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Perché vedo le foto in un modo e stampate in un altro?


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  4. » Perché vedo le foto in un modo e stampate in un altro?





avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 6:51

Comunque io ho studiato tanto e letto tanto, provato e riprovato, raggiungendo risultati soddisfacenti. Ma ora ho cambiato monitor, che dovrebbe essere migliore del precedente, e sono daccapo! E vai di calibrazioni, aggiustamenti, prove con i vari tipi di carta, simulazioni a video,....tutto questo per dire che è un tema affascinante ma allo stesso tempo è difficilissimo ottenere la perfezione, almeno per me. Appena cambia una variabile si deve ricominciare da capo...

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 7:06

Mi sa che questo è un tipico esempio in cui il digitale ci complica la vita invece che semplificarcela. Ci sono troppe variabili in gioco e se avere dei bei colori sul monitor è facile perché basta premere un bottoncino finché non siamo soddisfatti, con la stampa dovremmo fare altrettanto, ossia fare mille prove finché non siamo soddisfatti. Ma non lo facciamo.
Io non sono per nulla esperto in queste cose, ma credo che un calibratore di monitor sia il primo strumento indispensabile. Poi verificare spazio colore, parametri e tipo di file richiesti dal laboratorio.
Ci sono poi, come diceva qualcuno sopra, i limiti fisici di stampante, inchiostro e carta e per quelli c'è poco da fare!

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 11:55

@Morkairosso

"Perché vedo le foto in un modo e stampate in un altro?"

Perché:

- il monitor riesce a farti vedere dei colori che la carta stampa non riesce a farti vedere, ne stampa meno.

. perché il monitor ha una gamma di contrasto molto alta, riesce a farti vedere le più piccole variazioni di contrasto (quelli buoni 1: 1000, si vede una variazione di toni infinitesimale, mentre la miglior carta con la miglior stampante arriva a 1 : 170)

- perché il monitor riesce a mostrarti una gamma dinamica (ampiezza di toni luminosi) molto più alta della carta stampata, il monitor professionale arriva a 12 stop, mentre la carta stampata arriva a malapena a 7 (..... l'occhio arriva a 24 stop!).


Andiamo nel pratico, quello che accade e che ho detto sopra, lo vedi nella realtà:





Questi sono i colori che il mio monitor LaCie 324, professionale profilato, riesce a farmi vedere.





Questi sono invece i colori che la mia stampante Epson 3880, sempre professionale profilata, mi stampa con la carta Epson Premium Luster.

SEMBRANO simili, ma...non lo sono affatto. andiamo a confrontare i due gamut ( insieme di colori e toni luminosi)





Retinato è il gamut del LaCie 324, lo stesso di prima, mentre in solido è il gamut della 3880 con la carta Lustre, lo stesso di prima.

Come vedi, la stampante con quella carta (ma se anche cambi tipo di carta la situazione cambia di ben poco per non dire nulla) riesce a stampare molti meno colori di quelli che il monitor mi fa vedere, il suo gamut è moto più piccolo.

Qui si vede da altra angolatura:





da questa immagine, si vede che:

- la gamma dinamica della carta è molto minore di quella del monitor, come detto prima, perché il gamut della carta è più "schiacciato di quello del monitor

- la carta non arriva a dare il bianco puro del monitor, è più grigio ( il punto di sopra, il punto più alto, il punto del bianco, del gamut della carta è più basso del punto del bianco del monitor)

- la carta non arriva a dare il nero profondo del monitor, ti fa un grigio molto scuro ma non un nero, perché il punto del nero del gamut della carta è più alto del punto del nero del gamut del monitor.

- addirittura la carta ti introduce, ti regala, una dominate calda, il punto del bianco della carta è spostato verso il rosso - viole, rispetto al punto del bianco del monitor

Da questa altra angolazione si vede anche che





- la stampante che non riesce a stampare certi colori che il monitor mi fa vedere, in compenso però .......riesce a stampare colori che il monitor NON mi fa vedere!


E da questa marcata mancanza di uniformità di gamut tra monitor e stampante che vengono fuori i casini in stampa, e le immagini tra monitor estampante sono SEMPRE DIVERSE.

E..........NON esiste modo al mondo per farle uguali, punto e basta.

Con il Soft Proofing (simulazione software di stampa) le puoi fare più o meno simili, ma NOn uguali, mai.

Se poi andiamo a vedere che cosa la fotocamera registra allo scatto, e che cosa si riesce a stampare, la situazione è ancora peggiore!





questo è il profilo ICC della Nikon D 810, ossia i colori che la D 810 riesce a registrare

E questo è il confronto dei colori della D 810 rispetto a quello che si stampa con 3880 e carta Luster, il gamut di cui sopra







Di tutto quello che la D 810, ottima, registra allo scatto, ossia un sacco di colori con moltissima gamma dinamica........ si stampa ben poco e... lo si stampa male:

- manca il bianco puro

- manca il nero puro

- mancano un sacco di colori

- manca un sacco di gamma dinamica (c'è meno della metà della gamma dinamica originale!)

