| inviato il 15 Luglio 2017 ore 20:55
“ non è "se" si rompono, ma "quando" „ Questa mi sembra pura disinformazione! Tu ne hai esperienza? In ogni topic sulle Kiev medioformato intervieni nello stesso modo, ma almeno le hai usate? Peraltro qui parliamo di investimenti risibili rispetto a quelli che un sistema analogo alternativo comporterebbe. I difetti della Kiev88 sono i medesimi dell'Hasselblad 1000 F. Usata correttamente non si devono temere rotture improvvise. L'errore che si fa comunemente è di cambiare tempo senza avere armato l'otturatore, la qual cosa rischia di strappare la tendina. Di Kiev 88 ne ho avute tre e nessuna si è rotta in mano mia, pur avendo scattato decine di rulli. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 21:47
Sono macchine temperamentose. Mai usata una Hasselblad? Ecco una Kiev 88 e' un mattone similare, neanche gli svedesi avevano facile vita con la loro 1000F . Essendo machine pesanti e piuttosto complesse, facile fin troppo facile guastarle per errore umano come scrive Ulisse sopra. Grandi specchi, grande tendina, pentaprisma grande e pesante (dove c'e' , ed e' anche bello usarlo ma il tutto pesa) e poco spazio per farci entrare la meccanica. Gli elicoidi delle ottiche tendevano ad essere alquanto duri, e l'innesto a baionetta e' peculiare (la complessa baionetta si avvita in sede . Il tutto puo' sconcertare il fotoamatore uso alle ben piu' semplici (da usare) reflex in piccolo formato. C'e' un motivo per il quale il 35mm spopolò, nonostante almeno 3 seri tentativi organizzati di sostituirlo da parte dell'industria. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 22:18
“ E comunque... sono macchine che si rompono con una facilità estrema (non è "se" si rompono, ma "quando" ), pezzi di ricambio non ne esistono, quindi diventano dei rottami. Io, sinceramente, sconsiglio di investirci soldi. Molto meglio investire su un sistema decente e godersi le sessioni di fotografia, piuttosto che stare a impazzire dietro ad un rottame. „ Roby, non e' cosi' semplice come tu scrivi. Difetti nell'industria europea (sottolineo europea, le pratiche non erano tanto diverse tra Est ed Ovest, anche se radicalmente diversa era la filosofia ed il sistema economico) ve ne erano a iosa. Potrei farti lo stesso, identico, tuo ragionamento oer la Contarex: che si rompono (vero) nonostante la millantata affidabilita' e la precisissima costruzione, che non ci sono praticamente mai stati ricambi (vero, fin dai primi anni 70 mi dicono) , e che l'unica fonte erano quelle rotte. Eppure erano le fotocamere piu' care del mondo, e di tanto anche. Sono rottami? I sistemi che per primi hanno dato al mondo il Planar ed il Distagon sono rottami? mah non so ma a Milano le ho pagate care assai, a trovarle. Almeno le Kiev avevano costi umani. E' tuttavia vero che la mortalita' era elevata (perlopi' come ho scritto per errore umano nel complesso maneggio) ma e' anche vero che esistono societa' che le ricostruiscono e le revisionano e che fanno rientrare in tolleranza tutte le complesse parti (EDIT: esiste tuttora il sito, cercate arax Photo) e le fanno andare, certo costa. Conviene comprare 2 fotocamere e rischiare, mi sa (EDIT:no non conviene, i prezzi anzi sono tutto sommato sensati). In ogni modo se fossero solo rottami nessuno avrebbe creato startup per ricostruirle. Ricordiamoci che l'industria ottica russa e' tra le migliori del mondo, fabbricano intensificatori e periscopi e binocoli e ottiche satellitari e tutto quanto fanno le migliori industrie ottiche. E aggiungo, il fatto che alla PentacoSix non funzioni bene il trascinamento non mi stupisce troppo, se hancopiato la complessa meccanica Zeiss che manco Zeiss riusciva a far funzionare a lungo andare (e so quel che dico). E non solo: se vuoi comprare una Yashica FX3 , semplice reflex manuale, sappi che se non e' gia' rotta presto il trascinamento si rompera', esattamente come sulle PentaconSix, essendo un modello fabbricato in realta' da Cosina notoriamente afflitto dal problema (assieme a molti altri del medesimo fabbricante). E su 2 Pentax Spotmatic che ho, l'otturatore mi ha mollato (si ripara, a trovare un fotoriparatore che voglia) su entrambe... e sono giapponesi, che credimi di qualita' ne sanno (che sappiano anche venderla cara e solo al top di gamma e' purtroppo altrettanto vero). |
user62994 | inviato il 15 Luglio 2017 ore 22:48
questo depliant mancava nella mia collezione |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 23:02
