| inviato il 17 Giugno 2017 ore 20:18
“ io conosco tantissimi amatori che usano filtri PS o la Nik Collection .. perchè dovrebbero disdegnare questo software? a ben pochi importerà che dietro ci siano algoritmi di AI, alla fine guardano al risultato finale „ e che c'entra? quelli sono filtri dove comunque devi regolare sempre un certo numero di parametri per ottenere l'effetto desiderato, puoi applicarlo a tutta la foto o solo ad una porzione di essa, c'è comunque iterazione, criteri e scelta sull'effetto finale, non c'entra una beneamata fava con l'oggetto di questo topic, ovvero un software che analizza la foto e decide lui che pp applicare, come applicarla e via dicendo.. eliminando l'iterazione e il fattore "gusto/scelta" dell'utente e in ambito professionale questo può avere un senso quando devi elaborare un gran numero di foto nella stessa maniera con gli stessi criteri.. |
| inviato il 17 Giugno 2017 ore 22:25
A volte non serve... |
| inviato il 17 Giugno 2017 ore 23:05
Pericoloso! |
| inviato il 17 Giugno 2017 ore 23:05
non sono l unico che praticamente non la usa... (ok eccetto lavori di impaginazione grafica per fare volantini ma questo è un altro discorso) |
| inviato il 17 Giugno 2017 ore 23:25
Siamo nel 2017 ma io continuo a non fare alcuna post produzione degna di nota, poca roba e la giudico anche mal fatta, e fotografo molto piu' volentieri con la pellicola che con le digitali e non sono l'unico. In effetti penso che la possibilita' di farsi la postproduzione sia stata una enorme perdita per la Fotografia che e' diventata una mera componente dell'information technology. A fare i reprografisti o come diavolo si chiamano coloro che professionalmente trattano e stampano le immagini, tutti coloro che facevano seriamente fotografia hanno preso a perdere il 75% del loro tempo di fronte ad un Mac , e non di rado a scattare anche le foto dal medesimo, comandando le luci in studio dai loro cruscotti e scattando dalla loro ff o medioformato usata come una comune periferica, con una app apposita, senza schifarsi a toccare la fotocamera dopo averla bloccata sullo stativo, e a trovare cio' normale. E' come se Canova o Michelangelo si fossero preoccupati anche di levigare e lucidare i loro marmi invece che scolpirli (e non tiratemi fuori Stanley Kubrick che faceva tutto lui per avere sempre la perfezione, quando fotograferete come Stanley Kubrick chiamatemi che me lo insegnate...). Non mi stupisce che vi siano coloro che rifiutino questo andazzo e preferiscano usare fotocamere semplici, addirittura embrionali fori stenopeici. ALtrimenti, benvenuta la futura (ma ormai prossima) macchina che fara' anche le foto, o anche tutte le possibili foto, scattandone milioni e conservandole tutte, come il tricorder di Star Trek. |
user46920 | inviato il 18 Giugno 2017 ore 1:13
“ È come truccare da super gnocca chi gnocca non lo è neanche al buio. Sempre una cozza resterà „


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| inviato il 18 Giugno 2017 ore 4:27
Quoto Angus. Aggiungo che capire come funziona la post ci aiuta anche a capire i limiti del mezzo e di conseguenza gli errori fatti in fase di scatto. Chi non capisce questi limiti si ritrova per le mani fotocamere da 5000 € per fare foto che potrebbe fare con macchine da 100. E non veniamo fuori cn il discorso della comunicazione... Quella non viene rovinata dalla post ma da una mancanza culturale diffusa. |
| inviato il 18 Giugno 2017 ore 4:46
Seguo |
| inviato il 18 Giugno 2017 ore 5:10
Io non ne faccio e sono contento così. |
| inviato il 18 Giugno 2017 ore 5:39
se al posto di un algoritmo così osceno, che comunque fa modifiche piuttosto determinate, sostituiscono con qualcosa di meno tamarro, c'è da chiedersi se ormai la strada di coloro che devono vendere tanti scatti rischiesti con una certa elaborazione non abbia preso la via in discesa. |
| inviato il 18 Giugno 2017 ore 6:26
Seguo, ma la PP serve eccome ... |
user120016 | inviato il 18 Giugno 2017 ore 6:45
Premetto che il 90% delle mie foto è scattato a pellicola ma, diapositive a parte, la post-produzione esiste anche per l'analogico in camera oscura (come tutti sapete) e spesso aiuta. Ovviamente il fotogramma deve sempre essere ben composto e ben esposto ma, fatto fermo questo punto, non penso ci sia da scandalizzarsi se esiste chi fa post produzione più o meno invasiva o chi non la utilizza affatto. Sono decisioni e gusti personali. E per fortuna, aggiungo, altrimenti faremmo tutti foto identiche! Riguardo al Topic, direi che se e quando decido di intervenire sui miei scatti, preferisco farlo in base alle mie idee e non certo in base ad un algoritmo che rispecchia il gusto di qualcun altro. Un po' come scattare in RAW e poi scegliere di lavorare il file a proprio piacimento senza accontentarsi del JPEG prodotto dalla macchina secondo il gusto degli ingegneri Nikon, Leica o Fuji che sia... sarebbe come lasciar fare l'editing a terzi che, per un professionista o per chi fa scatti in serie può anche essere un vantaggio ma per un fotoamatore può essere svilente.... |
| inviato il 18 Giugno 2017 ore 7:15
Ma chi scatta direttamente in jpeg chi pensa che gliela faccia la post produzione del raw? Questo sw non mi entusiasma, tuttavia non mi stupirà il vedere prima o poi una ai o meglio, una meta ai, prendere il controllo del nostro programma di pp e fare lei stessa la pp in pochi minuti, di qualità, dei nostri scatti. Le ai si evolvono, possono imparare da noi dal nostro modo di approcciarsi e andare oltre. Ancora è presto, ma non così presto. Intanto una ai di Google è già in grado di "vedere" cosa c'è in una foto, il passo successivo non sarà lontano. |
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