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Focali utilizzate da Sebastiâo Salgado


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avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2019 ore 11:19

Cosa sono quei cerchi che si vedono ?
www.biuso.eu/wp-content/uploads/2014/10/Salgado.-Bighorn-creek-in-the-

Foto magnifiche !

settimo post - quarta foto..

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2019 ore 22:09

Da quando è passato in digitale ha una 15ina di obbiettivi Canon, ne ha provati diversi...il 24-105 che gli piaceva molto gli ha dato un sacco di problemi con i climi tropicali e l'ha rimpiazzato col 24-70 piu resistente...ne usa diversi secondo le occasioni e ha un corredo molto completo che continua a adattare secondo le esigenze e i guasti (frequenti)...poi per lo sviluppo dei raw utilizza dxo filmpack per simulare la resa del pentax 6x7 che usava in analogico che poi converte in negativo grande formato (20x30 cm. se non erro) con un'attrezzatura speciale (una specie di scanner all'inverso) per poi stamparlo classicamente all''ingranditore....tutto questo procedimento che ha messo a punto minuziosamente dopo vari tentativi l'utilizza per avere la stessa resa del 6x7 analogico e dunque non compromettere l'omogeneita dell'insieme di stampe grande formato.
Riporto semplicemente quello che ho letto in un'intervista su una rivista specializzata .

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2019 ore 22:32

Perche sei cosi negativo? Sorriso non è un problema è una semplice curiosita che permette anche di fare 4 chiacchere...nessuno a detto che usa ottiche speciali e sappiamo tutti che non è l'ottica che fa la foto ma il fotografo Sorriso

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 5:59

poi per lo sviluppo dei raw utilizza dxo filmpack per simulare la resa del pentax 6x7 che usava in analogico


Il tuo post è certamente completo, l'unica cosa da correggere è che la Pentax usata che è la 645 e non la 67, ma sono dettagli.
Almeno così a me risulta, e ho trovato conferma anche in un post nella pagina precedente.

Sulle ottiche ricordo bene che ha adottato preferenze di ""seconda fascia".
Nel senso che ha rinunciato al 2.8 preferendo ad es. il 70-200/4 e il 300/4, ovviamente per preferibile agilità data da pesi e ingombri, aspetto infatti fondamentale nei suoi ambiti di utilizzo, oltre al 100-400 etc...

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 11:53

Comunque…:


cpn.canon-europe.com/content/interviews/salgado_genesis.do#/content/in

Sebastião Salgado's equipment

Camera:
EOS-1Ds Mark III
Lenses:
EF24mm f/1.4L II USM
EF35mm f/1.4L USM
EF50mm f/1.2 USM
EF100mm f/2.8L Macro IS USM
EF300mm f/4L IS USM
EF24-70mm f/2.8L USM
EF24-105mm f/4L IS USM
EF70-200mm f/4L IS USM
EF1.4x II Extender

………….

Per chi vuole poi approfondire la questione della tecnica di stampa, molto particolare, consiglio questo articolo di Carlo Maccà su fotopadova.org: www.fotopadova.org/post/74722319257

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 11:58

Ah, mi sono dimenticato la cosa più importante: grande uomo, grande fotografo.

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 14:50

Gli ho visto usare una 5D (non so quale, credo la 3) e una 1Ds.
So che ha messo a punto un processo per cui passa da digitale ad analogico attraverso una Pentax 645, dunque otterrebbe negativi bn 4.5x6, il tutto a Parigi.
In alcune riprese del film lo si vede a fotografare i trichechi con un 100-400 con moltiplicatore MrGreen

Possiede, sviluppata all'inverosimile, quella parte del manico che consiste nel trovarsi al punto giusto nel momento giusto coi soggetti che desidera.

Bellissimo anche il documentario in cui parla della deforestazione della sua proprietà (attuata dal padre) che manda in malora un territorio e molte famiglie di indios che ci vivevano e della sua successiva opera di forestazione per cui ha piantato/fatto piantare milioni di alberi riuscendo a ricostituire l'ambiente originale, facendo tornare le famiglie etc. etc.
Dire grande fotografo è molto riduttivo. Direi meglio "Grande Anima"

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 16:42

Possiede, sviluppata all'inverosimile, quella parte del manico che consiste nel trovarsi al punto giusto nel momento giusto coi soggetti che desidera.

Concordo pienamente sulla grandezza espressiva e rappresentativa di Salgado. Un fotografo che rimarrà nella storia della grande fotografia. Il essere al posto giusto nel momento giusto è sicuramente frutto di idee ben precise su cosa si vuole realizzare fotograficamente, di un grande lavoro di studio sul cosa si vuol fotografare e di una meticolosa e importante preparazione del shotting fotografico

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 17:12

Occorre studiare una tecnica di ripresa e di postproduzione tale che renda la produzione digitale omogenea con quella analogica. A questo scopo viene realizzata nel nord della Francia una serie di prove fotografando gli stessi soggetti contestualmente con la Pentax su TriX e colla Canon in formato RAW; le coppie di foto vengono stampate nel formato 40x50 rispettivamente su carta sensibile e con stampante ink-jet. Alla fine, Salgado e collaboratori standardizzano un procedimento che si svolge nelle fasi seguenti.

1. Ogni immagine digitale bruta, che a causa dell'ampio intervallo dinamico del sensore si presenta troppo piatta, viene lavorata selettivamente sui toni scuri, su quelli intermedi e sulle luci per darle il rilievo necessario a competere con quello presente nel negativo analogico.

