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Sì può considerare fotografia naturalistica?


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avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2016 ore 15:32

Vinx83 siamo d'accordo! La stragrande maggioranza dei fotografi naturalisti lo fa per passione e passatempo (anche se non sono cultori dell'ornitologia così facendo apprendono giocoforza nozioni di etologia e di rispetto per la specie:-P:-P) e non sono professionisti! Quindi ripeto, al netto delle foto più o meno omologate ( qui siamo d'accordoMrGreenMrGreen) lasciamo a ciascuno libertà di scegliere dove e soprattutto come esercitare la propria passione: l'importante è non fare danni ai soggetti e all'ambiente. Su questo,si, bisogna essere intransigenti: ma dubito che frequentando capanni possa accadere questo: più facile è incorrere in maldestri tentativi andando, senza cognizione, per boschi e foresteMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2016 ore 15:41

Abito nel Delta del Po, zona nuturalistica vocata allo scopo senza capanni o oasi come nella tradizione siamo abituati vedere, però una volta all'anno mi diverto a frequentare un'oasi con capanni mangiatoie ecc. Perchè......perchè per me è cambiare ambiente, uno sfizio nulla di più.

avatarsenior
inviato il 12 Marzo 2016 ore 23:21

Il problema non è il capanno; fosse così il vero fotografo naturalista sarebbe quello che predilige la caccia vagante. Non diciamo sciocchezze; una distinzione più realistica è quella che chiama in causa un modo di fare improntato all'iniziativa personale e l'altro che prevede invece il solo girovagare per Italia, Europa, mondo. Quella sicuramente non è fotografia naturalistica; in assoluto comunque, visto che l'aquila di Steller fa parte ormai della normalità, qualsiasi definizione si presta a critiche.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2016 ore 11:55

una distinzione più realistica è quella che chiama in causa un modo di fare improntato all'iniziativa personale e l'altro che prevede invece il solo girovagare per Italia, Europa, mondo.

Dici bene Francesco, il capanno non è da demonizzare, assolutamente!
Anzi, può essere un metodo per creare confidenza con delle determinate specie, un posto di aggregazione (parlo di capanni "fai da te" ovviamente), un luogo dove semplicemente passare del tempo con un tetto sopra la testa quando piove ;-)

Io credo che l'autore, non so se inconsciamente o maliziosamente, voglia sapere le altrui opinioni in merito allo svolgere la fotografia naturalistica in determinati capanni, oasi et similia.
Un topic abbastanza ricorrente qui sul forum, che si può mischiare ai vari:
- reflex vs mirrorless;
- Canon vs Nikon;
- prezzi usato mercatino;
- galleria nudo;
- (e chissà quanti temi ricorrenti ho dimenticato MrGreen).

Però ecco, anche se un tema già discusso più volte, in ogni occasione se ne sentono delle belle ;-)

Partendo innanzitutto dal concetto di "fotografia", beh, sono in molti a pensare che, si arriva in un posto, ci si piazza, si scatta (ma si scatta tanto eh, in modo tale da riempire per bene tutte le nostre schedine che ci eravamo portati appresso!), si torna a casa, si visualizzano i risultati, si cestina quello che si deve cestinare (ma tante volte neanche quello perché il "buongusto" sta andando un po' a scemare), si postproduce e via, si pubblica!
Su FB, su Juza, Flickr, Instagram, Twitter, 500px e chi più ne ha più ne metta, perché dobbiamo riscuotere consensi, "like", apprezzamenti di ogni sorta anche se arrivano dal Pinco Pallo di turno...e viviamo tutti felici e contenti.
Il valore estetico di una fotografia non dipende dalle condizioni in cui è stata scattata.
(a dimostrazione di quello che sto dicendo)

Ma la PRE-PRODUZIONE (come stava facendo giustamente notare Regolus), che è sempre stata insita nel fotografo e non è una mia invenzione, vedi Bresson o Salgado tanto per citare due BIG che anche le capre conoscono..............dov'è finita?
Se io arrivo in un bel posto, perché ho visto delle belle immagini sui forum o più in generale in rete, scatto, porto a casa la mia bella immagine, posso definirla una "mia fotografia"?

Questo si può definire in un po' tutti i campi, ma se proprio parliamo della fotografia naturalistica il discorso è sempre il medesimo, con forse qualche piccola difficoltà in più: non cerco il luogo, non cerco il soggetto, non faccio sopralluoghi per verificare le condizioni di luce (e magari le varie fioriture in base alle stagioni).......no, niente di tutto questo.