- riproduco meno del 20% della gamma di contrasto della fotocamera

- ci introduco una dominante.


Occhio che io uso attrezzatura professionale, calibrata e tenuta sotto controllo: un laboratorio normale fa di PEGGIO come costanza qualitativa, dunque le stampe te le fa "chiu' peggio ancora!"


Amen.

Per chi vuole le immagini più grandi, qui:

www.juzaphoto.com/me.php?pg=154539&l=it


1) Immagini dei gamut ricavate con Chromix Color Think Pro 3

2) Gamut della Epson 3880 e carta Luster fornito da Epson

3) Gamut del LaCie 324 ricavato con Lacie Blu Eye Pro

4) Profilo ICC della D 810 tratto da Capture One 9 (Nikon NON fornisce i profili originali delle sue fotocamere, mentre Canon sì, in DPP)

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 13:10

dunque le stampe te le fa "chiu' peggio ancora!"

MrGreenMrGreenMrGreen



avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 13:28

Seguo

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 18:34

Alessandro Pollastrini sei un grande. Punto!

Da quello che hai scritto, mi sorge un dubbio enorme: ma allora tutte le menate sulla gamma dinamica della macchina (altro punto di guerra tra Nikonisti e Canonisti) lasciano un po' il tempo che trovano, visto che tanto i monitor che le stampanti non arriveranno mai a farci vedere tutti i colori che la nostra carissima (in tutti i sensi) attrezzatura cattura

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 19:30

Alessandro Pollastrini
ora ho finalmente compreso, grazie mille per la spiegazione tecnico pratico ,davvero apprezzata nella forma e nel contenuto .
la soluzione quindi e una mega cornice digitale ^^ o meglio sarebbe una figata se producessero della carta retroilluminata tipo dei fogli bioled ..ma po esse che ci arriveremo tra qualche tempo...

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2016 ore 20:00

gamma dinamica della macchina (altro punto di guerra tra Nikonisti e Canonisti) lasciano un po' il tempo che trovano, visto che tanto i monitor che le stampanti non arriveranno mai a farci vedere tutti i colori

Be la tecnologia va avanti. A volte per migliorare, altre per 'prendere tempo' per questioni di marketing o peggio perché si è in stallo. Quindi si migliora sia in input ma anche in output e di conseguenza bisogna essere aggiornati per sfruttare al meglio le potenzialità ed arrivare il più possibile con i mezzi a disposizione ad un risultato più vicino possibile in stampa a quello che si vede sulle periferiche configurate ad hoc. Altrimenti se non fosse così potremmo stampare con una stampante di 200 euro ed elaborare file in publisher Word o altri software non adatti alla stampa. Tanto i risultati non saranno mai uguali alla realtà. Di sicuro però saranno anche molto ma molto lontani.



user2034
avatar
inviato il 22 Novembre 2016 ore 20:15

Ringrazio Pollastrini , bella spiegazione ,chiara e rasserenante,in soldoni tocca fare dei provini prima di sprecare un foglio A2 ?

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2016 ore 11:26

Grande Alessandro, senza troppe disquisizioni tecniche, spiegazione da lasciare a imperitura memoria. Aggiungo che se si stampa bene, le differenze non si percepiscono, ci sono ma non si notano, a meno di non fare un inutile confronto diretto. In generale, il problema che correggo più frequentemente nelle foto dei miei clienti è la luminosità generale dell'immagine, generalmente sempre un po' scure. Questo è dovuto al fatto che i monitor vengono tarati per ambienti office o video, con colori belli accesi e sparati, tipo lampada solare. ;-) Se inziate ad impostare un valore di luminanza tra gli 80 ed i 90 (io uso 80/85 a seconda del monitor), otterrete da subito risultati migliori. Magari all'inizio vi sembrerà di passare da una patinata lucida a una carta uso mano, ma nel giro di poco tempo ci farete l'abitudine e vedrete i colori in modo più naturale.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2016 ore 11:40

@Pollastrini: c h a p e a u !!!!!!

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2016 ore 12:00

@Guglia72

"....ma allora tutte le menate sulla gamma dinamica della macchina (altro punto di guerra tra Nikonisti e Canonisti) lasciano un po' il tempo che trovano..."

Per la stampa, non completamente, ma in larga parte sì.

La maggior gamma dinamica fa sempre comodo, ma non è affatto essenziale se si parte da basi buone, tipo 10 - 11 stop, dato che scegli poi in fotoritocco i 7 che poi stampi.

