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Circoli di Confusione


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avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 16:33

Non si fa così, parlate di CdC e non mi dite nulla MrGreen

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 17:03

Allora dovrebbe essere corretta questa relazione tra pdc e cdc: al crescere delle dimensioni del sensore aumenta la pdc.


È corretta, a parità di tutte le altre variabili ; questo però significa che si sta confrontando la profondità di campo di immagini diverse per angolo di ripresa nei diversi formati (perché appunto la lunghezza focale dell'obiettivo rimane la stessa), quindi è un caso che non ha molta utilità pratica.

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 17:14

Mi direste la formula della profondità di campo cui vi riferite?
Non che ce ne siano tante MrGreen ma a scanso di equivoci meglio esplicitare ;-)


Raffaele

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 17:19

D_f - D_n , con D_f e D_n definiti così: www.dofmaster.com/equations.html .

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 17:30

Grazie Ironluke

Raffaele

avatarjunior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 17:31

" Il cdc è spesso collegato alla dimensione del sensore."
non spesso, il CdC è sempre legato alla dimensione del sensore !!!

" Allora dovrebbe essere corretta questa relazione tra pdc e cdc: al crescere delle dimensioni del sensore aumenta la pdc."
è il contrario, il CdC si trova al denominatore nei calcoli e quindi ...

" Ora io non capisco questo: quanto è importante questo relazione "inversa" tra cdc e pdc?"
molto, direi fondamentale.

" Chiedo scusa se sono andato o.t."
ho risposto alle tue domande OT nell'altro topic quello dedicato FF vs APSC
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1594337&show=last#7859430



è a denominatore il cdc inteso come millimetri del circolo minimo ritenuto nitido: maggiore le dimensioni del cdc, minore la pdc. E' ovvio, sto dicendo alla formula: restituiscimi la pdc accettabile per visionare la stampa da molto lontano.

Ma io chiedevo un'altra cosa: perché non tenere fermo il cdc nelle tabelle dof...mi direte perché il sensore più piccolo deve ingrandire di più...bene questo effetto di perdita di nitidezza dei formati minori mi interessava, ma a quanto pare è off topic lasciamo perdere.

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 19:31

Riassumo da Alezero:
[se la PdC aumenta con il CdC; e il CdC aumenta con la dimensione del sensore] Allora dovrebbe essere corretta questa relazione...: al crescere delle dimensioni del sensore aumenta la pdc [!] .


Secondo me è utile fare direttamente il conto. Per semplicità, mettiamoci nel caso in cui vale la più facile delle formule per la PdC:

PdC = 2*N*C /m^2

Dove N = diaframma; C = Diametro CdC; m =ingrandimento; ^2 significa: " al quadrato ".

NB. Vale quando la distanza è molto inferiore all'iperfocale e l'ingrandimento è piccolo rispetto all'unità.

Userò solo questa e uno o due passaggi. Ma chi vuole può rifarsi il caso generale. Sorriso





avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 19:35

Un metodo per andare avanti è confrontare i due formati sulla stessa inquadratura, ottenuta scattando dalla stessa distanza e ingrandendo per ottenere lo stesso formato di output (per es, la stampa 20X25). Ovviamente devo usare due focali diverse (es. più lunga su FF, meno lunga su APS-C).

L'immagine è la stessa, ma è proiettata su due sensori di misura diversa. Sul sensore FF, l'ingrandimento dello stesso soggetto sarà di 1.5 volte maggiore; così come i circoli di confusione corrispondenti, a parità di output stampato.

Ora, grazie alla formuletta di prima, calcoliamo il rapporto tra la PdC che ottengo su FF e (a denominatore) la PdC su APS-C. Fate finta che i simboli C e m di prima siano riferiti al formato minore. Per i corrispondenti su FF, potrò quindi usare: 1.5*C (circolo di confusione), e 1.5*m (ingrandimento).

Quindi la PdC per FF è: 2N(1.5XC)/(1.5m) ^2 ; La divido per la PdC dell'APS-C, che è 2NC/ m^2 ; Vi rimane 1/1.5, che è minore di 1.

Questo già fa vedere che, nonstante il CdC più grande, la PdC su FF è minore....




avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 19:55

Aggiungo solo che, se invece di usare Nikon si usa Canon (che ha un maggiore fattore di crop, pari 1.6X), la PdC diminusce un po' di più.

Ovviamente, usando formati via via maggiori, invece di dividere per 1.5 o per 1.6 si divide per numeri maggiori. Resta valido che, a parità di altre condizioni, il formato maggiore è associato a CdC maggiori e a PdC più ridotta.

