user10303 | inviato il 14 Aprile 2016 ore 15:09
Qua il motivo per il quale, specialmente in astrofotografia, un 50mm APS-C *non* deve considerarsi equivalente ad un 80mm su FF.
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user72446 | inviato il 31 Maggio 2016 ore 13:47
Eccomi qui, riprendo perché non voglio aprire una discussione visto che gia' trattata: sempre Canon 6D ho il 14 Sammy 2.8 e il Sigma Art 35 1.4. Telecomando, Cavalletto. La mia idea e' di raggiungere il monte Terminillo in provincia di Rieti (2.000 mt) ed effettuare scatti alla via lattea senza paesaggio per ora (non saprei come sovrapporre in post il terreno/montagne al cielo facendo molti scatti) seguitemi nel mio ragionamento: - scelta del posto piu' buio e in cima al monte. - piazzo il cavalletto e monto il tutto. - poi con il live view metto a fuoco una delle stelle piu' luminose. - imposto posa B e scatto per 30 secondi. - secondo scatto da 30. - e cosi via (una decina potranno bastare?) poi? |
user10303 | inviato il 01 Giugno 2016 ore 12:04
Ciao. I 30 secondi possono andare bene col Samyang, che, a differenza del resto del coro, io ritengo abbastanza scarso. Ok, è luminoso e ha un ampio campo, ma ai bordi è penoso. Poiché mi pare di capire che la tua idea sia quella di allineare e combinare i vari scatti, sappi che, sul fotogramma finale, dovrai fare un taglio dai bordi abbastanza marcato. Se decidi di percorrere la strada dell'integrazione, dovrai necessariamente eseguire anche i dark frame, ovvero un certo numero di scatti con obiettivo tappato, e con gli stessi identici parametri utilizzati per le foto "normali". Il Sigma 35 in pratica non potrai usarlo, visto che non hai modo di inseguire e quindi dovresti andare su tempi di sicurezza troppo brevi, nonostante la generosa apertura di f/1.4. Come software per l'integrazione, probabilmente ti converrà provare DeepSkyStacker, che è gratuito ed è ben documentato in rete. |
| inviato il 01 Giugno 2016 ore 13:08
Ciao. Concordo col fatto che il Samyang 14mm nei bordi fa pena. Ha grossi problemi di astigmatismo oltre che di coma. Ma a quel prezzo non si trova di meglio. Anche io utilizzo la 6d con Samyang 14 e Sigma 35 art. Sul tempo di posa massimo, con il 14mm, per esperienza personale, ti consiglio di utilizzare 20 secondi. A 25 secondi le stelle cominciano a presentare un allungamento. Con il Sigma 35mm ti devi fermare a 8 secondi ma utilizzandolo a f1.4 risulta 4 volte più luminoso del Samyang. Per questo motivo 8 secondi col Sigma equivalgono a 32 con il Samyang. In definitiva il Sigma è utilizzabilissimo anche su cavalletto. Io ho provato Deepskystacker ma con i files della 6d mi si blocca e non so perché. Se fai solo 10 o 15 scatti puoi anche provare a mediarli direttamente con Photoshop. Il procedimento sarebbe troppo lungo da spiegare in questa sede ma in rete ci sono tanti tutorial spiegati molto bene Come ultima cosa ti direi di fare qualche prova anche includendo il paesaggio. Considera che la maggior parte dei paesaggi con via lattea che vedi in rete sono ottenuti con singoli scatti senza sovrapposizione in postproduzione |
user10303 | inviato il 01 Giugno 2016 ore 14:49
Si può provare anche con 8 secondi a 35mm, magari non a f/1.4, visto che a questa apertura ci sono aberrazioni cromatiche molto fastidiose. Le mie foto della Via Lattea in galleria sono fatte proprio col Sigma 35mm ART, ma sono mosaici di esposizioni di 30/40 secondi a 35mm. 8 Secondi, secondo me, sono un po' pochini, ma qualcosa esce fuori di sicuro. |
| inviato il 01 Giugno 2016 ore 15:29
