| inviato il 06 Marzo 2017 ore 10:56
“ in cui l'articolista conclude che, in tre casi su cinque preferisce il BD: „ io preferisco sempre l'octa, ma perché mi piacciono le ombre morbide, se vedi col beauty, l'ombra sotto il mento è molto secca, la rotondità del viso si perde... ecco dipende un po' da cosa vuoi far risaltare, col beauty, la pelle è molto più luminosa, ma perde in rotondità il viso. |
| inviato il 06 Marzo 2017 ore 11:14
Pure io ho un octa (l'Elinchrom Deep 100cm che, grazie ai dischi che possono bloccare la luce diretta, dà dei risultati molto interessanti), ma sono eternamente tentato da un grande beauty dish che però, onestamente, non saprei neppure dove riporre! |
| inviato il 06 Marzo 2017 ore 14:31
“ Grazie Tiziano, in effetti ho visto, ci sono davvero tanti esempi, però credimi quasi non si nota la differenza, il beauty è un poco più forte, mentre l'octa è più morbido e sembra vada meglio anche per le figure intere. Tu che esperienza hai in merito? „ personalmente non ho nessuno dei due. Al momento ho due ombrellini, due softbox 60x60 e vari modificatori a griglia (autocostruiti). In sincerità è da molto che vorrei prendere un beauty dish per fare qualche ritratto stretto, ma poi ci penso su e realizzo che per qualche scatto poi la spesa non sarebbe giustificata. Mi incuriosisce di più una ring Light per poterci scattare attraverso... ma anche lì poi penso, ma quante volte mi capiterà poi di usarla? |
| inviato il 06 Marzo 2017 ore 15:17
uso flash da studio Godox con relativi diffusori ed al posto dello skin dish utilizzo un ombrello ottagonale www.amazon.it/Godox-Portatile-Ombrello-Riflettore-Speedlight/dp/B0105U che insieme ad altro ombrello rettangolare simile concettualmente mi porto anche in esterno utilizzandolo con dei speedlight, considerata la versatilità di utilizzo. |
| inviato il 06 Marzo 2017 ore 15:22
“ ...una ring Light per poterci scattare attraverso... „ Un anello per domarli... A parte le citazioni, una ring light restituisce un effetto particolare, ma tutto sommato è un sistema poco pratico: - quelle fisse a corrente che si posizionano su uno stativo - sia flash che a LED - sono di fatto utilizzabili solo in studio, e costringono a mio avviso a inquadrature "stereotipate" a meno di contorsionismi; - quelle portatili (specie LED) per quanto di nuova generazione e più leggere di una volta sono un bel macignetto attaccate alla macchina fotografica. Ragion per cui preferisco un sistema tipo Roundflash ring ( www.roundflash.com/roundflash_ring ), ingombrantello ma leggero. È disponibile l'originale, sempre consigliabile, e poi ci sono dei "cloni" decisamente più abbordabili. Però pure questo ho ben poche occasioni di usarlo (l'effetto non piace a tutti, tra l'altro), quindi... |
| inviato il 06 Marzo 2017 ore 23:25
Anche io vedendo differenza varie preferisco nella maggior parte dei casi un octa. Marcolandino non mi trovo con quel.diffusore perché bisogna aprire ogni Santa volta per regolare il flash, tranne se non si possiede un trigger capace di regolare la Potenza.da lontano... |
| inviato il 06 Marzo 2017 ore 23:25
Anche io vedendo differenza varie preferisco nella maggior parte dei casi un octa. Marcolandino non mi trovo con quel.diffusore perché bisogna aprire ogni Santa volta per regolare il flash, tranne se non si possiede un trigger capace di regolare la Potenza.da lontano... |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 8:52
“ on mi trovo con quel.diffusore perché bisogna aprire ogni Santa volta per regolare il flash, tranne se non si possiede un trigger capace di regolare la Potenza.da lontano „ da questo punto di vista hai ragione ed è una gran rottura ma si risolve con i trigger appositi; c'è anche il paritetico aperto posteriormente con staffa adattatore per speedlight e bowens. |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 9:23
