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Come si estende la Profondità di Campo rispetto al piano di Messa a Fuoco


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avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 2:58

io fossi in te farei un passettino indietro prima di essere così drastico.
a volte tendi a ragionare un po' troppo inquadrato, l'ho già notato.
comunque l'ultima volta che mi hanno risposto con il tuo tono ho invitato a fare prove pratiche, e il risultato è stato questo di ieri. ;-) immagini alla mano.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1617228&show=5

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 3:50

ora, non essendo un matematico, vi spiego in parole povere cosa accade.
immaginate la tastiera di una chitarra.
jo-online.vsb.bc.ca/blogs/jo/keller/files/2012/09/guitar_fretboard_dia
come potete notare i tasti non sono tutti uguali ma vanno rimpicciolendosi verso il ponte dello strumento. Il rimpicciolimento segue una scala logaritmica e il 13esimo tasto è la metà del primo tasto, il 14esimo è la metà del secondo. questo perchè il totale dei semitoni di una scala cromatica è 12 e al tredicesimo, la nota è la stessa, ma il doppio più alta in frequenza.
ora voi potete prendere un tasto qualsiasi, immaginando che lì ci sia la messa a fuoco mentre scattate sopra al ponticello della chitarra come pdr. thumbs.dreamstime.com/x/chitarra-acustica-ponticello-7378519.jpg
Da quel pdr potete immaginarvi che il manico si prolunghi all'infinito e che i fret saranno ogni volta + distanziati tra loro.
Ma su qualsiasi punto voi mettiate a fuoco, noterete che potenzialmente ci sono 2 semirette infinite che partono dal vostro punto di fuoco, per quel che riguarda la suddivisione dei tasti .
Infatti c'è un infinito che porta a tasti sempre + grandi e lontani, ed "un altro infinito" che porta a tasti sempre + piccoli e vicini a voi. Ma in nessun caso è possibile un'interruzione dei tasti nè se volessimo proseguirli verso l'orizzonte infinito, nè se volessimo raggiungere il ponticello (sensore), non possono finire necessariamente mai in tutti e 2 i sensi.
Quindi se voi mettete a fuoco su un fret, assets.accordo.it/cloud-assets/116050/600x0/00/Single_Fret_Wire.jpg ipotizziamo il 10° , e riuscite a vedere ancora a fuoco anche l'9°, significa che + vicino a voi sarà a fuoco l' 11°.
ora chiudete il diaframma. Se questa volta il fret più lontano a fuoco sarà l'8°, significa che quello più vicino sarà il 12° e così via.

quindi la regola del coefficiente, che ho enunciato prima, è esatta, ma provate pure nella pratica, ricordandovi che il metro deve essere lineare all'obietivo e non diagonale ad esso.
il metro o decametro che userete deve essere quindi perpendicolare al piano sensore.

tornando al discorso 1/3 - 2/3, c'è solo un unico caso in qui avverrà questa proporzione e l'ho già descritto quale sarà questo caso. Ovvero quello in cui,
dato un punto di fuoco ad una certa distanza, la fine ancora a fuoco della superficie prossimale al fotografo corrisponderà alla metà della distanza tra punto di fuoco e piano sensore .
solo in quel caso è valevole la proporzione suddetta e in nessun altro.



user46920
avatar
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 5:08

Ooo, guarda:

esempio. il fuoco è a 5metri, distanza > a fuoco risulta essere 5,5m?
fai 5,5:5=1,1 coefficente
5:1,1=4,54periodico che è la distanza < a fuoco


Esempio 1

PDC a 5 m maf (50mm f/8 apsc)

- limite prossimo 3.84 m
- limite lontano 7.15 m

7.15/5 = 1.43 coefficiente
5/1.43 = 3.50 m .... mmmhhh, quasi quasi sembra funzionare Confuso

Esempio 2

PDC a 15 m maf (50mm f/8 apsc)

- limite prossimo 7.86 m
- limite lontano 164.8 m

165/15 = 11 coefficiente
15/11 = 1.36 m .... Oh, oh Eeeek!!! .. qualcosa non quadra !!! Confuso

e 7.86/1.36 = 5.8 coefficiente di ERRORE di Ooo !!!

Praticamente hai sbagliato di circa 6 volte tanto Eeeek!!!

... fine delle panzane !!! ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 6:32

il mio è un calcolo assoluto ed è esatto.
solo che il risultato nella pratica è errato. e mi spiego.
lo sfocato che c'è alla maggior distanza è quello che dico io e non quello delle tabelle, ma poichè gli oggetti sono posti a maggiore distanza, le tabelle riportano una misura maggiore del reale sulla distanza, poichè gli oggetti da lontano sono più piccoli.
il mio è un ragionamento teorico e riguarda cose che nella pratica non sono raggiungibili ma ripeto, è esatto.
Supponendo di avere un sensore ideale, che può fornire qualsiasi dato, e una risolvenza ideale che può riportare qualsiasi nitidezza, i limiti ci sarebbero comunque (PDC) e sono dati dalla ridotta possibilità di messa a fuco degli obiettivi.

