| inviato il 02 Maggio 2016 ore 14:12
“ possono anche non piacere quelle foto,ma lo sforzo mentale di riuscire a capire che si possa fare un matrimonio anche senza una d5 o una 1dx,andrebbe fatto,credo. „
Sottolineerei che proprio quello era lo scopo di Ghionis:
"This was a personal project to show my students that photography is more about the craft of lighting, posing, composition and story telling etc. than which camera you use." |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 14:20
Progetto personale.. Apprezzabilissimo
Le foto del matrimonio sono state fatte come da routine con attrezzatura professionale.
Belle foto.. Ottimi momenti..
Da fotografo amante della mobile phone photography.. Le foto sono sempre belle se viste sullo schermo del Cell ..
Le cose cambiano in stampa o su schermi seri..
Tutto qua..
Poi arrivano sempre i talebani che appena possono devono specificare che siamo tutti stupidi a usare fotocamere con sensori più grandi di quelli di un famoso consorzio.. E questo progetto calza perfettamente per diventare l'ennesimo pretesto.. |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 14:23
Io penso che se uno ha i controcapperi il matrimonio può farlo come vuole, fin qui non ci piove, ma agli sposi deve andar bene una cosa del genere. Per fare un matrimonio con il LiePhone devi concordare un servizio in cui la qualità immagine non sia fondamentale, in cui non sono previsti ingrandimenti di un certo tipo... insomma, non è che poi ti lamenti se le foto in chiesa hanno un rumore esagerato o non si vedono le facce, o le luci non sono di tuo gradimento...
Non credo che sia necessaria un'ammiraglia per forza, ma dai... un cellulare secondo me non è il massimo per ottenere un album di foto indimenticabili e che possibilmente non ti annoino mentre le guardi. A me gli effettini preimpostati non fanno impazzire, mi vengono a noia presto. Sono modaioli e perfetti per instagramme o feisbukk ma...
Poi a voglia se le cose si possono fare... i telefoni di nuova generazione hanno sempre meno limiti, ma una macchina fotografica, per me è ancora un'altra cosa. E proprio per il discorso che lo storytelling e la luce sono più importanti del mezzo... Perché un cellulare?... usa la tua mente e ricodati il giorno più bello della tua vita così com'era... Non c'è neanche bisogno delle fotografie se uno fa un grande sforzo mentale  almeno finché non galoppa L'alzheimer. |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 14:35
“ Poi arrivano sempre i talebani che appena possono devono specificare che siamo tutti stupidi a usare fotocamere con sensori più grandi di quelli di un famoso consorzio.. E questo progetto calza perfettamente per diventare l'ennesimo pretesto.. „
Se qualcuno pensa ciò, non ha colto molto di quello che Ghionis voleva far capire (e sarebbe un peccato, visto che per i suoi workshop si fa pagare migliaia di dollari mentre quella pagina, nel suo piccolo, è gratis!). |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 14:59
Con Iphone/samsung di ultima generazione stampi tranquillamente 14/21, se non sei troppo pignolo anche 20/30 che su di un album da matrimonio sono le misure che vanno piu' o meno per la maggiore, detto questo e' abbastanza ovvio che un matrimonio non lo fai con lo smart ma il principio che si evince e' abbastanza chiaro,.... esistono anche i talebani che non considerano lo smartphone una macchina fotografica!! |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 15:28
ovvio che uly,come spesso accade,non abbia compreso il centro,l'essenza del discorso.
sarà per la prossima volta |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 16:55
Lo so filtro.. Purtroppo ho dei grossi limiti.. |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:07
Il senso che ho captato io è il seguente:
- il fotografo - di quelli bravi, intendiamoci - voleva farsi uno spot pubblicitario con i controfiocchi.
- ha avuto un'idea geniale, si è messo nella posizione di poter dire al mondo "io l'ho fatto, adesso provateci voi".
- il servizio l'ha probabilmente fatto con attrezzature idonee, oppure si è messo d'accordo con il cliente di farglielo gratis. La cointeressenza del cliente è anche dimostrata dalla concessione di liberatoria per pubblicare il servizio urbi et orbi.
- ha fatto un lavoro artisticamente validissimo, tecnicamente non so pronunciarmi, penso che bisognerebbe vedere le stampe.