C'è da tenere presente che:

- se scatti bene, esponendo bene, le fotocamere anche vecchiotte vanno praticamente sempre bene, ma le fotocamere nuove te ne perdonano di più, dato che hanno maggior gamma dinamica, e non sempre si espone al meglio (controluce, situazioni di alto contrasto, etc.)

- con una fotocamera a grande gamma dinamica, ti puoi permettere maggiore libertà su dove tagliare quella gamma dinamica che poi devi ridurre comunque a 6 o 7 diaframmi.

In stampa, grandi differenze di sensore come gamma dinamica, NON portano affatto a grandi differenze di immagine, per nulla.

Se invece guardi le foto a monitor, buono, che di gamma dinamica te ne vedere 12 di stop, allora la differenza tra una fotocamera che ne ha 14 ed una che ne ha 12 la vedi, e bene, sul recupero delle ombre.

Il monitor fa le pulci all'attrezzatura: tieni presente che, fatti 256 i toni di grigio di una immagine (0 - 255 = campo dei toni di grigio in Photoshop), a monitor, un nero scuro di 30 lo vedi diverso da un nero scuro di 35, ce la fai a vedere la differenza, idem per i toni chiari, i 5 livelli di differenza li vedi.

In stampa, se sei bravo, ma veramente bravo a stampare, ed hai una stampante molto buona, ce la fai a vedere la differenza tra 10 o 12 toni, mai sotto, non arrivi mai a 5, ed anche 10 toni di differenza non li vedi sempre.

In stampa, tutto quello che è sotto 10 o 15 è, in pratica, nero, e tutto quello che è sopra 235, 240 è, in pratica, bianco, mentre a monitor le sfumature le vedi ancora agli estremi le vedi ancora.

Se agisci su di un comando di PP e schiarisci la foto di 10 unità, aumenti la lluminosità di 10, la differenza a monitor è visibilissima, palese: se quelle due immagini, una più luminosa, e l'altra meno luminosa, le stampi, la differenza è praticamente nulla, non la vedi in pratica (provato su 3 stampanti diverse).

Detta in altre parole, per stampare bene bastano fotocamere anche vecchiotte, non vedi la differenza di una ultimo strillo con una vecchiotta, mentre a monitor la differenza tra una nuova ed una vecchiotta la riesci a vedere, ed a volte molto bene.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2016 ore 12:17

@Massimiliano Eleota
"
Questo è dovuto al fatto che i monitor vengono tarati per ambienti office o video, con colori belli accesi e sparati, tipo lampada solare. Se inziate ad impostare un valore di luminanza tra gli 80 ed i 90 (io uso 80/85 a seconda del monitor), otterrete da subito risultati migliori. Magari all'inizio vi sembrerà di passare da una patinata lucida a una carta uso mano, ma nel giro di poco tempo ci farete l'abitudine e vedrete i colori in modo più naturale."

Esatto, è proprio così.

Per avere buon allineamento di luminosità tra monitor e stampa, io ho calibrato il monitor a 90 cd/m2, che è bassa come luminosità di monitor, e faccio poi il fotoritoccco in luce ambiente molto bassa, sono in penombra piena, sui 40 lumen, scuro assai, roba da Antro di Polifemo, e la luce è bianca a circa 5500 K e le pareti della stanza sono bianche, per evitare dominanti.

Se guardi monitor luminosi in stanze luminose e poi quelle immagini le stampi, le butti via.


avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2016 ore 12:26

@Morkairosso

"..la soluzione quindi e una mega cornice digitale ^^ o meglio sarebbe una figata se producessero della carta retroilluminata tipo dei fogli bioled ..ma po esse che ci arriveremo tra qualche tempo... "

Ci sono già arrivati.

Se guardi la pubblicità dei negozi KIKO, o se guardi negli aeroporti importanti le pubblicità della Rado, o Breguet o Hublot, sono delle immagini splendide, in formato anche di 1m x 2m, quelle della Kiko, che fotografa anche modelle, fanno impressione tanto sono vive, passi accanto al negozio e sembra di avere la ragazza della foto al tuo fianco, e sono realizzate su pannelli luminosi retroilluminati perfettamente e...non c'è traccia puntiforme o semidiffusa dell'illuminazione.

Il fotografo della KIKO ed il relativo studio di grafica sanno veramente il fatto loro, sono molto bravi, come quelli che fanno le foto a quegli orologi, nitidissime ed illuminate perfettamente, non c'è traccia di riflessi, o altro, foto così sono molto difficili da realizzare e soprattutto stampare, sono perfette.

avatarsenior
inviato il 23 Novembre 2016 ore 12:29

L'argomento è complesso ma si possono buttare giù alcuni cardini...

Innanzi tutto calibrazione monitor, e stampa in laboratori seri...Quindoi monitor con un gamut ampio (spazio colore almeno srgb), una sonda per la calibrazione...E poi dare il tutto ad un laboratorio che sa come comportarsi...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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