| inviato il 27 Settembre 2016 ore 14:21
@Stefano_1960 non parlo di puntare una reflex e un 400, dico solo che "oggi" è diventato difficile/rischioso farlo, peggio ancora in maniera nascosta dove poi il rischio di fare 'casino' con la persona fotografata che se ne accorge, aumenta in maniera esponenziale. Ognuno poi ha il proprio modo di interpretare la street... io adoravo la maestria con cui il grandissimo Fred Fogherty, riusciva a fotografare la gente trovando la loro complicità con un semplice sguardo... inarrivabile |
user104642 | inviato il 27 Settembre 2016 ore 14:27
“ diventato difficile/rischioso farlo, peggio ancora in maniera nascosta dove poi il rischio di fare 'casino' con la persona fotografata che se ne accorge, aumenta in maniera esponenziale. „ E' rischioso si, ma devi superare mentalmente quell'imbarazzo e paura, la gente lo avverte. Ci vuole disinvoltura e grandi sorrisi. La 'preda' deve sentirsi NON minacciata. Se hai paura lascia stare, ti sgamano in un nanosecondo e rischi di compromettere tutto. |
user39791 | inviato il 27 Settembre 2016 ore 14:27
Stefano una cosa del genere. |
user104642 | inviato il 27 Settembre 2016 ore 14:29
“ una cosa del genere. ;-) „  |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 16:52
Che palle i citatori di Gilardi...citato (sbagliando) in ogni dove e sempre per la stessa "poesia". Non ho capito poi il senso del thread, nello spirito mi sembra una critica diretta a chi invece fotografa quello che l'autore (del thread, appunto) non fotografa. Io mangio bambini e derubo mendicanti delle loro questue appena posso con la fotografia. Sono un mostro che fotografa quello che gli interessa e trova divertente e/o interessante, bello talvolta, immortalare e poi mostrare. Posso sbagliare come chiunque, ma da qui a passare per l'orco cattivo o lo sfruttarore di turno perchè non escludo i "soggetti politicamente scorretti" ce ne passa perchè: "può darsi che soddisfi solo un bisogno naturale". Ps: non dimentichiamo che Gilardi è morto, citarlo a casaccio travisandolo lo trovo assai poco rispettoso. Quello "scritto si S. Antonio" (gira che manco la catena omonima...) era una critica ad un tipo di fotografia, di direzione (e di mondo, soprattutto professionale) e non certo il decalogo di quello che si può o non si può fotografare. |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 17:44
A me chi dice NON fare questo e quello già mi sta sulle balle. L'etica è bagaglio di ognuno, come pure il buon gusto o la pietà. Poi viene la legge che ti vieta alcune cose, qualcuna di buon senso, qualcuna meno. Sta al fotografo, in base al messaggio che vuole dare, scegliere se scattare e pubblicare o meno la foto. Personalmente lo faccio solo quando il soggetto non è riconoscibile www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1274675 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1274676 oppure quando gli ho chiesto espressamente il permesso, dopo aver intrapreso con lui un dialogo, allungato qualche lira e qualcosa da mangiare o bere come con i clochard di Lisbona, : www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=252998 www.juzaphoto.com/galleria.php?t=582880&l=it www.juzaphoto.com/galleria.php?t=453040&l=it In altre parti del mondo ho fotografato situazioni peggiori e molte volte non ho trovato la motivazione o il coraggio di pubblicarle, ma trovo comunque che sia una scelta molto personale, anche perchè alla fine è il fotografo che ci mette la facce e che risponde in prima persona della sua immagine. |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 20:21
@andrea loriga Mi sembra di esser stato chiaro nell'incipit, ho precisato che non c'è pretesa di dettare regole, e che io stesso ho superato diverse volte questi limiti. A questo punto dovresti gentilmente spiegare in quale parte del testo ti sembra aver visto una critica nel lavoro di altri. Grazie. @pisolo appunto, è un scelta personale. Però, nel caso specifico, il fotografo la faccia ce la mette dietro l'obiettivo , mentre davanti c'è qualcuno che non ha fatto alcuna scelta, se non viene interpellato prima. Fermo restando che secondo il mio parere fotografare chiunque appaia in pubblico è lecito, il senso del post è interrogarsi su un altro risvolto : è opportuno? Poi: chi ha citato Gilardi ha riportato un testo, non mi sembra che abbia fatto nulla di male, anzi lo ringrazio perché è un ulteriore spunto. Non sono d'accordo su tutto, ma in linea di principio l'interrogativo che pone è lo stesso. Qual'è il problema se si posta un interrogativo del genere? Non si può? |
user102516 | inviato il 27 Settembre 2016 ore 21:11
