| inviato il 24 Marzo 2016 ore 17:10
Io immagino già il povero ragnetto che dopo le foto torna a casa e racconta di esser stato rapito dagli alieni e di aver visto un tunnel di luce |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 9:48
Mi sono cimentato nel mondo della macro già da discreto tempo e mi sono fatto delle mie idee: - In natura quasi tutti gli insetti tendono tendenzialmente a nascondersi - Se si pensa di fare belle macro, andando semplicemente a passeggio, ben all'impiedi per i prati, specialmente quando il sole è già alto, bisogna ricredersi. Non tutti ritengono che l'abbassarsi al livello del terreno, oltre ad offrire interessanti prospettive di ripresa, possa far si di trovare i soggetti più disponibili in quanto ripresi nel proprio micro-ambiente. Ma in questo caso bisogna dimenticarsi degli sfondi sfumati e burrosi...Poi bisogna lavorare di pc...e anche parecchio! - Non credo alle favole narrate da chi afferma di andarci alle prime luci dell'alba per trovare i soggetti fermi, immobili e disponibili. Da me in Sicilia non mi è mai accaduto. Ho letto addirittura qui su Juza di persone che andavano a fare il sopralluogo la sera prima, quando gli insetti andavano a nanna sul posatoio x, y, z. Mettevano le bandierine colorate per memorizzare il punto esatto, e tornavano all'alba, trovando tutto come lasciato il giorno prima. In passato ho provato ad aprire anch'io discussioni simili, o a parteciparvi, ma ho visto una certa reticenza, da parte di moltissimi, a volerne parlare. A parte le fandonie che spesso si leggono sull'argomento, a volte si diventa vittima di veri e propri "depistaggi" Sono dell'idea, che ognuno abbia "il proprio metodo", morale o immorale che sia, che va dal semplice spostamento, alla spruzzatina che parte dalla semplice acqua vaporizzata e che può arrivare anche a qualcos'altro, Il set sul campo, gli ombrellini bianchi, i pannellini riflettenti, il set casalingo, il frigorifero, le gocce di miele diluito con acqua. Poi quando arriva il momento di condividere la propria esperienza con gli altri, ci si atteggia tutti come agenti del KGB.... Io ho trovato la mia strada, prelevandoli dal punto dove sono e cercando di metterli in un posto a me congeniale, fotograficamente parlando. Cerco sempre, tassativamente di non maltrattarli e/o stressarli. Il coronamento finale, che per me costituisce il raggiungimento dello scopo, è il momento della loro restituzione al medesimo ambiente da cui provengono. Questo spesso è avvenuto con la supervisione dei miei bambini Ci sono soggetti più collaborativi, e altri meno. Non dipende soltanto dalla specie, ma varia anche da soggetto a soggetto. In particolare, riguardo i ragni salterini, mi sono capitati soggetti che rimanevano sul posatoio da me preparato appena qualche secondo, e poi per l'appunto "saltavano" via. Altri rimanevano sul posatoio, ma si giravano sempre verso la parte opposta rispetto all'obiettivo, e non c'era verso di averli nel mirino. Altri collaboravano abbastanza, in quanto incuriositi dalla vista di quell'alieno che si ritrovavano all'improvviso davanti. Quelli collaborativi mi hanno regalato dei bei scatti, e quelli poco collaborativi, ho capito nel tempo che appena si scopre questo loro temperamento, è meglio lasciarli per la loro "strada" e non insistere più di tanto....In questo caso il detto "non si riesce a cavare un ragno dal buco" mi pare alquanto appropriato. A proposito, Buona Pasqua a tutti! |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 10:10
