JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Magari credete anche che l'attrezzatura sia tutta loro, che la comprano e che guadagnano talmente tanto da potersi permettere le nuove ad ogni uscita Il pro ha ragione...
Il cinema è una cassa di risonanza dagli effetti sorprendenti. Forse non tutti lo sanno che ad esempio quando Antognoni fece usare al protagonista di Blow-up la Nikon F le fotocamere più ambite erano le Hasselblad medio formato, ma quando il film ha iniziato a girare per le sale il successo della Nikon nelle vendite è stato qualcosa di inimmaginabile. Tutti all'improvviso hanno scoperto che anche le 35mm erano degli strumenti fotografici validi. Per dovere di cronaca le ottiche utilizzate durante le riprese sono state 35mm, 50mm, 85mm e 105mm.
@Zanadalee:“Dove cacchio sono tutti sti fotografi professionisti che hanno buttato via i loro vecchi blocchi di marmo per passare a Fuji, Olympus e Sony?“
Uno si chiama Alex Majoli. Ma siamo su altri livelli, altro che le "PASSERE-lle" stelle strisce...
Ma il giochino reflex vs mirrorless non vi stanca proprio mai?! C'è bisogno di ribadire sempre le stesse cose ripetendo a oltranza ciò che è evidente a tutti e cioé che nel mondo del professionismo il rapporto tra chi usa reflex e chi usa ml è forse, e sottolineo forse, di 1.000 a 1?!
Io proprio non capisco che bisogno ci sia di dovere confermare le proprie scelte e le proprie convinzioni attacando le scelte e convinzioni diverse altrui.
Ci sono le reflex, e fanno bene il loro lavoro, coi loro molti pro e con qualche contro. Poi ci sono le ml, che fanno piuttosto bene anche queste il loro lavoro, con parecchi pro e qualche contro anche loro.
Abbiamo semplicemente più possibilità di scelta tutti quanti. Dovremmo esserne contenti e invece ci dividiamo in fazioni, come se la ricerca di un avversario in ogni contesto della vita fosse una necessità per affermare se stessi.
Concludo infine facendo un parallelo: qual'è il rapporto OGGI tra auto a motore tradizionale e auto a motore ibrido su strada? Si potrebbe forse pensare che, dal momento che sono certo molte di più quelle tradizionali, il futuro non sia ibrido, come invece molti sostengono. Eppure, non so perché, ho idea che le cose non stiano così.
Prevedere il futuro guardando solo al presente non è molto saggio...
Mi pare che è stato considerato il Giovanna D arco dei microquattroterzisti... e...... ma non scherziamo con il Presidente della Magnum ....
Quando il papa in persona sconsiglia di prendere i voti, che farà il novizio? «Alex, non farlo», disse una sera Henri Cartier-Bresson all’orecchio di Alex Majoli, perché nessun altro sentisse, «sei ancora in tempo... Non entrare in Magnum... Non sai cosa t’aspetta...».
Ma Alex se lo sognava la notte, da quando aveva quindici anni, di vedersi aprire le porte del paradiso dei fotografi. «Lo interpretai come il suo modo anarchico di darmi il benvenuto», e la mattina dopo li prese, i voti, i voti dei cardinali del conclave fotografico più famoso del mondo, e diventò «membro effettivo». Era il 2001, e aveva solo trent’anni.
Ma il novantenne fondatore aveva ragione. Alex non sapeva cosa lo aspettava. Ossia che sarebbe diventato, dieci anni dopo, il presidente proprio di di Magnum, la casa dei più grandi fotoreporter della storia, la creatura di Henri Cartier-Bresson, Bob Capa, David "Chim" Seymour, George Rodger, i quattro elementi alchemici della visione del Novecento, i cavalieri di Daguerre i cui quattro ritratti vengono religiosamente posati su altrettante sedie vuote ad ogni assemblea generale della cooperativa.
È forse il presidente più giovane, di certo il primo presidente italiano. Eletto un anno fa, riconfermato a metà luglio dal meeting dei soci effettivi, oggi una cinquantina, convocato stavolta durante il festival di Arles. Magnum affida 65 anni di storia veneranda a questo romagnolo con la coda di cavallo bionda, l’orecchino, la faccia da ragazzino che fa dubitare dei suoi 41 anni anagrafici, e un portfolio di reportage che fa impressione.
