| inviato il 01 Agosto 2017 ore 11:00
Ah, a proposito, dimenticavo la cosa più importante ... la diapositiva. Se vuoi valorizzare la luce non c'è alcunché di meglio della diapositiva (sia colore che b&n ovviamente) per interpretarla ... anche perché in ambiente digitale, diciamocela tutta, la luce è un concetto alquanto aleatorio. |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 11:14
Direi che il massimo, anche in termini di costo, è "Scrivere con la luce" Opera in tre volumi ("La luce"; "I colori" e "Gli elementi"), costosissimi, di Vittorio Storaro esiste anche una versione ridotta, già di per sé un capolavoro, che riunisce i tre volumi. Edizioni Electa, Accademia dell'immagine |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 11:19
Storaro è un mito! |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 11:25
“ Direi che il massimo, anche in termini di costo, è "Scrivere con la luce" Opera in tre volumi ("La luce"; "I colori" e "Gli elementi"), costosissimi, di Vittorio Storaro esiste anche una versione ridotta, già di per sé un capolavoro, che riunisce i tre volumi. Edizioni Electa, Accademia dell'immagine „ Come non essere d'accordo?! |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 11:57
Non conosco l'autore ... e neppure l'opera. |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 12:58
È il più grande direttore della fotografia del cinema italiano del recente passato. |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 13:02
Buono a sapersi, grazie. |
user117231 | inviato il 01 Agosto 2017 ore 19:09
Vabbè dai, sarò serio...parliamo della luce... basta che non finiamo per dire le solite banalità trite e ritrite. Io dico la mia. Siamo nell'era di Photoshop. La luce ormai potrebbe essere diventata un elemento secondario... |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 20:04
La Fotografia la fa la luce (e le idee). Photoshop se usato come alternativa alla luce fa la fotografia. |
| inviato il 01 Agosto 2017 ore 22:05
Oddio in linea di principio potresti non dire una banalità Felix però toglimi una curiosità: tu le hai viste le diapositive proiettate vero? |
user90373 | inviato il 02 Agosto 2017 ore 9:14
In una stanza buia ci sono le stesse cose di quando accendiamo la luce, solo che è più facile inciampare. |
user46920 | inviato il 02 Agosto 2017 ore 9:33
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| inviato il 02 Agosto 2017 ore 9:55
“ In una stanza buia ci sono le stesse cose di quando accendiamo la luce, solo che è più facile inciampare. „ molto interessante, infatti è un concetto fondamentale. Proprio nel libro che ho citato, Feinigner fa proprio queto esempio, spiegando quindi che gli oggetti non hanno un proprio colore, al contrario questo dipende esclusivamente dalla luce che li colpisce. E quando è buio non è che il colore degli oggetti non si veda, semplicemente il colore in quel momento non esiste! le caratteristiche fisiche di solidità permangono e si possono constatare (e infatti fa proprio l'esempio di chi inciampa al buio ), il colore no, CESSA DI ESISTERE. Ci avevate mai pensato? |
| inviato il 02 Agosto 2017 ore 10:20
Oddio ragazzi ma queste sono cose ovvie, come è altrettanto ovvio il fatto che un colore è tale e quale a come lo conosciamo solo sotto il sole di mezzogiorno vabbe', sto estremizzando il concetto, diciamo sotto il sole che va dalle 10 alle 14, dopo ha tonalità diverse a seconda del "calore" della luce che lo illumina. Chiaramente il nostro occhio spesso non se ne accorge, il cervello che analizza quelle immagini ha la memoria quindi in certe situazioni un colore lo riconosce anche a prescindere dalla luce che lo illumina, ma la pellicola NO ... e quindi registra il colore per quello che è in QUEL momento. |
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