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Il fascino dell'analogico: compatte a telemetro


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avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 14:16

Collezionare macchine fotografiche è assai diverso dal volerle adoperare. Se hai questa sana vocazione (foto su pellicola) compra una macchina completamente manuale, così imparerai veramente a capire che cosa è la fotografia. Adoperarla con successo non è difficile. Stai rigorosamente alla larga da quelli che vogliono impappochiarti con programmi, priorità varie ed automatismi che non servono a niente. Compra qualche vecchio manuale di 40 anni fà. T'insegnerà qualcosa di valido, se hai veramente intenzione di fotografare. Auguri. Sarà dura. Troverai sul tuo percorso diversi × che faranno finta di essere il "verbo" Ragiona con la tua testa. Sempre.

avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 18:35

ciao Les.spi
complimenti per le tue scelte analogico-telemetriche e per il tuo coraggio ed entusiasmo nel buttarti sulla vecchia pellicola. Io ti consiglio in particolare l' analogico per il bianco e nero, il dàgitale dà oggi ottimi risultati nel colore, mentre ottenere un bel bn digitale è meno facile e richiede una buone capacità in post-produzione e tempo da passare al computer..
Sarebbe bello poi se imparassi a sviluppare i rullini a casa tua, non serve spazio nè una vera camera oscura, basta caricare la pellicola nella "tank" sviluppatrice in una stanza o sgabuzzino buio, dopo il tramonto e poi in bagno o in cucina puoi fare il resto alla luce, anche il giorno dopo quando hai mezz'oretta di tempo.
Poi puoi far fare le scansioni dei tuoi negativi a un laboratorio, riservandoti l' acquisto di uno scanner per pellicola solo se 'analogico ti appassiona veramente e se il budget lo permette.
E così hai la libertà di esporre le pellicole come vuoi, sovraesporle per ridurre il contrasto e migliorare la resa delle ombre o sottoesporle ("tirarle") quando c'è poca luce, aumentando però la grana e il contrasto.
Insomma un mondo da scopire un po' alla volta, magari in compagnia di un amico o amica con qualche hanno in più sulle spalle e con passata esperienza analogica.
Un saluto
Marco

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 18:50

La Leica CL era un bidone fuori dal mondo. Comprata nuova mandata in assistenza 3 volte in un anno per problemi di esposimetro (mai risolti), venduta dalla disperazione. Quando uscì la Minolta CLE - e mi arrischiai di comprarla - mi trovai in un altro mondo, macchina fantastica (avevo 28/40/90). Purtroppo ha un valore molto elevato se si trova in buone/ottime condizioni. Consiglia la Contax G2 altra macchinetta meravigliosa. Al limite la G1 se non userai il 90, dava problemi su quella lente.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 20:24

Bel thread. Spezzo una lancia a favore della Ricoh 500G, si dovrebbe trovare senzza problemi ed e' una telemetro ad ottica fissa 40 mm f/2.8 piccola ma molto molto valida. L'ottica funziona bene e la fotocamera risulta affidabile (attenzione modello G e sottolineo G, i modelli successivi abbondavano in componenti sintetici). Manuale e priorita' tempi. L'inteligente posizionamento della cellula fotosensibile sull'ottica le permetteva di misurare anche l'eventuale presenza di attenuazione dovuta ai filtri.
A latere, se ben ricordo la sostituzione delle guarnizioni per la tenuta luce risultava assai scomoda (credo esistano tutorial online) per cui caveat emptor .

avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 22:30

Mi fa piacere trovare appassionati di fotografia analogica!
Io ho cominciato col digitale, prima svariati anni di reflex e poi mirrorless, mio padre era un grande appassionato di fotografia, ora, purtroppo, fotografa con l'iPhone. Ha provato a spiegarmi un po' di cose, per me lo scoprire che il dodge and burn di Photoshop è una tecnica usata con la pellicola, è stata una sorpresa!
Vorrei farvi un'ennesima domanda (chiamatemi rompipalle) riguardo gli automatismi di queste macchine: da quanto deduco dai vari manuali (sto traducendo faticosamente dal tedesco, quindi posso dire una cappellata), la ricoh 500G, la Rollei 35, la Yashica Electro, la Canonet 28, etc. sono macchine automatiche, fin qui ci siamo, l'unica cosa è che a quanto pare, lavorano ad accoppiate tempo diaframma, come il P, quindi io a 2.8, per esempio, avrò solo come tempo 1/30. È possibile o sto sbagliando? Se è così sono di una scomodità allucinante!

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 22:31

i modelli successivi abbondavano in componenti sintetici

Io ne ho uno di questi successivi e ti garantisco cha ha comunque un'ottima resa.

