| inviato il 16 Agosto 2016 ore 9:49
Ghirri è troppo ...semplice per essere capito subito. A parte la scaletta dell'aereo abbandonata a se stessa colma di gente , ottima foto da streeter, le altre postate da Zentropa sono scorci che avremo visto innumerevoli volte, ma è il modo di narrare la vita di tutti i giorni che caratterizza, i pochi elementi che ti fanno pensare, quasi sognare, i colori spesso salvati, le fughe di elementi, i paesaggi nebbiosi, apparentemente semplici. È bello tutto di Ghirri? Non lo so, ho visto una mostra a Venezia che mi ha lasciato piuttosto deluso, forse la scelta delle foto esposte. Tra quelle proposte da Zentropa adoro quella divisa in due da un elemento che richiama luci e ombre presenti l'inquadratura, mi piacciono molto le prime tre e in particolare la terza. Non vado pazzo per i boschetti di pioppi alla fine della strada. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 10:33
Aggiungo quella che per me è la più bella foto in assoluto, non solo tra quelle di Ghirri:
 goo.gl/cOjRxr Heaven... Heaven is a place a place where nothing nothing ever happens It's hard to imagine that nothing at all could be so exciting could be so much fun |
user35763 | inviato il 16 Agosto 2016 ore 12:11
Figura fondamentale. Pittoricamente,nella luce e cromie,sembrano evidenti le influenze del chiarismo lombardo e mantovano(U.Lilloni),trascritte nel senso di una metafisica priva di facili surrealismi, ma anche e soprattutto del realismo magico di Antonio Donghi. Ci mostra come la fotografia non sia necessariamente un cercare soggetti pittoreschi,interessanti,nuovi ma la capacita' di rendere tali(realisticamente magici)ogni soggetto nel suo inafferabile,enigmatico e nascosto mistero. Ghirri è la trasfigurazione tramite rarefazione di ogni segno di vita del ricordo,banale e quotidiano. è la capacita' e la possibilita' che qualsivoglia soggetto possa emergere nella sua dimensione metafisica,spettrale oltre lo specchio del divenire. La vita altra dietro la vita. La semplicita' esistenziale nella sua sconcertante inquietudine ed assenza,la memoria come ricordo di un sogno. la temporalita' abolita in una dimensione di immobile eternita',incantata. Prende scorci di questo mondo e li rende swedenborghianamente come altro mondo-aldila'. Guardando alla sua opera viene in mente la "dottrina delle corrispondenze" come descritta da Swedenborg nell'opera "Arcana Cœlestia",la relazione che intercorre fra le cose del nostro mondo materiale e quelle del mondo spirituale. Ci propone una disciplina del giusto guardare per poter vedere. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 12:17
“ ... allora abbandona ogni arte figurativa „ esagerato... |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 12:32
“ Pittoricamente,nella luce e cromie,sembrano evidenti le influenze del chiarismo lombardo e mantovano(U.Lilloni),trascritte nel senso di una metafisica priva di facili surrealismi, ma anche e soprattutto del realismo magico di Antonio Donghi. „ Riferimenti senz'altro puntuali e fondati. Io ne aggiungerei un altro, ovvero a Carlo Carrà, il quale pure può essere letto sotto il segno di "una metafisica priva di facili surrealismi". L'analogia tra questa foto di Ghirri:
 www.collater.al/luigi-ghirri/#gallery-17 e questo dipinto di Carrà
 penso non sia casuale. Affiancando due finestre con Google, digitando su una "Luigi Ghirri" e sull'altra "Carlo Carrà" e cliccando sui pulsante "immagini" di entrambe, mi sembra che si trovino ulteriori corrispondenza ed affinità. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 12:38
arte , opere,in fotografia sono parole grosse. per me le uniche opere in fotografia sono solo quelle che ti emozionano subito nel guardarle senza tanti richiami , pensieri, paragoni o forzature mentali nel ricercare arte nello scatto. chiaramente parlo dal mio punto di vista senza volere sminuire chi su arte e cultura ne sa' molto . |
user35763 | inviato il 16 Agosto 2016 ore 12:58