Avete dimenticato la cosa più importante riguardo al beauty dish. Il beauty dish in termini assoluti produrrebbe una luce morbida, in realtà non è così perché è molto piccolo. Però l'uso per cui è nato è quello di essere usato molto vicino e direttamente in faccia alla modella. Se lo si pone lontano dal soggetto perde completamente la sua particolarità. Il motivo è semplice ed ha a che fare con la legge di reciprocità, che è fondamentale che chi fa foto in studio conosca. Ossia l'intensità della luce è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal soggetto. Questo significa che la luce di un beauty dish decade molto molto più rapidamente rispetto a quella di un octabox, ed è tutto qui il segreto del look particolare che solo il beauty dish sa dare. Ma è anche il motivo per cui non sempre è adatto. Diciamo che è una luce che non perdona nulla. Un softbox 40x40 si comporta in modo abbastanza simile, ma è sicuramente inferiore in termini di apertura della luce e riflessi speculari, per quello il 40x40 non si usa quasi mai. |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 9:44
@Beawolf grazie dell'ottima osservazione. A che distanza va usato il beautydish rispetto al suo diametro ? Aggiungo anche che la "morbidezza" o "durezza" della luce non dipendono dalla dimensione in sè della sorgente, ma dal rapporto tra dimensione e distanza. Se così non fosse, il sole alto nel cielo sarebbe un enorme beautydish viste le sue dimensioni, invece è quasi come una lampadina led puntiforme ! Invece di preoccuparsi del trigger o di aprire il soft per regolare il flash, meglio prima preoccuparsi di capire come funzionano i modificatori della luce. |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 10:12
Invece di preoccuparsi del trigger o di aprire il soft per regolare il flash, meglio prima preoccuparsi di capire come funzionano i modificatori della luce. Sicuramente infatti ho risposto solo che quel softbox è una tremenda scocciatura. Stop. In tutti i casi beawolf quindi tu dici che l'octabox regge meglio la distanza dal soggetto? Perde meno potenza? In esterni quale consigli? Sia in controluce che in ombra. E cosa intendi per "inferiore in apertura della luce"? Che metteresti tu dinanzi ad un godox ad360? Un adattatore bowens con octabox più grandi? |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 10:26
“ A che distanza va usato il beautydish rispetto al suo diametro ? „ In genere, il beauty dish si tiene a circa un braccio di distanza dal soggetto, che sono più o meno 80 cm. Quindi se un beauty dish standard fa 42cm, vuol dire che si tiene al doppio del suo diametro. Uno da 70 potresti metterlo a 140 cm, ma anche molto più vicino volendo. Comunque con un minimo di pratica ti accorgi, usando la model light, quando sei alla distanza giusta. “ In tutti i casi beawolf quindi tu dici che l'octabox regge meglio la distanza dal soggetto? Perde meno potenza? „ Non è assolutamente questione di come regge la distanza dal soggetto. La legge di reciprocità ti dice sostanzialmente che se tu metti una lampada molto vicina al soggetto ed esponi per il viso, le spalle magari sono già due stop più scure. Se invece metti una grossa sorgente di luce distante dal soggetto ed esponi per il viso, le spalle, magari sono 1/2 stop più buie. Ho messo dei valori a caso. Comunque studiati la legge di reciprocità, perché è importante. “ In esterni quale consigli? Sia in controluce che in ombra. „ Più che esterni o interni, direi che dipende dal tipo di foto che fai. In generale un softbox/octabox di medie dimensioni è molto più versatile. Di sicuro un beaty dish mal si adatta a ritratti a figura intera e men che mai gruppi di persone. Oltre a questo una luce soft va bene per tutti, giovani, vecchi, belli e brutti. Il beaty dish richiede "beauty", non la crea. |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 10:42
Io avevo addocchiato questo tempo fa ma poi non l'ho più comprato: bit.ly/Andoer_Beauty_Dish_Pieghevole_60 Penso che possa avere il suo perché come comodità. Anche perché il beauty dish, se non lo tratti bene, si ammacca facilmente... |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 12:18
Il problema è che col Godox AD360 occorre un adattatore tipo questo: https://www.amazon.it/Neewer-Supporto-Speedlite-Riflettore-Ombrello/dp se non si vuole usare la soluzione proposta da Marcorlandino e neppure il softbox dedicato (che, di 48 cm, non è piccolissimo ma neppure gigantesco). Con l'adattatore e connessi si perde un po' il concetto di portatilità insito nel sistema AD360. |
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