Se posso suggerire una fotocamera molto sottovalutata (non ha telemetro) ma tutt'altro che disprezzabile è questa Agfa:

camerapedia.wikia.com/wiki/Agfa_Optima_Electronic_Sensor

che, fra l'altro, è dotata otturatore a controllo elettronico e chiusura del dorso priva di guarnizioni, il che dovrebbe consentirle di risentire meno dei problemi dovuti all'età.


avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 22:41

L'ho vista in giro (sempre su ebay) quell'Agfa!
Ho appena scoperto anche la Voigtlander vf 135, che dovrebbe essere uguale alla Rollei 35 e dovrebbero avere entrambe il Sonnar 40.
Pensare che oggi ti porti a casa una full frame ad obiettivo fisso Zeiss a 40 euro!

avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 23:00

Io ho la Rollei 35 TE. È tuttora usabilissima.
Di Rollei 35 ne hanno fatte diverse, alcune Made in Germany altre Made in Singapore, quelle che nella sigla hanno la S montano il Sonnar, quelle che hanno la T, montano il Tessar.
Sono veramente piccole e tascabili; è vero che hanno la messa a fuoco a stima ma inspiegabilmente le foto vengono quasi tutte a fuoco. Il merito è dovuto al fatto che si utilizzano più spesso diaframmi chiusi per cui la profondità di campo è elevata. Io non incontro particolari problemi nel caricare la pellicola, si fa abbastanza agevolmente.

avatarjunior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 23:03

Un'altra cosa, il prezzo per un esemplare messo bene è più alto di 40/50€. Ce ne vogliono almeno 100...

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 23:23

Se vuoi io ho una Leica IIf del 1953 perfettamente funzionante con obiettivo 5cm f3.5, ha anche lo scatto ritardato.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 23:50

la ricoh 500G, la Rollei 35, la Yashica Electro, la Canonet 28, etc. sono macchine automatiche, fin qui ci siamo, l'unica cosa è che a quanto pare, lavorano ad accoppiate tempo diaframma, come il P, quindi io a 2.8, per esempio, avrò solo come tempo 1/30. È possibile o sto sbagliando?


no no tu , se la fotocamera e' a priorita' tempi, imposti il tempo di esposizione (quello che ti pare, che so 1/125) e la fotocamera selezionera' automaticamente il diaframma in base alla lettura esposimetrica. Se selezioni 1/60, la macchina (a parita' di condizioni di illuminazione e inquadratura) selezionera' correttamente un diaframma uno stop piu' chiuso. Nella Ricoh anche l'esposizione completamente manuale resta possibile, con utile ausilio esposimetrico.
Alcune fotocamere (mah ricordo alcune Kodak reflex credo Retina, ma mai usata una) usavano l'esposizione a valori EV con una ghiera apposita che azionava l'ago regolabile dell'esposimetro, in teoria per facilitarsi la vita, in pratica era una confusione e alla fine la cosa non ha attecchito e con la diffusione degli esposimetri ttl e' scomparsa, forse hai letto le modalita' d'uso di una di quelle.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2016 ore 23:59

Anche le Voigtlander avevano ottiche splendide ed otturatore centrale.

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2016 ore 0:18

Ah ok, allora la Ricoh ha la priorità di tempi, ad esempio la Canonet 28 ha solo il program.
Domani mi arriva, la pulisco, rifaccio le guarnizioni e provo a combinare qualcosa... Sperem!

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2016 ore 0:44

Avevo una fantastica yashica 35 electro CC con obiettivo 35mm 1.8... L'ho venduta perché era radioattiva... :(

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2016 ore 1:10

L'austriaca Voigtlander produceva eccellenti fotocamere di piccolo formato (pregiate quelle con ottica Ultron) e delle folding (fotocamere ripiegabili a soffietto) eccezionali. Una Bessa 6x9 con obiettivo apo Lanthar in buone condizioni quota attualmente un migliaio di euro.
Comprendo perfettamente l'entusiasmo di acquistare a prezzi ridicoli fotocamere "full frame" con ottiche Zeiss (e pensare che un tempo il 24x36 era il piccolo formato), ma mi sento, tuttavia, di consigliarti di non spendere troppo in strumenti, quanto piuttosto di investire prima nella conoscenza della materia.
Anche se per ora non svilupperai e stamperai i tuoi scatti o arriverai anche solo a svilupparne i negativi, delegando la stampa ad un laboratorio di fiducia, testi di riferimento assoluto come "La fotocamera" e soprattutto "Il negativo" e "La stampa" di Ansel Adams dovrebbero essere studiati prima ancora di approcciarsi al B/N (e non solo), per scoprire che senza conoscenza approfondita del mezzo e consapevolezza delle leggi che lo governano, qualsiasi risultato artistico è pura casualità.
Procedere per tentativi, senza un metodo rigoroso che, partendo dalla scienza, miri a sublimarla, è solo fonte di frustrazioni ed enorme perdita di tempo.
Ti sorprenderesti, poi, di scoprire quante problematiche erano già state affrontate e risolte magistralmente da Adams, cui va il merito grandissimo di aver deposto la scienza nelle mani dell'arte.
Ed infine, ti accorgeresti anche che elettronica e digitale NON hanno inventato proprio niente, anzi spesso hanno complicato le cose semplici.
Tieni presente poi, che se ti affidi ad un laboratorio, sviluppo e provino a contatto ti costeranno almeno 10 euro a rullino, più il costo dello stesso. E solo per visualizzare quei risultati che col digitale hai immediatamente, meglio e gratis.
Quindi, dovrai imparare a previsualizzare il risultato in testa, prima ancora di scattare e, per farlo, occorrono metodo e disciplina che si acquisiscono solo studiando.
Se saprai traghettare quest'atteggiamento anche nell'utilizzo della fotocamera digitale, allora l'esperienza analogica avrà dato i suoi frutti.



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