| inviato il 07 Settembre 2016 ore 16:17
grazie olopierpa, ripeto, non sapevo in quanto io fotografavo cirillo, il mio gatto, avevo 12/13 anni |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 16:22
@Diegoz “ Io ho un problema analogo con la mia Spotmatic II del 1969....batteria difficile da rimuovere che non si apre piu' lo sportelletto...ma poi non saprei che pila prendere... „ Qui c'è il manuale completo della SP II (La batteria è sempre la PX-625) www.butkus.org/chinon/pentax/pentax_spotmatic_ii/pentax_spotmatic_ii.h |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 17:53
Funziona La batteria che ho utilizzato è una duracell 675 1,5 V (quindi 0,5 V in più) (quelle utilizzate per gli apparecchi acustici) 6 batterie per 4,99 euro In più ho comprato una guarnizione che si trova nei reparti di idraulica nei negozi fai da te, un o ring da 10 mm Tira parecchio ma funziona. Appoggiandolo nel vano batteria e chiudendo non funzionava, poi il colpo di genio: ho incastrato batteria e anello nel coperchio di metallo che chiude il vano batteria e TADAAAAAAN funziona Sono contento, tuttavia conscio che anche 0,5 V cambiano farò, quando mi tornerà, dei paragoni tra l'esposimetro della reflex e quello della Minolta. Se la differenza è costante posso poi lavorare di conseguenza, con la Minolta, sottoesponendo o sovraesponendo per ottenere la misurazione corretta. Dovrei valutare anche la perdita di tensione della batteria una volta che si scarica ma lo farò con prove successive. Ora sorge un secondo dilemma: aprendo il tappo del corpo macchina ho subito davanti lo specchio. Molto sporco, pieno di puntini e polvere. La domanda è: come cavolo lo pulisco? |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:08
Il problema è che la differenza non sarà costante Man mano che la batteria si scarica, diminuirà anche l'intensità di luce letta. Poi, se devi farci uno o due rullini per curiosità, va bene, non fa in tempo a scaricarsi. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:10
la macchina di David Hamilton, un carro armato. qualche volta la uso con il 135 f2.8 per un po' di ritratti. ti darà grandi soddisfazioni. ciao |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:12
Si si, lo so. Il problema è che non so dopo quanto avverrà questo calo. Solo col tempo, continuando a intervalli regolari a controllare l'esposizione in affiancamento alla mia reflex digitale potrò capirlo ed eventualmente puntare a batterie da 1,35 V care e non così semplici da reperire. Per ora devo capire come pulire lo specchio. Le lenti le pulirò con il solito liquido visto che sono davvero sporche. Poi rullino e scattare |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:13
Johny hai la sr-t 101? Se si, come pulisci specchio etc? Te come hai risolto per la batteria invece? |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:22
Occhio che lo specchio è delicato. Meglio farlo fare a un riparatore |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:25
Non mettermi ansia Adesso vedo magari faccio prima un rullino di prova |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:36
Le possibilità sono diverse: alcuni vecchi fotoriparatori ritarano l'esposimetro per le nuove pile, visto, come ampliamente descritto, che le pile al mercurio da 1,35 volts non esistono più. Molti vecchi fotoriparatori riescono a farlo facilmente e senza grandi spese: la Newoldcamera di Milano spesso ritara (presso propri riparatori) vecchie fotocamere usate vendute e, forse, può dare delle indicazioni sul laboratorio che lo fa. Il piccolo problema è che le alcaline da 1,5 da usare , rispetto a quelle al mercurio di una volta, possono avere un voltaggio variabile e decrescente man mano che si scaricano e quindi dare misurazioni false che, specialmente con le diapositive, forniscono informazioni critiche. L'alternativa è quelle del pile zinco-aria della ditta californiana Wein cell che, almeno fino a un po' di tempo fa, si trovavano da "Il Fotoamatore" che le spedisce: hanno il problema di durare poco e di tendere a scaricarsi anche quando non sono in uso, oltre al fatto di costare abbastanza. Infine il classico rimedio delle pile per apparecchi acustici PX 675 che hanno un voltaggio simile, 1,4 volts e quindi utile: anche queste hanno la tendenza a scaricarsi presto, anche quando non si usano, ma sono di facile reperimento e costano poco. Bisogna, però, arrangiarsi perchè sono più piccole e quindi vanno adattate nell'alloggiamento con una specie di o-ring intorno e, inoltre , sono meno spesse e quindi normalmente di deve creare uno spessore di rame per adattarle. In ogni caso, è bello utilizzare la SRt 101, una reflex-carroarmato che, già nel 1966, aveva soluzioni avveniristiche come la doppia cellula dell'esposimetro che simulava una lettura matrix di oggi. |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:42
Sulla parte carro armato sono d'accordo, è davvero un mattone |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 18:53
è vero, un mattone pesante, ma aveva soluzioni che tutte insieme non è che si trovassero in tutte le reflex del '66. Le Asahi Pentax, ad esempio, pur essendo più compatte, ancora non avevano la lettura a tutta apertura e l'innesto a baionetta. Poi la doppia cellula esposimetrica al solfuro di cadmio che non aveva il fenomeno di abbagliamento come le cellule al selenio. Ancora l'alzo specchio per evitare micromosso, la lettura dei tempi in uso nel mirino, la carica additiva, sul retro la doppia scala ASA_-DIN . E poi ottimi obiettivi |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 19:16
Ti ringrazio G.T per il link L'adattatore con riduttore di voltaggio sembra la soluzione definitiva se non si vuole fare interventi alla macchina |
| inviato il 07 Settembre 2016 ore 19:34
Vero, peccato che sia difficile reperire in Italia |
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