Se alle relative distanze, fossero messi dei cartelli con caratteri sempre della stessa dimensione, potresti osservare che i limiti di leggibilità, indipendentemente dalla focale sarebbero quelli che riguardano il coefficiente che ho esposto io e non quelli delle tabelle.

Nella pratica però, e qui riconosco il mio "errore", accade che gli oggetti lontani non possono essere risolti per limiti fisici del sensore e degli obiettivi, così tanto più sono piccoli, tanto più sono illeggibili.

Quello che ho scritto, e ripeto, è esatto, è il coefficiente che porta a conoscere il limite teorico di leggibilità (risolvenza), causa sfocatura, imposto dalla ridotta possibilià di mettere a fuoco avanti e dietro di qualsiasi obiettivo con risolvenza potenzialmente infinita su un sensore potenzialmente infinito come risoluzione linee [quindi puramente inerente alla PDC] . (ma questo a te credo sia sfuggito ed è un male te lo assicuro, perchè ti limita parecchio nella comprensione).

se nei vostri ragionamenti non prendete in considerazione questa cosa non riuscirete mai ad avere una conoscenza reale del fenomeno, poichè dovrete calcolare ogni volta obiettivo per obiettivo e distanza per distanza. Senza considerare che i limiti cui vi trovate davanti, e le conseguenti incongruenze, non dipendono dall'assenza di regola ma dal fatto che la risolvenza del sensore e degli obiettivi è limitata, e questo non ha nulla a che spartire con le regole che riguardano la pdc, infatti, fatte 10 anni fa, o fra 10 anni (con lenti e sensori più performanti di quanto siano oggi), tutti i dati che avrete oggi andranno a bagno, specie quelli che riguardano le lunghe distanze (falsi nitidi per impossibilità di esaminarli).
Altrimenti/oppure, dovete sempre fare riferimentro ad una determinata dimensione di stampa prefissata per non parlare del nulla.

Dire che ad una certa distanza tutto è a fuoco (vedi tabelle) dal punto di vista della pdc è errato. Non è a fuoco, è semplicemente più piccolo e quindi non ne scorgi la reale messa a fuoco.

Anche nella pratica quello che dico ha i suoi riscontri.
di pure che con un 14mm raggiungi subito un'iperfocale pazzesaca e metti tutto a fuoco chiudendo un po' il diaframma, ma è falso dal punto di vista della PDC. Infatti dimmi cosa leggi in un cartello posto a 30m scattato con un 14 a f4 fuoco su 2 metri, nulla, neanche se avesse massima risolvenza e massimo ingrandimento, poichè a quella distanza sarebbe sfocato a causa della PDC sulle basi del coefficiente che ho esposto. Ma a quella distanza non vedi neanche il cartello a momenti, è questo il punto, non è iperfocale in funzione della PDC ma in funzione del rimpicciolimento.
Ma le tabelle ti dicono che invece è tutto a fuoco fino all'"infinito", perchè non prendono in considerazione la reale messa a fuoco ma il fatto che questi oggetti, sfocati, sono piccoli.
Se invece metti a fuoco proprio sulle lunghe distanze, anche con un 14mm, la coperta non basta sul fronte degli oggetti vicini, ma un cartello vicino lo leggeresti lo stesso anche se sfocato, non per risolvenza ma per vicinanza.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 10:23

Su da bravi cancellate un po' di roba che così resta un topic "asciutto" di riferimento. È' chiaro che sul campo potrebbe servire a poco, però è anche vero che un foglio elettronico gira pure su uno smarthphone e coi numeri belli grandi (sai com'è mi piacciono le foto a fuoco ma siccome che so' cecato...MrGreen) potrebbe anche essere meglio dei calcolatori che girano e in fondo sono tutta scena e poi due numeri devono tirare fuori, uno davanti e uno di dietro. Quando esce 1/3 e 2/3 vinci l'orsacchiotto di peluche.