Bell'intervento. La faccenda dell'acqua vaporizzata l'ho apprezzata per caso dato che il mio primo grillo e' venuto lui da me a casa in un giorno di pioggia ed era cosi' impedito e raffreddato da permettermi di tirar fuori flash, bender, macchina, etc. per farsi fotografare in tutti i modi. Appena posso cerco un piccolo nebulizzatore che si possa adattare in cima alla borraccia d'acqua. Le goccioline sono pure belle, anche sui fiori se non c'e' gia' la rugiada, perche' donano freschezza allo scatto. Insomma un bel sistema, naturale o meno. In effetti dopo la pioggia e' un bel momento (in genere) ma di sdraiarsi a terra... non mi attira tanto. “ ...Se si pensa di fare belle macro, andando semplicemente a passeggio, ben all'impiedi per i prati... „ Sono d'accordo in parte. L'esperienza, per il mio modo di concepire un'escursione fotografica, deve restare godibile e non trasformarsi in una caccia al ragno. Tra l'altro quando sono in compagnia e non tutti condividono la passione al 100%. Quindi quando decido di fare una macro, deve essere quella giusta. Inoltre anche la ricerca e l'osservazione deve essere un piacere. Per spaccarmi la schiena di meno, prima dello scatto, per il mio piacere personale e per coinvolgere anche altri semplici osservatori, ho messo l'occhio (quello dx da macro) e ho ordinato un bel Pentax Papilio II 6.5x21 ( www.binomania.it/binocoli/Pentax_papilio/pentax_papilio.php). E' piccolo e leggero (ma non water proof!!!) e trovera' spazio nello zaino. Vi faro' sapere come va sul campo. Buona Pasqua. |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 13:18
Innanzitutto Buona Pasqua a voi. Nello, grazie per il tuo intervento che in buona parte condivido. “ Non credo alle favole narrate da chi afferma di andarci alle prime luci dell'alba per trovare i soggetti fermi, immobili e disponibili. Da me in Sicilia non mi è mai accaduto. Ho letto addirittura qui su Juza di persone che andavano a fare il sopralluogo la sera prima, quando gli insetti andavano a nanna sul posatoio x, y, z. Mettevano le bandierine colorate per memorizzare il punto esatto, e tornavano all'alba, trovando tutto come lasciato il giorno prima. „ In effetti ho riscontrato che almeno nella parte orientale della Sicilia non si riescono a trovare queste benedette farfalle, grilli e altri animali, ricoperti di rugiada, posati beatamente su canne o steli di piante in generale. Ma non voglio escludere che in altri zone d'Italia, magari paludose, sia possibile incontrarli, ma resta un dato di fatto che da noi è veramente difficile. Tante volte ho fatto levatacce, ma non ho mai concluso nulla. Riguardo la tecnica, il 'sospetto', che è una certezza, che ci sia aiuti anche con espedienti aleggia sempre nei miei pensieri Ripeto, nulla di male fintanto che non si arreca alcun danno o disturbo particolare all'animale. “ n passato ho provato ad aprire anch'io discussioni simili, o a parteciparvi, ma ho visto una certa reticenza, da parte di moltissimi, a volerne parlare. A parte le fandonie che spesso si leggono sull'argomento, a volte si diventa vittima di veri e propri "depistaggi" „ “ Sono dell'idea, che ognuno abbia "il proprio metodo", morale o immorale che sia, che va dal semplice spostamento, alla spruzzatina che parte dalla semplice acqua vaporizzata e che può arrivare anche a qualcos'altro, Il set sul campo, gli ombrellini bianchi, i pannellini riflettenti, il set casalingo, il frigorifero, le gocce di miele diluito con acqua. Poi quando arriva il momento di condividere la propria esperienza con gli altri, ci si atteggia tutti come agenti del KGB.... „ E non solo con la Fotografia macro. “ Il coronamento finale, che per me costituisce il raggiungimento dello scopo, è il momento della loro restituzione al medesimo ambiente da cui provengono. Questo spesso è avvenuto con la supervisione dei miei bambini „ Condivido al 100%. Figli non ne ho, quindi il piacere è tutto mio nel rimetterli nel loro ambiente. Alcuni addirittura sembravano essersi 'affezionati' e non volevano andare via Magari in quelle circostanze sono stato sufficientemente delicato e loro hanno apprezzato “ Ci sono soggetti più collaborativi, e altri meno. Non dipende soltanto dalla specie, ma varia anche da soggetto a soggetto. In particolare, riguardo i ragni salterini, mi