user20639 | inviato il 21 Aprile 2016 ore 19:54
Il mondo, è mezzo da comprare e mezzo da vendere, così dicono. C'è qualcuno che voleva cambiare il sistema, ma gli hanno fatto fare una brutta fine, se rinascesse, lo inchioderebbero ancora prima. Mentre noi tutti, vogliamo morire di vecchiaia nei nostri letti. Cigno, se mi mettessi a giudicare Michelangelo, che era tirchio, che ha sempre lavorato per il potere costituito, non amava i suoi committenti, ne le filosofie che gli chiedevano di rappresentare, che tutto il suo enorme patrimonio gli è stato rubato mentre stava morendo... Ma, l'arte che ha prodotto ha cambiato molte vite e anche interi popoli. Ci mettiamo a giudicare le vite private degli artisti? Penso che gli artisti, non sono meno soggetti a nefandezze di altri, ma sicuramente sono dotati di molta più sensibilità, questo potrebbe essere uno dei motivi per cui gli artisti veri sono anche persone autentiche, anche nei loro difetti. |
user15476 | inviato il 21 Aprile 2016 ore 20:11
Il lavoro svolto dal fotografo in questione ha avuto un seguito o dei sostenitori che hanno portato avanti questo modo di sollecitare l'attenzione dell'opinione pubblica sovrapposto sul canale pubblicitario commerciale? Queste sue intuizioni che "vengono dalle situazioni" hanno portato a sensibilizzare le masse oltre a far guadagnare il cliente? Il mio è solo un ragionevole dubbio.. |
user46920 | inviato il 21 Aprile 2016 ore 22:16
“ Ci mettiamo a giudicare le vite private degli artisti? „ allora forse non ho capito di cosa si sta discutendo. |
user20639 | inviato il 21 Aprile 2016 ore 23:54
La domanda è, se la creatività può essere negata, e cosa significa essere "situazionista". Forse, cogliere la situazione giusta? Non lo so, però se fosse così, mi sembrerebbe una spiegazione povera. Mi sembra, anche Marameo, lo metta in dubbio... |
user46920 | inviato il 22 Aprile 2016 ore 2:04
“ La domanda è, se la creatività può essere negata, e cosa significa essere "situazionista". „ e le risposte quali sono? |
user20639 | inviato il 22 Aprile 2016 ore 7:56
Risposte... Penso, che possiamo dare dei pareri. Risposte certe non le ha nessuno. Intanto, c'era da capire cosa consiste essere "situazionista", parola che non avevo mai sentito... Di questa parola: SITUAZIONISTA, cosa ne facciamo, è comprensibile? Mi sembra che abbia a che fare con "cogli l'attimo", adattati alla situazione, approfitta della giusta luce, eccetera. Se così fosse, allora, non siamo tutti situazionisti? Non ci vuole la situazione giusta per avere una buona intuizione? Se è questo che dice Oliviero, mi sembra, abbastanza ovvio. Negare la creatività e dire che è situazionista, potrebbe essere una ennesima provocazione? Dove si arriva provocando sempre? Può essere utile alla pubblicità, ma nella ricerca? Allora, cercavo qualche altra spiegazione che mi possa convincere, con l'aiuto di tutti,. Certo, ho dei sospetti, ma forse sono solo stupidaggini. Chi fa domande, cerca risposte. |
user20639 | inviato il 22 Aprile 2016 ore 8:24
Un esempio: se un committente chiedesse a Toscani di fare una campagna fotografica per il problema demografico nel mondo (siamo aumentati di 5 miliardi di individui in circa 55 anni), usando il suo linguaggio provocatorio, sicuramente darebbe fastidio a molti. Sapendo che il tema è un TABU, sarebbe utile la provocazione? Sarebbe la verità? Chiaro che lui otterrebbe dei guadagni da un lavoro del genere. |
| inviato il 22 Aprile 2016 ore 8:27
Non e' che per essere situazionisti, da non confondere con tuttologi, necessiti una capacita' non comune, un talento innato, forza d'animo e intuizione, tutte qualita' che nulla hanno a che vedere con l'improvvisazione o la capacita' di arrangiarsi che la frase provocatoria di Toscani sembrerebbe suggerire? ...e che per essere situazionista ci voglia pure una grandissima creatività, è che Toscani si stia divertendo alle nostre spalle ? |
