| inviato il 18 Giugno 2018 ore 11:27
x marco zena ciao marco ti ringrazio per la dritta sei stato molto gentile |
| inviato il 18 Giugno 2018 ore 11:42
A me è successo per caso qualche anno fa mentre stava inseguendo un gregge, regalandomi tre scatti. Il classico colpo di fortuna. |
| inviato il 18 Giugno 2018 ore 12:12
x fiore cao ricordati fiore che la fortuna non viene mai per caso te la devi andare a cercare, se quel giorno te ne stavi a letto non avresti mai fatto quelle foto. ciao alessandro |
| inviato il 19 Giugno 2018 ore 7:45
Anche nella mia zona da piuù di un anno si aggirano due branchi di lupi ma l'incontro è praticamente impossibile. Ma mi chiedo se questi progetti di reinserimento, che sono seguiti da un ente, abbiano delle persone dedite a controllare e seguire i branchi sul territorio. Che magari conoscano gli spostamenti principali o le tane o che si occupano del fototrappolaggio. Oppure forse non c'è un controllo diretto dall'ente ma si basano per la raccolta dati delle segnalazioni e dei dati forniti dalle guardie forestali locali? Se quete persone ci sono sarebbe bello capire se ci si può aggregare a loro così da capire come si muovono gli animali sul territorio ed aumentare le possibilità di fotografare gli animali. |
| inviato il 19 Giugno 2018 ore 9:39
in realtà non c'è nessun progetto di reinserimento, il lupo è intelligente e adattabile, riesce benissimo a far da sé quando e dove trova le condizioni ideali; condizioni che spesso sono state agevolate dall'uomo, per esempio con il sovraffollamento di ungulati, gli allevamenti di animali selezionati per esser più produttivi ma meno rustici e "selvatici", greggi non gestite ecc. In varie zone d'Italia l'espansione del lupo è ben monitorata, qui in Maremma se ne conosce con buona approssimazione il numero, le zone frequentate; sono state fatte anche indagini genetiche, da cui purtroppo è risultato che moltissimi sono in realtà ormai ibridi lupo-cane, addirittura ormai di 3 generazione Quanto ad aggregarsi ai ricercatori non è cosa semplice, anche perché le esigenze fotografiche non sempre vanno d'accordo con quelle di ricerca scientifica; certo fare un tentativo contattando gli enti preposti (a seconda dei casi provincia, regione, università) non costa nulla. In ogni caso sapere la zona frequentata non aiuta molto, ce li ho praticamente dietro casa, a volte si trovano le carcasse resti dei loro pasti, ma ancora non ne ho visto uno. |
| inviato il 19 Giugno 2018 ore 21:17
@Marco Zena, se vieni dalle mie parti i caprioli li trovi che ti attraversano la strada quasi come i gatti, soprattutto al mattino presto mentre scendo a lavorare, o la sera tardi quando rientro. Mi sono stufato di fotografarli. Anche con le fototrappole. |
| inviato il 19 Giugno 2018 ore 22:02
Ciao giobol Di dove sei? Io per fotografare i caprioli sono andato sulle Alpi in provincia di cuneo |
| inviato il 20 Giugno 2018 ore 20:31
Sono di Cuorgné, nell'Alto Canavese, a 20 km dal PNGP. Qui da me in frazione Ronchi Maddalena c'è un agriturismo. Se vuoi venire a fare un we da queste parti me lo dici e mi informo sui costi per dormire e mangiare. Se ci vieni nel periodo tra il 13 e 16 luglio qui fanno anche la sagra con cene e pranzi a base di grigliate. Spesso i caprioli li vedo anche dal balcone mentre passeggiano nel prato sottostante casa (di proprietà). Con le fototrappole li ho filmati anche alle 10 del mattino e nessuno qui se ne è accorto. Il problema è che i caprioli sono ormai troppo abituati alla presenza dell'uomo. Ciò è grave, perché la nostra frazione vanta una tradizione millenaria di cacciatori e viticoltori (ma a me il vino del posto non piace). Ancora oggi ci sono cacciatori che "sforano" nel bracconaggio e non si fanno scrupoli di cacciare caprioli fuori stagione e troppo vicino alle case. Più volte abbiamo chiamato i carabinieri, ma se ne strafottono. Comunque se vuoi venire fin quassù mi organizzo. Giorgio B. |
| inviato il 21 Giugno 2018 ore 1:50
Vivi in un posto bellissimo complimenti. Sei praticamente alla base del gran paradiso ecco perché dici che gli animali sono abituati. La proposta è allettante. Ci devo fare un pensiero Grazie |
| inviato il 21 Giugno 2018 ore 21:33
grazie a tutti per le vostre dritte e consigli quando avrò tempo guarderò di fare un viaggio per fotografare il lupo. grazie ancora alessandro da orbetello |
| inviato il 21 Giugno 2018 ore 22:48
Il lupo in natura è DIFFICILISSIMO da fotografare.... A meno che tu non vada al pnalm.... Si tratta di una delle creature più elusive che abbiano mai calcato questo pianeta....estremamente diffidente com l'uomo....e per fortuna che è così....un lupo confidente è un male per se e per l'uomo.... Occorre tanta dedizione e tantissimo tempo per riprenderlo....fuori dal pnalm.... Praticamente ogni scatto realizzato al canis lupus italicus che abbia un buon valore "estetico" è realizzato oggi in cattività o in abruzzo.... @fox88 Non esiste nessun progetto di reinserimento |
| inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:08
“ @fox88 Non esiste nessun progetto di reinserimento „ Al contrario, esistono molti progetti per il suo abbattimento, anche qui in Piemonte. Il Pian dell'Azaria è in pieno PNGP, eppure basta che i margari si lamentino che i lupi attaccano le pecore, ecco che arriva l'assessore regionale o provinciale di turno che propone la soluzione drastica pur di cacciare voti. Giorgio B. |
| inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:11
Come dice Angus, il posto più "facile" per fotografarlo in natura è il pnalm. Lì c'è una densità moto alta di lupi e c'è qualche branco famoso che vive in luoghi noti e abbastanza accessibili, per cui è possibile vederli da lontano senza che loro si sentano disturbati. Diverso nelle altre parti d'Italia. Da me in Umbria, ci sono sempre stati un po' ovunque, ma la loro densità è bassissima e i luoghi dove vivono sono molto lontani dalle abitazioni. Per dire, sopra casa mia vive un branco di 7-8 lupi, ma ha un territorio di almeno 20km quadrati. In pratica 4 montagne intere costituite principalmente da boschi. Con le fototrappole e con l'esperienza, sto imparando a conoscere i loro territori, ma vederli è quasi impossibile. A meno appunto di dormire qualche notte lì con molta fortuna dalla propria. Io fossi in te partirei dalle tracce e dallo studio del territorio. Ti appassionerai a loro. Andare in un recinto e fotografarli è come fotografare un cane al canile. |
| inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:22
Concordo con lufranco...passare la notte sul posto, possibilmente in solitudine o max 2 persone , massimizza le possibilità... I lupi hanno abitudini notturne, hanno un manto mimetico, un areale ampio, un olfatto pazzesco e una densità bassissima.... Appello: Non crediamo alle favole...gli scatti wow hanno sempre un perché.... |
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