| inviato il 02 Febbraio 2017 ore 12:01
Grazie della segnalazione, un ascolto davvero molto interessante. Riguardo allo stato attuale della fotografia d'arte anch'io sono tutt'altro che esperto, ma mi par di capire che almeno a un certo livello, naturalmente al di fuori dell'Italia, e senza preoccuparci qui di cosa ci sia dietro, in questi ultimi decenni sia cambiato parecchio rispetto alla situazione che descriveva Ghirri. Qualche anno fa è stato prodotto dalla BBC uno straordinario documentario sulla storia della fotografia, "The Genius of Photography", e uno dei sei episodi era dedicato proprio al mercato della fotografia. Se per caso si riesce a trovare su Youtube o altro, metto il link... Sì, eccolo: www.youtube.com/playlist?list=PL178DF3C44B03525C . |
| inviato il 02 Febbraio 2017 ore 13:28
“ Detto questo la parte più stimolante, ripeto, mi sembra quella dove si afferma che la fotografia oltre ad essere un documento, un ritratto che emoziona, una foto singola "chiusa in se stessa", può essere anche un veicolo di "idee". Non che questo assunto possa cambiare il mio modo di fotografare "amatoriale" o mi renda un genio fotografico da un giorno all'altro... Però mi sembra un punto di partenza su cui ci si può iniziare a ragionare sopra... „ a voglia! |
| inviato il 02 Febbraio 2017 ore 18:06
Ho qualche difficoltà ad avere un quadro della situazione,sull'arte contemporea o sulla fotografia d'autore nel senso delle opere che siano personali,ma anche complete e professionali.Una casa editrice quando uscì una legge che limitava gli sconti,non propose nemmeno il catalogo in quella circostanza.A volte riesco a sfogliare qualche rivista,mi sembra che la situazione sostanzialmente non sia molto cambiata.Probabilmente oltre a quella citata che mostra le foto con un commento,ce ne sono altre.L'arte diventa necessariamente qualcosa di imprescindibile,perchè come è stato detto è un meccanismo, quello della diffusione della fotografia,che nel frattempo ha invaso tutto.L'arte si è interessata alla fotografia proprio per la apparente banale diffusione nelle masse.Contemporaneamente altri trovavano sussistenza nel mestiere di artigiano fotografo e non è detto, che poi qualcuno dimostrasse qualcosa di un po' piu' ricercato del lavoro in serie. Oggi è tutto veloce, allora trovare i punti di riferimento anche fra i fotografi attuali conosciuti,relativamente giovani non è semplice,ci sarebbero due libri usciti,uno si trovava nei remainders.Oppure vediamo queste foto votatissime,dove il cielo è stato sostutuito e sotto l'albero centenario spunta il fungo di biancaneve, intanto filtra un raggio di sole al tramonto,con un cielo a nuvole rosa.La critica ed il pubblico possono decidere cosa è buono e cosa non piace.Il tempo passa e ci si accorge che magari non era come dicevano. |
| inviato il 02 Febbraio 2017 ore 18:50
Grazie della condivisione. Ghirri, uno degli autori italiani a me più cari, consiglio sempre la lettura e rilettura di "Lezioni di fotografia". Ciao Luca |
| inviato il 30 Agosto 2017 ore 14:43
Mi unisco molto in ritardo a questa discussione. La fotografia non è di per sè arte. Non solo perchè la maggior parte delle foto divulgate sono sostanzialmente incapaci di comunicare alcun chè all'infuori di colui che le ha scattate. Non è di per sè arte per via del procedimento di acquisizione dell'immagine che prevede un mondo perfettamente esistente già prima della ripresa fotografica. Per quanto interagiamo con questo mondo ad esempio impostando le luci, spostando il soggetto, vestendolo, riposizionandolo, scegliendolo fra 1000 e 1000 soggetti possibili esso esiste già, ben prima dello scatto e non appartiene di certo alla nostra mente: non è stato creato dal fotografo. Possiamo disquisire per ore che l'atto creativo del fotografo consista proprio in quella ricerca di soggetto e luce, ma il tutto non sarà mai paragonabile all'atto ,ad esempio del musicista che, direttamente dalla sua mente, materializza una musica utilizzando gli strumenti e gli spartiti. Prima di Mozart la sua musica semplicenete non esisteva. Prima di Cartier Bresson tutti i suoi soggetti erano già lì senza la necessità che Cartier Bresson li fotografasse. Certamente,prima, quelle fotografie non esistevano, ma ciò che rappresentano sì e questo basta a far uscire dall'ambito artistico la stragrande maggioranza degli scatti. La fotografia diventa arte solamente quando l'artista decide di utilizzare il mezzo fotografico per sfogare la sua esigenza di comunicazione: ovvero quando immagina l'opera prima di realizzarla e poi decide di utilizzare il mezzo fotografico per materializzarla. Mappelthorpe e le sue nature morte sono creazioni artistiche. L'intero catalogo di artisti come Bresson e Salgado forse sono da considerare arte, ma mai i loro singoli scatti nonostante siano scambiati all'interno delle gallerie d'arte. Ciò non toglie nemmeno un grammo alla bellezza e al valore delle loro fotografie che al pari di altri oggetti artistici raccontano, comunicano ed emozionano. Ma per quanto belle non potranno mai essere arte. |
| inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:00
“ Ma per quanto belle non potranno mai essere arte. „ Beh, interessante. Peccato non ci siano editori e curatori dei rispettivi libri, musei e festival che possano rispondere. O lo stesso Ghirri. Forse è una questione di parametri di riferimento. Per rimane che la fotografia PUO' essere arte, sopratutto con "può essere anche un veicolo di "idee"" . Che già sarebbe tanto (o tutto) da parte dei vari fotoamatori che discutono su queste tematiche. Come la musica, con cui posso realizzare le canzoni di mozart o le suonerie del cellulare. |
| inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:33
Ianni74 capisco cosa intendi... Sono d'accordo, come ribadito da Matteo, che la fotografia sia solo un contenitore e che raramente contenga arte. Non è inoltre detto che un grande fotografo sia un artista. Come probabilmente non è "un artista" un grande scrittore di saggi. Il tuo metodo per discriminare un'opera d'arte fa però acqua da tutte le parte. Se fosse il solo criterio valido la "creazione" ai pastelli con di mio figlio di 3 anni avrebbe più valore artistico della mera "interpretazione"delle Variazioni Goldberg da parte di Glenn Gould. |
| inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:43
Basta entrare nel mondo dell'arte contemporanea e nel concetto del ready made che da Marcel Duchamp in poi ha sconvolto il modo di concepire l'opera. Ovviamente il concetto è entrato anche in ambito fotografico, o meglio la fotografia è stata usata come mezzo da Richard Prince o da Sherrie Levine, ma anche Thomas Ruff è andato oltre riusando fotogrammi dazedimg.dazedgroup.netdna-cdn.com/786/azure/dazed-prod/1100/5/1105897 |
| inviato il 30 Agosto 2017 ore 23:06
La mia è un'opinione grezza e fin troppo decisa, me ne rendo conto, persone molto più preparate e sensibili potranno di certo obiettare ogni mia parola. Però trovo insopportabile l'atteggiamento che assumono molti fotografi quando cominciano a sentirsi artisti. Vedo gente che crea istallazioni complesse e criptiche con tanto di gente nuda dipinta dalla testa ai piedi, ne fa una foto e corre dal gallerista per cercare di venderla. Ma l'arte è la foto o l'istallazione? Oppure vado alla biennale d'arte di Venezia 2017 e trovo un padiglione tappezzato di fotografie sottoesposte con la carta argentica pre esposta sua volta e guai a dire che non è arte perché siamo alla biennale. Ritengo che esistano cose brutte che sono arte e cose belle che non sono arte. Il discrimine fra ciò che è arte e ciò che non lo è, non è ala bellezza bensì l'intenzione dell'autore: la sua volontà di rappresentare ciò che ha in mente attraverso un mezzo che può anche essere la fotografia. Il bambino che dipinge con le dita non ha nemmeno lontanamente queste intenzioni. La maggior parte dei fotografi cerca il bello e molti di loro lo trovano e ne ricavano immagini sublimi, ma quasi mai succede che lo creino. Grazie per avermi letto D. |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:08
Il discorso è complesso, la fotografia artistica in effetti nasce come foto a performace o a installazioni, in certi casi la foto ha rappresentato bene il significato e è stata considerata essa stessa opera. Io credo che se fai qualcosa devi avere bene un concetto dietro e le scelte devono essere pensate, c'è chi si rifà a quello che va di moda prova a ricrearlo e lascia che siano gli altri a cercare di dare un senso al tutto e questo mi infastidisce. Secondo me il senso l'autore deve averlo bene in testa. Poi credo che ci siano casi in cui non abbiamo le conoscenze per capire l'opera, ci manca una base e questo ovviamente non ci permette di giudicare in modo completo un'opera. |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:03
