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Necessità reale o indotta?


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avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 0:45

steve, lo conosco a memoria it might get loud e condivido molto quel pensiero.
anche nella fotografia, ma in generale nella vita.
diciamo che io sono visto come il "nipote smanettone" perchè ho sempre cercato di aggiustare, riutilizzare o interessarmi alle cose vecchie rotte non usate.

e molte di queste cose le utilizzo tutt'ora, e molte cose che oggi sembrano perse hanno in realtà ancora molti estimatori, una su tutte la camera oscura.

tanto che, in moltissimi mi stanno chiedendo di insegnargli la camera oscura, quando io stesso ho tanto da imparare

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 8:24

moltissimi mi stanno chiedendo di insegnargli la camera oscura, quando io stesso ho tanto da imparare

In questa frase hai racchiuso il paradigma del modo attuale, ovvero il fatto che mentre tu riconosci che non si smette mai di imparare e che questo dà significato alle cose (a meno di non volere che, quando giungerà, la morte ci trovi già ... morti da un pezzo MrGreen) e costituisce la necessità reale, l'illusione della società attuale è quella di poter fare a meno della fatica del progresso "personale", pensando che quello tecnologico possa sostituirlo (la necessità indotta); ecco allora che se qualcuno rinsavisce da questo "torpore" ti chiede di fargli da maestro per il semplice fatto che, comunque, tu sei ben più avanti di lui.

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 10:03

Abbiamo molto in comune Lesfe Sorriso


avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 10:41

@Daniele Ferrari: alla pagina prima parlavi di evoluzione biologica (esaurimento delle potenzialità di adattamento, estinzioni di massa, ...)?
Ci sono più castronerie in quella frase che in tutta la "letteratura" antivaccini.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 11:02

Darkphoenyx, potresti illuminarci in merito?
A parte che l'accenno alle estinzioni di massa aveva un tono scherzoso, pare ormai assodato che l'evoluzione culturale, pur costituendo una "marcia in più" dell'uomo rispetto agli altri esseri viventi, non soltanto non vada esente dalle problematiche che affliggono l'evoluzione in generale, ma riesca persino ad amplificarne la portata, vedi quello che stiamo propinando all'intero pianeta.
Oltre tutto mi chiedo se tu sappia leggere: non ho mai scritto di ESAURIMENTO delle potenzialità di adattamento, ma di superamento da parte della velocità con cui avvengono i cambiamenti, in questo caso prodotti dall'espansione tecnologica sostenuta da una certa politica (vedi le idee di un certo Trump).
Il più pressante problema che ci troviamo ad affrontare attualmente è quello dello smaltimento dei rifiuti che la tecnologia ha generato, e non riusciamo a venirne a capo (parlo a livello mondiale, non del cortile di casa); poi, se si vuole fingere che le "isole di plastica" in mezzo agli oceani non stiano raggiungendo le dimensioni di un subcontinente, liberissimi di farlo!

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 11:16

Bah, mi sarò fatto condizionare dalla puzza di finalismo di espressioni come:
"lo stop serve per riequilibrare le cose"
Poi magari o non era chiaro o non ho capito io.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 11:43

Non è una questione di finalismo, ma la semplice constatazione delle convergenze tra gli esiti di un'estinzione di massa (biologica) e una battuta d'arresto scientifico-tecnologica come fu quella della caduta di Roma.
Un sistema generalmente crolla quando non ha più gli spazi (fisici, ideologici, energetici, economici, di approvvigionamento delle risorse ecc.) per far fronte ad un cambiamento o continuare nella sua espansione; ma quegli spazi che erano insufficienti per il sistema appena crollato, tornano ad essere immensi da conquistare per i pochi "sopravvissuti", a patto che ripartano da un livello molto più basso di quello raggiunto prima del crollo.
Tutte le grandi civiltà hanno subito questo tipo di processo, quindi non vedo perché quella occidentale attuale dovrebbe essere immune da questo rischio. Tra l'altro le tendenze in atto, proprio a livello di necessità reali e indotte, sono singolarmente simili a quelle del mondo romano nel periodo della decadenza immediatamente precedente il crollo, quindi non mi stupirei se fossimo vicini ad un evento simile, tutto qui.