Fare street oggi è difficile e anche pericoloso. Un mesetto fa stavo fotografando sottoripa una zona caratteristica, frequentata da turisti, a Genova. Sono stato circondato, ammonito e minacciato da alcuni nordafricani, un pakistano e un italiano che non erano neanche nella scena mi ha salvato l'intervento di un negoziante esasperato dal clima di dominio che si era diffuso in tutto il centro da parte della malavita. Fortunatamente da una settimana lo stato sta intervenendo in maniera massiccia effettuando grandi operazioni di polizia e di pulizia. Tornando al topic sono d'accordo con max sopratutto se la foto non vuole mandare un messaggio ma solo soddisfare il proprio ego. Per quanto riguarda i bambini quando vedo scene dolci come questa:
 una bambina dolcissima con quella borsetta che non mollava mai. non ho resistito e l'ho fotografata sorridendo e in maniera chiara la mamma non ha avuto niente da obiettare |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 0:07
Scatto raramente in strada, ma quando lo faccio mi ci butto interamente. - No Teleobiettivo, i soggetti devono vedere che li sto fotografando, così se hanno qualcosa da dire affrontiamo subito la questione. - Nessun limite. Trovo un spunto e fotografo, poi a posteriori valuto se è il caso di pubblicare o meno, ci sono storie che meritano di essere raccontate, sarà la mia sensibilità e la mia etica a porre dei limiti caso per caso. - Nessuna "pietà" per chi si mette in mostra in pubblico, performer, esibizionisti, artisti di strada. Chi fa qualcosa di diverso da farsi i cavoli suoi in pubblico non può lamentarsi se viene fotografato (ovviamente non utilizzo le foto per fini commerciali di terze parti o per promuovere prodotti). - Se per caso scatto una fotografia particolarmente interessante a qualche soggetto e questi non se ne è accorto, lo avvicino con la scusa di fare un ritratto e mi faccio firmare una liberatoria, indicando data e ora dello scatto, così copro anche lo scatto fatto in precedenza. Così facendo, tra le altre cose mi sono preso uno schiaffo da una spogliarellista (fotografata in atteggiamenti amorevoli con una collega fuori da un locale a Soho) e rischiando il linciaggio in piazza Duomo a Milano per aver fotografato troppo da vicino una performer in bikini che si faceva scrivere addosso dai passanti. |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 0:24
Seguo con enorme interesse |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 1:31
Seguo. E' un genere che non pratico, ma mi informo bene. |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 9:02
Eppure alcuni fotografi hanno vinto premi o riconoscimenti fotografando bambini in situazioni particolari. Oppure anche casi drammatici di vita quotidiana, riprendendo il dolore delle persone per la strada, fotografando la morte anche. Immagini a volte molto crude. |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 12:01
Maury è vero, ma non si discute il fatto che si possa fare o sia lecito o addirittura virtuoso. Inoltre quel genere di foto raramente sono riconducibile alla Street, riguardano più il reportage. Dal mio punto di vista la Street è più leggera, spesso canzonatoria e talvolta riesce anche stravolgere gli elementi del soggetto: dalle immagini scaturisce, più che un documentazione della realtà, una rappresentazione concettuale, ed è quindi poco adatta all'impero sociale. O meglio: personalmente non ho mai visto una foto Street che riesce a far passare un messaggio impegnato mostrando direttamente la realtà. Fabiopol e vascello grazie per gli interventi interessanti, oggi è una giornata in cui ho poco tempo a disposizione ma prendo nota e mi riservo di commentare. In corso d'opera devo aggiungere una cosa : poiché i campi di applicazione della Street sono estremamente vasti, quando ho aperto il thread ho pensato che sarebbe stato più facile definire i contorni attraverso ciò che NON è Street, piuttosto che elencarne tutte le possibili combinazioni. I commenti costruttivi sembrano confermare, ad ognuno, nel tentativo di definire quegli ipotetici confini che ho accennato all'inizio, ha finito con lo svelare un pezzetto di terreno in cui invece gradisce operare, e la cosa è parecchio interessante. Grazie per la partecipazione |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 12:31
Dove l'etica o la legge arrivano, non bisogna fotografare. Sull'etica mi trovo d'accordo con l'autore, mi sembra sempre che un questi discorsi molti dimentichino cosa dice la legge e bellamente se ne freghino commettendo un reato.. |
user104642 | inviato il 28 Settembre 2016 ore 12:35
“ molti dimentichino cosa dice la legge e bellamente se ne freghino commettendo un reato..;-) „ Quale reato? |
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