“ La maggior parte dei fotografi cerca il bello e molti di loro lo trovano e ne ricavano immagini sublimi, ma quasi mai succede che lo creino. „ Ma quando il fotografo cerca e addirittura si lascia intensamente trasportare dall'evento, scava e documenta in profondità una situazione e produce una serie fotogrammi che creano un linguaggio, un racconto e una poetica . . . all'ora siamo difronte all'arte, il fotografo ha visto nel sottile dove molti non hanno nemmeno immaginato, ha colto aspetti che erano apparentemente nascosti. in genere la poetica e il linguaggio fotografico sono di per se arte come lo sono le rime di una poesia. |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:20
“ Però trovo insopportabile l'atteggiamento che assumono molti fotografi quando cominciano a sentirsi artisti. „ Ianni74, capisco il discorso ma tu, come dice Labirint, stai citando dei "sottoinsiemi" di casi . Quelli della performance artistica dove la capacità che normalmente si intendono come "fotografiche" possono essere paradossalmente anche del tutto assenti. In realtà moltissimi grandi fotografi non si pongono neanche il problema dell'essere artisti o meno. Pensa ad esempio a Scianna che se gli dai dell'artista rischi che ti spacchi la macchina fotografica in testa Personalmente se già faccio fatica capire la "Fotografia" annaspo ancora di più nel mondo dell'arte. Dove le cose si fanno più "elitarie" e complesse ci saranno di certo sia artisti sopravvalutati e pompati dalla critica che viceversa geni presi a pesciate in faccia dalle "masse ignoranti". Detto questo personalmente continuo a non condividere la tua opinione secondo la quale chi "interpreta" una scena senza predisporla non possa creare arte. Certo l'operazione è meno diretta e molti grandi fotografi che sono anche riconosciuti come artisti si trovano nella cosidetta "staged photography". Mi vengono in mente ad esempio gente come Jeff Wall o Cindy Sherman. Ma credo che pure che altre categorie di fotografi possano rientrare nel "mondo dell'arte". Per dire Eggleston o la Goldin... Per non parlare del lavoro coniugi Becher: il loro lavoro di documentazione di strutture architettoniche è riconosciuto come arte . it.wikipedia.org/wiki/Bernd_e_Hilla_Becher Ma ripeto non sono molto ferrato sulle correnti artistiche, probabilmente Labirint saprebbe citarti altri n-mila nomi Magari io e te stiamo anche dicendo le stesse cose: alla fine il problema diventa infatti la definizione di "arte". Ma interessandomi principalmente di fotografia mi guardo bene dal provare a dipanare una questione sulla quale ho svariate lacune |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:33
I Becher inizialmente lavoravano molto di più nel mercato dell'arte rispetto a quello fotografico, ovviamente non spuntano dal nulla, ma si inseriscono in una corrente artistica ben precisa e fotograficamente riprendono canoni della fotografia tedesca pre nazzista,ma la loro opera funziona molto bene Della Goldin ci sarà una mostra a milano prossimamente: www.triennale.org/mostra/nan-goldin-the-ballad-of-sexual-dependency/ |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:57
Mi sembra infatti di capire che sia relativamente più facile avere un grande talentuoso fotografo che spunta dal nulla (stile Vivian Meier) che un grande "artista". In quanto per dire qualcosa di artisticamente riconosciuto devi comunque avere un'idea di come inserirti nelle varie correnti per cui probabilmente dovrai aver fatto un buon anno di studi in qualche scuola/accademia. I Becher li ho citati come controesempio a quello che diceva Ianni74 perché appunto il loro lavori più famosi sono le riprese di architetture (es. le celeberrime cisterne) ovvero lavori senza nessuna "messa in scena"... E grazie anche delle info... |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 10:27
Si, puó essere arte in casi come questo: irishutegger.ch/content/?page_id=362 Ovvero, quando la fotografia viene intesa e praticata in senso opertistico. Per tutti i restanti casi, di cui alcuni ambigui, metterei da parte la parola magica. Credo non ve ne sia la necessitá e soprattutto, come spesso accade nei contesti social, si tende ad abusare pericolosamente di questo termine. Per inciso, pare che le nuove generazioni nascano con l'effigie dell'artista, sottovalutando incredibilmente la grandiositá dell'essere un bravo fotografo. Il cosiddetto "salto della quaglia". |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |