| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 12:51
Esatto. |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 13:08
S', non voglio aprire un OT monumentale sulla semantica. Dico solo che Alessandro ha ragione nel dire che le capacità di fotoritoccatore non influiscono in alcun modo sulla capacità di riprodurre o meno certi colori o certe sfumature del grigio. Se la stampante non ce la fa... non ce la fa. (Questo è HARDWARE) La capacità serve nel lavorare il file in modo che renda al meglio di come può fare l'accoppiata stampante+inchiostro/carta. (Questo è SOFTWARE) E, più in generale, sul fatto di lavorare il file per l'output, il che vuol dire che una lavorazione "da schermo" sarà diversa da una lavorazione "da carta", ma se poi vuoi tirar fuori salgado da una lexmark presa al supermercato, puoi anche essere una divinità dell'olimpo adobe ma salgado non esce. Tutto qua.... |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 13:28
Sei il suo avvocato, ammettilo....... |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 15:03
Ahahaha, no, anzi. Sono molto spesso d'accordo su ciò che dice, non sempre su come lo dice. Più interprete stavolta che avvocato |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 16:56
1) Per Marcorik. 1.1) "Non è il contrario di quello che hai appena detto???" No. E ti ha già risposto Shambola sul perché. 1.2) "....Il driver non fa nessuna gestione del colore con il AWB, stampa solo in BN utilizzando una mescolanza di INK. soprattutto i grigi ed il nero facendo intervenire in minima parte colori e solo quelli che generano meno metamerismo..." Ti sei, assurdamente, già risposto da solo: il driver gestisce eccome il colore. Oltre a fare quello che dici tu sulla correzione cromatica del metamerismo, se gli rifili un file a colori, lui te lo stampa in B&N associando un tono di grigio a ben precisi colori con la loro luminosità: più gestione colore di così, un driver che stampa in B&N che dovrebbe fare? 1.3) Hai ben fatto rimarcare un errore mio: quando ho detto " Un drive r fatto ad hoc seriamente è sicuramente migliore di un driver canned dalle case..." ho errato io, mi sono sbagliato sul termine, invece che "driver" intendevo" profili ICC". Si parlava di driver ed ho sbagliato a scrivere. I profili "canned" sono queli che le case produttrici delle carte mettono a disposizione su Internet sul loro sito, per ciascun tipo di carta associato a stampanti di marca e tipo diverso. 2) per Bauhaus "...Per cui la mia domanda è..meglio inviare un immagine giá convertita in scala di grigi oppure posso lasciarla anche a colori e lasciare che ci pensi il driver? Il risultato ottenuto è lo stesso? " Il far convertire in B&N e poi stampare una immagine a colori al driver della stampante oppure far stampare a colori una immagine a colori sempre al driver della stampante è possibile: scegli di far fare il fotoritocco e la conversione alla stampante, tramite il driver. Scelta rispettabilissima, ma rinunci a far tu con Photoshop il fotoritocco: è come scattare in Jpeg invece che in RAW, fai fare il fotoritocco da una macchina, ed è difficile dire se viene meglio o peggio. Alla domanda se l'immagine viene "meglio" o "peggio" di quella fatta con Photoshop, messa in scala di grigio e poi stampata non è possibile, a parer mio, rispondere compiutamente. Dal punto di vista tecnico, il Driver delle Epson lavorano bene, stampano bene sia a colore che in B&N, non strinano i bianchi e le ombre le tappano non più di poi tanto, la gamma di grigi è vasta, non c'è metamerismo, etc, le foto sono "buone" tecnicamente e sul B&N, con AWB, come ti ho già detto, l'immagine viene meglio col Driver della stampante che con la gestione del colore fatta in Scala di Grigio ( ... NON in RGB!) da ACR + PP, oppure Lightroom. Ma la conversione di una immagine a colori va fatta in modo ragionato e bisogna tener presente che il B&N è una astrazione, nella realtà non esiste e dunque i criteri di giudizio di "bellezza" o meno di una immagine in B&N sono COMPLETAMENTE diversi dai criteri di giudizio di una immagine a colori. A colori, un criterio importantissimo di gradevolezza o meno, ad esempio, è il contrasto cromatico, e di solito lo si esalta in fotoritocco, ma il contrasto cromatico in B&N....non esiste, è assente: in generale, una mera conversione di una immagina a colori in B&N fornisce risultati mediocri. In pratica, una ottima immagine a colori convertita in B&N pedissequamente applicando un livello di B&N di default o una conversione in scala di grigi di Lightroom/ACR fornisce come risultato finale una immagine mediocre, il più delle volte insulsa. In questo contesto, fornire al driver della stampante un file a colori da convertire e stampare in B&N fornisce, mediamente, immagini mediocri. Per risultati ottimali, al Driver della stampante gli va fornita per la stampa in AWB una immagine in B&N in Colore RGB, e che ha subito il fotoritocco in B&N, ossia che è stata convertita dal RAW a colori, poi convertita in B&N in Photoshop, ma sempre con Metodo/ Colore RGB e poi artisticamente ottimizzata per il B&N. Se al Driver della stampante che stampa in AWB gli fornisci una immagine in B&N in scala di Grigio (convertita in B&N con ACR /Lightroom col comando HSL) , il Driver, almeno quello della Epson 3880, fa casino, NON stampa più il nero profondo e ci ficca del metamerismo ed io non so perché, ma lo fa. Per risultati ottimali in stampa di fotografie in B&N: A) Si converte normalmente un RAW in una immagine a colori RGB con ACR/ Lightroom B) si converte poi quella immagine a colori RGB in B&N con Photoshop, sempre in Metodo/Colore RGB C) si fa il fotoritocco con Photoshop per ottimizzare artisticamente l'immagine in B&N D) si stampa in B&N facendo gestire il colore RGB dalla stampante col Driver della stampante che lavora in AWB. E) Il softproofng in Photoshop di immagini in B&N con gestione colore della stampante, teoricamente è errato, e di sicuro non è preciso come con la gestione colore effettuata da Photoshop, ma una qualche indicazione la fornisce comunque ed evita errori marchiani (di solito, ombre tappate), ed io a volte lo faccio comunque. Alcuni miei B&N li trovi qui: www.juzaphoto.com/me.php?pg=36337&l=it anche se, ovviamente, in stampa hanno un impatto assai migliore, le immagini stampate, in particolare quelle in B&N, sono notevolmente più belle in stampa di quanto si possa vedere a monitor. |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 18:32
Scusami Alessandro ma a questo punto qualcosa non mi torna... Il punto C...se fai fotoritocco con Photoshop e poi lasci in gestione al driver ABW della stampante,il suddetto driver non terrà conto delle modifiche fatte tramite PS (se vuoi questo devi lasciare la gestione al SW di fotoritocco e non al driver di stampa) Una volta deciso di lasciare la gestione del file al driver ABW le uniche modifiche potranno essere eseguite solamente dal software del driver ABW Queste per intenderci skb.serendipity-software.com.au/using-advanced-black-white-photo-mode- |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 20:27
"Il punto C...se fai fotoritocco con Photoshop e poi lasci in gestione al driver ABW della stampante,il suddetto driver non terrà conto delle modifiche fatte tramite PS (se vuoi questo devi lasciare la gestione al SW di fotoritocco e non al driver di stampa) " Il Driver della stampante Epson stampa quello che gli dai e tutto quello che modifichi in PP, l'ABW te lo stampa tenendo conto delle modifiche, ti stampa quello che gli dai, e se gli dai un file in colore RGB ed in B&N, te lo stampa come glielo dai, col nero bello pieno, nero vero, e senza metamerismo. E' proprio per quello che si fa il fotoritocco in B&N e poi si fa stampare con un Driver che opera in ABW. Tutte le foto che vedi nella mia galleria B&N linkata sopra, sono semplicemente i file mandati in stampa, in formato A3, e semplicemente ridimensionati. Se gli dai un file buono e fatto bene in B&N, la stampa produce una bella immagine, se gli dai un file fatto male, la stampa è brutta. A me quello che c'è scritto in quel link lascia il tempo che trova, io stampo in B&N con la Epson 3880 in ABW dal gennaio 2009 e le stampe, a detta di gente anche molto esperta, vengono molto bene, non ne vedo di migliori nemmeno in mostre blasonate. A suo tempo scaricai anche il profilo ICC che aveva preparato Eric Chan per la Canson Baryta Photografique da 310 gr, e che un altro utente del forum ha linkato qui, ma non mi dava miglioramenti evidenti, e sono tornato ad usare il profilo canned della due carte che uso io, semplicemente adattando il file che va in stampa alla stampante con quella carta: ad esempio, tutti i grigi scuri sotto 10 - 15 livelli di grigio, che sul monitor sono visibilissimi anche se scuri, la stampante, in pratica, te li tappa, ti viene una macchia scura, a volte nera, non ci si legge dentro, un'ombra tappata è un errore di stampa molto serio e quindi provvedo a modificare il file su quei liveli scuri di grigio, speso con Curve e cosè via. |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 20:58
Cioè usi i profili canned per stampare con l'AWB della Epson? |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 21:52
"Ora sono totalmente in confusione" Ma va ? |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 22:05
Marcorik, mi arrendo? |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 22:15
È' la scelta migliore.. |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 22:42
