| inviato il 10 Giugno 2016 ore 19:50
La fa sempre il software; prima della demosaicizzazione e della caratterizzazione. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 10:36
Per la mia macchina, una Nikon D750, quale sarebbe l'algoritmo di demosaicizzazione ottimale? Ad esempio, in Rawterapee, sotto la voce demosaicizzazione, c'è un menu con almeno una decina di metodi diversi |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 11:57
Dipende dalla foto, da cosa è presente nella scena. Ad esempio se hai fotografato una trama sottile e ripetitiva conviene usare un certo algoritmo, mentre se hai scattato un panorama, dove i pattern regolari sono assai rari, allora magari ti conviene usare un altro algoritmo. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 13:10
@Raamiel potrebbe essere una domanda stupida: ma una data demosaicizzazione potrebbe sostituire l'effetto del filtro AA davanti al sensore? Cioè si potrebbe creare un algoritmo che va ad interpolare molti pixel per uniformare le alte frequenze ed eliminare il moiré? |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:08
Se ho capito si riferiva proprio a questo quando ha scritto: “ Di norma gli algoritmi più esenti dal maze sono anche quelli che restituiscono una immagine più morbida; CaptureOne ha quasi sempre una immagine più incisa, ma è anche più soggetto a questo problema. Maze e Moiré sono correlati, ma non vanno confusi. „ Usando sempre CO non ho mai notato moirè, tranne in un caso sulla trama di una giacca grigio chiaro (ma avevo usato il flash col cupolino), peraltro ben corretto con l'apposita funzione. Qua spiega un pò meglio, ma non dice quale sw usa e come applica l'algoritmo: “ se hai fotografato una trama sottile e ripetitiva conviene usare un certo algoritmo, mentre se hai scattato un panorama, dove i pattern regolari sono assai rari, allora magari ti conviene usare un altro algoritmo. „ |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:23
Si ok ma dato che questi algoritmi vengono applicati sia a immagini di sensori privi sia a quelle dei sensori equipaggiati non raggiungono secondo me la massima efficacia, la mia domanda era: si potrebbe arrivare ad un algoritmo che vada ad eliminare il moire su immagini di sensori poco densi come un'ipotetica d700 priva di filtro AA? In altre parole, si hanno oggi gli strumenti per poter eliminare il filtro AA da ogni sensore? |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:30
Capture One applica uno sharpening di acquisizione e di default con valori apparentemente alti, ma secondo me non confrontabili con la maschera di contrasto di PS. Sarei grato a Raamiel se esprimesse la sua opinione in merito. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:38
Paolotom credo di si. Con una d700 sarebbe anche piuttosto semplice data la risoluzione di "soli" 12 mpx. Come sai il moirè è più frequente con sensori ad elevato numero di mpx (e obiettivi ad alta risolvenza) e attualmente c'è la tendenza da parte dei costruttori di attenuare il filtro, evidentemente hanno implementato proprio un algoritmo. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:40
No... non è possibile fare quello che dici; l'aliasing del segnale campionato si verifica quando il segnale in ingresso supera la soglia Nyquist del campionatore, nel nostro caso il sensore. L'algoritmo di demosaicizzazione opera a valle di tutto questo e non può distinguere un segnale da un alias. Il filtro OLPF, in teoria, è sempre un bonus; perché ti taglia via le frequenze che andrebbero a ingenerare un alias. In pratica un filtro OLPF non può avere una frequenza di taglio netta, per cui si deve accettare una qualche contaminazione del segnale sotto la soglia Nyquist. I sensori molto densi ne fanno facilmente a meno perché portano molto più in alto la frequenza Nyquist, per cui è raro che la lente possa portare frequenze tali da superare la soglia. Anche la diffrazione agisce come filtro OLPF, superato il limite DLA il filtro OLPF diviene totalmente inutile e porta solo svantaggi. Ad esempio... la 5dsr ha il limite DLA a f/6,7; quando scatti a diaframmi più chiusi di quel valore sei certo che sul sensore non arriveranno segnali oltre la soglia Nyquist, perché già tagliati dalla diffrazione dell'ottica. Una delle tecniche per scattare a tessuti senza avere moiré è appunto raggiungere la diffrazione sufficiente a cancellarlo. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:55
