| inviato il 13 Maggio 2016 ore 10:48
Artistico. Ha un significato molto elastico e molto soggettivo. Esistono quadri dove la tela è stata semplicemente campita di tempera blu, e che sono stati venduti per milioni di dollari americani... Esistono tessuti monocromatici semplicemente squarciati con un rasoio, e che sono stimate opere d'arte contemporanea... Esistono artisti che càgano nei barattoli e vendono queste loro opere d'arte.... Altri che si clisterizzavano coi colori e poi dipingevano le tele a spruzzo, effetto aerografo... Altri ancora hanno dei cèssi autografati esposti alla contemporanea di Parigi... Ad altri piace fotografare la gente che tromba, e dal momento che le ambientazioni sono curate, trucco e parrucco sono professionali, e la scelta dei modelli/e è azzeccata e complementare, vengono insigniti della carica di artisti... Insomma, dipende. Cosa piace? A chi? A quanti? Cosa è lecito? Cosa non lo è? Cosa indigna? Cosa emoziona? Cosa disturba, o imbarazza? A me disturba sempre e solo l'ipocrisia, e il limite culturale cocciuto. Penso sempre a quei -fenomeni- che di fronte ad un Mirò, un Picasso, un Klee, un Kandinsky, un Matisse... esclamano gagliardamente: "perfino il mio nipotino di cinque anni, farebbe di meglio" ...e mi si stringono le spalle. |
| inviato il 13 Maggio 2016 ore 12:21
Tra la discussione 1 e questa abbiamo in effetti parlato di molti argomenti. Io credo che bisognerebbe affrontare certi lavori cercando di andare oltre il bello o brutto, ma bisognerebbe chiedersi perchè? Questo pone la visione in un'ottica molto diversa e ciò vale per tutti i generi, ma nel nudo spesso si focalizza attenzione su soggetto e non su foto e sul perchè dello scatto |
| inviato il 13 Maggio 2016 ore 22:14
Cosa vuol dire "artistico" ? Cosa è l'arte ? Innanzitutto non ci si può autodefinire artisti, ma l'essere artista deve essere riconosciuto dagli osservatori. Ma in base a cosa ? In base alla capacità, spesso inconsapevole, di aver prodotto un'opera che sintetizza e rappresenta valori di riferimento o problematiche in atto in quel determinato periodo. L'arte deve tendere al bello ? Non necessariamente. Nel parlare di artisti, pertanto, è necessario sapere il tempo e il luogo al quale ci si riferisce. Esempio musicale, la canzone " Sara " di Antonello Venditti: su una piacevole melodia, affrontò un tema che a quel tempo, inizio anni '80, era quasi tabù ma stava affiorando nella coscienza collettiva, ovvero il tema delle ragazze madri. Quella canzone è diventata arte perché tantissimi ci si sono riconosciuti. Così Gianni Morandi, che con le sue prime canzoni tanto ingenue cantava la voglia di vivere della generazione del dopoguerra. Oggi, entrambi passerebbero inosservati. Nella pittura, bisogna immaginare un mondo di cent'anni fa, nel quale c'era tanto analfabetismo e che solo i più fortunati potevano dedicarsi a qualcosa di inutile, ovvero l'arte. In molti casi, il pittore metteva su tela le immagini oniriche di una mente deviata ( quanti artisti erano pazzi !), e quei disegni erano una finestra sulla psiche e sulle nostre primordiali necessità e angosce, prima fra tutte la paura della morte. Eros e thanatos, i poli opposti si attraggono. Poi sono arrivati i soldi. L'arte è diventata marketing ( " il mercato dell'arte ", si dice ), tutti sono più o meno istruiti, ci sono troppe informazioni disponibili per cui non si hanno più riferimenti saldi su cosa è bene, male, bello o brutto: è quello il senso e la protesta di chi proponeva la "merda d'artista": per essere artisti bastava avere le giuste entrature nel mercato dell'arte, qualche conoscenza, e via. Ora l'arte è fatta dal prezzo, mentre prima l'arte faceva il prezzo. Un quadro è bello perché costa un sacco di soldi, e non perché ci piace. Poi ancora è arrivata la scienza, la tecnologia: tutto doveva e deve essere misurabile. Spazio per l'anima non ce ne stava più, e ci spiegano che tu sei felice non perché ti trovi nel profumo del bosco fiorito, ma perché le endorfine stimolate dai recettori proteici sul terzo atomo di carbonio delle tridiazepine levogire spiromorfe... Fateci caso: prima si