| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:06
Per carità, Polignano è una cittadina splendida, sono Pugliese pure io di origini. Quello che un pochino mi irrita è che in effetti ci sono città come ferrara, modena ed altre in cui ho vissuto dove è proprio il cittadino il promo a impegnarsi in prima persona prima ancora di protestare. a Ferrare a mezzogiorno è impossibile passare in auto dal centro, le Biciclette letteralmente invadono le strade a mo di invasione di locuste. Altre città come la vicina Barletta hanno speso un sacco di soldi per nuove piste ciclabili, la città è tutta in piano, ed invece no, tutti in coda fermi (col motore acceso) davanti al passaggio a livello chiuso... Daniele |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:06
Volendo uno potrebbe inquadrare il problema anche sotto il punto di vista delle 7000 persone che solo in Emilia perderebbero lavoro, o pensare a quante navi cargo in più passeranno per i nostri mari. Tralasciando il discorso di comprare energia fuori dall'Italia. Ragionare solo per le cose che ci riguardano da vicino non è giusto, magari se uno di noi fosse una persona che mangia grazie a questo lavoro, ci penserebbe due volte.. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:09
La cosa che più stupisce è che non si sia ancora capito che il nostro petrolio sono l'ambiente ed il turismo risorse che ci danno salute, lavoro e ricchezza |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:10
“ Però mettiamoci una mano sulla coscienza e smettiamo di avere 3 macchine per famiglia (di cui ALMENO un Suv), riscaldamenti fissi sui 24-25 gradi d'inverno e arie condizionate fisse a 18 gradi d'estate, sennò si chiama ipocrisia. „ Forse il punto è proprio questo. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:11
Per quanto riguarda il referendum credo sia solo una manovra propagandistica. Spiego il perché: - Il referendum non vieta tutte le trivellazioni ma solo quelle entro le 12 miglia dalla costa. - Esiste già da 2006 una legge che vieta le nuove installazioni entro le 12 miglia, per cui la vittoria del si avrebbe l'unico effetto di chiudere le piattaforme già create e funzionanti. - Le piattaforme funzionanti entro le 12 miglia dalla costa sono in prevalenza di gas, non di petrolio come vogliono farci credere. - una vittoria del si darebbe il via a nuove trivellazioni per spostare le piattaforme da 11 miglia a 13 miglia. Tanto lavoro per nulla - Una vittoria del si non impedirebbe a Altri stati di continuare a trivellare - In caso di disastro avere una piattaforma a 10 miglia o a 14 miglia, per un mare come l'Adriatico non fa differenza - Ai fini energetici, una vittoria del si, rappresenterebbe una castrazione da parte dell'Italia. In un momento così di crisi saremmo costretti a comprare ancor più gas dall'estero, Russia e Tunisia ad esempio. Per queste ragioni, secondo me, questo referendum oscilla tra l'inutile ed il dannoso. Ciao, Riccardo. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:17
Concordo con Arik89, volevo votare "si" ma poi ho fatto gli stessi ragionamenti, ora sono molto dubbioso. Referendum inutile e dannoso, si. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:19
Quoto Riccardo. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:19
Non si parla solo di Adriatico, ma di mare mediterraneo (mare chiuso), probabilmente il referendum potrebbe essere inutile visto che pare che la manovra di rinunciare alla sovranità su pezzi di mare sia legata alla neutralizzazione dei suoi esiti... Fare arrivare un segnale forte sarebbe importante e comunque la propaganda non sa di chi sia, visto che il referendum è stato promosso dalle regioni indipendentemente dai vari gruppi politici che le governano. Quando avremo trasformato i nostri mari in enormi pozze maleodoranti e morte non potremo tornare indietro... L'oceano pacifico (e parlo di OCEANO) è allo stremo, occorre un'inversione di tendenza. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:25
Per invertire la tendenza bisogna invertire i comportamenti, a partire da quelli individuali. Il punto dolente è proprio questo. Non basta essere inclini alla protesta, bisogna essere inclini all'impegno e al sacrificio. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:27
Purtroppo io per lavoro sono "obbligato" ad usare l'auto. Ip sabato e la domenica vado in giro a scattare foto con la famiglia, a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Tralasciando il fatto che più della metà dell'energia che compriamo proviene dal nucleare. E sfruttiamo eolico e solare in maniera ridicola. La Germania, in percentuale, sfrutta l'energia solare più dell'Italia, veramente aberrante... |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:41
è una vergogna che nel 2016, da più di un secolo dall'inizio dell'era tecnologica, la civiltà umana sia ancora rimasta ancorata al petrolio e al gas, e penso che se non inizieremo a usare nuove fonti di energie, più compatibili con la salute del pianeta, e tecnologicamente più avanzate, degne di un vero Homo sapiens sapiens, questa primitiva e selvaggia forma di tecnologia energetica, avrà poca strada ancora da fare. Io non credo che sarà l'essere umano a salvare il pianeta, ma sarà il pianeta a salvarsi dall'essere umano, così come ha già fatto con i dinosauri e molte altre specie che si sono estinte. |
| inviato il 17 Marzo 2016 ore 12:43
Vabbè, proveremo a far servire frittura di copertoni nei locali delle riviere, vediamo se qualcuno s'accorge della differenza |
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