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Sì, infatti. Al limite hai fatto esperienza... in un senso o nell'altro, quindi la prossima volta le liberatorie te le fai rilasciare (anche pagando) oppure te ne fai una ragione subito e le foto le pubblichi per conto tuo qui sopra, su flickr o dove vuoi. Ma non sul commerciale come NG... per capirsi: la fotografa sono sicuro che qualcosa ci ha fatto, il mio interesse era altro, io ho la passione dei viaggi a piedi ed era chiaro fin da subito che il reportage sarebbe rimasto a futura memoria nel mio cassetto... tra l'altro l'ho riesumato un annetto fa e le foto non erano afatto male
In conclusione, come al solito, "la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale che per gli altri" (Qui ci stava!!)
Va a fortuna, come dimostra il nostro amico Giovaz; ma forse anche a "trascorsi" a noi sconosciuti: magari Franzpi ha messo il dito sulla piaga....
Resta il fatto che in genere, non fotografando per lavoro, come immagino molti di noi, non giro per il mondo con le liberatorie, ne vado appositamente nei villaggi per fare servizi fotografici: capita l'occasione e, ovviamente con il permesso degli interessati, faccio anche qualche ritratto. D'ora in avanti però....continuerò a fare lo stesso!!!
Mi asterrò invece sicuramente dal mandare foto a chicchessia......(In teoria la foto dell'Himba non dovrebbe neanche stare su questo sito!!)
Per foto editoriali la liberatoria non serve. Per foto commerciali si (non inteso come sfruttamento economico ma come destinazione d'uso). Quindi se io vado da un Himba o un gruppo di laureati di Harward e li ritraggo per documentare qualcosa, non ho bisogno di liberatoria. Per un uso commerciale, inteso come pubblicità, rappresentazione generica, poster, ecc... allora necessito della liberatoria.
Di norma funziona così, poi ci sono vincoli dettati dall'editore, che però non mi risultano essere diversi. Tieni presente che altrimenti nessun giornale, rivista, ecc. potrebbe pubblicare foto. Per dire, io posso fare una foto ad Obama mentre è a Portofino, e può essere pubblicata da chiunque, per parlare di Obama, di Portofino, degli USA, della politica in generale, delle persone afroamericane, ecc. o di quel che mi pare. Però non posso farci un poster e venderlo, perché in quel caso non sarebbe più in un contesto editoriale ma sfrutterei la sua immagine.
user14286
inviato il 14 Novembre 2012 ore 21:09
Non credo sia proprio così. a parte che personaggi pubblici e privati soggiacciono a regole diverse. per quanto ne so io, si può essere esenti da liberatoria solo se il soggetto è parte di un evento di pubblico interesse (es. una fiera, una cerimonia di premiazione ecc.) mentre è obbligatoria per tutti gli altri casi, a prescindere dalla "destinazione d'uso".
È vero, ma poi c'è una leggera "linea di demarcazione" che si sposta in relazione all'eventuale "reportage". Giusto per citare i tuoi termini, ciò che può essere di "pubblico interesse" è molto ampio, così come un ritratto di una pastorella himba, se ritratta nel corso di un reportage sugli himba, nessuno potrà mai dirti nulla. Non solo, se una persona si prefigge di far vedere le varie etnie nel mondo, il ritratto può anche essere decontestualizzato. Si tratta di fotogiornalismo e non necessita di nessuna liberatoria. Steve McCyurry docet
Tanto per fare un esempio concreto, istock sul quale si può dire di tutto tranne che non sia restrittivi con le liberatorie, le foto dove ci sono persone possono essere vendute ma solo come editoriali, a meno che non ci sia la liberatoria. Se ci sono minori, viceversa, pretende sempre la liberatoria, a meno che non sia "ambientate"
user95
inviato il 15 Novembre 2012 ore 12:11
“ il capo, a mia precisa domanda "Posso fare delle foto?", ha risposto qualcosa del tipo "Fai quello che ti pare..." che secondo me era abbastanza un consenso „
a scattarle Edoardo, non a pubblicarle poi su flickr o sul tuo sito o chessoio.
@ Massimiliano: vorrei che fosse come tu descrivi ma in Italia abbiamo leggi MOLTO restrittive in materia di privacy, e davvero se il soggetto non riveste ruoli pubblici e gode di notorietà o se non è ritratto in modo contestualizzato in un evento pubblico ne derivano purtroppo rogne.
io è un po` che ci penso e sto seguendo con interesse alcuni topic su altro Forum dove se ne parla in dettaglio (possiamo proseguire in MP) ma insomma l`idea - e l`ostacolo - di base è quello che una foto che io inserisco su un mio sito personale, o su flickr, o su facebook o quello che ti pare è una foto comunque pubblicata e che deve fare i conti con la privacy.
capisco quando lede la dignità dell`individuo, capisco quando implica problemi perchè t`ho ritratto con l`amante, ma i cavilli non si possono riassumere in modo così superficiale e le rogne possono arrivare. è un argomento che appunto mi interessa molto per mia "predilezione del genere", ma è soggetto a una caccia alle streghe deprimente e bisogna farci i conti.