“ Questa mi sembra pura disinformazione! Tu ne hai esperienza? In ogni topic sulle Kiev medioformato intervieni nello stesso modo, ma almeno le hai usate? „ Visto che sei andato a spulciare tra i miei post, dovresti già avere la risposta. Si, l'ho avuta ed usata... e venduta come "pezzi di ricambio" per la disperazione. Ce ne era sempre una, un rullo fatto "come si deve" non riusciva proprio a farlo, tra problemi di trascinamento, di tendine, ritardatore che andava ad ogni allineamento dei pianeti, ecc ecc. Il "quando" si rompe, è dovuto alla qualità, oltre che degli assemblaggi, dei materiali utilizzati, che si consumano con l'uso a ritmi elevatissimi, portando immancabilmente a dei problemi. E non me lo sto inventando io, mi è stato spiegato dal fotoriparatore da cui l'ho portata. “ Sono macchine temperamentose. Mai usata una Hasselblad? Ecco una Kiev 88 e' un mattone similare, neanche gli svedesi avevano facile vita con la loro 1000F . „ Ecco, pensa come può saltare fuori una copia di un progetto già di suo difficile anche per gli svedesi (e infatti rivisto e infine abbandonato nel giro di pochi anni)... fabbricato con standard produttivi, mentalità e materiali della USSR. Certo, anche le altre macchine hanno o possono avere problemi... ma se facciamo una statistica sappiamo tutti chi ne esce "vincente" per percentuale di guasti (o è il caso di dire perdente?). La arax (ma ce ne era anche un'altra se non sbaglio) fa esattamente quello che hai scritto, ricostruisce la macchina... e solo così raggiungono un grado di affidabilità decente. Ma a questo punto della kiev 88 è rimasto solo l'involucro e poco altro. Io l'ho venduta. A me piace fare fotografie, non stare dietro costantemente ai difetti della macchina e sperare che l'otturatore abbia esposto tutto il fotogramma ogni volta o che la pellicola sia avanzata come dovrebbe. Sono passato con estrema soddisfazione a mamiya RB, che ad oggi non ha perso un colpo e si lascia usare senza le pippe della kiev (arma l'otturatore prima di cambiare i tempi, giralo piano altrimenti si spacca tutto, evita i tempi con ritardatore che va 1/10 delle volte, controlla che la pellicola sia avanzata come dovrebbe essere, ecc ecc ecc). Poi oh, come soprammobile non dico che non la prenderei... |
user92023 | inviato il 15 Luglio 2017 ore 23:12
Ottimo report Duna! Chiaro, esaustivo...esekplare! Bravo! G. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 23:22
Quoto in pieno Roby Ne ho avute ben 3, e non prese dalle bancarelle dei polacchi, ma nel negozio di Marvin a Torino, più o meno nell' "80. Presa la prima, due giorni dopo l' ho portata indietro e sostituita con la seconda, e poi con la terza ed ultima che aveva in negozio..... morale della favola mi ha restituito i soldi (mi pare 260.000 lire) ed amici come prima. Premetto che ero già un loro buon cliente, per fortuna..... o forse erano solo altri tempi. Avevo già un corredo Hasselblad e volevo un secondo corpo da battaglia. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 23:38
“ Visto che sei andato a spulciare tra i miei post, dovresti già avere la risposta. „ Non ne stava il bisogno. In passato hai risposto allo stesso modo a due miei commenti e me ne ricordavo perfettamente. Se le tue Kiev ti han dato problemi è perché le hai acquistate già malfunzionanti o le hai rotte tu ed è facilissimo. Io ne presi una da rottamare per capire dove stessero i difetti e quelle che mi procurai funzionanti, continuarono a funzionare (i magazzini sono un discorso a parte). Ovviamente le presi "scambio" a mano. Non concordo sulla qualità dei materiali. Sono adeguati, ma il problema, come ho spiegato, risiede nel montaggio eseguito da personale non adatto. Queste cose le conosco, avendone discusso con venditori russi, spesso operai delle aziende ottiche dismesse, che vendevano residui ottici nei mercatini in Germania. La questione di fondo è che qui si disserta di "archeologia" tecnologica, allo stesso modo in cui si può scegliere di fare qualche chilometro con un'automobile degli anni '20. Ci viaggi a 30 all'ora ma ti godi "quella" e non un'altra, magari più recente e comoda. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 23:45
“ Avevo già un corredo Hasselblad e volevo un secondo corpo da battaglia. „ E allora non entra neppure in discussione. Le hai usate con la stessa disinvoltura dell'Hasselblad e quindi o hai stracciato la tendina o forzando il caricamento hai mandato fuori sincronia il rocchetto interno dove un perno entra negli alvei che corrispondono ai diversi tempi. Ci ho perso ore per aggiustarne uno (senza riuscirci) che mi falsava il quindicesimo. Le Kiev se non le ami, non ti amano... |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 23:48
