user35763 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 15:13
La tecnica era(ed è) quel lascito di capacita' e mestiere acquisite onde far si che l'opera potesse al meglio conservarsi e resistere al tempo; fino a non molto tempo a dietro,una tecnica ineccepibile faceva si che l'affresco non si sbriciolasse,la tela o la tavola si imbarcasse,i colori restassero vividi e brillanti ecc. Preveniva insomma la deteriorizazione dell'opera. Esempio:La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci,del 1503 a palazzo Vecchio,che a causa dell'inadeguatezza della tecnica dell'artista si rovino' e andò persa durante la lavorazione. it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Anghiari_(Leonardo) Allo stesso modo in cui un architetto deve coniugare una grande idea con tutto ciò che concerne le sue possibilità di realizzazione,sicurezza e sussistenza. Oggi nella fotografia digitale concerne alla possibilità di stampare alle misure volute o richieste dalla committenza senza perdite di qualità. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 15:29
è la somma che fa il totale, direbbe Totò. |
user46920 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 15:29
“ Penso che la macchina fotografica sia un attrezzo con una tale precisione tecnica nell'inseguire il reale che lo spazio creativo si riduce moltissimo ed "esprimere" attraverso un'immagine del reale diventa interessante solo se l'immagine del reale ha una sua particolarità „ ma infatti è così. Proprio perché le fotografie si registrano, mica si fanno (come troppo spesso dicono alcuni). I quadri si fanno, ma le fotografie invece si vedono, quindi si riprendono e poi semmai si registrano. “ Io credo che la tecnica c'entri poco con questo tipo di ricerca. „ io credo invece che dovresti trovare un significato univoco al termine tecnica ... perché mi pare che lo stai usando come si usa la panna in una cucina da incubo “ Ma la tecnica può diventare uno stile fotografico, probabilmente uno di quelli che più appassionano i fotoamatori moderni, che tendono a diventare sempre più spesso dei consumatori di attrezzatura fotografica.Per questo vorrei imparare ad andare oltre la tecnica, liberarmi dall'orpello della perfezione meccanica (o fisica, trattandosi di luce). „ Non si può confondere la tecnica d'uso di un mezzo, con la tecnica di ripresa! La prima è sempre necessaria, imprescindibile e legata alla tecnologia usata, mentre la seconda è legata più al soggetto e all'intento del fotografo. Per riprendere qualsiasi immagine fotografica della Luce che si è vista (da cui l'intento), è necessario un mezzo ed una conoscenza tecnica sufficiente per poterlo adoperare. Farlo però in maniera istintiva senza usare alcuna tecnica di ripresa, sperando che la foto poi trasmetta chissà cosa a chissà quante milioni di persone, credo sia necessario almeno un talento particolare, disponibile solo a pochi ... oppure l'Olio di gomito. Per andare oltre alla tecnica bisogna prima conoscerla e comprenderla. |
user46920 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 15:52
Mirko:“ L'occhio del cigno: Artefatti nel senso di non spontanei, non frutto di ispirazione ma frutto di tecnica, di esperienza, di mestiere. E' anche un errore mio perchè in inglese la parola Artifact si usa con il significato di "manufatto" quindi intendevo anche come prodotto, oggetto confezionato. „ ok, così mi è più chiaro, ma: 1° - Visto che il tema è Tecnica e Bellezza e che continuo a non accordarmi col significato che dai al termine "tecnica", non sarebbe preferibile accordarsi prima almeno su questo termine? 2° - Perché pensi che un "prodotto confezionato" non possa essere il risultato di una ispirazione? |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 16:04
"Per andare oltre alla tecnica bisogna prima conoscerla e comprenderla." Ovvio. Infatti sono iscritto e partecipo a questo Forum che è pieno di Pixel Peeper proprio per cercare di imparare qualcosa... Sempre però che si intenda rimanere all'interno di un template riconoscibile. O standard, da qui la mia domanda iniziale. Uno dei temi della fotografia è essere fedeli alla realtà. Che non è esattamente (o non lo è sempre) il pensiero che mi guida quando scatto. Non essendo un professionista, posso usare la fotografia come mezzo dialettico (o al limite introspettivo). Per quanto riguarda la terminologia, concordo con te che la parola "tecnica" può essere usata con molte sfumature diverse. Io la uso in senso cumulativo, per identificare tutto ciò che attiene all'aspetto dell'abilità nel gestire gli aspetti non narrativi/espressivi. Faccio un'esempio per chiarire meglio. Se io sono uno scrittore ho due livelli di tecnica da applicare. Una è la tecnica di base (l'uso della lingua, la conoscenza della grammatica, la punteggiatura). Poi esiste una tecnica compositiva, uno stile, un