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“ Che discorso. Non avevano l'AF e l'IS semplicemente perché non esistevano ma stai certo del fatto che quelle macchine rappresentavano il massimo della tecnologia dell'epoca ... in altre parole stai tranquillo che non le avevano trovate nel fustino del dixan! „
Evidentemente non hai seguito molto Giacomelli. Aveva una macchina attaccata con dei cerotti, ed un obiettivo che cadeva a pezzi, tant'è che lo aveva modificato manualmente per farcelo stare sulla macchina. Quando gli proposero di regalargli una macchina nuova in cambio della sua vecchia, egli disse di no, perche superstizioso, e non voleva che la sua macchina si offendesse e poi non facesse più le foto come voleva lui. Non ricordo bene quanto pesasse ma durante una sua rappresentazione, fatta da sua nipote, unica erede del suo patrimonio fotografico, credo disse che pesava intorno ai 4-5 kg
Paolo, ho seguito la storia di Giacomelli dal vivo, raccontata da sua nipote durante una rappresentazione di alcune sue opere a Modena. Egli si appuntava tutto, aveva fogli e quaderni per ricordare come avesse impostato la macchina per quello scatto ed aveva adattato un'altro tipo di pellicola diversa dall'originale, ma questo non vuol dire che non conoscesse le basi, ma usava l'ingegno. Detto da sua nipote era una persona semplice e risparmiatrice, ma anche molto superstizioso
Ciao Pippo, ciao Fabrizio, chiaramente voi avete ragione quando affermate che l'attrezzatura di Giacomelli era ridotta all'osso, e io questo non lo contesto anche se vorrei farvi notare che pur adoperando solo l'ottica standard adoperava pure pellicole 6x9 la qual cosa significa che all'occorrenza un crop ante diem poteva sempre farlo e questo senza contare che alla fine il reportage, fino ancora a tutti gli anni '60 e all'inizio dei '70 nella pratica s'è sempre fatto solo col normale. Seconda e ultima cosa: Giacomelli, che pure, ripeto, ostentava una grande ignoranza, aveva una profonda conoscenza dell'esposizione, delle regole di inquadratura e composizione e infine si appuntava tutto, per inciso lo faccio anch'io da anni, la qual cosa significa che era non solo curioso ma anche estremamente scrupoloso!
E a questo punto amici miei ditemi: quando hai tutta l'attrezzatura che ti occorre, conosci e padroneggi le regole di composizione e inquadratura, sei curioso, scrupoloso e soprattutto conosci a menadito la LUCE beh, ragazzi, ma di che altro hai bisogno?
“ E a questo punto amici miei ditemi: quando hai tutta l'attrezzatura che ti occorre, conosci e padroneggi le regole di composizione e inquadratura, sei curioso, scrupoloso e soprattutto conosci a menadito la LUCE beh, ragazzi, ma di che altro hai bisogno? „
E' proprio questo che pensava Giacomelli, al contrario di tutte le nostre 'scimmie' che tanto fanno discutere nei forum e nelle riviste di fotografia (direi piuttosto riviste di macchine fotografiche): fotografava sempre con la stessa vecchia macchina, conosceva l'essenziale (tempi e diaframmi) e sapeva ben dosarli ma soprattutto 'sentiva profondamente' quello che fotografava. Non aveva bisogno di altro! Pensa che per fotografare i vecchi della casa di riposo era andato per lungo tempo senza macchina fotografica a trovarli e conoscerli uno per uno prima di scattare. Grazie Paolo ( e tutti gli altri) per questa bella discussione.
Due foto di Giacomelli che anche quando fotografava la campagna marchigiana, attento al pattern come elemento compositivo, legava questo aspetto all'umanità di chi lavora la terra.
Ecco Fabrizio, queste due fotografie rappresentano tutto quello che ho affermato nella mia risposta precedente! E' evidente, nella fotografia della campagna marchigiana, l'estrema cura posta nella ricerca della migliore inquadratura possibile così come anche della composizione più efficace ... e la fotografia del contadino poi è la classica fotografia che tiene fede al suo nome perché è letteralmente disegnata con la LUCE!
Non so perché a me non piacciono le foto di Giacomelli, se perché dal web si vedono male o perché non riesco a capire il suo stile, non mi piace, e non si avvicina al mio (molto modesto, in confronto) modo di vedere le cose...
Ma guarda che le fotografie di Giacomelli (come peraltro quelle di chiunque altro) mica ti devono piacere per forza! Tanto per fare un esempio tutti osannano Henry Cartier Bresson, che a me non piace affatto, tant'è che io gli preferisco, di gran lunga, Walker Smith, Dorothea Lange e Leni Riefensthal.
Ho cercato qualche foto di Charles M. Conlon in azione (fotografo del baseball dei bei tempi andati), ma non ne ho trovata nemmeno una di lui come persona... per quanto non certo tra i grandi della fotografia, lascio qui la sua foto più famosa che per l'epoca non dovette essere una passeggiata:
Temo che tu abbia fatto un po' di confusione, dal momento che suddetto fotografo non mi risulta esistere, tra i grandi.
Non so chi tu volessi indicare più verosimilmente tra Walker Evans o Eugene Smith.
Venendo a Giacomelli, vista la mole di inesattezze e interpretazioni sballate che ho letto, il mio primo impulso era di lasciar perdere...Ma poi non me la sono sentita di vedere bistrattata la sua figura.
La sicurezza che mostro, facilmente interpretabile da chi legge come ostentata presunzione, necessita che precisi che ho avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo di persona, e i rapporti erano tali che periodicamente mi recavo a trovarlo in quel di Senigallia, nella sua tipografia con angolo bazar di curiose chincaglierie dove accoglieva i visitatori.
Eccezionalmente mi ha onorato nel dedicarmi una sua presentazione usata in un libro che ho pubblicato. Più che una classica prefazione, quello che mi ha scritto è più assimilabile ad una prosa, una simil poesia. Perfetto specchio della statura del personaggio.
La sua fotocamera era una Kobell medio formato (rulli 120) certamente non autocostruita, pur avendole apportato artigianali modifiche. Per impedire infiltrazioni di luce dovette usare anche nastro adesivo nero. Quando divenne pressochè inutilizzabile, qualcuno gliene prestò una. Ovviamente non mi disse quale, ma essendo 6x7 sospettavo di una Pentax o una Mamiya a telemetro.
Figura unica e fuori in tutto e per tutto dagli schemi. Prima che fotografo, è principalmente definibile come vero poeta, artista, e infine poeta visivo.
Sostenere che "recitasse" una qualche parte, più che una sciocchezza è una vera castroneria. In realtà genuino e autentico come pochi.
La Sua fotografia richiede approfondimento visivo-culturale adeguata. Inizialmente al suo impatto è molto più facile che non piaccia che il contrario. Anche io non lo apprezzavo inizialmente, preferendogli molti altri autori.
Ma col tempo, con lo studio della materia e dei grandi esponentii, e con una crescita fotografica conseguente, ho completamente cambiato opinione e compreso le sue opere e il suo valore.
Non è un fotografo. E' un artista. Certamente non per tutti. Lui e Fontana sono stati e sono gli Italiani più conosciuti e collezionati al mondo. (In tempi più recenti in fatto di notorietà internazionele si è aggiunto Toscani per ovvi motivi, ma non a livello museale, gallerie e collezionismo).
L'aspetto tecnico che nei dialoghi autenticamente sembrava snobbare o quasi non conoscere, era perchè trovava secondario se non inutile farne materia di conversazione (tipico aspetto del mondo amatoriale...La smodata attenzione verso l'attrezzatura).
In realtà era tutt'altro che uno sprovveduto (dal punto di vista della tecnica). Faccio notare che trattava esclusivamente di persona tutte le fasi di lavorazione della camera oscura della sua intera produzione.
Sul dettaglio dell'unico erede indicato nel nipote ne dubito. Anche Il figlio lo ha rappresentato in occasioni postume.
Potrei continuare...ma è il caso che mi fermi qua. Penso che sia sufficiente per correggere la deriva che aveva preso il sezionare negativamente, superficialmente ed erroneamente la sua figura e la sua opera.
“ L'aspetto tecnico che nei dialoghi autenticamente sembrava snobbare o quasi non conoscere, era perchè trovava secondario se non inutile farne materia di conversazione (tipico aspetto del mondo amatoriale...La smodata attenzione verso l'attrezzatura). „
... anche in questo forum interessiamoci di più alla fotografia e un po' meno al mezzo. Unica chiosa a Remember: ma le tue foto dove sono?
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