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 12:26

Concordo, l'analisi di Daniele non è una semplice opinione, ma sono eventi realmente accaduti e "facilmente" prevedibili (l'uomo-massa è facilmente prevedibile) ora; non a caso il detto "la storia si ripete". Anche perché l'ambiente cambia, l'uomo resta più o meno lo stesso. Io credo che stiamo attraversando un periodo di decadimento sociale nell'era dell'evoluzione tecnologica, e questo è un pericolo. Se è dell'uomo in quanto massa che si volesse approfondire, consiglio -La ribellione delle masse, di José Ortega y Gasset- una visione più attuale di quanto si possa immaginare considerando la data di pubblicazione;-)

user81826
avatar
inviato il 16 Novembre 2017 ore 12:44

Devo dire di condividere completamente il pensiero di Daniele.

avatarjunior
inviato il 17 Novembre 2017 ore 6:03

Nel dicembre 1984 ero già stato al cimitero "Père-Lachaise" in "pellegrinaggio" davanti al busto di Jim Morrison. Ero giovane e non me ne fotte.va niente se nevicava o pioveva. Dovrei avere anche qualche foto o dia in qualche busta da qualche parte .. troppi qualche .. Però, ero e sono astigmatico: dalla mia Om10 venivano fuori 2-3 foto a fuoco a rullino: con quello che costavano i rullini e lo sviluppo delle foto, mi giravano notevolmente i mar.roni.
Prendere un aereo per Parigi? Si se avevi i genitori molto benestanti: la nostra RyanAir erano gli "espressi", l'interail, il pollice per l'autostop ...
Il nostro Booking.com? il sacco a pelo ...
Se per caso, lasciavi poche lire nel cruscotto dell'auto, ti scassavano tutto per quelle pochi spiccioli.
Potrei continuare all'infinito, ma voglio semplicemente dire che la tecnologia ed il mercato non hanno portato solo danni.
Delle masse, non me fotte più niente .. C'è la democrazia del portafoglio: ognuno compra, (perciò decide) cosa ritiene sia utile a se stesso, determinando il mercato. Perciò se siamo evoluti così, l'abbiamo scelto.
Senza polemica

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2017 ore 6:58

ognuno compra, (perciò decide) cosa ritiene sia utile a se stesso, determinando il mercato


Ognuno compra ciò che il marketing dice di comprare.
C'è chi è più facilmente impressionabile e ci casca (vedi le file fuori dai negozi Apple al day one), chi invece ancora riesce a ragionare e compra solo quello che gli serve. Quest'ultimo gruppo però è una minoranza. La razza umana nell'insieme non è altro che un ammasso di persone che esegue gli ordini di poche altre persone

user90373
avatar
inviato il 17 Novembre 2017 ore 8:10

@ Giubbe

......... Perciò se siamo evoluti così, l'abbiamo scelto.


Non è detto che sia stata la scelta migliore in assoluto! Probabilmente, in qualche momento della storia, certe scelte andavano valutate meglio, vedi le guerre, lo strapotere delle multinazionali, la schiavitù, l'edilizia selvaggia, lo sfruttamento dell'ambiente ........ ! Sorriso

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2017 ore 8:13

Sono molti gli organismi viventi che "scelgono" una strada di superspecializzazione evolutiva; finché non c'è un cambiamento risultano vincenti, poi, appena cambia qualcosa sono i primi ad estinguersi Triste

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2017 ore 8:47

L'evoluzione non è una scelta ma una selezione naturale di strategie/sistemi che risultano più efficienti e hanno la capacità di diffondersi e "funzionare". Noi oggi, adesso, siamo figli diretti di questa evoluzione che ha avuto migliaia di episodi "ingiusti" (come quando Pizarro grazie alla più efficiente tecnologia bellica rase al suolo, con un pugno di uomini, la capitale Inca) e migliaia di colpi di scena inaspettati (vedi l'estinzione dei dinosauri).

Viene da chiedersi come la moderna tecnologia vada ad incidere su questo processo millenario della selezione. Se non farà, come dice Daniele, cortocircuitare il sistema o quanto meno ne modificherà i processi.
O se agirà similmente alle altre conquiste tecnologiche del passato...

Già Italo Svevo prima di noi, si chiedeva, anche se in modo un po' ingenuo, se il progresso scientifico alla fine non ci "indebolisse":
Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà
in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano
e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in
proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non
potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna
relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta
la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psicoanalisi
ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno
malattie e ammalati.
Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas
velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo
mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente
esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli
altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra
per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che
nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di
malattie

avatarsenior
inviato il 17 Novembre 2017 ore 9:14

L'evoluzione non è una scelta

Il fatto è che ogni aspetto comportamentale sembra proprio NON essere una scelta, o almeno non completamente; a ben vedere è così anche per le necessità indotte; non soltanto per chi le subisce passivamente, ma persino quelli che le "manovrano dall'alto", ovvero gli esperti di marketing, giocano d'azzardo con Leggi di mercato non sempre prevedibili, esattamente come le Leggi della selezione naturale; è questo che rende imprevedibile anche il futuro dello sviluppo tecnologico, alla faccia di chi lo ostenta come inarrestabile e indistruttibile.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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