Certo Janx, hai ragione. Ma dovendo fare le prime esperienze su cavalletto fisso io chiuderei un occhio sulle aberrazioni cromatiche. Se si vuole la perfezione, come giustamente dici tu, bisogna chiudere il diaframma di qualche stop e a questo punto ci vuole un inseguitore non solo col 35 ma anche col 14. Come prima esperienza io mi accontenterei... |
user10303 | inviato il 01 Giugno 2016 ore 15:52
Ah si si, completamente d'accordo. Come inizio direi che addirittura è grasso che cola :) |
user72446 | inviato il 03 Giugno 2016 ore 8:32
Eccomi, ok ci siamo. nel senso che cmq ho due ottiche che posso usare tranquillamente da come ho capito. Non pretendo risultati eccelsi. e mi sono letto alcuni post qui su juza e da qui ho altre domande: (prima di passare alla post produzione che cmq credo sia anche molto ben spiegata in vari tutorial sul Tubo) Dark Frames: faccio una serie di scatti identici, e alla fine tappo l'ottica lasciando i parametri alterati e scatto altrettante foto ''nere''? con stesso tempo e stessa apertura? usando l'opzione ''riduci disturbo lunghe esposizioni'' da come ho capito la 6d dopo il mio scatto ne scatta un dark frames identico dello stesso tempo e mi restituisce una foto gia' corretta? (che quindi potrei sommare ad altre foto successive gia' corrette?) |
user10303 | inviato il 03 Giugno 2016 ore 9:40
La funzione "riduci disturbo lunghe esposizioni" sottrae il Dark sul singolo Light. Non è la stessa cosa. Integrare coi Dark è un processo differente e molto più efficace. |
user72446 | inviato il 03 Giugno 2016 ore 10:20
ah ok! ;)grazie 1000 |
user72446 | inviato il 03 Giugno 2016 ore 10:21
per la messa a fuoco del cielo? come e' consigliato fare? hai/avete delle chicche o degli accorgimenti che solo dopo anni di esperienza avete capito? parlo in generale |
| inviato il 04 Giugno 2016 ore 9:11
Scusate ma, per fare lo stacking, quanti dark frame, light frame e bias si devono fare? Uno per tipo o più? Ciao e grazie |
user10303 | inviato il 04 Giugno 2016 ore 10:16
@Emilianos85 Per la messa a fuoco, ovviamente manuale, live view 10x, puntare una stella molto luminosa e focheggiare lentamente e fermarsi nella posizione in cui la stella è più puntiforme. @Fabercula Uno per tipo non ha praticamente alcun senso. Più sono, meglio è. Io sono arrivato anche a 45 light + 29 dark + 45 bias. |
| inviato il 04 Giugno 2016 ore 12:04
L'argomento è molto interessante per me, e il caso vuole che dispongo dei medesimi obiettivi (Samyang 14 e Sigma 35), ma su un sensore [purtroppo] più definito (42 Mp). Ho fatto pochissimi tentativi finora, a causa del clima non troppo clemente qui in Valle d'Aosta (in rapporto ai miei giorni liberi). Seguo gli sviluppi del topic, ma chiederei un consiglio anche per me. Qualcuno ha esperienza di questo tipo di fotografia con sensori ISO invarianti? L'idea è la seguente. Volendo conservare il più possibile il colore delle stelle (e bruciarle il meno possibile), ha senso scattare a ISO più bassi e poi portare l'esposizione a quella desiderata (3200-6400 ISO) in fase di post-produzione? |
user10303 | inviato il 04 Giugno 2016 ore 12:57
Gli ISO elevati, in astrofotografia, non compromettono il colore delle stelle, piuttosto è il diaframma il nemico. Lenti come il 35mm ART, sono si una manna per via dell'apertura generosa, ma di fatto, a causa degli artefatti come aberrazione cromatica, purple fringing e simili, è necessario chiudere per mantenere i colori fedeli. Altra cosa importante, a queste focali, comunque, solo sulle stelle particolarmente luminose si riuscirà a mantenere il colore. Un trucco da astrofotografo è quello di avere uno scatto in cui la lente frontale viene leggermente appannata. Akira Fujii, se non sbaglio, dava una leggera "alitata" all'obiettivo per far emergere un po' il colore. Non scherzo! |
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