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Come fotografare gufi in un roost senza disturbare?


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avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2017 ore 16:03

'E profondamente errato considerare automaticamente come disturbo un qualsiasi approccio ad un essere animale. Si ripete a grosse linee quello che succede nei rapporti con i nostri simili per cui:
a) si può arrecare disturbo.
a1) molto.
a2) poco.

b) non si arreca disturbo.
b1) perché non si viene percepiti come fonte di pericolo.
b2) perché si viene tollerati.

Le circostanze possono portare all'uno o all'altro risultato, per la stessa specie come per lo stesso soggetto; quello che certo è che il flash, invenzione alquanto recente, non è presente nel genoma aviario come ipotesi di allarme. Come detto sopra, non si può prescindere dal tipo di approccio (pirandellianamente uno, nessuno, centomila); inutilmente cerco di farlo capire ad amici birdwatchers per i quali l'avvicinamento è di per sé pratica sacrilega.

Questo è quanto mi sentirei di affermare (il condizionale è sempre d'obbligo) trascorsi i primi 36 anni di foto in natura.

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2017 ore 17:43

Grazie Francesco. Mi sembra un opinione ragionevole e obiettiva.

user14286
avatar
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 13:28

Sestili...sono completamente concorde con la tua analisi.
Il punto è: chi effettua l' avvicinamento lo fa con cognizione di causa?
è in grado di comprendere se viene percepito dall' animale come fonte di pericolo?
è in gradi di comprendere se il suo comportamento può arrecare danno?

E' certo che qualunque sia il rapporto tra il flash e il genoma di questi uccelli, magari una foto può essere tollerata senza problemi, due anche, mettiamo tre.
Ma quanti sarebbero capaci di limitarsi, avendo un intero roost a disposizione?
è verosimilmente ipotizzabile che il "fotografo" pensi di poter usare quel luogo come, quanto e quando gli aggrada, "tanto gli animali sono lì e il flash non li disturba..." , e magari vi porti anche un pò di amici...
Non è pensabile che una serie di bagliori ripetuti in piena oscurità non arrechi nessun disturbo, non fosse altro che per la loro raffinata visione notturna, e comunque non vi sono evidenze che permettano di escluderlo, men che meno si può dedurlo dalla loro apparente mancanza di reazioni evidenti, dunque nel dubbio, considerando che sarebbe solo per un effimera soddisfazione personale, sarebbe meglio evitare...ma come ho detto, so già come andrà...

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 21:57

E io Veleno sono d'accordo con teSorriso.
Gli animali probabilmente sarebbero disposti ad essere molto più tolleranti se non ci si avvicinasse loro troppo spesso da sprovveduti; è per questo che il configurarsi dell'una o dell'altra delle evenienze che ho tracciato è in relazione molto più spesso con il comportamento dell'osservatore che non con i modelli acquisiti del soggetto. Dico osservatore perché, nella mia garbata polemica con gli amici birdwatchers, chiamo in causa anche loro. Potrei citare decine di esempi, a dimostrazione che il disturbo deriva dal modo, dal come ci si confronta, abbastanza secondariamente dalla distanza. Uno però è veramente calzante; in questi giorni nelle Marche è a disposizione una "preda" di quelle che muovono le masse; sulla base della regola n°1 del decalogo del BW ne è stata indicata immediatamente e con precisione l'ubicazione. Cosa vuoi che conti il tenersi a dieci o quattro metri? 'E il numero che conta e questo forum è arrivato a 108.000 iscritti; metti un 2% giornalmente attivo e vedi perché gli uccelli si scocciano. Sul flash invece continuo a non preoccuparmi. Le foto di Fioratti degli anni '80 e, a partire dai primi '90, quelle di Meroni &Luzzini hanno chiarito, nella foto di strigiformi, il loro livello di tolleranza, il che non significa affatto semaforo verde se non si ha la loro esperienza. Sono scatti che si preparano con mesi di anticipo, non si improvvisa niente. Qui mi fermo però perché quando mi hanno chiesto di dire la mia sull'argomento in occasione di incontri non ci ho mai messo meno di venti minuti. Comunque, per restare nell'ambito del quesito che si richiama al roost il mio consiglio è quello di agire da soli; ad un certo punto i gufi solleveranno i ciuffi auricolari, il che significa semplicemente attenzione. Qui fermarsi; forse un qualcosa lo si guadagnerà ancora. Come rilevato sopra da altri è ovvio che in ambiente urbano l'assuefazione alle scolaresche o a chi si reca al cimitero un aiuto lo dà; in aperta campagna meglio rinunciare spesso. Di notte poi non sono questi i progetti fotografici sui quali insistere.

avatarjunior
inviato il 01 Febbraio 2017 ore 22:36

e comunque non vi sono evidenze che permettano di escluderlo, men che meno si può dedurlo dalla loro apparente mancanza di reazioni evidenti, dunque nel dubbio, considerando che sarebbe solo per un effimera soddisfazione personale, sarebbe meglio evitare...


hai centrato il PUNTO!!!


avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2017 ore 7:32

Grazie ancora. Cmq nn volevo dare l impressione di volerli fotografare a tutti i costi e nn sapevo che i roost fossero luoghi cosi "sensibili". Cmq grazie ai vostri commenti sto raccogliendo un po di info o conoscenza di questi splendidi animali. Per conoscerli meglio? C'è qualche sito o libro che ne parla in maniera completa ed esaustiva? Tra qualche settimana se ne andranno quindi fino all'inverno prossimo ho tempo per conoscerli!!!

user14286
avatar
inviato il 02 Febbraio 2017 ore 13:11

Le foto di Fioratti degli anni '80 e, a partire dai primi '90, quelle di Meroni &Luzzini hanno chiarito, nella foto di strigiformi, il loro livello di tolleranza, il che non significa affatto semaforo verde se non si ha la loro esperienza. Sono scatti che si preparano con mesi di anticipo, non si improvvisa niente .

Questo, è parlare!Sorriso

Comunque, per restare nell'ambito del quesito che si richiama al roost il mio consiglio è quello di agire da soli; ad un certo punto i gufi solleveranno i ciuffi auricolari, il che significa semplicemente attenzione. Qui fermarsi

Ecco, questo è il genere di indicazioni che aiuta CONCRETAMENTE ad avvicinarsi con la necessaria discrezione, quando si manca della necessaria esperienza.

in aperta campagna meglio rinunciare spesso

Concordo!

Di notte poi non sono questi i progetti fotografici sui quali insistere.

Super-concordo! MrGreen

Aggiungo inoltre, che un approccio diurno presenta anche l'indubbio vantaggio di una migliore qualità fotografica, evitando la prevedibile distorsione dei colori causata dalla luce dura del flash...insomma, utile e dilettevole!

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2017 ore 20:38

Nessuno sa darmi qualche consiglio o consigliarmi guide o libri specifici al riguardo?

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2017 ore 23:53

Sulle tracce dei gufi
libro di Marco Mastrorilli
Edito da Noctua e AIGAE

ciao
Sandro

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2017 ore 7:34

Grazie Sandro!!!

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2017 ore 8:23

Sulle tracce dei gufi
libro di Marco Mastrorilli
Edito da Noctua e AIGAE


si tratta di uno dei massimi esperti italiani in materia e Carmelo Milluzzo,attivo su questo forum collabora con lui come fotografo,ricercatore e filmaker:
www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=40529
Carmelo è prima un ricercatore e poi un fotografo...ne sa sugli strigiformi + di noi e FA LE FOTO COL FLASH di notte!!!
anzi magari con un set di flash...........
RIPETO ,questi animali sono insensibili al flash specie usato in hss,poi ognuno può dire ciò che vuole ma è totalmente privo di esperienza in questo campo.
contattate Carmelo e chiedete a lui....
un saluto

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2017 ore 8:44

Grazie Steff. Molto gentile

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2017 ore 16:02

Ciao Stefano, troppo buono nei miei confronti, diciamo che ho un po più di esperienza visto che ormai da quasi 15 anni dedico il mio poco tempo libero quasi solo a loro.
Premetto che non conosco il comportamento del Gufo comune perché dalle mie parti la specie è assente, per trovarli dovrei fare più di 300 km, nel parco dell'Etna è andare un po a caso mi sembra improbabile. Per esperienza personale io ho fotografato l'Allocco il Barbagianni e l'Assiolo solamente di notte con un singolo flash fino a 8 e anche più per avere una illuminazione omogenea e non "sparata", mi spiego meglio alziamo gli ISO ed abbassiamo la potenza dei flash, io non uso TTL perché non mi serve i miei flash sono ad alta potenza ma usati a bassa generalmente uso 1/4 potenza e 1/8 di potenza permettendomi di fare 4- 6- 8 scatti consecutivi e non ho ho mai percepito il pur minimo disturbo, certo...se l'animale scappa via alla prima flashiata smetto subito!! ma non perché da loro fastidio la luce ma perché percepiscono il rumore dell'otturatore.
Il buon senso a mio parere deve essere la priorità..quando si va a notturni..lo dico in dialetto" unu è moltu ddui sunu assai MrGreenMrGreen traduco uno è molto due sono troppi, naturalmente persone, gli animali percepiscono il pericolo quando si trova + persone difronte, non avvicinarsi troppo +- 15 metri di distanza è ottimale non parlare o fare rumori poiché possiedono oltre la vista un udito eccezionale, evitare di avvicinarsi al nido nel periodo della cova e limitarsi a qualche scatto quando hanno i pulli dopodiché smettere..sono animali sensibili e intelligenti, soprattutto non usare il flash in TTL ma solamente a bassa potenza almeno 12 metri di distanza e naturalmente alziamo gli ISO, e poi ogni animale ha il suo carattere e il suo comportamento, se non si ha esperienza limitarsi a qualche scatto e via.
Un salutone.
Carmelo

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2017 ore 17:45

Grazie del tuo intervento Carmelo. Ottimi i consigli

avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2017 ore 17:46

Ieri son passato in macchina dopo la pioggia e uno dei gufi era sui rami esterni a scaldarsi penso. Son proprio affascinanti.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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