2. Usando DXO FilmPack, viene introdotta una grana simile a quella della pellicola.

3. Le immagini vengono stampate a getto d'inchiostro in una successione di selezioni e di formati simile a quella adottata per le precedenti fotografie analogiche:

4. provini (con Epson 9900 a 2880 dpi) con 16 immagini 4,5x6 cm per ogni foglio;

5. 2000 stampe di lettura 13x18 su Ilford Gold Fibre Silk con Epson 4800 ed un profilo specifico;

6. ed infine la “serie maestra” di 200-250 immagini 24x30. Di volta in volta le stampe vengono approvate o corrette. in base alle indicazioni di Salgado. La stampa finale costituisce l'immagine di confronto per la fase 6.

7. A questo punto si passa dal digitale all'analogico. Con un apparecchio Kodak LUT Rhino, i files digitali dei 50 “best of” vengono “stampati” in formato 4x5” su pellicola negativa Ilford Delta 100.

8. Tutte le fasi successive si svolgono in camera oscura. Con un procedimento messo a punto di volta in volta per ciascun negativo, viene prodotta una stampa su carta baritata che corrisponda fedelmente alla stampa ink-jet ottenuta nella fase 6 ed approvata dall'autore. Questa stampa viene archiviata come immagine di riferimento per la successiva fase

9. in cui vengono (o verranno) prodotte le stampe da esposizione, per le collezioni museali e per i collezionisti privati, in edizione non limitata ma sempre su carta baritata (come tutti , musei e collezionisti, attualmente esigono, anche se Salgado è lontano dal disprezzare le stampe a getto d'inchiostro).

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 17:38

Silbre scusami, ma è bene citare sempre la fonte (l'articolo di Carlo Maccà che ho segnalato poco sopra).
Diciamo che così anche i più pigri trovano tutto con un clicK in meno! MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2019 ore 22:54

Ecco, io non contesto assolutamente il suo livello come fotografo, tra l'altro è uno dei miei autori preferiti.
Non capisco questa sua ostinazione a legarsi al passato, al punto di ricondurre il lavoro digitale in camera oscura (quando molti oggi provano a fare l'inverso) e mettere un frame nel mirino della 1ds3 per poter inquadrare meno cose e simulare l'inquadratura della sua vecchia pentax.
Dai da uno come lui ci si aspetta un minimo di flessibilità e spirito di adattamento, invece se ne esce con queste cose qua...

Ecco me lo immagino a discutere con uno dello juzaforum di GD, megapixel e altro, secondo me ci prenderebbe per posseduti dal demonio! MrGreen

avatarjunior
inviato il 06 Ottobre 2019 ore 9:47

Ecco me lo immagino a discutere con uno dello juzaforum di GD, megapixel e altro, secondo me ci prenderebbe per posseduti dal demonio!


E mica avrebbe torto! MrGreenMrGreenMrGreen

Quanto al resto del tuo intervento io credo che la questione sia semplice: Salgado ha costruito una sua estetica/visione del mondo che è il frutto di una lunga fatica, del confronto drammatico con i disastri del secondo Novecento, di una "elaborazione del lutto" che lo ha portato a testimoniare di un mondo diverso e ancora possibile. Proprio per questo piega la tecnica e adatta criticamente i mezzi ai propri bisogni senza farsi condizionare dalle "magnifiche sorti e progressive" dell'innovazione ad ogni costo. Sotto questo aspetto appare in radicale controtendenza rispetto ad una certa vulgata che sembra demandare alla tecnica scelte che dovrebbero precederla.

avatarsenior
inviato il 06 Ottobre 2019 ore 14:58

Quanto al resto del tuo intervento io credo che la questione sia semplice: Salgado ha costruito una sua estetica/visione del mondo che è il frutto di una lunga fatica, del confronto drammatico con i disastri del secondo Novecento, di una "elaborazione del lutto" che lo ha portato a testimoniare di un mondo diverso e ancora possibile. Proprio per questo piega la tecnica e adatta criticamente i mezzi ai propri bisogni senza farsi condizionare dalle "magnifiche sorti e progressive" dell'innovazione ad ogni costo. Sotto questo aspetto appare in radicale controtendenza rispetto ad una certa vulgata che sembra demandare alla tecnica scelte che dovrebbero precederla.


Sì, ma se ci pensi, non sarebbe più semplice emulare via software e profili colore quello che otteneva con la pellicola?
Ovviamente non dovrebbe farlo lui in prima persona, ma uno del suo team esperto in queste tematiche, tanto non parliamo del fotoamatore della domenica, ma di uno dei personaggi di spicco che ha costruito un business intorno alla sua arte fotografica.

avatarjunior
inviato il 06 Ottobre 2019 ore 15:25

Stai pur certo che se uno dei più importanti fotografi del Novecento ha optato per un simile processo di stampa i motivi ci sono. Quello che può apparire di semplice soluzione, a certi livelli non lo è mai. Cool
Ho avuto modo di vedere con calma alcune stampe di Genesi da un collezionista e ti posso garantire che la qualità è altissima: neri intensi, forte matericità. C'era con me il responsabile di un laboratorio professionale specializzato in FineArt e anche lui è rimasto a bocca aperta.

avatarsenior
inviato il 06 Ottobre 2019 ore 15:55

@Nico
Non per criticare il tuo intervento. Ma mi chiedo, vuoi che Salgado con tutti i collaboratori che ha e che paga non sappia cosa e meglio fare per cio6che intende fare? ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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