| inviato il 03 Aprile 2017 ore 12:57
 Buon giorno e gioco a tutti!
 Fuori gara |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 13:25
Diciamo che i trabocchi abruzzesi sono famosi ed intrinsechi di poesia per essere stati cantati e descritti nelle opere del D'Annunzio. Celebre era il "Trabocco Turchino" -purtroppo andato distrutto da una mareggiata nel 2014- al quale lui si ispirò e che descrisse in questo modo ne “Il trionfo della morte”. “Le due maggiori antenne verticali, sostenute alla base da piuoli di tutte le grossezze, s'intersecavano s'intralciavano congiunti tra di loro per mezzo di chiodi enormi, stretti da fili di ferro e da funi, rinforzati con mille ingegni contro le ire del mare. Due altre antenne, orizzontali, tagliavano in croce quelle e si protendevano come bompressi, di là dalla scogliera, su l'acqua profonda e pescosa. Alle estremità forcute delle quattro antenne pendevano le carrucole con i canapi corrispondenti agli angoli della rete quadrata. Altri canapi passavano per altre carrucole in cima a travi minori; fin negli scogli più lontani eran conficcati pali a sostegno dei cordami di rinforzo; innumerevoli assicelle erano inchiodate su per i tronchi a confortarne i punti deboli. La lunga e pertinace lotta contro la furia e l'insidia del flutto pareva scritta su la gran carcassa per mezzo di quei nodi, di quei chiodi, di quegli ordigni. La macchina pareva vivere d'una vita propria, avere un'aria e una effigie di corpo animato. Il legno esposto per anni e anni al sole, alla pioggia, alla raffica, mostrava tutte le fibre, metteva fuori tutte le sue asprezze e tutti i suoi nocchi, rivelava tutte le particolarità resistenti della sua struttura, si sfaldava, si consumava, si faceva candido come una tibia o lucido come l'argento o grigiastro come la selce, acquistava un carattere e una significazione speciali, un'impronta distinta come quella d'una persona su cui la vecchiaia e la sofferenza avesser compiuto la loro opera crudele.” |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 13:47
Il trabocco del Turchino è stato ricostruito........forse ha perso un po' del suo fascino ma è di nuovo presente. In rete si trovano le foto, mentre personalmente, ancora non torno a fargli visita. |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 14:29
Non lo sapevo... sono due anni che non torno in Abruzzo. Ma quest'anno ci tornerò |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 15:49
@Insanity... anche i "Retoni" (bilance da pesca) di Marina di Pisa sono citati da D'Annunzio www.italianways.com/bocca-darno-musa-di-gabriele-dannunzio/ "...Sono le reti pensili. Talune pendon come bilance dalle antenne cui sostengono i ponti alti e protesi ove l'uom veglia a volgere la fune..." |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 15:54
Bella Vanni! Non si finisce mai d'imparare. |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 15:58
Diciamo che a "Gabriele" gli piacevano proprio questi posti con le "palafitte" |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 16:29
Eh già, hommo di mare |
| inviato il 03 Aprile 2017 ore 18:44
In gara
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| inviato il 03 Aprile 2017 ore 18:44
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