| inviato il 07 Febbraio 2016 ore 21:54
Stasera ho visto al museo di Roma in trastevere la Mostra "Via", fotografia di strada da Amburgo a Palermo. Un progetto che vede raccolte le foto di 10 autori. Riporto dalla locandina di presentazione della mostra: " le foto............. sono da classificare nella categoria fotografia di strada . Un genere che si è andato definendo anche grazie ai lavori di Henri Cartier Bresson, Elliot Erwitt, Robert Frank o Alex Webb e che vive della spontaneità dell'attimo fuggente. Il suo carattere legato all'immediatezza nasce dalla rinuncia consapevole di fattori quali i tempi, la prospettiva e l'inquadratura dello scatto a favore invece della situazione momentanea, di hic et nunc, dello stesso Qui il blog del progetto. Un saluto a tutti Paolo ... cusufai p.s. non ho letto tutte le pagine del precedente ... se fosse stato già segnalato ... sorry |
| inviato il 07 Febbraio 2016 ore 22:25
Grande!
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| inviato il 07 Febbraio 2016 ore 22:58
Centauro, divertentissimo, ho già visto qualche lavoro del genere, lo hanno fatto anche con le Barby e Big Gim mentre facevano...ehm..facevano insomma. Comunque il link proposto da Cusufai è molto interessante, c'è un ironia pazzesca in molte di quelle foto. Me lo sto sfogliando tutto.
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| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 17:47
Ciao a tutti, volevo fare una piccola riflessione. Magari qualche esperto del genere mi sa aiutare. Io amo la street photography. Ritengo che sia sinonimo di spontaneità e adoro sfogliare le varie foto nelle gallerie. Ora, il mio genere di foto preferito è un altro, quelle paesaggistiche, foto di cascate e architettoniche, tuttavia a volte quando esco a fare foto mi dico "intanto che cammino provo a fare qualche foto". Sarò io, sarà che forse non ho le ottiche adatte, ma mi sento sempre a disagio a puntare l'obiettivo verso una persona ignara. Magari con un 70-200 o 70-300 puoi stare a debbita (che film è?) ma con il mio 18-105 non posso stare così a distanza. Lasciamo stare con il 35 mm o il tokina 11-20. Inoltre, non so quanti di quelli che postano questo tipo di foto poi va dalla persona a chiedere il permesso ma mi sono sempre domandato come la potrebbero prendere. Forse tutte queste considerazioni sono solo frutto del mio carattere, per nulla timido ma molto introverso. Grazie a chi seguirà |
| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 20:27
ottima mostra quella di roma peccato per la distanza da casa.anche se preferisco il b&n ,i giochi di colore erano veramente azzeccati.per elraw per superare la paura vi sono essenzialmente due modi il primo e' abituare il cervello a scattare in modo automatico,per fare questo ti devi applicare in questo sequenza: comincia ad usare una focale che ritieni idonea per cominciare ad esempio un 100m,poi cominciare a capire la distanza che ha questa ottica per fare delle street che puo' essere tra i 10/15 metri,e quando ti trovi a questa distanza per far memorizzare al cervello tale distanza scatta le foto,fintanto che che tu non hai memorizzato il tutto continua con questa focale e la distanza che hai trovato.ad un certo punto tu quando troverai la scena giusta tu penserai a scattare in automatico.chiaramente e' un esercizio di abitudine per far si che il cervello non abbia il tempo a pensare a fattori negativi,perche' in pochi secondi avrai svariate scelte da fare.a questo punto devi passare ad ottica piu' corta ad esempio un 80mm oppure un 50 mm,chiaramente dovrai avvicinardi di piu' al soggetto e ricomincerai a trovare la distanza giusta di scatto ed abituare il cervello a scattare a questa distanza,quando avrai abituato il cervello a scattare in automatico a quella distanza non avrai distrazioni negative,ma penserai solo a scattare.poi devi continuare cosi' con tutte le ottiche dal 35mm,al28 mm,al 24 mm.questi esercizi saranno lunghi in base al tuo caratterre e alla tua capacita' di adattamento celebrale,possono durare anche mesi fino ad un anno,ma ti posso assicurare che non avrai piu' paura perche' non avrai il tempo di pensare alla paura di scattare. il secondo modo e' di studiare e di capire i tuoi soggetti di osservarli cercando anche di capire se sono tristi,contenti innamorati ,incazzati di studiare l'animo umano e il suo comportamento,ma sopratutto ti devi aprire a loro perche' in realta' molte persone non solo amano essere fotografati,ma vogliono comunicare con te,chiaramente non tutti sono disponibili,devi capire chi e' disponibile.attenzione questo e' solo un modo di fare street,ve ne sono tanti altri,penso pero' che il contatto diretto almeno a me da piu' soddisfazione.non chiedere loro di firmare un foglio perche' nessuno lo fara',la societa' ha inculcato alle persone la diffidenza e nessuno ti fimera' un foglio in