“ @Roberto P „ Le analogie con Carra sono evidenti,come è evidente che Ghirri non sia pienamente comprensibile se non "inquadrato" in quella grande stagione della pittura italiana del '900 che nasce da "valori plastici",Alberto Savinio ecc. che culminera' in europa con l'esperienza di "ritorno all'ordine" e della nuova oggettivita' nella sua corrente classica( C.Grossberg,C.Schad....) |
user14286 | inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:15
quindi per essere un artista è sufficiente fotografare banalità e poi sbiadire e desaturare, e automaticamente diventa una rappresentazione metafisica di un senso profondo dell' origine dell' universo... |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:20
Io penso che se un autore e le sue foto non colpiscono è inutile cercare di farselo piacere. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:21
Veleno che non ti piaccia ci sta, ma se ê tanto apprezzato qualche motivo ci sarà, non sarà stato solo coglionazzo che scattava qua e la per noia |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:28
Ciao a tutti, guardando alcuni scatti del sopracitato fotografo, mi sono chiesto come abbiano fatto ad essere reputati così interessanti . Sicuramente sono io a non aver abbastanza cultura per capire il vero significato delle immagini. Chi mi aiuta a capirle e magari apprezzarle di più? E perché qualcuno dovrebbe aiutarti ad apprezzare delle fotografie che comunque sia non ti piacciono? Le fotografie sono lì, osservale concedendoti tutti il tempo che ti occorre, se alla fine continueranno a dirti poco o nulla ciò significherà, molto semplicemente, che le stesse non ti piacciono ... non è questione di cultura o altro perché le fotografie belle parlano da sole, e parlano a tutti, e se non ti dicono alcunché questo significa, molto probabilmente, che le stesse potrebbero essere parecchio sopravvalutate ... cosa che peraltro accade nel 99% dei casi! |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:30
Io penso che ciò che non ti colpisce oggi può farlo domani, è solo questione di cultura e apertura mentale. Senza forzature o violenza, occhio, spirito ed emozioni cambiano. Chi assume posizioni categoriche è solo un limitato e a rischio ignoranza crassa. |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:37
e per finire capolavoro assoluto e se non empatizzi con questa immagine senza bisogno di sottotesto, allora abbandona ogni arte figurativa e orientati verso forme creative manuali o accademiche. Ah ... questa poi mi piace davvero ... è una battuta vero? No perché voi fingete di non capire, o forse non l'avete compreso per davvero ... in ogni caso, se davvero non l'avete capito allora cerco di spiegarvelo io: guardate che quel fotografo vi sta prendendo bellamente per i fondelli! Opinione personale eh ... |
| inviato il 16 Agosto 2016 ore 13:40
“ non è questione di cultura o altro perché le fotografie belle parlano da sole „ Caro Paolo, concordo con te sul fatto che nessuno e nulla devono piacere per forza, e ci mancherebbe altro. Però non sono d'accordo sul passaggio che ho quotato. E vorrei essere chiaro: non perchè "ci vuole per forza" cultura. Ma perchè quel che ci piace o meno è ovviamente legato al nostro gusto. E il gusto è figlio della nostra cultura ed evolve con essa, intesa questa nel senso più ampio, non solo accademica. In tutti i campi, ove non si abbia alcuna conoscenza, a un approccio primo e immediato quel che colpisce è ciò che è più elementare, più familiare, più spettacolare. Ma la conoscenza, inevitabilmente, cambia le cose perchè modifica appunto il gusto, il punto di vista, le ragioni stesse per cui si apprezza qualcosa o qualcuno. Se non nella fotografia, credo sia nell'esperienza di ognuno di noi: se abbiamo grande esperienza e "storia" in qualche campo, non notiamo qualche differenza di approccio, tra noi e chi si accosta per la prima volta? Poi, detto tutto ciò, se Ghirri non piace non piace, e non è "peccato" |
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