certo stilema o schema narrativo che uno scrittore segue (o inventa se è bravo). Non si scrive nello stesso modo per la documentazione scientifica e per la pubblicità. Questo è la tecnica, per me. Quindi, si. Entrambe: tecnica di ripresa e tecnica di uso dell'apparecchio che sto usando. Questa roba qui, secondo me, non mi aiuta a "vedere" la fotografia, mi aiuta al massimo a far collimare la mia idea con quello che si vedrà dopo la stampa. (Volutamente non ci metto la post produzione perchè è ancora un altro discorso, che sarebbe troppo ampio). Mi spingo quasi a dire che il "gesto" di fotografare quasi si esaurisce nel momento in cui si preme il pulsante di scatto. Prima e dopo è solo tecnica, comunque tu la voglia chiamare. Il fatto stesso che tra te e il modo di vedere il mondo ci sia un trasduttore digitale ne è il segno. La foto che vediamo dopo lo scatto forse non è il nostro sguardo. E' il nostro sguardo filtrato dalla tecnica di cui siamo padroni in quel momento. Quindi una buona idea può anche non diventare una buona foto e una pessima idea può diventare una bella foto se "dopata" dalla tecnica perfetta, materiali impeccabili e tecnologia all'avanguardia. Ancora: una foto di Robert Frank sarebbe ancora una bella foto oggi che se si vede un po' di grana in più si dice subito che lo scatto non è accettabile? |
user46920 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 16:36
“ Per quanto riguarda la terminologia....Io la uso in senso cumulativo....Quindi, si. Entrambe: tecnica di ripresa e tecnica di uso dell'apparecchio che sto usando. „ la questione principale di base in ogni comunicazione è focalizzata sull'accordo dei termini usati e sui suoi significati comuni. Per cui, secondo me diventa inefficiente parlare di tecnica senza fare le giuste distinzioni, proprio perché si arriva a conclusioni spesso troppo confuse e/o incongruenti. “ Questa roba qui, secondo me, non mi aiuta a "vedere" la fotografia, mi aiuta al massimo a far collimare la mia idea con quello che si vedrà dopo la stampa. „ questa roba qui, che tu mescoli nel tuo minestrone col nome di "tecnica", è appunto il risultato di una confusione che secondo me andrebbe prima sbrogliata .. per poi essere discussa. come ho giò detto Non si può confondere la tecnica d'uso di un mezzo, con la tecnica di ripresa! e tantomeno con la capacità di VEDERE ... ... proprio perché le due tecniche hanno due distinte funzioni ed una è addirittura imprescindibile dal mezzo. Quindi, o fai questa distinzione o per me è impossibile discutere questo tema. E penso proprio lo sarà anche per te e per tutti gli altri. Il saper vedere non dipende dalla tecnica né dalla tecnologia, quindi non vedo il motivo per cui dovresti poggiarti alla tecnica/tecnologia per "vedere" la fotografia ... mi spego? Come non vedo il motivo di voler fare appositamente un minestrone dei termini, tanto per! Perché ne vuoi far uso cumulativo se poi quella procedura ti porta a non avere la mente lucida per capire la strada giusta da prendere? |
user35763 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 16:53
Intendendo per tecnica "“ tutto ciò che attiene all'aspetto dell'abilità nel gestire gli aspetti non narrativi/espressivi „ " l'amatore ha dalla sua la magnifica libertà di fregarsene,se vuole,e puntare a una sua piena espressività; Può perfino aderire alle "10 regole d'oro della lomografia": Porta la tua lomo ovunque tu vada Usala sempre di giorno e di notte La lomografia non è un'interferenza nella tua vita ma ne è parte integrante Scatta senza guardare nel mirino Avvicinati più che puoi Non pensare Sii veloce Non preoccuparti in anticipo di quello che verrà impresso Non preoccuparti neppure dopo Non preoccuparti di nessuna regola. Discorso diverso per chi deve consegnare un prodotto professionale al mercato dove errori tecnici e dilettantismo nella realizzazione e confezione non sono,generalmente,tollerati. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 16:56
Sull'uso del termine "tecnica" spero di essere riuscito a chiarire meglio con il post precedente. “ Perché pensi che un "prodotto confezionato" non possa essere il risultato di una ispirazione? „ No, non penso questo. Penso che un prodotto confezionato potrebbe ANCHE essere realizzato in maniera fortemente influenzata dalla tecnica a discapito di una ricerca o ispirazione, perchè spesso oggi la tecnica si usa per cercare di automatizzare velocizzare e semplificare, rendere accessibile a tutti, ciò che in principio era stata magari una intuizione. Ci sono moltissimi ambiti in cui la tecnica è essa stressa parte dell'ispirazione. Anche in fotografia, probabilmente; penso a Soul Leiter e l'uso dei vetri bagnati. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 17:04