Duna grazie per la godibile retrospettiva. |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 0:08
“ Le Kiev se non le ami, non ti amano...MrGreen „ mi ricordo che al corso ufficiali di complemento tanti anni fa i colleghi fa guastarono (o pensavano di aver guastato) uno dei tanti congegni idraulici di un obice pesante e complicato appena tornato dalle officine, "Signor capitano, s'e' rotto di nuovo! " "Ma cosa ci avete fatto??" "Nulla signor capitano, usato in maniera assolutamente normale" "Vi ho detto e ripetuto che quell'obice va usato solo in modo assolutamente eccezzionale!" Alla Arsenal probabilmente ragionavano cosi'... ed erano in buona compagnia, gia' Spoerl negli anni 60 scriveva della necessita' di azionare i meccanismi con la mano del buon padre di famiglia. “ Ottimo report Duna! Chiaro, esaustivo...esekplare! Bravo! G. „ “ Duna grazie per la godibile retrospettiva. „ grazie a voi se avete avuto la pazienza di leggere e capire. |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 0:39
“ La arax (ma ce ne era anche un'altra se non sbaglio) fa esattamente quello che hai scritto, ricostruisce la macchina... e solo così raggiungono un grado di affidabilità decente. Ma a questo punto della kiev 88 è rimasto solo l'involucro e poco altro. „ Ho due Kiev 88 e una è la Arax. Viene sostituita la tendina metallica con una di stoffa, ma la meccanica è la stessa. Si aggiunge poi qualche dispositivo come il blocco dello specchio e la manovella. I difetti principali rimangono gli stessi, che sarebbero la non intuitività sulla procedura d'uso. Purtroppo sono difetti "spietati" poiché basta sbagliare una volta e perlomeno si blocca e nel tentare di sbloccarla di rompe. Sono convinto che molte Kiev88 avariate, lo sono state dagli stessi distributori o venditori nel tentare di mostrarle funzionanti ai possibili clienti o per capire essi stessi se o come funzionavano. |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 7:21
“ Se le tue Kiev ti han dato problemi è perché le hai acquistate già malfunzionanti o le hai rotte tu ed è facilissimo. Io ne presi due da rottamare per capire dove stessero i difetti e quelle che mi procurai funzionanti, continuarono a funzionare (i magazzini sono un discorso a parte). Ovviamente le presi "scambio" a mano. Non concordo sulla qualità dei materiali. Sono adeguati, ma il problema, come ho spiegato, risiede nel montaggio eseguito da personale non adatto. „ Me lo disse Gabas, il fotoriparatore da cui l'avevo portata. Escludo di averla rotta con l'uso. Avevo già due Zorki, che richiedevano le stesse attenzioni, e quelle non hanno mai perso un colpo, le ho vendute solo perchè non mi sono trovato col sistema "telemetro". |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 11:04
“ Avevo già due Zorki, che richiedevano le stesse attenzioni, e quelle non hanno mai perso un colpo, le ho vendute solo perchè non mi sono trovato col sistema "telemetro". „ Le Zorki le ho avute anch'io e hanno un funzionamento complessivo diverso, che ha nulla a che fare con i problemi delle Kiev medioformato. Se si tentava di impostare il tempo senza aver caricato, semplicemente non si poteva e non si rompeva nulla. Al massimo si perdeva un fotogramma o si accavallava e il meccanismo si resettava. Nelle Kiev il magazzino impedisce di tornare indietro e se non si capisce il problema, il solo esito è il blocco, in quanto si continua a forzare, smanettando sul selettore. L'unico modo è togliere il magazzino, ma difficile intuirlo e il timore di perdere il fotogramma induce a forzare. Avevo la passione per le telemetro e le conosco "tutte" fin troppo bene. Peraltro con le Zorki (e le Fed) era una sofferenza perché filtrava luce attraverso il carterino che protegge la tendina, troppo distante dalla stessa, e in tutte dovevo appressarlo meglio. Purtroppo era impossibile eliminare del tutto le infiltrazioni. Inutile menzionare che dopo ciò che hai scritto, le probabilità che le abbia rotte tu, non diminuiscono... |
user92023 | inviato il 16 Luglio 2017 ore 11:26
...mi sembra di ritornare alle discussioni (automobilistiche) degli anni '60, quando si contrapponevano le belle, eleganti, confortevoli e, tecnicamente all'avanguardia Giulia Spider, alle fascinose MG A Twin Cam, assolutamente irresistibili per il "sapore" che emanavano, ma tecnicamente delle vere "baracche" (frullati di bielle che si sprecavano!). Grazie a tutti per i piacevoli ricordi! G. |
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