Va ricordato che la formula che ho usato è utilizzabile nelle condizioni indicate (alla larga sia dalla macro, sia dall'iperfocale). E va ricordato il metodo usato per confontare le due PdC: stessa prospettiva, stessa stampa, stesso diaframma, focale diversa.


avatarjunior
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:05

Grazie Gabriele67, interessante. Credo tu abbia ragione: mettere a rapporto i due risultati potrebbe dire qualcosa di intetessante. Allora si potrebbe addirittura ricavare come varia tale rapporto in funzione del CDC. Dai ricordi di analisi 1 poi si potrebbe fare la derivata di tale funzione per la variabile CDC...io non ho coraggio a farlo

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2016 ore 10:19

...quello sembra il solo modo, appena si passa alla formula completa...

Sulla versione ridotta si può fare a meno, e in un passaggio si ottiene la risposta breve al dubbio di prima: "Il confronto (rapporto) di PdC tra due formati è indipendente dalla scelta del CdC" .

Conterebbe solo il fattore di crop.


avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2016 ore 10:20

....Tornando invece alla misura dei CdC, ho un po' di curiosità da ignorante in materia di studi sulla percezione visiva. E' stato chiarito prima che i CdC che sperimentalmente conservano la sensazione di "ancora a fuoco" danno dei limiti molto blandi, rispetto ai limiti di reale possibilità di percezione dei dettagli su stampa e distanza di riferimento.

Sarei curioso di conoscere i CdC che sperimentalmente conservano la percezione di "ancora a fuoco" su un monitor di media risoluzione , alla distanza di osservazione normale. Chissà se qualcuno li ha stimati?

avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2016 ore 10:37

.quello sembra il solo modo, appena si passa alla formula completa...

Sulla versione ridotta si può fare a meno, e in un passaggio si ottiene la risposta breve al dubbio di prima: "Il confronto (rapporto) di PdC tra due formati è indipendente dalla scelta del CdC" .

Conterebbe solo il fattore di crop.


Ma questa conclusione non è in accordo con quanto si sostiene: il sensore piccolo deve ingrandire di più per arrivare ad una certa dimensione di stampa con conseguente riduzione di pdc.
E, in ogni caso, data la tua conclusione, allora perché le tabelle dof suggeriscono un certo cdc per ogni sensore? Che casino...che poi c'è anche la risoluzione di mezzo, non solo la dimensione del sensore.
Io credo che questo effetto (presunto) di riduzione di pdc dovuta dal maggior ingrandimento dei sensori piccoli sia trascurabile e anche fuorviante.


avatarjunior
inviato il 03 Febbraio 2016 ore 11:49

Non ho formule matematiche da sottoporre, ma da quel che ho capito nella mia modesta esperienza fotografica è che tutti gli obiettivi hanno la stessa profondità di campo indipendentemente dalla focale, e il circolo di confusione diventa più o meno "accettabile" al variare della lunghezza focale, dal diaframma impostato e dalla distanza dal soggetto. Dato che un obiettivo non è altro che una lente d'ingrandimento, maggiore è l'ingrandimento (focali tele) maggiore sarà la dimensione del CdC evidenziando così il senso di sfocatura. La relazione con la dimensione del sensore credo dipenda dal fatto che per avere la stessa inquadratura con stessa focale bisogna fare un passo avanti o indietro a seconda che si usi un sensore FF o APS-c, variando così le dimensioni del CdC e di conseguenza la "sensazione di sfocatura". Poi di sicuro esisteranno dei calcoli per ottenere(almeno) sulla carta le dimensioni del Cdc e della PdC.

avatarsenior
inviato il 03 Febbraio 2016 ore 12:11

Alezero:
allora perché le tabelle dof suggeriscono un certo cdc per ogni sensore?...Io credo che questo effetto (presunto) di riduzione di pdc dovuta dal maggior ingrandimento dei sensori piccoli sia trascurabile e anche fuorviante.


Beh, se non altro questo può servire a illustrare un punto dell'intervento del Cigno di ieri: dove dice che il CdC di 0.2mm si è trovato usando una fotografia da 20x25cm stampata per contatto del negativo .

Significa che l'ingrandimento semplicemente NON c'era: l'immagine era di 20X25cm già in fase di cattura, e il CdC di 0.2mm era - indifferentemente - sul negativo e sulla stampa finale.

Se non si è così fortunati da usare una fotocamera con sensore grande quanto la stampa (20X25cm), per calcolare il CdC sul proprio sensore si dovrà tener conto dell'ingrandimento. Se il tuo sensore è FF, registrerà dimensioni 7 volte più piccole di quelle della stampa 20X25: quindi il CdC sarà 0.2mm/7. Ancora più piccolo su APS-C.

Ma è l'unico modo per lasciare invariato quello sulla stampa.




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