diceva " è bello " e tutti ci si intendeva e basta, Ora devi spiegare il perché, ci deve essere un perché a tutto, pure alla metafisica dell'astrazione mistica. Nudo artistico. Potremmo definirlo come il nudo che interpreta la sensibilità del tempo. Ma che senso ha ? Perché definire "artistico" un determinato nudo ? Perché i fattori culturali sono di gran lunga preponderanti: pensiamo solo a come viene considerata la differenza tra nudo femminile e maschile. Osserviamo come, nell'intero Creato, l'essere umano è l'unico vivente che si copre: pure quando sta da solo a casa d'estate. La cosa incredibile quindi è che è diventato normale ciò che è innaturale, ovvero vestirsi sempre e comunque. E' talmente radicata questa idea, che anche a parlarne di prendono per tipo strano. Ma allora perché nudo artistico ? Per offrire una scappatoia: il nudo è diventato scandaloso e innaturale, ma se è "artistico" allora si può fare. E, per essere artistico, deve essere bello. E femminile, soprattutto. Perché l'uomo che si scopre è debole ( si dice anche nello sport: "la squadra si è scoperta", ovvero è senza difese, debole pertanto ), ma l'uomo è forte per definizione, per cui non può essere nudo. E infatti, per recuperare, l'uomo nudo è sempre palestratissimo. Scoprire le proprie carte all'avversario significa sconfitta. Scoprire i segreti significa sconfitta per chi è scoperto. "Hanno scoperto il ladro" e ora è in galera, sconfitto dalla Giustizia ( vestita in divisa ). Scoperto, scoprire, nudità. Ma scoprire significa anche svelare, rivelare, aprire nuove strade. Il nudo fotografico si troverà sempre sul filo del rasoio, tra debolezza e rivelazione. |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 3:38
Sono positivamente colpito dal tuo commento, Watson. Ottima sintesi di un pensiero che condivido. |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 12:58
Ottima e pienamente condivisile la lettura di Watson. |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 13:44
anche io trovo interessante il tuo pensiero Watson, sia sull'arte, sia sul nudo artistico. la seconda parte ha diverse analogie con quanto avevo già detto nel primo topic, ma tu hai colto anche l'aspetto della vulnerabilità dell'umano nudo, che deve essere quindi sempre vestito, ho con chili di muscoli se è maschio, o con forme da richiamo se è femmina. Anche la ritrattistica dell'obesità in qualche modo va incontro all'esigenza di coprirsi in qualche modo, e chissà che la psiche non riconosca nell'eccesso fisico una sorta di armatura, di difesa. siamo più propensi in effetti ad accettare il nudo di tutti i giorni quando la debolezza non solo è accettata ma è quasi una caratteristica identificativa, vedi il nudo dei neonati o dei bambini piccoli. Il discorso muta un po' se usciamo dalla mentalità occidentale. La nudità integrale in molti villaggi africani è considerata normale fino all'età di 7 - 8 anni. Poi comincia ad essere problematica. Quindi il pensiero vola immediatamente alla sessualità, non a quella del bambino di 2 o 3 anni ma a quella dell'adolescente, l'adulto di domani, che ha una sessualità riproduttiva o in procinto di esserla. quindi la nudità sicuramente è collegata alla sessualità. persino alcune popolazioni in cui c'è quasi nudità integrale abituale, si ha un riguardo particolare ai genitali. www.iago.com/UserFiles/Image/01___04___15_Accoglienza_Soroba_02_big.jp il sesso nascosto, è un modo per nascondere le proprie emozioni, che possono essere poco convenienti nel proprio ambiente sociale. Può essere di certo causa di conflitto un'erezione in presenza di una ragazza che è sposa ad un'altro del clan. Sono stati messi quindi una serie di sugelli, sia ornamentali, sia con modifiche corporali mediante tatuatura, scarificazione, piercing, colorazione corporale e anche, con vestizione/nascondimento, per sancire lo status dell'individuo in ambito sociale. queste sono considerazioni antropologiche generali sulla questione nudità, correlata alla sessualità, da tenere in considerazione, come precursione di altre questioni che sconfinano nel religioso o nel costume. nulla va considerato