| inviato il 24 Ottobre 2021 ore 11:27
Mi sembra ovvio che non possa funzionare. Per cercare di farmi capire, semplificherò di molto la questione e la estremizzerò. Ragioniamo solo sul rosso, tanto per semplificare. Supponiamo che sRGB faccia più schifo di quello che è in realtà e che il massimo rosso rappresentabile sia un rosa scuro. Questo rosa scuro, per standard sRGB avrà il valore di 255 (255 = massim tonalità rappresentabile). Supponiamo che il tuo monitor, in nativo, sia in grado di andare molto oltre l'sRGB e sia in grado di visualizzare un rosso scuro. Questo colore, per il tuo monitor, avrà il valore 255. 255 è il massimo rappresentabile per un colore. Il PC deve sapere quali colori è in grado di visualizzare il monitor (tramite .ICC) perchè se deve visualizzare un rosa scuro e il monitor è in sRGB allora invierà il valore 255, se invece il monitor è in grado di visualizzare più tonalità, invierà 220 (numero sparato a caso). Se il monitor in modalità nativa si vede arrivare un 255, pensa che sia un rosso scuro, invece windows ha inviato il valore sRGB del rosa scuro per cui tu vedrai tutto più saturo. Windows fa schifo e non implementando il CMS invia sempre 255 per il rosa scuro, indipendentemente dalle capacità del monitor. I sw evoluti, invece, possono rimappare il range delle tonalità all'interno dei valori supportati dalla periferica, quindi per un rosa scuro invieranno 220 invece di 255, però devono sapere come il monitor sta interpretando i valori in ingresso, altrimenti come fanno a sapere cosa inviare? Spero di essere riuscito a spiegarmi. Ciao. |
user134371 | inviato il 24 Ottobre 2021 ore 12:29
Ma io ti capisco, ed è il motivo per cui BenQ mi dice che è normale che la UI di Windows, che non è color managed, si vede con colori moto saturi quando sul monitor è impostato il profilo gamut nativo. Però il mio monitor è così che funziona: ha calibrazione hw e non ha bisogno di un se di calibrazione in background che allinea il profilo in Windows con il profilo del monitor, perché il lavoro lo fa il monitor. |
user134371 | inviato il 24 Ottobre 2021 ore 12:38
Detto questo, quando ho calibrato il monitor, ho creato tre profili (il massimo che posso caricare nell'hw del monitor, e tra cui posso scegliere con dei pulsianti dedicati sul monitor): una calibrazione con gamut nativo del monitor, una calibrazione con gamut sRGB ed una calibrazione con gamut aRGB. Tra profilo nativo e profilo aRGB non vedo grossa differenza, trovo invece molta differenza tra profilo native e proofilo sRGB, e diciamo che ci sta, non è questo il problema. Se tutto quanto sopra è chiaro, riporto sotto cosa mi è stato consigliato da molti fotografi sul forum Lightroom Queen: 1. Calibrare il monitor su gamut navito del pannello 2. Fare editing in LR per come voglio vedere la foto sul mio monitoor 3. Aprire il soft proofing 4. A seconda dell'output scegliere il profilo .icc/.icm del laboratorio di stampa o un profolo .sRGB generico (io uso il profilo .icm generato dal sw del mio monitor per il profilo con gamut sRGB) 5. Si noterà una più o meno marcata differenza tra l'immagine originale e l'immagine in soft proofing su cui viene simulato il profilo colore scelto per l'output 6. Apportare all'imagine in soft proofing tutte le variazioni del caso per cercare di renderla il più possibile vicina all'immagine originale 7. Esportare l'immagine in soft proofing con il profilo colore corretto. Ora, qualcuno qui, in un altro thread, continua a ripetere "ti ho già spiegato perché è errato fare il fotoritocco non in uno spazio colore, ma nel gamut di un monitor", ma questo è vero solo se non fai soft proofing il Lightroom: se devi editare per il web, apri Lightroom, imposti il monitor (via hw o via sw) sullo spazio colore sRGB, fai editing, esporti la foto nello spazio colore sRGB e stai a posto. Ma se fai soft proofing in Lightroom la procedura corretta da esperti del settore è quella che ho descritto sopra. Detto questo, provo a spiegare di nuovo i miei due problemi: PROBLEMA 1 Quando faccio soft proofing e al passo 4 sopra scelgo per simulare l'output un profilo sRGB, mentre lo ricordo che il monitor è su un profilo gamut nativo, la differenza tra l'immagine originale (editata per il profilo gamut nativo) e quella in soft proofing (simulata su spazio colore sRGB) cambia di poco, percettibile solo nell'istogramma. Mi sarei aspettato dei grossi cambiamenti, ma BenQ mi ha risposto così: "A seconda del contenuto, la differenza dei colori può essere minima. Una grande differenza può essere notata soltanto visualizzando contenuti con una maggiore presenza di verde o di blu, perché è proprio la copertura extra di queste tonalità a caratterizzare l'AdobeRBG / Panel native." PROBLEMA 2 Sono sempre al passo 4, il monito è sempre impostato su profilo gamut nativo, a sinistra ho l'immagine originale e a destra ho l'immagine in soft proofing simulata in spazio colore sRGB: se cambio il profilo del monitor da gamut nativo a gamut sRGB, mi aspetto - nessun cambiamento alla immagine di destra, che è già simulata in spazio colore sRGB - un grosso cambiamento nell'immagine di sx che dovrebbe avvicinarsi all'immagine di destra e invece, oltre a vedere la classica diminuzione della saturazione nei colori di Windows, vedo grossi cambiamenti in ENTRAMBE le foto, sia in quella a sinistra che in quella a destra. Spero di essere stati chiaro... |
| inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:20
Puoi essere chiaro quanto vuoi, ma se parti da presupposti sbagliati, non otterrai mai nulla di coerente. IL PC DEVE SAPERE COME IL MONITOR INTERPRETA I COLORI. Scusa se urlo, ma quanto detto è fondamentale. Su Lightroom Queen si sono dimenticati di scrivere una cosa, probabilmente dandola per scontata: 1.5 Il PC deve sapere che stai lavorando col gamut nativo. Poi non capisco perchè fai soft proofing con target sRGB. Devi pubblicare su web? Se devi stampare, credo che nessuna stampante corrisponda al 100% con sRGB, si spera che siano molto meglio. Quindi in questo modo andresti a castrare il risultato finale. Dovresti utilizzare il target della stampante/carta. E comunque il CMS serve proprio per mappare automaticamente spazi colore diversi. Se fossimo in un mondo ideale non servirebbe più di tanto il soft proofing, nel 99% dei casi verrebbe gestito tutto correttamente. Ci sta che dei professionisti vogliano avere il controllo completo su come verrebbero gestiti i colori fuori gamut, che comunque sarebbero pochi e rari. Se uno non vuole sbattersi, può anche lavorare in nativo (ma il PC lo deve sapere!!!) e poi esportare in sRGB. Al 99% non avrai problemi e difficilmente ti accorgeresti delle differenze e tutti gestirebbero correttamente i tuoi files. E forse sarebbe bene gestire una sola conversazione e non due |
user134371 | inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:36
Ma il PC è impostato con il profilo .icm che il sw di calibrazione crea e carica nel monitor. E quando faccio soft proofing carico in Lightroom o il profilo della stampante o quello sRGB a seconda se devo stampare o esportare per il web. Mi sembra di essere stati chiaro su questo. |
user134371 | inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:39
Cioè a questo punto non capisco a cosa serve impostare sul monitor il profilo hardware calibrato su gamut sRGB. |
| inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:40
Avevi scritto: “ Bruceas, il mio monitor ha una calibrazione hw: lo collego al pc con il cavo, collego la sonda, apro il sw dedicato al monitor, faccio la calibrazione, mi crea il file .icm sul pc ma carica la tabella fisicamente nel chip del monitor, poi stacco tutto e chiudo il sw di calibrazione che non deve girare in background. Quindi no, se cambio profilo del monitor non mi cambia il "giusto" ICC in windws perchè il mio monitor quello che è impostato in Windows neanche lo guarda. Tutti gli altri profili .icm che ho in locale mi servono solo per fare soft proofing in Lightroom. „ Per oggi mi arrendo... Ciao. |
| inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:45
“ Cioè a questo punto non capisco a cosa serve impostare sul monitor il profilo hardware calibrato su gamut sRGB. „ Io lavoro il 99% del tempo in sRGB perchè Windows è una cacca e non voglio bruciarmi gli occhi coi colori oversaturi, altrimenti sarei sempre in nativo. Però quando faccio fotoritocco o quando mi riguardo le mie foto, allora imposto il "nativo" (da PC o dal monitor, per me è uguale perchè comunque comunicano tra di loro) ed uso programmi che gestiscono il CMS per poter godere della massima qualità possibile. |
user134371 | inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:50
Ok mi son spiegato male, o meglio davo per scontato che dopo aver calibrato il monitor in native il profilo icm veniva caricato in Windows e poi non lo toccavo più, né io né il monitor quando cambio profilo. Anche io lavoro in sRGB per lo stesso motivo, però 1. Visto che il monitor non comunica col PC, il monitor o il suo sw (che ripeto, non gira in background) non cambia il profilo in Windows 2. Io non faccio il cambio a mano perché l'accuratezza dei colori non mi interessa E anche io quando faccio editing imposto il monitor su native, che fa scopa con lo stesso profilo impostato in Windows. |
user134371 | inviato il 24 Ottobre 2021 ore 14:57
A me pare che facciamo la stessa cosa, solo che io ho un monitor con calibrazione hw e quando cambio profilo su monitor in Windows rimane sempre lo stesso profilo icm, che è quello su gamut nativo |
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