| inviato il 14 Gennaio 2017 ore 15:31
Siamo oltre la.masturbazione intellettuale, con rispetto parlando... SCATTA IN DIGITALE E BASTA se proprio rimpiangi, scatta due rullini all'anno, li fai stampare e vivi sereno |
| inviato il 18 Gennaio 2017 ore 23:22
“ Siamo oltre la.masturbazione intellettuale, con rispetto parlando... „ invece sai cosa? secondo me farebbe bene, a tanti pippaioli che ad ogni foto devono disquisire di aberrazioni, distorsioni, accelerazioni lineari, curve della galassia e nascita di Andromeda scattare un pochino con una bella anlogica manuale ed un bel fondazzo di bottiglia tipo uno di quei 35-70 che andavano di moda 30 anni fa. Dopo, tornando alle APS-C sai come si leccherebbero i baffi? si si, mi sa che un paio di rulli l'anno a scopo propedeutico a molti fotoamatori moderni farebbe proprio bene |
user90373 | inviato il 18 Gennaio 2017 ore 23:57
Personalmente, scatto, sviluppo e stampo in analogico, poi scansiono la stampa, solitamente un 30x40, e pubblico il file. Questo per il B/N, per il colore vado di digitale, ma anche qua molte volte scansiono la stampa. Lo trovo un buon metodo di selezione dei lavori. |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:03
“ SCATTA IN DIGITALE E BASTA se proprio rimpiangi, scatta due rullini all'anno, li fai stampare e vivi sereno „ Mi sembra di stringere un po' troppo alla soluzione del "problema" che volevo condividere. |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:11
Riccardoerre: condivisibile! |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:12
“ invece sai cosa? secondo me farebbe bene, a tanti pippaioli che ad ogni foto devono disquisire di aberrazioni, distorsioni, accelerazioni lineari, curve della galassia e nascita di Andromeda scattare un pochino con una bella anlogica manuale ed un bel fondazzo di bottiglia tipo uno di quei 35-70 che andavano di moda 30 anni fa. „ Concordo, ed è il concetto alla base dell'aver ripreso la vecchia reflex. Adoro il digitale ma troppi automatismi rendono pigri, mentre una vecchia macchina e un fondo di bottiglia spronano e fanno ingegnare. Personalmente apprezzo ancora le vecchie ottiche, non avranno quella definizione da lama tagliente dei canoni di oggi ma mi sembra che le immagini siano ancora belle e vive come trenta anni fa. A volte, leggendo e sentendo certe discussioni, sembra che senza le migliaia di ISO di oggi non si possano più fare foto. Ogni tanto ci vorrebbe un revival! “ Dopo, tornando alle APS-C sai come si leccherebbero i baffi? si si, mi sa che un paio di rulli l'anno a scopo propedeutico a molti fotoamatori moderni farebbe proprio bene „ Ri-Concordo in pieno!! Riesumare la vecchia regola dell' f16 o Sunny 16 o come vogliamo chiamarla non fa male. |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:13
“ Personalmente, scatto, sviluppo e stampo in analogico, poi scansiono la stampa, solitamente un 30x40, e pubblico il file. Questo per il B/N, per il colore vado di digitale, ma anche qua molte volte scansiono la stampa. Lo trovo un buon metodo di selezione dei lavori. „ Interessante.. condivido! |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:50
@Giangu "se passi in digitale una pellicola perdi tutte le infinite tonalità di grigio che questa può darti. In digitale hai solo 256 tonalità." Questa tua asserzione SAREBBE corretta se nel mondo esistesse la perfezione, ma la perfezione, ahimè, non esiste. Questa assenza di perfezione del mondo porta a tanti fatti importanti in fotografia, fatti che TUTTI smentiscono quello che hai detto tu: - la gamma di grigi, ossia la sua Latitudine di Esposizione (= la moderna gamma dinamica). registrabili da una pellicola B&N a BASSI ASA (= i moderni ISO), una da 50 ASA, ahimè, NON è infinita, e per nulla, è limitata a circa 9 stop se fai tutti molto bene, mentre quella registrata da una pellicola a colori è assai più bassa. - alzando la sensibilità della pellicola, usando una da 400 ASA, quella gamma dinamica della pellicola si abbassa, subito, e 6 stop, quasi si dimezza, e se poi "tiri" la pellicola in sviluppo per dargli 800 ASA, la gamma dinamica la tagli a non più di 4. - la gamma di grigi stampabili con una carta chimica è di circa 6,6 - 7 stop, che è più o meno la stessa di quella stampabile con una stampante digitale buona. - La gamma di grigi registrata da un sensore digitale moderno è di circa 14 stop (i Sony Exmor ne hanno circa 15) è oltre 2 volte quella registra da una pellicola normale da 125 ASA, non parliamo di quella da 400 ASA o pellicola a sviluppo spinto, tirato. - Alzando gli ISO, il digitale mantiene estremamente più gamma dinamica della pellicola: a 400 ISO sei con 6 stop a pellicola B&N, sui 3 con pellicola a colori, mentre hai ancora circa 12,5 Stop in digitale - la disponibilità di molta gamma dinamica, 14 stop, ti permette poi di stampare la parte di gamma dinamica che tu decidi, circa 6 - 7 stop, te la selezioni tu in fotoritocco, mentre a pellicola non lo puoi fare. - I 256 livelli del digitale corrispondono a 8 stop di gamma dinamica, che è MAGGIORE di quella che comunque puoi stampare sia in chimico che in digitale. Consuntivando: 1) Scattando in digitale hai SEMPRE COMUNQUE, oltre il doppio di toni di grigio della miglior pellicola in B&N, ben oltre il triplo di una pellicola a colori 2) Scattando a pellicola non arrivi oltre 1600 ASA (ISO) con un numero di toni di grigio risibile, sei sui 3, mentre in digitale hai ancora oltre 10 stop, ed oltretutto puoi scattare ad ISO estremamente più alti. 3) i 256 livelli di grigio del sistema digitale sono ridondanti per la stampa con tutte le tecnologie oggi conosciute. Detta in altre parole, le stampe da digitale sono SEMPRE E COMUNQUE migliori di quelle che a pellicola, come gamma di grigi, sia a colori che in B&N, e questo si vede benissimo, è eclatante, basta girottolare per mostre con stampe fatte bene sia in chimica che digitale. La pellicola, tecnicamente, ha fatto il suo tempo, e stop. Poi uno fa quello che vuole, i gusti sono gusti, e se uno ama le stampe da chimica, le faccia, ma sono hanno meno gamma tonale di quelle da digitale, il metro tecnico è impietoso. |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:55