@Bafman: aspetta... che se ne veda di cotte e di crude lo capisco, basta pensare a chi non da l'autorizzazione alla foto di classe del figlio. .. però bisogna sempre valutare la destinazione. Se io sto facendo un reportage sulla mia delegazione, con tanto di pubblicazione di un libro o su un quotidiano, ho un margine molto più ampio rispetto alla pubblicazione su Flickr o sul mio sito. Che poi becchi l'× che ti faccia causa e porti rogne è quasi scontato, però non è scontato che abbia ragione. Anche se qui bisognerebbe fare un discorso molto più ampio, partendo dalla preparazione dei giudici e dei pubblici ministeri in materia. Comunque io so solo che da quando hanno tirato fuori questa cazz_ata della privacy, se devo comprare una lavatrice devo fornire l'indirizzo di tutti i parenti fino al 6° grado e non passa giorno che in ufficio o a casa mi rompano i COGLIO_NI per le chiamate di telefonia. Come sempre si parte per fare una cosa giusta e si finisce per farla "all'italiana", anche se sinceramente non so come funzioni all'estero, sotto questo ultimo punto di vista.
user14286
inviato il 15 Novembre 2012 ore 13:15
Vorrei fare una domanda: come mai in queste discussioni non viene mai presa in considerazione semplicemente la sensibilità e il senso di discrezione del soggetto ripreso? Cioè, semplicemente il fatto che possa dargli fastidio vedersi esposto al pubblico giudizio, a prescindere dal fatto che lo scatto leda la sua dignità o lo ritragga con le mani nella marmellata...
user95
inviato il 15 Novembre 2012 ore 13:35
Massimiliano grazie per avermi usato la cortesia di non dire "all`itaGliana" ma questa volta sarei pure stato d`accordo.
onestamente non so come funzioni qui in crucconia ma è ragionevole pensare che non ci siano grandi differenze a livello EU. in Italia abbiamo semmai (sto stereotipando) una predilezione per il melodramma e un certo fiuto per possibili guadagni...
a tal proposito, Veleno, chi ti rassicura sulla "sensibilità e senso di discrezione" del soggetto, non solo ora ma pure "alla distanza" ?
due esempi banali, da una mia piccola raccolta qui sul forum: ho leso la dignità di qualcuno? non penso. o magari potrei temerlo sulla seconda dall`alto, sopratutto per via del titolo...
“ come mai in queste discussioni non viene mai presa in considerazione semplicemente la sensibilità e il senso di discrezione del soggetto ripreso? „
--> e infatti quello sono convinto sia un uomo buono, ma potrebbe essere sobillato fra due anni dalla sua compagna a far caciara con me che lo sbattei sul web in parvenze degradanti (sto inventando).
oppure che ne so, magari la ragazza ne "le mariage" si imbatte in questa ma nel frattempo s`è rifatta il naso o si vergogna di quel cappello che fu. boh.
scrivo questo, ma nei fatti sono un evidente ottimista (che alla fine se ne frega) però si deve essere consapevoli. vedremo le tendenze in futuro.
“ Vorrei fare una domanda: come mai in queste discussioni non viene mai presa in considerazione semplicemente la sensibilità e il senso di discrezione del soggetto ripreso? Cioè, semplicemente il fatto che possa dargli fastidio vedersi esposto al pubblico giudizio, a prescindere dal fatto che lo scatto leda la sua dignità o lo ritragga con le mani nella marmellata... „
Vero, ma questo è un altro discorso rispetto al topic della discussione.
user14286
inviato il 15 Novembre 2012 ore 15:10
Non mi pare. Qui si sta discutendo del conflitto tra il diritto a scattare e il diritto alla privacy. Dunque, trovo singolare che ci si preoccupi solo dell'uno a discapito dell'altro. Non avete comunque risposto alla mia domanda. Che ne è del diritto del singolo a non farsi fotografare?
Non viaggio nel mondo. Giro sottocasa e mi piace fotografare semplicemente, la gente comune. E' desolante, che in un luogo pubblico, dove chi lo frequenta può essere osservato da tutti, non si possa scattare senza liberatoria se non col rischio di essere perseguiti. Al momento dell'acquisto di una favolosa reflex, il compratore dovrebbe essere informato delle norme di legge al riguardo. Voglio proprio vedere come va l'affare.
@Veleno. Io ho riletto il topic originale e, riassumendo, la richiesta è: come faccio per la liberatoria quando fotografo un himba? Non ho letto da nessuna parte una richiesta riflessione etica da parte del soggetto, peraltro argomento interessante, ma non pertinente al topic.
Che cosa ne pensi di questo argomento?
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