Segnalo una lettura un po' datata ma molto interessante:
Fotocamera compatta o reflex digitale: il fotografo della Magnum
Fotocamera digitale compatta o reflex digitale? Una domanda che ci siamo fatti e si fanno in tanti. Chi cerca una macchina per le foto in famiglia trova presto una risposta: digitale compatta a un prezzo conveniente. L'appassionato che non ha ancora avuto modo di "giocare" con qualche macchina digitale si arrovella nel dubbio. Chi è già un fotografo professionista, o sogna di diventarlo, risponde sicuro: "Molto meglio le reflex digitali".
Ma non è tutto così scontato. A tal proposito vale davvero la pena di leggersi la bella intervista ( in inglese) che Ron Galbraith ha fatto al fotografo Alex Majoli.
Majoli, 30 anni, italiano, non è un fotografo qualunque. Le sue foto vanno sulle pagine di Newsweek e Vanity Fair, lavora per la prestigiosa agenzia Magnum e si è già portato a casa alcuni tra i più prestigiosi premi per il fotogiornalismo. Tra questi il "Magazine Photographer of the Year 2004".
La cosa incredibile è che Majoli scatta tutte le sue foto con una macchina compatta digitale Olympus.
"Tutto è cominciato nel 2002 - racconta Majoli, fino ad allora affezionato alle Leica serie M - Ho partecipato al progetto "A Day in the Life of Africa"; Olympus, sponsor del libro, mi consegnò una E-20 e una C-4040 da 4 megapixel chiedendomi di provarle sul campo".
Majoli restò folgorato dalla piccola digitale che si poteva infilare ovunque, era leggera e scattava senza farsi notare. Oggi Majoli infila nella borsa diversi corpi Olympus C-5050, C-5060 e C-8080. Del resto, come fa notare lui, 6 corpi macchina compatti pesano come due reflex professionali. E poi c'è quel display orientabile a fare la differenza, quando è bene non essere visti.
Con questo corredo Majoli fa tutto e in condizioni, spesso, davvero difficili, in Africa, in Israele, in Iraq, con le pallottole che sibilano e la voglia di...fare in fretta.
"I miei colleghi pensano che sia matto, ma io so quello che faccio" sottolinea Majoli.
Certo, fotografare con le compatte comporta anche non pochi problemi. Il più fastidioso è certamente la lentezza con cui operano queste macchine, specie se confrontate con l'ultima generazione di reflex digitali. Majoli usa dei "trucchi" che così illustra:
- salvare le immagini in JPEG alla massima qualità; il formato RAW, migliore per qualità e più flessibile, è più pesante sicché alcune compatte - come le pur ottime Olympus C-8080 e Sony 828 - si "congelano" con il RAW.
Il buffer di memoria è insufficiente e la macchina non riesce più a scattare fino all'avvenuto trasferimento dell'immagine sulla scheda di memoria. Altre fotocamere compatte, come la Konica Minolta A200 o la Canon Pro1, se la cavano con il RAW ma senza...brillare.
- nelle condizioni difficili preselezionare il fuoco lasciando perdere il comodo, ma spesso lento, sistema autofocus
- usare il blocco dell'esposizione quando si lavora in automatismo per guadagnare ancora un pizzico di velocità
- disinserire il replay automatico dell'immagine sul display LCD
Majoli va oltre, con una tecnica da giocoliere che riportiamo solo a titolo di curiosità. Tiene al collo due macchine con le cinghie regolate su due lunghezze diverse. Mentre una macchina porta a termine le operazioni di salvataggio delle immagini l'altra scatta e così via, in un continuo alternarsi di corpi macchina. Una tecnica estrema che ricorda quella utilizzata ai tempi dei moschetti a avancarica.
Speriamo che - una volta esaurita l'infornata di reflex digitali economiche - le case riprendano lo sviluppo delle compatte digitali. Basterebbe poco - un pizzico di velocità in più e un bel corpo macchina stile Leica M , compatto ma ben impugnabile - per ricominciare a sognare.
Però scusate, non vorrei fare sempre l'avvocato del diavolo.
Credo che tutti conoscano Majoli e tutti sanno che è il presidente della Magnum.
Mi ricordo però queste parole che disse da NOC.
Per lui una fotocamera deve essere maneggevole e costare poco.
Quindi non ha scelto Olympus per l'alta QI, ma perchè costano poco e sono maneggevoli e credo che sia la scelta giusta per chi va a scattare in territori di guerra dove ad un certo punto sono le tue gambe che devono correre per portare a casa la pellaccia.
In quei momenti qualsiasi grammo in più al collo, sarebbe superfluo, quindi la sua scelta è perfettamente consona.
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.