user39791 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:03
“ addirittura col cellulare, però sto pensando di passare a f.f. ! Saro' affetto da sindrome bipolare ! ? TristeConfuso „ Potresti guarire con un cellulare F.F. |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:03
prima di tutto occorrerebbe capire bene il significato dell'affermazione. e se Filiberto si mette a metterne una sua parleremo a caso perchè l'affermazione di Francesco.merenda è tanto breve quanto densa. vediamo se l'ho capita bene: “ io penso che, „ la mia riflessione è che “ a livello sottile „ , facendo riferimento alla nostra capacità di cogliere distinzioni e sfumature, “ più la dimensione consumistico edonista ci prende „ , maggiore è l'aspetto legato all'acquisto per il semplice piacere di acquistare oggetti che ci gratificano in sè, “ più l'approccio alla fotografia "praticata" rischia di risentirne „ . maggiormente accadrà che saremo più sbilanciati verso l'aspetto del possesso dell'oggetto rispetto alla fotografia intesa come atto del fotografare e dell'esprimere con l'immagine la nostra attitudine a vedere e prevedere. Se l'interpretazione è corretta, colgo subito alcune cose: 1. l'acquisto eccessivo non è salute ma patologia. Si tratta di utlizzare l'oggetto fotografico (fotocamera, obiettivo, ecc...) come un elemento di compensazione per generare/rigenerare il nostro status piuttosto che considerarlo come uno strumento. 2. l'acquisto in tal modo può o potrebbe facilmente scivolare nello shopping compulsivo it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_acquisto_compulsivo Spesso si parla di "scimmia", scerzosamente, ma con quella misura autoironica e consapevole, di cadere del desiderio del possesso di un certo oggetto. ma vediamo da cosa deriva la parola "scimmia" --> “ 4. Nel gergo dei tossicodipendenti indica lo stato di dipendenza dalla droga, o la crisi di astinenza, in frasi quali: avere la sc., essere in sc.; avere la sc. sulle spalle (calco dell'ingl. to have a monkey on back), e togliersi di dosso la sc., cioè il peso della droga. ? „ quindi è insita la consapevolezza di avere un desiderio che si determina più per l'oggetto che per l'uso per il quale è stato creato. in tal senso si può parlare anche di feticismo. --> “ Forma di religiosità primitiva, consistente nel culto di oggetti naturali, talora anche di oggetti fabbricati a fini rituali o profani, considerati come sacri e dotati di particolare potenza. „ 3. si coglie l'aspetto inversamente proporzionale, ovvero, tanto maggiore sarà quanto visto ai punti 1 e 2, tanto minore sarà il nostro approccio alla fotografia, intesa come volontà di esprimere la nostra attitudine a vedere e prevedere in immagini. Da questo aspetto proporzionale, sembra quasi di vedere 2 soggetti nelle loro caratteristiche contrapposte. il soggetto A, che insegue meticolosamente i rumors per l'uscita dell'ultima novità, che colleziona obiettivi in teche di vetro e le venera, che è sempre atto a vendere e comprare oggetti differenti poichè spesso quelli di ultima uscita sono maggiormente depositari della verità (il soggetto A può maggiormente manifestarsi se ha anche buon potere d'acquisto). l'altro, il soggetto B, sembra un essere che ha una trasandata e vecchia fotocamera, scarsa attrezzatura, che forse non ha nemmeno una raffinata conoscenza tecnica del mezzo che usa, ma che fotografa, fotografa, fotografa, in presa diretta, ma evantualmente anche in camera oscura o camera chiara, per dare addito a quello che intende con il termine fotografia. |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:06
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user39791 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:16
Ooo grazie per averci aiutato nella comprensione della frase originale ma nel mio caso, se pur con limiti consapevoli e ipotizzo anche inconsapevoli, ci era andato vicino per conto mio. Il mio tentativo, maldestro, di sostituirla con una frase "tutta mia" è dato dal semplice fatto che non credo che in questo caso 2+2 faccia 4. O meglio credo che possa esistere una passione "sana" per la tecnologia e per gli oggetti che essa produce che coesiste con una altrettanto passione "sana" per la fotografia praticata. La frase iniziale ipotizza, sottilmente, che la passione per la tecnologia e per gli oggetti che essa produce sia inevitabilmente una portatrice insana di una dimensione consumistico edonista . |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:23