mezzo alla strada ad uno sconosciuto,a meno che tu appunto non incominci a comunicare con i tuoi soggetti.la comunicazione con essi inizia prima che loro si accorgano di te se tu hai una conoscenza dell'animo umano e riesci, osservandoli, ad individuare il loro stato d'animo,poi puo' continuare nella brevissima fase di scatto,e puo' finire con una comunicazione verbale(non indispensabile) se il soggetto e' predisposto.per fare questo di avere una passione per la fotografia di strada e tanta voglia di scattare e perdere interi pomeriggi girovagando per le vie.penso che che avro' fatto' almeno 30000 foto distrada esolo poche di queste poi verranno conservate perche' sembra facile,ma in realta' non e'cosi', come in tutti i rami della fotografia bisogna cominciare a studiare non solo sui libbri,ma direttamente sul campo sbagliando magari decine di volte.ripeto questo e' solo una parte della fotografia di strada che spesso viene denigrata perche' si ritiene a torto che sia alla portata di tutti |
| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 20:48
Grazie miguelandiaz per il tuo intervento. Proverò a seguire i tuoi consigli. In effetti sono abituato a fare foto più pensate e razionali, forse mi manca esperienza nel cogliere quel l'attimo è appunto la pratica nel farlo. Tuttavia a me piace migliorarmi quindi mi metterò sotto a provare seguendo anche i tuoi consigli. Grazie |
| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 21:24
L'esercizio consigliato da Miguel è ottimo. Io aggiungo solo di comportarti con le persone come quando non hai la fotocamera. Poi le situazioni si diversificano troppo fra loro, non c'è una regola fissa sul contattare prima o dopo o durante lo scatto una persona. E' da valutare caso per caso sia la situazione in cui ti trovi, sia la scena che vuoi cogliere. Mi è capitato di parlargli prima, mi è capitato di farmi conoscere dopo, come è capitato di passare totalmente inosservato oppure in alcuni casi ci si fa un cenno a vicenda per capirsi, questo è quasi come una sorta di consenso. E' evidente che questo tipo di fotografia più è spontanea e più è funzionale. Capita che la gente perde la spontaneità ed è normale quando una persona ti punta una fotocamera contro. Questa perdita di spontaneità non è sempre negativa, la persona non è sempre contrariata, può essere perplessa, sorpresa, incuriosita, consenziente e quant'altro, ma ci sono delle persone così belle nelle loro espressioni che può venire fuori una bella foto anche da un espressione contrariata, perplessa o sorpresa. Siamo pieni di esempi di grandi fotografi. Cosa ha di buono oggi il digitale è che tu puoi far vedere la fotografia in tempo reale e difficilmente trovi delle persone insoddisfatte, alla fine rimangono compiaciuti. Allo stesso tempo gli devi spiegare chi sei, cosa fai, quali sono le tue intenzioni, anche che se la ritieni una fotografia da portfolio puoi anche decidere di metterla in vendita in quanto opera d'arte, perché tu sei un fotografo che racconta il mondo in bianco e nero ( per esempio ) e questo è il mio progetto. Con un discorso simile, dalle reazioni del tuo interlocutore, tu capisci tutto quello che puoi fare con quella fotografia. Se per te il problema è stare vicino puoi allontanarti un po' ma non partirei da un 100mm ma bensì da 50mm. Secondo me è meglio una persona più piccola nel campo inquadrato piuttosto che grande e schiacciate nella prospettiva. Ci sono grandi foto di strada prese da lontano con teleobiettivo ma la stragrande maggioranza delle foto famose di street sono fatte con ottiche normali e a scendere.

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| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 21:24
modena è sempre bella |
| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 22:28
Miguel sono proprio belle,complimenti |
| inviato il 08 Febbraio 2016 ore 22:55
“ Sarò io, sarà che forse non ho le ottiche adatte, ma mi sento sempre a disagio a puntare l'obiettivo verso una persona ignara. „ .....Fare street in una città a vocazione turistica è relativamente semplice in quanto i residenti sono abituati a vedere fotografi vagare. Invece farla in piccoli centri, fuori dai circuiti turistici, non è per niente facile, in questi posti la gente è sospettosa e insofferente verso chi fa fotografie vaganti. In ogni caso la street non penso si faccia puntando la fotocamera contro qualcuno, per questo tipo di foto serve tanta faccia tosta, e l'americano (Bruce Gilden) che spara flashate contro chi cammina per strada è bravissimo in questo. |
| inviato il 09 Febbraio 2016 ore 11:12
Vorrei ringraziare tutti per i commenti e consigli. Spero di avere tempo a breve per metterli in pratica |
| inviato il 09 Febbraio 2016 ore 17:53
Grande Luca, molto interessanti anche i tuoi scatti, a me piacciono molto.

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