come necessario, ma tanto prima si sono sviluppate alcune abitudini nella nostra evoluzione, tanto più forti sono le reminescenze che ci siamo portati dietro. avremmo potuto seguire anche altre strade. faccio un esempio. I bonobo sono da considerarsi tra le scimmie antropomorfe, molto interessanti per l'intelligenza, la capacità di problem solving. la sessualità al momento l'hanno utilizzata in modo molto differente rispetto agli umani antichi, ma è difficile poter dire se anche noi umani nella nostra evoluzione siamo passati attraverso una fase analoga alla loro oppure no. i bonobo fanno sesso in continuazione, maschi con femmine, femmine con maschi, maschi con maschi, femmine con femmine, adulti con piccoli. Molti studi hanno cercato di capire questo linguaggio sessuale a tutto campo, le interpretazioni sono molte. Si va dall'interpretazione di un semplice "buongiorno", alla volontà di comunicare forza o dominanza, al semplice desiderio di contatto reciproco, alla volontà di attenuare l'aggressività facendo notare al reciproco che comunque esiste. Per l'uomo la sessualità, pur mantenendo sempre, assieme all'innamoramento, il principale scopo che resta quello riproduttivo, ha assunto connotati differenti e complessi. Uno sugli altri probabilmente è il mantenimento del legame di coppia. |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 15:54
Condivido quel che dici, Ooo. La lettura delle implicazioni antropologiche precede senza dubbio quelle di carattere culturale, dove si apre un mare di considerazioni differenti. Pensiamo anche a come si arriva a capovolgere il punto di vista nelle varie epoche, considerando un dipinto sull'argomento "amore sacro e amor profano", dove si vede una persona vestita e una nuda: l'amore profano è quello vestito, in quanto è l'essenza umana che si copre di vanità ( un esempio, www.homolaicus.com/arte/tiziano.htm ), ma non c'è alcuna condanna, in quanto sono due facce della stessa medaglia. Per un fotografo un corpo ha una forma, differente per uomo e donna, ed è bello riuscire a realizzare immagini con luci ombre eccetera senza per questo dover necessariamente fare allusioni, che comunque se uno vuole si possono ovviamente fare. Se opportunamente contestualizzata e realizzata, secondo me anche una foto ritraente un'erezione può andar bene. Se un corpo è fatto in un certo modo e funziona in un certo modo lo ha stabilito la Natura: che male c'è ? Eppure, lo sappiamo, tutti ci poniamo il problema della volgarità. Volgare, da "volgo", ovvero popolo, popolare: l'immagine volgare è quella senza idee, terra terra, che può essere fatta da chiunque ( quante donne nude a gambe larghe si vedono nell'apposita galleria...), che giace appena sopra l'istinto. L'immagine "artistica" pertanto dovrebbe essere una ricerca di elevazione concettuale ( mammamia che paroloni ! ), qualcosa che solo l'autore che l'ha concepita può o sa realizzare, o qualcosa del genere. E poi, per fare una foto volgare, non è strettamente necessario il nudo: è sufficiente riprendere una persona elegantemente vestita ma col dito medio alzato. Fatemi chiudere il mio sproloquio esprimendo una sensazione: che moltissimi di noi, di voi, vorrebbero avere qualche bella foto di sé stessi nudi. Perché è un desiderio normale quello di volersi vedere al naturale e serbarne il ricordo. Ma non si può dire, altrimenti chissà la gente cosa penserà !? |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 21:10
come dissi già nel precedente topic, la pornografia non necessita della nudità. considero che anche la pornografia può essere fatta bene o male, anche nell'esplicito. Una considerazione però da farsi sul nudo, che io mi astengo da chiamare artistico per i motivi già scritti nel precedente topic, (altrimenti ci mettiamo a dire macro artistica, street artistica, reportage artistico). La considerazione è che l'apprezzamento del nudo nella totale pace dei sensi è raro, poichè molti e molte che guardano un nudo hanno una carica sessuale attiva, chi più chi meno, a seconda di varie circostanze. così si spiega la masturbazione alla vista dei cataloghi del PostalMarket.