| inviato il 22 Aprile 2016 ore 12:13
Il presupposto, come dice Max é che qualunque cosa dovesse dire un personaggio come Toscani potrebbe divenire Religione. C'é molta provocazione dietro le sue frasi, quelle di Gardin ed altri ancora. Il binomio artista/creativitá non é scindibile. E' tutto molto semplice oltre che lapalissiano. Non é poi certo il lasso di tempo che si interpone tra la nostra capacitá di vedere ed agire che puó determinare la creativitá, dato che lo si puó essere anche in una frazione di secondo ("capacitá di sintesi", persino da dizionario). Nel frattempo Toscani fotografa e qui si sta a discutere su quello che "forse" voleva dire. |
| inviato il 22 Aprile 2016 ore 12:49
situazionista è colui che sa creare situazioni. per esserlo occorre particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell'ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze. quindi stiamo roteando in loop sull'ennesima creativa provocazione di Toscani, poichè: www.treccani.it/vocabolario/creativita/ |
| inviato il 22 Aprile 2016 ore 13:18
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user46920 | inviato il 22 Aprile 2016 ore 15:32
“ La domanda è, se la creatività può essere negata, e cosa significa essere "situazionista". „ in base a quanto dice Toscani, si (in un qualche modo) e come situazionista credo intenda lo scopo o cmq una sua visione/funzione dello scopo di quel "movimento" che lui forse ha vissuto (ma non so) e che non conoscevo neanch'io .. e lo fa vedere nel video quando apre la cancellata ai fotografi per creare una situazione che sa benissimo darà fastidio "alla produzione" ecc .. (situazione provocatoria) Credo che lui intenda come "situazionista" l'essere presente e coscente del presente e presentarlo con quello che c'è di disponibile attraverso le immagini. Poi dire che definirsi "creativo" è da imbecìlli, per lui è facile e ancora una volta provocatorio, in quanto sa benissimo di essere considerato da tutti una persona creativa e sa anche di esserlo, nel senso che può trovare il modo di esporre un concetto con un'idea (la sua) o almeno ci prova, e bene o male ci riesce. |
user20639 | inviato il 22 Aprile 2016 ore 16:40
Bravo Cigno, anche io, avevo avuto questo sospetto sul movimento Situazionista, che guarda caso si è sciolto a Venezia nei primi anni 70. Certo, che a parte l'uso della provocazione e dell'attacco culturale, non ci sono altri legami con Oliviero, anche se una certa aria di decomposizione sociale c'è. Il sessantotto ha lasciato lunghi strascichi... di certo, ha rivoluzionato i comportamenti sociali e culturali, quelli che sono stati abbattuti e sostituiti, per essere arrivati nuovi, fino ai nostri giorni. Se la matrice culturale di Oliviero è esattamente il Situazio-nismo, come movimento culturale e artistico, possiamo ancora aspettarci delle sorprese o è un filone che ha preso un vicolo cieco? Non lo so. Di cambiamenti e mutazioni si sente l'aria, appena si esce di casa, anche adesso...Vedremo. Siamo arrivati a un punto allora, le situazioni vanno create, l'opera d'arte non entra nel nostro obbiettivo da sola, ma va creata una situazione...O cercata....Chiedo? |
| inviato il 22 Aprile 2016 ore 16:49
seguo e guardo a casa |
user20639 | inviato il 22 Aprile 2016 ore 19:42
Mi è apparso ancora un dubbio. Perchè negare la creatività. Se non fosse solo una provocazione, ma esistesse un percorso logico per dire questo? Se fosse vero che antropologicamente l'uomo si adatta a tutto e l'inventiva fosse solo un risvolto delle necessità? Quindi delle situazioni? Un esempio, fino a 5 secoli or-sono, si pensava che la terra fosse al centro dell'universo, era una questione situazionista o creativa? |
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