Arrivo in un capanno costruito da altri, osservo il gestore, al quale ho già lasciato (giustamente) il suo compenso per la giornata, mentre pastura per richiamare il/i soggetto/i (eh anche qui se ne potrebbero dire, ma andiamo avanti), faccio gli scatti che devo fare, sul medesimo posatoio dove hanno scattato altri, col medesimo sfondo dove hanno scattato altri, "allo stesso soggetto che oramai è dipendente del gestore" e poi me ne torno a casa.

No mi dispiace, per me, ed è il mio assolutistico pensiero, non è nulla di lontanamente "naturalistico" questo.

Anche perché definirla fotografia naturalistica vorrebbe dire appellarsi a fotografi naturalistici...già per chi conosce i sacrifici che fanno i fotografi naturalistici (quelli con i controballons tanto per intenderci) è un parolone!.... se poi mi immagino Tizio, in un'oasi con delle scolaresche in fianco, o magari in un capanno a pagamento che posta le foto agli amici su WhatsApp intanto che è al capanno, e poi quando è in giro si definisce Fotografo Naturalista perché per "fare fotografia naturalistica" vale tutto, beh, mi viene da sorridere.

Tutti abbiamo un percorso, in tanti abbiamo iniziato così, e sicuramente tanti di noi, a cui piacere fotografare la natura, capiterà di scattare ancora in un capanno paying, che sia un capanno Skua Nature o che sia magari in Polonia a riprendere le aquile di mare addomesticate (decine di aquile di mare) a furia di kg di carne cruda giornaliera (ed ho sentito pure dire da qualcuno che ci è stato che non è così semplice riprenderle Eeeek!!! ma anche questo è un altro discorso), ma da lì a definirla fotografia naturalistica quella, ci penserei su un attimino di più ;-)

Per il resto ripeto, andate dove vi è più comodo, pratico, congeniale, sia per esigenze fisiche che comportamentali, uscirà comunque un buon lavoro se voi ne sarete appagati, ma date il giusto valore agli scatti quando li osservate e, sì, date merito allo sforzo ed al sacrificio che qualcuno ci mette nelle proprie realizzazioni.
Qualcuno come questi Signori tanto per fare un esempio:
www.juzaphoto.com/me.php?p=8678&pg=allphotos&l=it

Buona domenica a tutti quanti

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2016 ore 12:27

Non bisogna confondere etica ed esterica.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2016 ore 13:35

Io sono un "fotografo" (spingo il pulsante di scatto) di serie D e probabilmente è una classificazione pure ottimistica la mia .
Mi piace fare foto all'aria aperta, nel poco tempo libero, in una specie di oasi non lontano da casa che mette a disposizione di tutti un paio di capanni a ingresso libero presso i quali non mi risulta che gli animali vengano attirati dando loro del cibo . (sono contrario a questa pratica )
Li incontro alcune persone con cui ho fatto amicizia e ci faccio due chiacchiere passando una piacevole mattina.

Premesso questo penso che sia molto difficile non essere d'accordo con l'intervento di Alexposure che personalmente condivido dalla prima all'ultima riga ;-)

avatarjunior
inviato il 13 Marzo 2016 ore 14:16

Credo che ormai quasi tutti i frequentatori del sito siano in grado di giudicare una foto. In particolare quasi sempre è possibile intuire se la stessa è frutto di più o meno lunga caccia fotografica e sacrificio o se invece è stata fatta comodamente seduti in un capanno. Ognuno faccia le proprie considerazioni e formuli il suo giudizio tenendo conto di ciò. Io ammiro chi per anche solo un paio di foto ben riuscite investe tempo fatica ecc. Resta il fatto che l'utilizzo di capanni per novizi come me è perlomeno utile per imparare. Se per fotografia naturalistica si intende fotografare la natura allora vale tutto, ribadisco come detto sopra che per me il valore di una foto si giudica anche e soprattutto dalla storia che c'è dietro.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2016 ore 0:38