Poi nella realtà quasi tutti preferiscono le vecchie stampe analogiche.... |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 8:56
"quasi tutti " E' quel "quasi" che andrebbe definito: se l'eccezione rappresenta quelli più colti ed evoluti, ben venga il "quasi". |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 9:00
“ " Personalmente, scatto, sviluppo e stampo in analogico, poi scansiono la stampa, solitamente un 30x40, e pubblico il file. Questo per il B/N, per il colore vado di digitale, ma anche qua molte volte scansiono la stampa. Lo trovo un buon metodo di selezione dei lavori." Interessante.. condivido! „ Quoto! Altra soluzione plausibile e forse più diretta perché elimina il passaggio della stampa (ma comporta una spesa extra su materiale informatico): dal canto mio, ho digitalizzato TUTTE le diapositive di mio padre con un Epson Perfection 2580, che era in grado di acquisire direttamente in digitale, a risoluzione più che bastevole e qualità estremamente accettabile, sia i negativi (tramite un carrellino di caricamento superiore) sia le diapositive montate su supporto (tramite un profilo in plastica da appoggiare fra cornice dello scanner e vetro): specsen.com/photo/epson/epson-perfection-2580-photo-1.jpg www.xbitlabs.com/images/other/epson-perf-photo/p8.jpg www.xbitlabs.com/images/other/epson-perf-photo/p7.jpg Non so se esistano aggeggi simili attualmente in commercio, ma lo trovo un oggetto fantastico e ce l'ho ancora. Tanto uno scanner dedicato fa sempre comodo, hanno prestazioni nettamente migliori rispetto alle multifunzione, sia a parità di prezzo che a prezzo un po' minore. Se poi spendi 1000 euro in una multifunzione possiamo essere d'accordo che scansioni meglio, ma è tutta un'altra spesa! |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 9:09
Alessandro, quando la gente viene da me e faccio vedere a3 stampati da Dia/pellicola ed altri stampati da digitale, tutti preferiscono la stampa analogica che ,a loro dire,è più calda,più naturale. Son tutti scemi? La cosa si ripete quando faccio ascoltare il mio mega impianto HI_fi........ Il digitale è perfetto ma poi ascoltano un Lp e dicono: ehhh....ma questa è un altra cosa.....!!!!!! Insomma,un grande sistema analogico rimane ancora un riferimento in termini di qualità assoluta. |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 9:15
@Giuliano Ci sono condizionamenti mentali sull'uomo, che comunque sono importanti, e sono sfruttati dai professionisti. Salgado scatta molto in digitale, poi fa convertire lo scatto a pellicola chimica, in 10X12 cm, e poi fa stampare su normale carta chimica quel negativo 10 x 12 cm, stampe grandi, e quelle stampe sono molto belle ed accattivanti. Comunque, va bene tutto. Ho visto altre mostre con stampe belle ed accattivanti, grandi, paesaggi bellissimi del Wyoming, in colore da pellicola (Michael Fatali), vidi a suo tempo la mostra "La Creazione" di Haas, un tripudio geniale di colori, gliela aveva stampata la Kodak stessa, in qualità eccelsa, il colore così non si era mai visto a quei tempi, ed ho visto stampe molto grandi, belle ed accattivanti in digitale diretto, di un sacco di gente. Alla fine la stampa conta, è sì importante, ma conta MENO, molto meno della fotografia in sé stessa, se la foto è bella, e se lo scatto è esposto bene e non è mosso nemmeno un capello, in pellicola o digitale, la puoi stampare come vuoi che viene sempre una bella fotografia. Ma............Haas usava Kodachrome 25 ISO e dunque non aveva tempi rapidi: ha fatto delle foto mosse che sono dei capolavori, eccellenti. va bene tutto se la foto è bella |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 9:22
@ Giulio_corradini Qui c'è un link con consigli di un fotografo di paesaggi che lavora soltanto con pellicole su medio e grande formato e poi le elabora in digitale (con i risultati che puoi vedere nel suo sito): www.alexburkephoto.com/blog/2013/06/02/scanning-and-editing-color-nega Certo, partire da una pellicola da 35mm non darà risultati identici, ma ciò non vuol dire che saranno scadenti @Alessandro Pollastrini I valori di latitudine di posa della pellicola che hai indicato sono giusti, per carità; soltanto, ti sei dimenticato che latitudine di posa e gamma dinamica NON sono la stessa cosa... |
| inviato il 19 Gennaio 2017 ore 9:25
"ti sei dimenticato che latitudine di posa e gamma dinamica NON sono la stessa cosa..." Vero, giusto e bravo ad averlo notato! Hanno curve diverse, ma sono assimilabili per i conti normali di esposizione, i conti di esposizione si fanno con la latitudine di esposizione per la pellicola e la gamma dinamica del sensore. In uso pratico fanno lo stesso lavoro. |
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