| inviato il 09 Giugno 2017 ore 13:17
Credo che Ars Imago stampi solo da negativo non da diapositiva. |
| inviato il 09 Giugno 2017 ore 13:29
mi sembra di capire che scatti pure in digitale, quindi senza bisogno di scanner su piano luminodo dia ripresa con macro..correggi e stampi i file che ti interessano... ciao rob |
| inviato il 09 Giugno 2017 ore 19:17
No stampa anche da diapositiva |
| inviato il 09 Giugno 2017 ore 22:12
Il Cibachrome e l'Ilfochrome sono esattamente la stessa cosa (escludendo eventuali piccole modifiche di formulazione intervenute negli anni, come avviene per ogni prodotto) Non proprio Diego, funzionano con lo stesso principio ma sono due cose comunque diverse. La questione è che l'idea della stampa diretta da diapositiva la ebbero i tecnici della Ilford i quali però si affidarono, per la realizzazione pratica di quella loro idea, ai tecnici della Ciba-Geigy ... si proprio lei ... l'industria ideatrice della famosa (famigerata?) Cibalgina. Ovviamente, e come spesso accade, i due soci (ossia Ilford e Ciba-Geigy) entrarono rapidamente in contrasto e quindi, dopo numerosi litigi ovviamente anche legali, ognuno prese la propria strada, la società andò in frantumi e alla fine solo la Ciba-Geigy riuscì a brevettare il proprio sistema ... cui diede il nome di Cibachrome appunto. La Ilford però non desistette e seppure in ritardo di qualche anno, rispetto alla Ciba-Geigy, presentò il proprio sistema che, per ovvi motivi legati al brevetto depositato dai tedeschi, era leggermente diverso dal Cibachrome, e una di queste leggere diversità era proprio il contrasto ... che nell'Ilfochrome era alquanto meno marcato. In definitiva il principio è lo stesso mentre la realizzazione pratica è un pochino diversa ... soprattutto in alcune delle caratteristiche finali. In pratica la confusione nasce dal fatto che Cibachrome e Ilfochrome vengono sempre adoperati come se fossero due denominazioni diverse per indicare la stessa cosa, vengono adoperati come se fossero sinonimi insomma, mentre nella realtà sono prodotti abbastanza diversi. |
| inviato il 09 Giugno 2017 ore 22:27
mi sembra di ricordare un nome tipo Kodak Ektachrome Duplicating Film per luce artificiale , bassissima sensibilità, grana inesistente Si, è lei, la Kodak Ektachrome Slide Duplicating. Era una pellicola 25 ASA a grana ultrafine, e la grana era ultrafine davvero ... ma purtroppo non certo inesistente, ed era tarata per luce artificiale. L'utilizzo era un pochino complesso anche a causa dei filtri di Correzione Colore necessari a ottenere un risultato ottimale, filtri (anche piuttosto costosi) che il più delle volte cambiavano con il numero dell'emulsione e quindi ne dovevi avere a disposizione un buon numero ... e alla fine il più delle volte il risultato era ottimale solo in teoria ! |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 11:22
Paolo, puoi indicate la fonte di quello che dici? Perché tutte le informazioni che ho trovato negli anni in rete dicono il contrario (ora non ricordo con precisione ma sono sicuro al 99% che era scritto anche nel sito ilford). Il fatto poi che abbia (beh non io ma la mia ex ragazza, ma le ho viste personalmente) delle stampe con il timbro dietro "cibachrone by ilford" conferma quello che ho detto (non avrebbero di certo potuto scrivere una cosa del genere se non fosse stato più o meno come ho descritto). Che poi all'inizio lo avessero studiato insieme non so, tutto è possibile (per questo ti chiedo di indicare le fonti, sono curioso, questo prodotto mi ha sempre affascinato) ma ciò non toglie che poi la storia è andata come l'ho descritta, stando a tutte le fonti che si trovano in rete. www.photomemorabilia.co.uk/Ilford/Cibachrome.html Questo è un esempio, con la storia descritta più nel dettaglio. Come puoi vedere le confezioni riportano "cibachrome" sebbene la scatola riporti il logo Ilford. |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 12:17