“ l'amatore ha dalla sua la magnifica libertà di fregarsene,se vuole,e puntare a una sua piena espressività; „ per puntare all'espressività devi saperci arrivare, puoi avere mille idee ma se non hai le conoscenze per realizzarle alla fine farai sempre una cosa a metà o una serie di scatti buttati li |
user35763 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 17:10
@Labirint appunto. C'è quello che vuoi fare e quello che puoi,sai,tecnicamente,fare; è lo spirito,l'idea,che s'incontra - e si scontra- con la materia e la sua concretizzazione. Pollock ideo' la tecnica del dripping per la sua action painting,già pochi anni dopo pero' le sue opere cadevano letteralmente a pezzi...Doveva studiare di piu' l'interazione di pigmenti e materiali,mancava di "bottega". Probabilmente se ne fregava. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 17:18
si quello che dico che la bellissima pubblicità della lomo serve a far sentire fighi tutti, fai mille foto a c.azzo, esce un risultato non controllabile, non hai in testa nulla, non vuoi dire nulla, non hai idee..ma ehi alla fine hai fatto una ficata molto artistica... non è proprio così tutto qui intendevo solo quello |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 17:36
“ Il saper vedere non dipende dalla tecnica né dalla tecnologia, quindi non vedo il motivo per cui dovresti poggiarti alla tecnica/tecnologia per "vedere" la fotografia ... mi spiego? „ Chiarissimo. Ma infatti io non mi voglio appoggiare alla tecnica. Tento di capire, con il vostro aiuto, quanto la mia percezione si avvale del livello tecnico per comprendere il messaggio (se c'è) di una foto. Quello che volevo dire che si vedono fotografie che attraverso buona/ottima tecnica dissimulano il fatto di non essere state "viste" pienamente, penso che siano state solo rifatte tecnicamente, non appunto vissute o "viste" nel senso fotografico che alcuni, me compreso) assegnano al termine. La foto di Saul Letier si può anche perfettamente rifare conoscendo bene la tecnica/tecnologia con cui è stata fatta. Ma la stai solo copiando, però. Un altro esempio di segno opposto è la foto vincitrice del world press photo 2016. E' Questa: www.ilpost.it/wp-content/uploads/2016/02/WPP-01.jpg Per me questa è una foto che prescinde quasi del tutto dalla tecnica. E' mossa, rumorosa, scura, la composizione non è certamente curata (sebbene il volto cerchiato dal filo spinato non credo sia completamente casuale.) Però qui il messaggio narrativo è chiarissimo, Di una foto così non ti interessa sapere con che macchina e obbiettivo è stata fatta. Ti interessa sapere che fine hanno poi fatto quelle persone. |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 17:41
le foto vanno ovviamente contestualizzate anche una foto di Robert Adams potrebbe non dirmi nulla se non contestualizzata in un periodo storico e in uno specifico lavoro |
| inviato il 31 Ottobre 2017 ore 18:10
Mi intrometto con una piccola bonaria provocazione su un argomento su cui certamente è già stato versato un fiume di inchiostro. Visto quanto detto sin qui - cioè che la sola tecnica perfetta non rende "bella" una foto - i sostenitori di questa tesi che cosa hanno in mente di fare di concreto a partire da domani per liberarsi dallo schiavismo della tecnica, delle discussioni solo tecniche, della ricerca dell'ultima novità tecnica? Qual è il programma di intenti concreto per intraprendere un'altra strada? Altrimenti i forum (tutti) continueranno ad essere pieni di belle immagini "tecnicamente perfette"... Poi però, non ci lamentiamo.... |
user35763 | inviato il 31 Ottobre 2017 ore 19:06
Tecnica è tutto quello che serve(strumenti e processi) a concretizzare un idea. La tecnica è,insomma,la materia. Hai questa idea,questa urgenza espressiva e comunicativa, che vuoi realizzare su carta,tela,lastra,sensore, e nel farlo ti scontri necessariamente sul muro della tecnica; Della materia. Tecnica che ti fa ostacolo e lacuna; non riesci,abbozzi e ci provi come puoi,allontanandoti dai tuoi propositi ideali, dall'immagine nella tua testa. Non ti resta che cercare di imparare quel che ti serve al caso e adattarlo ai tuoi bisogni espressivi e comunicativi; Ma la tecnica resta solo il mezzo, da sola, senza l'anima che tocca a noi mettere, anche il miglior virtuosismo è vuoto,muto e sterile. Il virtuosismo(quello che un tempo si chiamava "accademia")nella sua impersonalità è sempre in qualche modo neutro, anonimo e contrapposto ad un intima espressione. Da questa lotta, contrapposizione, da questo intento di animare del nostro, di una nostra personale poetica, una tecnica-materia -benché padroneggiata- inerte, nasce il bisogno di adattarvi la propria voce; La necessità di uno stile. L'emergere di uno stile. La tecnica come forma-contenitore di un contenuto. E' l'onnipresente dicotomia tra significante e significato da risolversi in una personale (stile ) sintesi. |
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