Ognuno è libero di scegliere il metodo di stampa che preferisce e non intendo polemizzare con chi, in qualche modo, riesce comunque ad essere soddisfatto della qualità delle sue stampe. Ma certamente il metodo descritto dall'utente Pollastrini è semplicemente in antitesi con tutto quello che si insegna (ed ho insegnato) nei corsi di stampa digitale. Certamente è vera la premessa che la visione a monitor è diversa da quella reale della stampa; ma lo sforzo di chi stampa professionalmente con criteri scientifici consiste proprio nel tentare di rendere visione e stampa il più simile possibile e di adottare gli opportuni flussi di lavoro idonei allo scopo. Come avevo detto in precedenza per stampare il BW senza dover arrampicarsi ed affannarsi a fare correzioni sulle curve consiste nell'utilizzare il file convertendo le tonalità di colore in BW (ci sono molti metodi per farlo, ma non è questa la sede per spiegarli) e stampare il file (che resta in RGB) mediante un profilo ICC che sia adeguato, cioè realizzato con un buon strumento (spettrofotometro) e con un buon profilatore (il software che si occupa della creazione del profilo sulla base delle letture dei targets eseguite mediante lo strumento). La cosa peggiore in tale ipotesi è infatti il servirsi di un profilo ICC "canned"; la migliore invece è utilizzare un profilo frutto di un'ottimizzazione del punto del grigio (avevo postato un link di un articolo del guru Alberto Maccaferri, che dovrebbe essere illuminante). Con un profilo di tal fatta, anche se Pollastrini non lo ritiene possibile, le ombre non risulteranno chiuse, ma correttamente graduate, così come le alte luci non saranno tappate. E sarà anche possibile servirsi della soft proof per avere un'idea della resa finale (con tutti i noti limiti di questo tool di Adobe). Né si correrà il rischio di un apprezzabile metamerismo. L'altro metodo professionale, usato più negli USA che in Europa, è l'utilizzo di un rip dedicato al BW, come appunto l'economico, ma efficientissimo QuadtoneRip (però limitato alle stampanti della sola Epson). Qui si tratta di stampare una serie di cunei di grigi (a 21 o 51 tacche), leggere con uno strumento (in questo caso va bene anche l'economico Spyderprint di Datacolor, il cui utilizzo è previsto da QuadtoneRip), linearizzare sulla base delle letture predette la risposta dei singoli canali della stampante (servendosi del tool messo a disposizione dal software), fino ad arrivare ad una resa su stampa del cuneo che sia in grado di far distinguere tutte le tacche, anche nelle zone più scure. Dopo di che si crea una curva per la propria stampante e la propria carta che QTR memorizza e che successivamente si può utilizzare a piacere. QTR permette molte altre cose ed anche di creare un profilo ICC a cui convertire il file prima di mandarlo in stampa, stampa che avviene senza passare né dal driver, né da PS (con PS si converte il file in scala di grigio e fatte le opportune regolazioni si salva il file in tiff per poi darlo in pasto a QTR; meglio se si è usato il tool di QTR per creare il profilo, a cui si converte il file dal menu modifica, prima di salvarlo). L'ABW, per concludere, è un piccolo QTR implementato da Epson nel suo driver, naturalmente molto meno sofisticato, ma pur sempre efficiente e certamente consente risultati migliori di quanto si possa fare con un profilo ICC canned. In questo caso conviene convertire il file in scala di grigio e fatte le opportune regolazioni secondo il gusto di ciascuno, si affida la stampa da PS. L'utilizzo del driver non può prescindere da alcune prove empiriche (che si fanno una volta per tutte in relazione a ciascun supporto), volte ad ottimizzare la resa in funzione della carta prescelta, procedendo quindi a regolazioni (ad es. scuro, normale ecc.) che poi saranno salvate per essere richiamate nelle stampe future. Infine, proprio per rendere più consapevole l'utilizzo del driver, si può perfezionarne la resa creandosi i propri profili ICC da utilizzare con ABW, seguendo quanto insegnato da Eric Chan nell'ultimo dei link che avevo segnalato (utilizzare i suoi può non essere il massimo, perché comunque sono indicativi della resa della sua stampante e non della nostra). Questi, in estrema sintesi, sono modalità serie di approccio alla stampa digitale in BW, pur sempre tenendo valida la premessa; e cioè che se non si vuole procedere con metodo scientifico ciascuno è sempre libero di improvvisare, magari con successo, altri percorsi. Mi scuso per la lungaggine, ma in realtà ho sintetizzato al massimo. Ciao a tutti Fabio |
| inviato il 17 Febbraio 2016 ore 23:55
Ecco una spiegazione fatta da una persona competente, che non si arrampica sui vetri, mi dispiace per chi non vede la differenza fra quello illustrato da Fabio e da... Alessandro, senza voler accendere polemiche. |
| inviato il 18 Febbraio 2016 ore 0:11
Grazie 1000 per l'esauriente spiegazione Fabio. |
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