 quindi è bene considerare che l'aspetto istintuale sessuale, nella considerazione di differenti immagini di nudo, sia per il nudo in sè, sia per l'espressione non necessariamente indirizzata, sia per la posa, interferiscono nella valutazione in toto della foto stessa, o almeno possono farlo. |
| inviato il 14 Maggio 2016 ore 23:36
Qualche anno fa feci la conoscenza di una modella romana, molto graziosa. Le chiesi in quali contesti fotografici preferisse posare, e lei stentorea mi rispose "tutti tranne il porno". Io replicai "e la fotografia erotica no?", e lei "te l'ho detto, niente porno!". "Ma la fotografia erotica non è pornografica, entro certi limiti!" ribattei io, e lei "non mi interessa, ti ho già detto come la penso, e cosa faccio". Poi, andai a vedere alcuni scatti che la ritraevano, nel suo portfolio, e vidi auto sportive con lei sdraiata sul cofano motore, in calze e reggicalze soltanto, e make-up ferino sgargiante, con tanto di ragazzo tamarro che le stava accanto appoggiato alla portiera aperta... Ora: io non dico di stravedere per le foto di Denys Defrancesco (che stra-ammiro come fotografo), che ha fatto fortuna con i suoi servizi porno a Budapest... e nemmeno per Peter Hegre, fondatore di HegreArt (ed ex pupillo di Richard Avedon)... ma rispondere seccata come se ti avessi proposto le peggio cose, quando poi vai a fare foto tamarre mezza nuda, e insieme a soggetti grotteschi e inflazionati dopo l'avvento di Costantino Vitagliano... I suoi nudi, a detta sua, erano nudi artistici, ovvero nudi 'giustificati' o nudi 'concessi'. Una questione culturale, insomma. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 15:52
C'è un altro aspetto da considerare quando si parla di arte, ed è il concetto di "morale". Morale viene dal latino mos, moris, e significa abitudini, costumi del momento. Ciò che è normale da qualche parte non è normale o usuale da qualche altra parte. Per capirci meglio, osservate questo: https : // www. youtube. com/watch?v=wISNp3V3LfA ( per evitare l'anteprima su questo forum, ho messo degli spazi sull'indirizzo. Per vedere il filmato, fate copiaincolla e togliete gli evidenti spazi che ho messo. Qualora gli amministratori di questo forum volessero, possono ovviamente ripristinare il link normale, oppure cancellare questo messaggio, grazie ). sottotitolo del filmato: ( This video is published with the consent of everyone shown in this video and should not be viewed as pornography. It was published in the name of art and education for those aspiring artist and the general public. ) Siamo in Giappone, una modella posa per dei disegnatori in una scuola d'arte ( come succede ovunque in questi casi ), ma le pose proposte, che evidentemente in Giappone sono assolutamente normali, qui risulterebbero decisamente discutibili. |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 15:27
un autore che mi ha colpito, conosciuto oggi. www.illogico.it/ |
user21790 | inviato il 24 Agosto 2016 ore 14:01
Ciao a tutti, Forse non aggiungo niente alla discussione, ma ultimamente ci sto ragionando su questo tipo di immagini.. non saprei inserire in un dato ambito il nudo inteso come artistico.. Guardandomi in giro sembra che sotto questa voce vengano esposte numerose immagini. Mi sono fatto l'opinione che questa tipologia di rappresentazione sia definita quando si cerca di utilizzare il corpo umano estraniandolo dalle implicazioni sessuali o attrattive per associarlo, comporlo o ambientarlo in un diverso contesto (o no), creando una immagine che stimoli una risposta visiva diversa dall'eccitazione o il richiamo di essa. In tal caso penso si parli di fotografia erotica.. L'appellativo pornografico spesso è usato fuori luogo secondo me. Molte foto ritenute volgari vengono dette pornografiche ma alla fine non lo sono, non rappresentano un accoppiamento esplicito e non portano ad un'azione "meccanica" nell'utente.. In fin dei conti sono solo brutte perchè forse ci dicono qualcosa del fotografo che non condividiamo tramite "l'utilizzo" di modelli/e.. Parere di uno che non saprebbe da dove iniziare in un progetto di nudo.. |
user21790 | inviato il 24 Agosto 2016 ore 14:42
“ Esistono quadri dove la tela è stata semplicemente campita di tempera blu, e che sono stati venduti per milioni di dollari americani... „ Queste frasi (non punto il dito ma prendo a riferimento) le trovo fantastiche e catartiche! Un'opera d'arte è tale quando riconosciuta e non c'è modo migliore che darle un senso Monetario D'altro canto l'arte è sempre stato un simbolo di potere, che si acquisisce con la ricchezza, l'arte la comprano i ricchi.. ma la possono apprezzare tutti (indubbiamente). Ora parlare d'arte è forse superato, la merce di scambio non sono più i soldi ma i consensi e forse chi ne riscuote può fare anche arrabbiare in alcuni casi, ma si sa che è un testimone del proprio tempo.. Quindi anche il nudo artistico in fondo deve "appagare", cosa forse non si sa.. Ma per essere riconosciuto deve essere contestuale al presente che si vive.. Che parli di perfezione, di imperfezione, di debolezza ecc.. Si dice che la malizia è in chi ascolta, ma forse in chi guarda.. se riconosciamo qualcosa in un'immagine è perchè qualcuno l'ha guardata prima di noi, l'ha pensata, scelta e servita.. E ci ha parlato in un linguaggio che capiamo.. Scusate, ma ormai mi sto perdendo.. Seguo gli sviluppi.. |
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