sono capitati soggetti che rimanevano sul posatoio da me preparato appena qualche secondo, e poi per l'appunto "saltavano" via. Altri rimanevano sul posatoio, ma si giravano sempre verso la parte opposta rispetto all'obiettivo, e non c'era verso di averli nel mirino. Altri collaboravano abbastanza, in quanto incuriositi dalla vista di quell'alieno che si ritrovavano all'improvviso davanti. Quelli collaborativi mi hanno regalato dei bei scatti, e quelli poco collaborativi, ho capito nel tempo che appena si scopre questo loro temperamento, è meglio lasciarli per la loro "strada" e non insistere più di tanto....In questo caso il detto "non si riesce a cavare un ragno dal buco" mi pare alquanto appropriato. „ Esatto. Per questo avevo aperto il topic...con la vana speranza che qualcuno rispondesse alla mia curiosità di sapere se esiste una (o più) specie di ragno salterino più propensa a farsi fotografare una volta messa in un 'habitat' a lei congeniale. Se ci sono tecniche particolari per tranquillizzarli. Più che un consiglio di fotografi (le tecniche si conoscono e con un po' di inventiva se ne possono sperimentare moltissime altre), sarebbe bello sentire un esperto entomologo, specializzato sui ragni. |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 13:27
Seguo con molto interesse! |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 13:37
In Sicilia forse è vero, considerato che le temperature sono ben diverse rispetto ad esempio dove vivo io, in provincia di Roma, ma posso assicurarti che da marzo a giugno-luglio all'alba la temperatura è piuttosto bassa e gli insetti sono immobili, non ci piove. Ci sono specie meno collaborative anche al mattino presto, è vero ( esempio vanesse cardui e simili), ma sono in minoranza. È il loro ciclo giornaliero...è normale che si comportino così al diminuire della temperatura. Altrettanto vera e utile la tecnica delle "bandierine": al tramonto gran parte dei lepidotteri scelgono un posatoio su cui passare la notte, al mattino le ritrovate lì. Provare per credere. Basta alzarsi presto, quando è ancora buio. Semplice. Anto PS invito gli amici di Roma e provincia (e non solo) a fare macro nel mio terreno, capirete meglio la questione e soprattutto vedrete coi vostri occhi :) |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 13:49
La fotografia naturalistica "fauna e macro" a differenza di ieri che si raccontava con più scatti del soggetto l'ambiente e le piante in cui si nutriva e si riproduceva.Oggi si cerca lo scatto singolo dove la luce lo sfocato ecc. viene considerato. La foto scientifica veniva eseguita in studio con attrezzature appropriate. Nel periodo pellicola ho eseguito una raccolta di immagini del macaone sulla pianta nutrice (orto)seguendo la fasi dallo stadio bruco ,crisalide e farfalla.Della serie le uniche immagini che non ho sono l'accoppiamento la deposizione delle uova. oggi con i mezzi che ho a disposizione preferisco se ho la fortuna di assistere a scene come questa www.juzaphoto.com/video.php?t=1738293&l=it di riprendere con funzioni video da spettatore senza intervenire. La location è assolutamente nel bosco e non in un terrario. |
user14286 | inviato il 27 Marzo 2016 ore 13:51
“ oppure di avvicinarsi repentinamente con obiettivo e diffusore per flash poiché sembra rimangano "impietriti" per un attimo prima di capire cosa sta succedendo MrGreen „ ecco,questo è il classico esempio di cosa NON fare... |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 14:29