Ehhh Diego ... è una parola andare alla ricerca delle fonti! Le mie sono notizie raccolte in po' da tutte le parti, e per giunta per la maggior parte sono notizie che risalgono addirittura agli anni '80. Nello specifico le ho raccolte un poco sulle riviste dell'epoca, un poco andando in giro per fiere, un poco aggirandomi per un paio di laboratori che avevo la ventura di frequentare per il tramite dei miei due zii fotografi e infine, forse per la parte maggioritaria, telefonando in diversi altri laboratori, all'epoca ce ne erano in quantità, che a vario titolo (e merito) si fregiavano della qualifica di "specialisti" Cibachrome e/o Ilfochrome. |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 12:29
Comunque una cosa è certa: quando inviavo le mie diapositive al laboratorio Il Colore, a Roma (si parla purtroppo di una esperienza giunta a conclusione intorno alla metà degli anni '90), specialista Ilfochrome appunto, le stampe che mi ritornavano erano nettamente meno contrastate di quelle che mi rimandavano altri laboratori che si fregiavano del titolo di specialisti Cibachrome. |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 13:09
Che quel laboratorio ti restituisce stampe meno contrastate può dipendere da molti fattori, capacità dello stampatore o utilizzo di carte con diverso contrasto (ne esistevano di diversi tipi ma non tutti le tenevano tutte), come pure esistevano diversi trattamenti, che si differenziavano per in numero di bagni, erano tutti cibachrome (o ilfochrome) ma il risultato era diverso. Non mi baserei su quello che dicono i laboratori o i negozianti, non sono mai attendibili, per non dire assolutamente ignoranti (basti pensare che molti danno tuttora per fallite sia la kodak che la ilford) e di certo non sono esperti di operazioni societarie (fusioni, incorporazioni, cessioni di rami d' azienda). Insomma, non per insistere sul fatto che la mia versione è per forza quella giusta (infatti il link che ho postato tratta anche della cooperazione, sebbene di tipo commerciale, tra Ciba e Ilford, come giustamente scritto da te Paolo), ma il link che ho postato è abbastanza dettagliato, e le foto delle confezioni dei prodotti parlano chiaro riguardo al fatto che comunque si trattava dello stesso prodotto |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 13:29
Le fonti precise sono sempre importanti, perché se l'ha detto mio cugggino... E il sito più preciso e dettagliato è quello citato da Diebu Qui uno stampatore aggiunge l'ultima parte della storia del Cibachrome/Ilfochrome: www.douglasvincent.com/ilfochrome/history.html |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 14:09
Non riesco a trovare dove si dice che stampano da diapositiva www.ars-imago.com/filmdev Fanno sviluppo diapositive ma sulla stampa non ho trovato nulla, del resto con la scomparsa dell'Ilfochrome se non vuoi passare dallo scanner l'unica alternativa è fate un internegativo |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 14:31
Oh, ragazzi, che vi devo dire, per oltre trent'anni ho creduto a un mucchio di bufale! Va bene che me ne fregava poco perché tanto, visti i prezzi, non era un genere di stampe che potevi fare tutti i giorni (anche se io, negli anni, ne ho fatte stampare comunque parecchie) ... purtuttavia mi rompe non poco le balle il dovermi rendere conto del fatto che certe sensazioni che provavo all'epoca, quelle cioè di parlare con persone che raramente erano davvero competenti riguardo alla cose di cui disquisivano, seppure a distanza di tanti anni hanno trovato conferma. Vabbé ... è proprio vero che non si finisce mai d'imparare |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 15:50
qualcuno ha esperienze con gli scanner di negativi e diapositive di rollei?o conviene affidarsi a professionisti anche per la digitalizzazione? |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 18:52
Non ho capito cosa intendi Lorenzo, stai chiedendo se qualcuno conosce un fantomatico scanner Rollei? |
| inviato il 10 Giugno 2017 ore 19:09
Quelli attualmente in commercio credo siano dei gicattolini orientali rimorchiati. Per info sui vari modelli più diffusi e relative prestazioni guarda quì: www.filmscanner.info/en/FilmscannerTestberichte.html Se ti serve un ottimo file di livello professionale l'unica soluzione è rivolgersi a servizi professionali che usano scanner professionali. |
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