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joel meyerowitz







avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2016 ore 13:37

A chi ama il Meyerowitz paesaggista, consiglio senza dubbio di prendere "Cape Light", finalmente ristampato qualche mese fa

Sottoscrivo anche se forse "paesaggista" non è la parola giusta.
Invece di stare sempre dietro a pur ottimi Mc Curry e Salgado compratevi un un po' di roba di Meyerowitz, Shore, Eggleston ecompagnia che non fa mai male :)

Comunque che dire di Meyerowitz... ha fatto la storia sia della fotografia a colori col grande formato che di quella Street (sia a bn che a colori). Veramente un grandissimo.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2016 ore 2:04

Un grandissimo, ho visto una splendida retrospettiva a Dusseldorf,
adoro Cape light e condivido tutto ciò che ha scritto Opisso.

avatarsupporter
inviato il 27 Maggio 2016 ore 19:21

In questo eccellente documentario della BBC del 2006, a partire da 53:40 si parla del reportage di Meyerowitz a Ground Zero:

www.dailymotion.com/video/x1rce85_storia-della-fotografia-episodio-3-p

avatarsenior
inviato il 27 Maggio 2016 ore 19:51

Documentario straordinariamente ben fatto quello della BBC indicato da Roberto, da consigliare tutto senza riserve a chi non l'avesse visto! A proposito di documentari, dato che non è ancora stato fatto, ne approfitto per segnalare anche questo, che ho trovato molto affascinante:

www.in-public.com/news/2011/3/1981

user39791
avatar
inviato il 27 Maggio 2016 ore 20:11

Grazie per le segnalazioni, appeno trovo un po di tempo li guardo!;-)

avatarsupporter
inviato il 31 Maggio 2016 ore 8:54

Nella puntata successiva del documentario che ho sopra citato
www.dailymotion.com/video/x1s6qjj_storia-della-fotografia-episodio-4-r
a partire da 22:02 si vede Meyerowitz in azione sulla Fifth Avenue con una Leica analogica a telemetro. Racconta di quando, di ritorno a New York da Parigi, ha dovuto superare (o meglio adattare al nuovo contesto) la teoria del "momento decisivo" di HCB che appunto aveva precedentemente adottato: "L'Europa di Cartier-Bresson aveva la dolce organizzazione delle strade, dei parchi e delle piazze parigine, quell'eleganza e quella dimensione. New York è un fermento di energia: i suoi grattacieli, l'acciaio, il vetro, il marmo... brilla ed è dinamica. Ma essendo tanto grande e dinamica le persone si incrociano in continuazione ed ognuno conosce il proprio spazio: possono passarsi accanto, a pochi centimetri di distanza, senza toccarsi. Ci avviciniamo gli uni agli altri. Mi piace l'idea di arrivare molto vicino a qualcuno e con un gesto o un movimento della testa dissuaderli dall'idea che io li stia fotografando; così pensano 'non è interessato a me' e mi ignorano".

A partire da 43:00 narra di quando ha cominciato a usare il colore in un'epoca in cui la convenzione secondo cui la Fotografia d'Autore dovesse tassativamente essere in bianco e nero era molto forte: "...il contenuto cambiava: non si trattava più di qualcosa al centro che rappresentava il contenuto ma di tutto. ... continuavo a dirmi: 'questi sono quadri fotografici, sono quadri generali'. Non farò foto legate ad un evento, cercherò di lavorare senza una gerarchia, senza un soggetto al centro e dell'altro sullo sfondo". Mostra il banco 8x10 pollici che ha cominciato ad usare all'epoca.

avatarjunior
inviato il 21 Agosto 2016 ore 9:51

È un fotografo che ammiro molto. Mi piacciono le foto ricche di dettagli, e dove ogni elemento porta un indizio alla lettura dell'immagine complessiva.

avatarsupporter
inviato il 21 Agosto 2016 ore 10:22

Il mio preferito

avatarsenior
inviato il 22 Agosto 2016 ore 14:01

Sicuramente street di ottimo livello.
C'è da dire che un fotografo di street se è di New York parte con chilometri di vantaggio.


Nì, per vari motivi.
Le sue pubblicazioni più celebri non sono "street" nel senso comune (ma quale è il senso comune di street photography?) ma gli scatti in banco ottico a Cape Cod, nella sua residenza estiva/vacanza.
E' praticamente nemmeno un paese, o meglio, del paese non si vede nulla, solo scorci della spiaggia, dei dintorni, della casa e della quotidianità.
Riesce a mescolare la crudezza dell'occhio democratico di Shore/Eggleston ad una delicatezza rara.

Magico.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2016 ore 11:30

Mah, insomma Matteo...
Sono d'accordo che il suo lavoro più "iconico" sia Cape Cod che trascende un po' da una facile catalogazione ma Joel è altrettanto rinomato come fotografo street. Ho un suo libricino della Phaidon che con densa la sua opera e almeno la metà sono street "doc" (sia in bn che a colori). Insomma gli "ultimi" lavori col banco ottico sono eccellenti ma lo erano altrettanto quelli fatti con la Leica (mi sembra) quando scorrazzava per New York insieme al suo amico Winogrand.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2016 ore 11:35

certo, erano eccellenti, ma new york c'entra molto poco

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2016 ore 10:26

Be' c'entra di sicuro poco con l'abilità indiscussa del fotografo in questione. C'entra molto col fatto che ci abbia scorrazzato per anni scattando a destra e a manca le sue celeberrime Street a colori e in bn.

Prendiamo ad esempio questa riportata nel post di apertura (ma ce ne sono molte altre incredibili):
www.kunsthauswien.com/images/stories/Ausstellungen/2015/Meyerowitz/Joe
Potrei passare decenni a New York senza raggiungere niente di neanche lontanamente paragonabile, ma il "fumo" del riscaldamento è tipicamente Newyorkese. Difficile scattarla a Milano per dire...

Detto questo il fatto è che non ha proprio senso cercare di copiare foto fatte da fotografi che hanno stile diverso dal proprio in città diverse. Ogni posto, New York o Cape Cod appunto, ha le sue peculiarità e vanno sfruttate quelle. Per cui se poi uno cerca di fare Street come quelle "famose" di New York... il posto ideale in cui andare in effetti è proprio New York :-)

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2016 ore 21:55

Quella foto è stupenda

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2023 ore 19:36

Che foto FICHISSIME !!!! Sto tizio è un grande !!! Stupende !!!

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2023 ore 18:08

Vista la riesumazione di questa discussione, colgo l'occasione per segnalare che l'edizione di "Cape Light" pubblicata da Aperture nel 2015 è stata ristampata e da qualche tempo è nuovamente disponibile.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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