| inviato il 22 Giugno 2016 ore 14:11
Ho da poco preso una plaubel 67, quindi medio formato, 120 Per il momento usato e sviluppato in casa (paterson tank) solo bianco e nero, ilford HP5+. Da usare prossimamente ho altre HP5+ e una Ilford Pan F 50. Mentre come colore (da usare a breve in Jap): ektar 100 e Fuji pro400H. Il colore lo farò sviluppare in un laboratorio a Genova che sembra molto valido. Digitalizzo con un Espon V800. Mi ritengo per il momento molto soddisfatto e affascinato dal fatto che la consistenza dell'immagine che ritrovo nella pellicola (ho iniziato con la pellicola ma sul 35mm, il medio formato non l'avevo mai avuto) è ancora oggi inarrivabile dal digitale, almeno secondo la mia percezione. Poi c'è tutto l'aspetto sociale della riscoperta dell'attesa etc etc ma ora non voglio dilungarmi. |
| inviato il 22 Giugno 2016 ore 18:09
Io uso Fuji Acros,Kodak TriX e Ilford Hp5 e Fp4 per Leica M3 e M6, per dia Velvia 50 e 100 per Hasselblad 500 cm e Fuji Gw 645 e Fuji Gw 690, con cui uso in b/n Fuji Acros e TriX. Sviluppo e scansiono con Epson V600 e poi stampo con estrema goduria con Epson SC P800 e carte Hahnemühle e Canson. |
| inviato il 23 Giugno 2016 ore 9:32
Ciao, di solito tri-x con la mia Contax G2. Sviluppo e stampo a casa in CO. Fino a poco tempo fa anche dia, Provia 100F e Velvia 50, ma sto dismettendo il corredo Canon EOS a pellicola per finanziare una Fuji. Se proprio mi va una dia posso sempre usare la G2. |
user33434 | inviato il 23 Giugno 2016 ore 21:30
Vedo che alcuni hanno attrezzature di tutto rispetto che qualche anno fa erano esclusivo appannaggio dei professionisti, a volte vedendo alcuni scatti come quelli recentemente postati nel thread sulla Velvia www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1885205&show=9 mi fanno pensare a quanto l'uso della pellicola possa ancora dare alla fotografia. |
user21790 | inviato il 23 Giugno 2016 ore 22:42
Ciao, praticamente solo ilford: panf50; fp4.. XP2400 solo in inverno (lo puoi sviluppare con come per il colore). Mi piacciono moltissimo i primi due perchè a mio avviso danno dei neri molto morbidi e pieni, la grana non mi attira molto.. Sviluppo da un lab vicino casa e a volte mi fa stampare, di solito poi scansione. |
| inviato il 24 Giugno 2016 ore 8:06
“ Voi che ne pensate? fotogartistica.blogspot.it/2016/06/osirisis-f1-sviluppo-pellicola.html Osiris F1, è una macchina di sviluppo portatile e automatica fabbricata dalla Osiris Film Technology di Wuhu, Cina. Si tratta di un dispositivo progettato per un uso casalingo. Le misure della macchina, infatti, sono molto compatte(56x45x24cm). Ha cinque sistemi che lo aiutano a sviluppare pellicola rapidamente e correttamente: pompaggio automatico, controllo della temperatura, smistamento chimico, recupero dei liquidi e pulizia automatica. Inoltre, possiamo personalizzare lo sviluppo secondo le diverse esigenze . I processi di sviluppo supportati sono C-41, E-6 e bianco e nero. Il prezzo per il mercato europeo è di circa 1100 euro. Osiris F1, oltre ad essere una macchina formidabile, è una dichiarazione d'intento verso un mercato, quello analogico, ancor oggi, vivo più che mai. „ Molto interessante, ma imho sensata solo per E6 e C41. Anzi, il C41 si può tranquillamente fare anche a bagnomaria... è un po' laborioso, ma 2/3 rulli/rullini in una serata si riescono a fare tranquillamente e con ottimi risultati. Peccato per il prezzo... un po' altino. |
| inviato il 18 Gennaio 2017 ore 8:20
Kodak colorplus 200 e ilford hp5+ 400 Per ora li faccio sviluppare da un laboratorio, ma appena tornerò a casa penserò io allo sviluppo. Dove abito adesso non ho lo spazio per mettere una sedia, figuriamoci allestire una camera oscura |
| inviato il 02 Febbraio 2017 ore 16:06
Ragazzi, per vari motivi, se interessa a qualcuno (o vostri amici) vendo la mia amata Plaubel Makina. per info in privato. |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 14:33
“ - Che pellicole usate? „ - negativa utilizzo kodak 100 e 200 ISO, e Fuji 100 ISO ; - DIA la Fuji velvia 50 ISO. “ - In quali formati? „ - 35mm “ - Per quali generi fotografici? „ - ritratto; - paesaggio. “ - Sviluppo e stampa in casa o tramite laboratorio? „ - tramite laboratorio (purtroppo per ora non ho il tempo di imparare a far da me, seppur mi rendo conto delle potenzialità e la cosa mi affascina). “ - Con quali finalità? (es. stampa, archivio su hd, proiezione) „ - stampa: per quanto riguarda le negative. Ho trovato piacere nel vedere la resa anche su formati un po più grandi.. Belli soprattutto i colori rispetto al digitale. - proiezione: le DIA. ho acquistato un proiettore Leica Pradovit usato per fare la prova.. Per me è tutto nuovo e fascinoso . . Ho imparato a fotografare nell'era del digitale, ed il rullino per me (seppur è cosa antica) è roba nuova |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 14:41
Mauro Grazie per aver postato il link della discussione in cui chiedevo consigli sulla velvia 50 Qui qualche prova che ho fatto: www.juzaphoto.com/me.php?pg=174436&l=it Prossimamente spero di farne altre |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 15:15
Io scatto su Ilford Xp2 e Hp5 entrambe 400 (135). Sviluppo, stampa e scasione in un lab. Uso quasi esclusivamente il BN e ogni tanto, ma molto di rado, Kodak Ektar per il colore. Aspetto con ansia il ritorno della Ektachrome ad ogni modo. |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 15:28
“ Aspetto con ansia il ritorno della Ektachrome ad ogni modo. „ Anche io! |
| inviato il 04 Febbraio 2017 ore 19:31
Anche io pastrucchio, ma solo BW, fp4-tmax400, e solo 120 ,Pentax 645n vari vetri ,mamiya super 23.(la lavatrice ) Sviluppo e stampa tutto in proprio , il che non vuol dire per forza che sono bravo .. anzi ,pero ' mi diverto. |
| inviato il 18 Aprile 2022 ore 17:41
Storicamente uso per il b/n Agfa APX 100 e Kodak Tri-x (a 400 ASA), per il colore dia Fuji Velvia 50 e Fuji Provia 100, per il colore negativi Kodak Portra 160. B/N sviluppato e scandito in casa, stampato dallo stampatore di fiducia. Colore sviluppato in laboratorio, scandito in casa, stampato dallo stampatore di fiducia. |
| inviato il 18 Aprile 2022 ore 19:04
Fotografo fai primi anni '60. Poiché mi piace la fotografia, vent'anni fa sono passato al digitale e non l'ho più abbandonato. |
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