A mio modesto parere dire che uno scatto fatto in una oasi e quello fatto in un ambiente diciamo libero sia meno naturalistico mi suona abbastanza strano.
Si puo affermare che certi scatti siano piu' semplici da ottenere in una oasi questo si ma che valgano di meno non credo.
Non tutti hanno la possibilita' di dedicare intere giornate per cercare luoghi idonei per ottenere scatti decenti, lavoro, abitare in grandi centri urbani e cosi via, quindi benvenute le oasi che danno a tutti la possibilita' di poter passare una giornata a contatto con la natura e poi magari fare qualche bello scatto.
Io ho la fortuna di abitare in campagna e quindi sono avvantaggiato rispetto a coloro che abitano in citta dedico molte ore ad osservare gli animali i loro comportamenti e quindi cerco di fotografarli nel loro ambiente naturale,a volte mi reco anche nelle oasi e devo dire che gli scatti che faccio li non mi gratifichino di meno , è la stessa cosa, è sempre un piacere.
Per me la fotografia è un divertimento ed un sano passatempo, non per nulla faccio scatti dal 1982, a quei tempi niente autofocus si usava la pellicola ed era tutta una altra cosa, bisognava dosare gli scatti, visti i costi e... non c'era photoshop , portare a casa qualcosa di buono era molto ma molto difficile ma i tempi sono cambiati ma non per questo si puo' affermare che i fotografi di allora erano meglio di quelli attuali sono due cose diverse stesso dicasi dei capanni.(c'è chi è favorevole chi è contrario)
Certo che se si va in uno zoo le cose sono diverse.
Questo è il mio pensiero, poi ognuno è libero di fotografare come meglio crede sempre nel pieno rispetto della natura che ci circonda.

piero



avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2016 ore 6:56

Bisogna prima mettersi d'accordo sulla definizione di fotografia naturalistica. Poi si può discutere. Le foto fatte nei capanni a pagamento, sono foto di moda? Sono street photography? Sono foto sportive o di matrimonio? Direi di no. Pertanto per me la risposta alla domanda iniziale e' si, sono foto naturalistiche, ovvero di soggetti che definiamo natura, come Martini, aquile, poiane, ecc ecc.
Diverso e' il discorso sotteso alla domanda posta, che poi è' la vera domanda che pone l'autore del 3D, ed è la " solita domanda" sulle foto fatte a pagamento e la soddisfazione che possono dare o il valore che hanno rispetto alle foto fatte da chi se le suda da solo in mesi e mesi di ricerca, studio e altre attività personali. È qui ciascuno la pensa come meglio crede. Credo che non ci sa nessun dubbio sul fatto che chi se la procura da solo sia degno di ammirazione, più di chi va a farla in un capanno preparato da altri.
Allo stesso tempo però io sono favorevole a chi predispone questi capanni e si fa pagare per fotografare i vari soggetti. Sulla etica naturalistica credo che sua o chi per lei non faccia nulla di male, perché anche chi si fa il capanno da solo credo adotti metodi per attirare gli animali, siano mangiatoie o richiami (sigh). Almeno questi lo fanno con continuità' e non c'è' il rischio che smettano dopo aver ottenuto la foto desiderata. Inoltre oggi farsi un capanno e', in alcuni posti, pure pericoloso. Innanzitutto devi trovare un posto per farlo, inteso come libero da presenza dell'uomo, e poi devi stare attento a malintenzionati che ti possono derubare pure mentre sei dentro. Allora ben vengano società come skua, che secondo me preserva anche zone naturali dallo sfruttamento per altri motivi, come agricoltura intensiva, riserve di caccia ecc ecc. E che secondo me crea molto meno disturbo agli animali rispetto a certi di noi. Poi, come dicevo, merito e ammirazione per chi le foto se le procura da solo. E invidia per zone in cui abita e tempo a disposizione!!! SorrisoSorriso