- comunque non è una novità, molti anni fa la Sony commissionò a un noto fotografo americano un reportage di viaggio in auto da realizzare solo con la fotocamera di un telefono - neppure smartofono - Sony. Anche qui, lo scopo commerciale era evidente e palese.
Perchè l'aspetto secondo me più importante di questa performance è che tutti quelli che commentano non considerano che lo smartofono vale come una reflex, ma che quello che fa la differenza è il manico. Quindi la conclusione condivisa non è che il telefonino basta e avanza, ma che il signore è un superfotografo. Obiettivo raggiunto!!
Invito tutti gli uomini di buona volontà, ma soprattutto di buon senso, a non pensare di poter fare numeri astronomici con uno smartofono o una compattina: noi comuni mortali non riusciamo a fare tanto con un corredo non dico professionale, ma decente. Facciamo un bagnetto di umiltà e ammettiamo che se ci impegnassimo con strumenti tanto meno evoluti, finiremmo in questura... |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:18
La baggianata di base non sta nel fatto che non si possa creare una narrativa con qualsiasi sensore esso sia. La baggianata di base è dichiarare : "ho scattato le mie favorite con l'iphone", invece di ammettere: "ho scattato quelle uniche 15 foto, che un servizio matrimoniale canonico in un paio di momenti particolarmente adatti mi permette di poter scattare con un iphone".
|
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:22
“ esistono anche i talebani che non considerano lo smartphone una macchina fotografica!! „
Infatti...mai visto una macchina fotografica che telefona!!
Non è che sia talebano chi non considera uno smartofono come una macchina fotografica, o chi non considera un Ape Piaggio come un TIR, o un petardo come un ordigno bellico.
Fanno la stessa cosa, ma a livelli decisamente differenti. Anche le infradito servono a fare la stessa cosa delle pedule Salewa, a camminare, ma non vado in parete o a fare trekking in Tibet con le infradito...
L'equipaggimento è - giustamente - a misura dell'impresa, e tenersi un certo margine di sicurezza non è per forza spacconeria o esibizionismo, può essere anche cautela... |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:34
Non vedo baggianate in quello che Ghionis ha fatto e detto . Ha solo trovato un modo originale per riaffermare un concetto che ormai è retorica, già proposto e declinato in tutte le lingue e in tutte le metriche possibili.
Se il suo scopo era dimostrare che ci sono cose che contano più del corredo, è arrivato meno che centesimo.
Se il suo scopo era dimostrare che era bravo, l'ha fatto ma forse non ne aveva nemmeno bisogno.
Se il suo scopo era fare scuola, ha fatto benissimo a fare tutto ciò, ha dimostrato intelligenza e acume commerciale, si è posto in termini molto carismatici nei confronti dei suoi studenti e penso che risulti tutto molto funzionale ai suoi workshpos da migliaia di dollari.
Penso anche che questa performance non faccia di Ghionis un profeta e che non resterà nella storia della fotografia, e neppure negli annali... |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:44
“ Non vedo baggianate in quello che Ghionis ha fatto. „
Il mio commento è in riferimento alla sua dichiarazione non a ciò che ha fatto, si capisce o devo evidenziarlo in grassetto?
Domanda retorica, vado ad evidenziarlo in grassetto... |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:47
Io credo che questa "impresa" vada presa così com'è, fine a se stessa, senza andare in paranoia ponendoci domande del tipo "adesso si fanno i matrimoni con l'aifonn?" o "devo buttare via 5000 euro di corredo e comprarmi il S14 edgg?"
Ah si, bello, guarda che bravo, ok, ma il mondo non è cambiato, si va avanti come prima! |
| inviato il 02 Maggio 2016 ore 17:51
Chiedo scusa della poca chiarezza. Vado a correggere in neretto quanto volevo esprimere.
“ Io credo che questa "impresa" vada presa così com'è „
Riprendo quanto ho già propsto: secondo me non è fine a se stessa, visto come è stato presentato il Ghionis ha un senso e un valore commerciale e pubblicitario molto rilevante, ed è fatta anche molto bene.
Il messaggio strisciante che manda non è "si lavora meglio con lo smartofono che con la 3d", no, è più sottile. Ci dice "io lavoro meglio con lo smartofono di come TU lavori con la 3d". E poi "vieni da me che ti insegno...". |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |
JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.