“ L'algoritmo di demosaicizzazione opera a valle di tutto questo e non può distinguere un segnale da un alias . „ Non ci avevo pensato. Grazie. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 15:35
@Raamiel tutto molto più chiaro ora, grazie mille! |
user46920 | inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:16
Paolotom:“ io ero convinto che ogni pixel fosse formato da 4 fotodiodi uno blu uno rosso e due verdi e che quindi portava con se tutte e tre le informazioni... „ in realtà il sistema è proprio quello, cioè ogni fotosito registra si una singola componente RGB, ma poi il vero valore che stabilisce "la base" su cui poter valutare il colore, è composta appunto dalla somma delle 3 componenti primarie, ovvero dai 4 pixel adiacenti (2 verdi, 1 blu e 1 rosso). Per cui la vera "risoluzione del colore" è sempre 1/4 di quella dei pixel del sensore (es: 24MP = 6Mp) e da quella si determina poi l'interpolazione e quindi anche in certa misura, la reale risoluzione del dettaglio minimo dell'immagine e la sua nitidezza alla piena risoluzione. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 16:35
Ritorno al questionamento iniziale. il mio Workflow : 1) importo i raw su Lightroom, li legendo, metto il coyright, le parole chiave, ecc...(lo faccio subito perché cosi le ritrovo in seguito allo sviluppo in Tif, o le diverse versioni) 2) Da Lightroom apro i Raw con DxO Optics Pro 11, che secondo me é il migliore per la demosaisacizzazione/interpolazione della griglia di Bayer, non da nessun artefatto, i colori sono calibrati per ogni apparecchio e il noise e le aberrazione dell'obbiettivo sono trattate in maniera impeccabile. Le sviluppo applicando dei parametri manuali (modo DxO7) in Tiff 16bits Prophoto RGB...e rivengono automaticamente nel catalogo Lightroom. 3) Rivenuti su LR converto i Tif in DNG, e faccio gli ultimi ritocchi : saturazione, sharp, ritocchi locali, ecc..(sui quali posso rivenire in qualsiasi momento...grazie a LR). 4) se necessario sempre su LR li apro su Photoshop, o Nik SilverEfex, o altri plug-in per usi particolari, e come sempre rivengono automaticamente nel catalogo LR, con le legende, le parole chiave, ecc... e finisco la. 5) Poi sempre su LR secondo l'uso che ne voglio fare: Web, Stampa, ecc...esporto le foto nel formato adatto sembra complicato, ma é di una semplicità e razionalità esemplare e tutto é fatto per mantenere la migliore qualità tecnica possibile a tutti gli stadi (attenzione non dico che la tecnica faccia una buona foto, ma là parliamo di tecnica). |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 18:06
Tempo fa ho sentito di macchine rinascere grazie a Capture One; ho voluto provarlo su delle foto di una Canon 450D a iso 800-1600 ma non ho notato nessun miglioramento, anzi non mi è piaciuto. |
| inviato il 11 Giugno 2016 ore 18:22
“ Tempo fa ho sentito di macchine rinascere grazie a Capture One „ io lo uso poco, come qualità mi sembra inferiore a DxO, tutti lodano i colori di C1, io trovo che a difetto di essere fedeli sono "belli" forse più belli che DxO. Ma C1 ha altre qualità : puo fare da catalogo, fare ritocchi locali, ecc...un po come Lightroom (che preferisco a C1)....DxO serve solo allo sviluppo dei Raw. a proposito, la versione DxO Optics Pro 9 é oramai gratuita, la versione attuale é la 11 ma già la versione 9 ha il famoso trattamento denoise PRIME....un'ottima versione insomma, anche se non apre i raw delle macchine uscite meno di 2 anni fà. per scaricarla riempite questo formulario é scaricatela, é interamente funzionante senza limitazioni di durata o altro : www.dxo.com/de/profifoto anche se il formulario é in tedesco la versione é in inglese, francese, tedesco, spagnolo e giapponese |
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