Quindi seguo.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 13:53



Quanto ho scritto spero che ci porti a ragionare.
le tabelle che consultiamo per la pdc sono prodotti di risultati empirici e non riguardano solo lei.
Questi risultati sembrano privi di una regola, ma per conoscerne il significato non basta considerare la PDC. Occorre unire a questa (che si comporta come ho scritto nel primo intervento in base al coefficiente), anche la riduzione del cerchio di confusione che è + piccolo negli oggetti rimpiccioliti.
Quindi se vogliamo considerare la questione in modo pratico occorre necessariamente fare riferimento ad una determinata dimensione di stampa.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 14:26

Joe:" non è 50% davanti al soggetto e 50% dietro?"
all'inizio è così ... ovvero, quando hai un ingrandimento 1:1 (macro) trovi la situazione fifty-fifty su tutti i diaframmi e il rapporto pdc è appunto 1:1, ma poi mettendo a fuoco verso l'infinito il rapporto cambia fino a 1:Infinito e precisamente dalla distanza Iperfocale in poi.


@occhiodelcigno:Ho capito,grazie,quindi la PdC è una variabile che non ha un rapporto fisso tra zona davanti al soggetto e quella dietro,ma varia col variare della focale in mm,del diaframma e della distanza dal soggetto,quindi non si può generalizzare dicendo che il rapporto tra parte devani al soggetto e quella dietro è di 1/3 e 2/3,perchè è sbagliato,se non ho capito male tale rapporto si verifica solo in un caso a parità di diaframmi,mm e distanza

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 14:33

quindi se uno vuole sapere esattamente l'estenzione della PdC,conviene che si affida ad un calcolatore di PdC che magari calcoli anche l'iperfocale,che non guasta mai,se si vuole usare l'iperfocale e avere tutto a fuoco ad infinito

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 16:45

........comunque rimango basito come certe volte su questo forum si parli di fuffa generica o fuffa fotografica mentre topic come questi vengono visti da poche persone e commentati da ancora meno

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 16:56

.comunque rimango basito come certe volte su questo forum si parli di fuffa generica o fuffa fotografica mentre topic come questi vengono visti da poche persone e commentati da ancora meno


Visti da poche persone: trattano argomenti MOLTO tecnici e difficili.
Commentati da ancora meno: non sono tanti gli utenti ferrati su questi argomenti, e capaci di renderli comprensibili agli altri.
Per esempio io queste cose non le so: fino a pochi anni fa ero anche io convinto di avere circa un terzo davanti e circa due terzi dietro al piano di fuoco (l'ho scritto!! 1/3 e 2/3), poi in una discussione simile mi è stato spiegato che non è così, ma da qui a ricordare esattamente e a spiegarlo ad altri ... non ce la faccio, non ho una REALE conoscenza della cosa, ne ho una infarinatura superficiale.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 16:56

Uhè ragazzi! ma la notte non dormite?

Sto cercando di mettere a punto una tabella facilmente consultabile e che eviti calcoli cervellotici, per questo ci pensa il computer!
La tabella dovrebbe essere come la seguente che feci per l'iperfocale:




Entro stasera, al massimo domani, spero di riuscirci.
Intanto vi consiglio di fare post più sintetici e comprensibili a tutti, e capire principalmente qual è il nostro obiettivo,
che ripeto:
La tabella dovrebbe dare la possibilità di determinare, a parità di focale, le zone della pdc, prima e dopo il piano di messa a fuoco, in relazione al diaframma e alla distanza di messa a fuoco.
Per il momento per APSC e subito dopo per FF.
Intanto, state calmi se potete!

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 18:12

da wikiwiki riporto quanto segue:

Il rapporto matematico tra le due parti incrementa ruotando la ghiera del fuoco verso l'infinito e/o chiudendo il diaframma: con valori vicini a 1:1 alla minima distanza di messa a fuoco e a grandi aperture (es. f/1), fino a superare rapporti di 1:35, focalizzando gli oggetti a 10÷20 m con diaframmi chiusi (es. f/16). Purtroppo esiste ancora la "credenza" che la pdc si sviluppi sempre 1/3 davanti e 2/3 dietro al soggetto focalizzato; ma con una semplice prova al calcolatore di pdc, si vedrebbe immediatamente che non è così.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 18:24

quindi mi pare di capire che ad es. con qualsiasi obiettivo alla minima distanza di messa a fuoco di questo si ottengono rapporti di estensione della PdC di 50% davanti e 50% dietro,il rapporto va crescendo di denominatore fino a che non si arriva alla distanza iperfocale dove il rapporto è di 1:infinito

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 18:27

sempre da wikiwiki

Tra tutti gli altri, la distanza di MAF è il fattore più rilevante ed influente, nella variazione della PdC. Più la messa a fuoco viene regolata per un soggetto lontano dall'obiettivo e più aumenta la profondità di campo, ma fino a raggiungere la distanza iperfocale, dove si ottiene la massima PdC possibile (chiamata appunto punto di iper-focalizzazione); oltre questo punto, la PdC comincerà a ridursi di nuovo.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2015 ore 22:58

@alvar mayor,ho scritto quanto ho letto,spero ti possa essere utile,sempre che abbia capito bene

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