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2016 ore 7:48

Grazie di cuore a tutti voi che avete dato la vostra opinione costruttiva e non banale a questo argomento. Io credo che in ogni risposta data a questa mia curiosità ci sia del vero. Con una nota particolare e tanto di cappello e ammirazione per chi si suda lo scatto con giorni di appostamento, di studio della specie ecc.. Si sa che uno scatto così a più valore. Ho posto questa domanda perché io adoro fotografare gli animali e i luoghi dove farlo gli ho sempre scelti in base al tempo che avevo a disposizione. Non essendo un professionista ho solo i week end e qualche giorno di ferie e per sfruttare al massimo questo poco tempo per fotografare e dedico i momenti in cui ho più tempo, alla fotografia in piena libertà e quando ho poco tempo sfrutto con grande piacere questi luoghi ( capanni skua, oasi Lipu, wwf ecc) e devo dire grazie anche a questa possibilità che mi permette di fare ciò che mi piace. Quello che mi preme è che ci sia il rispetto degli animali e dei luoghi dove queste realtà esistono e sopratutto da parte dei fotografi, che molto spesso a causa " dello scatto a tutti i costi " dimenticano tutte le etiche. Ma da ciò che ho visto è così! Anche perché diciamoci la verità, chi almeno per una volta non ha avuto la voglia o il desiderio di fare un Martin Pescatore che esce dall'acqua con la preda ecc.? Ecco questa possibilità ora è per molti è non solo per Chi ha a disposizione luoghi o capanni privati. Si potrebbero fare anche altri mille esempi ma resta il fatto che la fotografia è un piacere e lo stare in mezzo alla natura anche e credo che ognuno possa sentirsi libero di fotografare dove vuole e credo, ma forse è un mio parere sbagliato, che una fotografia vada giudicata per com'è fatta e non per dov'è stata fatta. Grazie a tutti voi che avete risposto e a coloro che continueranno a farlo

user8014
avatar
inviato il 14 Marzo 2016 ore 8:17

Per me ognuno faccia ciò che vuole...io nei capanni c vado ogni tanto ma principalmente perché non ho tempo da dedicare alla ricerca dei soggetti che dal mio punto d vista è l'aspetto più bello e che appaga di più.
Poi si le foto molto spesso sn tutte uguali ma pazienza. In più c'è anche un altra cosa da valutare...piuttosto che vedere in giro gente alle prime armi che arreca danni, preferisco 1000 volte i capanni.

avatarjunior
inviato il 17 Marzo 2016 ore 8:40

Ni. Ma la vera domanda che mi viene e': Davvero per un fotografo risulta gratificante fotografare lo stesso soggetto (spesso lo stesso individuo) nella stessa posa immortalata da altre decine di fotografi?

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2016 ore 9:02

Anche perché diciamoci la verità, chi almeno per una volta non ha avuto la voglia o il desiderio di fare un Martin Pescatore che esce dall'acqua con la preda ecc.?


io per esempio!
a me di fare le foto ad un martino che esce dalla vaschetta predisposta con i pesciolini( da cancellare in PS) non dice nulla.credo sia stato un bell'esempio di foto tecnica (al limite del naturale)per i primi che l'hanno fatta.oramai è roba trita e ritrita.
a me i vari skua vanno benissimo ma:
-il cibo ai rapaci (non necrofagi) non va dato!! li distoglie dalla loro funzione di selettori per conto di madre natura...
una poiana,un astore,un'aquila sfamati da noi continueranno a mantenere il loro territori ma non vi eserciteranno la loro funzione naturale
-fotograficamente non vi siete rotti di vedere non foto ma "fotocopie" ???
diverso il caso dei carnai x necrofagi e mangiatoie invernali x passeriformi che trovo eticamente corrette .
tornando al titolo del topic:
SI ,la si può considerare fotografia naturalistica,in effetti tecnicamente lo è.
e credo sia anche tutto perfettamente legale.stà a noi valutare i confini di ciò che consideriamo etico.
io non mi sento un "fotografo d'uccelli" e preferisco avere meno qualità ma maggior diversità e piacere nell'esperienza.
ad ognuno il suo

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2016 ore 10:15

Ognuno ha i propri gusti Steff e vanno tutti rispettati. Però non sono d'accordo sul fatto delle foto tutte uguali. Ognuno ha il proprio modo di fotografare e sta solo alla bravura di chi scatta rendere meraviglioso lo scatto di un soggetto già visto e rivisto. Perché oramai è stato fotografato di tutto e tutto è stato già visto. Quindi secondo me la differenza ora la deve fare il fotografo.

avatarjunior
inviato il 17 Marzo 2016 ore 10:33

Sinceramente continuo a vedere una distorsione (nulla di grave eh...) nella mentalità di alcuni fotografi naturalisti. Amare un tipo di fotografia che e' nata e richiede una pazienza infinita, per conoscere, osservare e fotografare soggetti che si muovono, interagiscono con l' ambiente in modi infiniti e spettacolari, sempre vari.
Ma al contempo non volere essere pazienti e omologare il tutto ad una mangiatoia.
Un bel cortocircuito.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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