“ """Non credo alle favole narrate da chi afferma di andarci alle prime luci dell'alba per trovare i soggetti fermi, immobili e disponibili. Da me in Sicilia non mi è mai accaduto. Ho letto addirittura qui su Juza di persone che andavano a fare il sopralluogo la sera prima, quando gli insetti andavano a nanna sul posatoio x, y, z. Mettevano le bandierine colorate per memorizzare il punto esatto, e tornavano all'alba, trovando tutto come lasciato il giorno prima.""" „ Caro Nello Cataudo, stai dando del bugiardo a me, a Fioregiallo, a Rockstarblu, a Mgnax, a Roberto Marini, a Guz, a Freespirit e a tutti quelli che si alzano all'alba, trovano gli insetti intirizziti e immersi nella rugiada a 9 o 10 gradi o ancor meno nella mattinate del nord Italia a partire da aprile. Proprio Fioregiallo applica la tecnica della ricerca serale, che è reale ed efficace. Se da te in Sicilia non funziona così o non hai voglia di alzarti prima dell'alba, non ti devi permettere di mettere in dubbio ciò che onesti fotografi dicono. Appena arriverò al mio pc ti posto una foto di una pieris fatta all'alba nel marzo 2015 a casa di mia cugina, nelle colline di Riesi. Le farfalle terrone quando sono al fresco si comportano come quelle polentone.! |
user17361 | inviato il 27 Marzo 2016 ore 14:33
Segui con piacere, non so francamente come fotografare i ragni salterini, io li vedo ma loro appena vedono me saltano via...... Dall'altra parte del mondo saranno socievoli.... |
user51141 | inviato il 27 Marzo 2016 ore 14:39
Sempre alzato la mattina prima del sole e ho sempre trovato insetti e farfalle fermi e collaborativi nei loro posatoi. Nei luoghi umidi sono bagnati al punto che mi riempio anch'io di rugiada come loro. Che alcuni utilizzino metodi sleali e scorretti non significa che lo facciano tutti o che si stia raccontando favole. |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 14:42
Max, non c'è bisogno di 'scaldarsi' :-) Che in altre parti d'Italia ci siano le condizioni di umidità e freddo tali da creare quelle situazioni fotografiche tanto agognate da noi poveri siciliani ;-p (e che addirittura si protraggono anche ben dopo l'alba), direi che non ci siano dubbi. Poi, in quel contesto, i più esperti adottano degli stratagemmi per rendere ancora più ideale la situazione e qui probabilmente Nello ha puntato il dito, perché molti non vogliono ammettere l'uso di queste tecniche. Il problema è appunto da noi, nonostante anche nel nostro territorio ci siano zone umide e fredde al mattino. Come dicevo prima, ho fatto davvero tante albe, fredde, in zone semi paludose...ma cavolo, mai una farfalla o altri insetti particolarmente attraenti. Compaiono poi la mattina, belle arzille e lì hai ben poco da fare. |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 14:48
“ Non credo alle favole narrate da chi afferma di andarci alle prime luci dell'alba per trovare i soggetti fermi, immobili e disponibili. Da me in Sicilia non mi è mai accaduto. Ho letto addirittura qui su Juza di persone che andavano a fare il sopralluogo la sera prima, quando gli insetti andavano a nanna sul posatoio x, y, z. Mettevano le bandierine colorate per memorizzare il punto esatto, e tornavano all'alba, trovando tutto come lasciato il giorno prima. „ Non è una favola ma la pura e semplice realtà e mi dispiace che lo pensi. Io uso questa tecnica da anni oramai. www.fioregiallophoto.it/tutorial-e-articoli/tecnica-aip/ Se non vuoi credere all'evidenza ti invito qui da me a constatare di persona |
| inviato il 27 Marzo 2016 ore 14:48
Nessuno si scalda, ma è ora di finirla di sproloquiare quando non si ha esperienza diretta e coinvolgendo e ridendo di persone presenti nel forum e fatti realmente accaduti. Cataudo ha forse puntato il dito verso comportamenti sbagliati e irrispettosi, soprattutto ha irriso quelle che secondo lui sono favole. Io in Sicilia all'alba ho fatto macro a farfalle dormienti, a 500 metri circa di altitudine. A Mondello è più difficile, ma basta muovere il culo, prima di sparlare. Io ho fotografato e sono nelle mie gallerie delle Apollo, a 1700 metri di quota, sul monte Grappa, in Agosto. 7 gradi all'alba. Quindi...... Poi si arriva alla lacca per bloccare le farfalle, alle bombolette di azoto e cazzate simili. |
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