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Io sono prontissimo a tornare ai dye appena finita la scorta Marrutt. Mi dispiace solo smazzarci per calibrare e profilare pigmenti e poi cambiare tutto...ma per la sperimentazione questo e altro...
Rieccoci a continuare il discorso. Qualcuno forse si domanderà perchè usare ancora inchiostri dye quando sul mercato esistono stampanti con set pigmentati sempre più perfezionati? Perchè in un certo senso tornare indietro? I produttori ormai si sono orientati praticamente solo verso i pigmenti, ameno nella fascia pro. La risposta è perchè gli ink dye presentano tuttora dei vantaggi anche rispetto ai più moderni set ai pigmenti. Vediamone alcuni.
I dye ossono stampare praticamente in tutti i supporti assorbenti e non presentano effetto bronzing. Questo effetto si vede invece nei pigmentati se si guarda la stampa in controluce e ad una data angolazione. Si presenta come un riflesso bronzeo nelle parti inchiostrate. I dye non presentano “gloss differential” neanche nelle carte iperlucide. I set più recenti utilizzano delle cartucce con coat trasparente per arginare questo e il problema precedente ma non si è ancora riusciti a eliminarli del tutto. Nei dye il colorante è disciolto nel solvente formando una soluzione monofasica mentre nei pigmentati le particelle di pigmento sono in dispersione con la possibilità di precipitare e quindi variare la densità e le caratteristiche dell'ink. Questo può portare a problemi di perdita di calibrazione e peggio a intasamenti degli ugelli di stampa (clog). I dye hanno pochissima propensione a “cloggare”. I dye nei supporti lucidi hanno più o meno le stesse caratteristiche di densità dei parenti pigmentati mentre nei supporti opachi danno il loro meglio perchè riescono ad arrivare a densità più elevate, specialmente nelle zone sotto L 50/40.Per fare un esempio mentre un nero pigmentato su carta opaca (tipo photorag) può arrivare a L=18-20 un nero dye scende tranquillamente a 12.
Purtroppo lo svantaggio principale è la longevità della stampa. Vengono aggrediti dai raggi uv e dall'ozono presente nell'aria. La Fuji ha trovato il modo di proteggere le molecole di colorante creando un “guscio” attorno ad esse. I raggi uv e l'ozono devono in pratica prima rompere i legami delle molecole scudo per arrivare al colorante. Articoli più precisi e dettagliati si possono trovare in rete. Questo si traduce in maggior longevità della stampa. Se a questo ci aggiungiamo delle protezioni che possono andare dal vetro o agli spray dedicati possiamo esporre tranquillamente le nostre foto per parecchi anni.
Tutto questo ha portato alla decisione di usare l'ink dye presente all'interno dei cartuccioni dei DRY LAB FUJI FRONTIER DL presente nei 4 colori principali. Ho scelto di caricarli in un Epson stylus pro 7800 che presentava il classico set Epson K3 (Black, light black, light light black, yellow, cyan, light cyan, magenta, light magenta) Si doveva a questo punto diluire il Black, il Cyan e il Magenta Fuji. Per questo scopo abbiamo deciso di usare una base già utilizzata con successo da Paul Roark modificandola leggermente per i nostri scopi. Dopo qualche tentativo questa la formulazione in peso della base:
A questo punto bisognava decidere la densità della versioni light degli ink. Si poteva decidere un valore e usando un rip sicuramente si sarebbe riuscito a gestire la cosa. Io però volevo fare un set direttamente sostituibile ai K3 Epson da usare con i normali drivers quindi bisognava trovare le giuste diluizioni per mantenere quanto possibile validi i settaggi e le limitazioni presenti e non modificabili. In questo mi è stato di aiuto il grande Alberto Maccaferri che mi ha indicato la via. In pratica usando Quad Tone Rip ho trovato la densità massima dei Fuji e mettendola in relazione con i rapporti delle densità dei K3 Epson ho trovato le diluizioni per le versioni light. Queste le percentuali in peso per le versioni Light, il rimanente naturalmente è la base di prima
PS Anche io ho parlato al telefono con Almafoto(gentilissimo e competente) e non mi è sembrato per nulla presuntuoso e anzi disponibilissimo e cordiale e per una persona che si è fatta il mazzo a provare soluzioni ecc è una cosa che gli fa molto onore.
Bisogna fare attenzione alle esigenze. Un conto è convertire una stampante per far fronte alla domanda della clientela ed un altro è farlo per esigenze amatoriali. Nel primo caso si offrirà al cliente un servizio peculiare, ben poco diffuso e che oggettivamente consente stampe a colori su carta opaca con densità superiori, distinguendo quindi lo stampatore professionale dalla massa dei colleghi. Nel secondo invece ho i miei dubbi che il gioco valga la candela, almeno se l'amatore in oggetto si limita a poche stampe mensili. In quest'ultimo caso forse conviene sobbarcarsi il costo delle cartuccine vendute a peso d'oro. Segnalo che al pari dei Claria sono altrettanto migliorati i Chroma life di Canon e che quest'ultima produce una stampante dye A3+ di qualità professionale che consente con carta fine art al cotone, opaca, tipo Museum, densità di L 13-14. Segnalo comunque la necessità di porre la massima attenzione nell'acquisto di cartucce compatibili (in genere quelle progettate per i plotter sono più sicure di quelle destinate alle stampanti amatoriali). Il sottoscritto ha subito diversi allagamenti su P3800 e SP 1400 a cause di ripetute perdite imputabili alla sigilllatura carente di cartucce cinesi. Anche qui vale il detto "chi più spende meno spende". Ciao e ancora grazie a Roberto per la sua disponibilità.
Ho usato i chromalife di Canon ma non ci siamo proprio come resistenza in confronto a questi. Altra cosa che mi faceva impazzire con la Canon 9000 pro ( mi sembra fosse quella no?) era che con tutte quelle cartuccine era ferma ogni due stampe per la sostituzione. Il gamut comunque anche se aveva il rosso e il verde non era più ampio, o di pochissimo se ricordo bene.
Marcorik se guardi i video di Jose Rodriguez vedi come resettare(con apposito resetter cinese) e modificare le cartucce originali,che secondo lui sono le migliori per usare altri ink nella 3800...che siano ink originali tirati dai cartuccioni grandi dei plotter o altri ink usando la valvola anteriore!!! Io farò a breve il procedimento con delle cartucce vuote non è semplice ma credo sia fattibile!!!
Vi consiglio di lavare bene cartucce usate con pigmenti prima di utilizzare dye. Potete usare acqua demineralizzata e asciugatele bene. Non è mai il caso di mischiare pigmenti e dye.
Procedure diverse vanno fatte per le Epson pro. Andrebbe fatto un initfill con demineralizzata accendendo la stampante in "maintenance mode". Io lascio una notte a riposo. Poi ripeto initfill con l'ink nuovo.
cosa intendi per maintenance mode? io per ora già riuscire a mettere gli ink originali dentro alle stesse cartucce mi sentirei appagato...ho preso un kit ora...le vecchie le userò per esperimenti,ovvero bucare camera ecc...
almafoto in quelle formule che significa la percentuale per i light ad esempio per fare il light magenta di che ho bisogno?
Attenzione alle contaminazioni. Usa recipienti puliti e fai poca roba per volta.
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