Forse Huxley sembrerebbe averci azzeccato più di Orwell. Comunque poi in "Ritorno al mondo nuovo" (un vero e proprio saggio al suo stesso romanzo) la critica è più chiara e dura. Interessante, poi si può vedere se condivisibile o meno, il fatto che Huxley ritenesse "il peccato originale" la sovrappopolazione con i conseguenti assembramenti in megalopoli sempre più impersonali e in cui il totalitarismo appare l'opzione più efficiente per governare "in pace". Sovrappopolazione secondo Huxley dovuta al miglioramento dell'aspettativa di vita non controbilanciata da un'adeguata politica di controllo delle nascite. Poi appunto il libro è "datato" e meriterebbe qualche aggiornamento. Non moltissimi però. Praticamente aveva previsto pure il modello vincente di Amazon... |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:54
@Opisso Huxley è stato un lucido profeta in tante cose,dalla controcultura alla new age fino transumanesimo La sovrappopolazione è un tabù che chi tocca muore al momento attuale,Malthus non intende rileggerlo nessuno, è troppo ragionevole |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:04
La sovrappopolazione è intoccabile perché funzionale ai consumi; anche parlare della sovrappopolazione dei paesi poveri (che quindi non consumano nulla) è tabù perché comunque costituirebbe un precedente per poi attaccare la cosa alla radice, ma è innegabile che sia probabilmente il peggior problema da affrontare nel futuro, il più vicino possibile visti i tempi sempre più ristretti che l'ecosistema planetario ci impone |
user35763 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:20
E' intoccabile e funzionale ai consumi,è funzionale all'abbassamente del costo del lavoro,e dei diritti del lavoro,è funzionale alla creazione di un esercito industriale di riserva -vedi Marx e "Il capitale"- it.wikipedia.org/wiki/Esercito_industriale_di_riserva tramite un abbondante massa di disoccupati,sotto occupati,precarizzati ricattabili dal bisogno,dall'ansia e panico del domani sempre ignoto,cui attingere con poca o nulla spesa. L'umanità è vista come merce,è roba,è un prodotto come un altro,passabile quindi d'inflazione,legge di domanda e offerta,e perdita di valore e costo. Nessun pastore vuole vedere assottigliarsi il numero delle sue greggi,che importa di come poi vivano,basta che continuino a riprodursi. La sovrappopolazione è persino,paradossalmente,funzionale ad un più facile controllo sociale. Masse che si è opportunamente premurati di dividere(dividere,dià-vo-lo dal greco: dia attraverso-ballo-metto. Propriamente, separare, metter in mezzo, frapporre una barriera, creare fratture,l'azione rappresentata da questa parola era riconducibile a tutto ciò che avesse come effetto la separazione e l'allontanamento fra gli uomini)e inimicare con l'illusione oltremodo efficace di generi,sesso,aspetto,provenienza,gusti,bisogni,idee,fedi,etichette nel classico dividi et impera. Divisione,discriminazione,conflittualità pianificata, aizzata, che poi si finge d'osteggiare e criminalizzare rinfocolandola,alimentandola costantemente ad arte. Quando l'unica reale, concreta /che si vuole confondere, sviare e sottacere/ discriminazione, sfruttamento, /che tutti accomuna/, è quella economica e di classe; e del diritto sociale /patto sociale e costituzionale/ di una dignitosa, laboriosa, esistenza. Di un ascensore sociale che va solo e sempre più giù. Allo scopo quindi di distrarre, deviare il discorso dallo scontento, dalla pauperizzazione sociale montante, dalla perdita di presente e futuro per se e i propri figli negati. Tramite un disposto prezzolato esercito ausiliario di influencer-bulli e insultanti, stigmatizzanti, intimidatori, abbaianti, "anti", linciatori a 360° squadristico, dispiegato, a simulare una voce pubblica impegnata e "per bene", e un climax di autocensura indotta nella polis, nelle individualizzate masse definite "populiste", la cui la opinione -quale che fosse pur sempre democratica,costituzionalmente garantita- è esautorata e tacitata a priori come incolta,cattiva,eretica. Voce di un esercito mediatico che è di fatto irrisoria,iper garantita, salottiera, marginale,mercenaria e interessata. |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:24
Vero anche il discorso del lavoro e dei suoi costi, purtroppo “ L'umanità è merce,è roba,è un podotto come un alto. „ è la conseguenza di non essere più padroni del proprio lavoro, poco importa se in seguito alla Rivoluzione Industriale (e al conseguente affermarsi del lavoro salariato) o delle Leggi che istituirono la servitù della gleba nel Medioevo, perché il risultato è lo stesso: o sei padrone di ciò che produci o sei un prodotto come gli altri; per questo è pericoloso che la tecnologia non venga più "venduta" al consumatore finale, ma gli venga solo "data in uso"; è il segnale di un indirizzo sociale ben preciso |
user14286 | inviato il 06 Febbraio 2018 ore 18:44
“ cosa si può fare per sfuggire a questa moderna schiavitù ? „ uscire dalla società"civile". vivere ai margini. tornando alle origini. |
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