Ooo, direi che la tua interpretazione è sostanzialmente corretta, salvo una sottolineatura, che nel contesto specifico è quella che da il senso al ragionamento.... Intanto, giustamente, trattasi di riflessione: non è questione di essere d'accordo o contro. Personalmente mi spaventa sempre un po' colui che ha capito con certezza assoluta come stanno le cose, come e perchè lui stesso agisce. Sarò poco attuale, ma preferisco tenermi una certa dose di dubbio Pur dedicandomi alla fotografia da un po' tempo direi, talune certezze proprio non le ho. La sfumatura è in quel "PIU' la dimensione....." e "PIU' l'approccio". Ovvero quell'aspetto inversamente proporzionale di cui parli alla fine. Ovviamente se parliamo per estremi (se cambio la macchina faccio porcherie) va tutto in barzelletta ed è inutile la riflessione stessa: forse stupida, ragionevolmente del tutto inutile. Tuttavia, se mi baso sull'osservazione, dopo circa 35 anni di fotografia, l'impressione che ricavo è proprio quella. Da appassionato di musica e hifi, vedo anche lì la stessa cosa: passione per impianto e musica sono quasi in opposizione, e più colmi uno dei due vasi, più l'altro si svuota. Mi riferisco ovviamente a una "tendenza", non a una regola urbi et orbi. Non esprimo quindi un principio (e come potrei, non essendo ne' filosofo nè psicologo, nè tantomeno sociologo...), ma una sensazione maturata osservando quel che mi circonda, che mi pare confermarmela, oggi come ieri. Anche se poi, a ben guardare, figure eminenti del passato, come Flusser che già abbiamo spesso incontrato qui o più semplicemente Edward Weston un secolo fa, mi pare non la pensassero troppo diversamente, perlomeno a leggerne il pensiero Buona serata F |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:24
No Filiberto, non dice quello. Credimi, l'ho scritto io. "Tecnologia" non l'ho detto ne' pensato |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:53
“ O meglio credo che possa esistere una passione "sana" per la tecnologia e per gli oggetti che essa produce che coesiste con una altrettanto passione "sana" per la fotografia praticata. La frase iniziale ipotizza, sottilmente, che la passione per la tecnologia e per gli oggetti che essa produce sia inevitabilmente una portatrice insana di una dimensione consumistico edonista .MrGreen „ La passione per la tecnologia e quella per gli oggetti (tecnologici) sono due cose molto, molto diverse. Della prima, in giro ne vedo ben poca. |
user46920 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:53
scusate il ritardo, dovrò ancora leggere tutto. Francesco:“ Ma per cominciare: sei d'accordo o ritieni che trattasi di bischerata? „ certo che sono d'accordo |
user39791 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:53
“ No Filiberto, non dice quello. Credimi, l'ho scritto io. "Tecnologia" non l'ho detto ne' pensato ;-) „ Ti credo, ci mancherebbe! Però vorrei evitare di cadere nel luogo comune: possesso di certi oggetti fotografici costosi = fotografo con approccio sbagliato alla fotografia - corredo minimalista e antidiluviano = fotografo vero e tosto. |
user39791 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 20:55
“ La passione per la tecnologia e quella per gli oggetti (tecnologici) sono due cose molto, molto diverse. Della prima, in giro ne vedo ben poca. „ Posso chiederti che corredo fotografico hai, solo per curiosità. |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 21:00
“ Io grazie alla scimmia consumistico-edonista, ho acquistato una nuova fotocamera e nuove lenti, dopo 12 anni. La fotografia "praticata" ne ha risentito in modo positivo, vuoi per le enormi maggiori possibilità e i nuovi generi fotografici che sto esplorando (del tutto impossibili con gli arnesi vecchi), vuoi per il semplice stimolo mentale dato dal gingillo nuovo. „ Penso che la fotografia, quella non di lavoro ma personale e "riuscita" rispecchi i nostri interessi non solo fotografici. Alcuni interessi a volte sono difficili da rappresentare con l'atmosfera che vogliamo noi con attrezzature "limitate" e questo ci spinge maggiormente ad attendere con speranza il nuovo modello. Ad esempio: - per la fotografia di paesaggio non serve attrezzatura ultimo modello basta avere le focali e i filtri adatti e un buon cavaletto e se la resa è di nostro gusto si può stare decenni con la stessa fotocamera! - per street/reportage di notte di eventi dinamici aspetti con ansia ogni singolo progresso di resa agli alti iso e di AF in scarsa luce! Per fortuna l'attrezzatura ha dei limiti che ci spingono ad essere creativi e a trovare altri modi di rappresentare e creare immagini quando la prima idea non è realizzabile! |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 21:01
Io seguo visto il calibro degli interlocutori. |
user39791 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 21:06
“ Io seguo visto il calibro degli interlocutori. „ Se scrivo io che sono di calibro da arma giocattolo lo puoi fare pure tu! |
| inviato il 19 Maggio 2016 ore 21:08
No no,mi piace leggervi,non era uno sfottò Filiberto |
user39791 | inviato il 19 Maggio 2016 ore 21:13
Nemmeno il mio, solo un invito alla tua partecipazione. Mi farebbe piacere. |
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